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Tendenze bagno: rubinetti con installazione a parete
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Soprattutto in abitazioni contemporanee, è sempre più usuale la scelta di una tipologia di rubinetti a parete quando si pensa di progettare o rinnovare il bagno di casa. Per differenti esigenze questo tipo di installazione ha preso piede in innumerevoli ideazioni di interni, lasciando piacevolmente colpiti i vari proprietari, sia dal punto di vista della funzionalità che a livello di tendenza e look estetico. I rubinetti a parete, all’interno di una zona di servizio, risultano perfetti quando lo stile con cui si intende arredare rientra in un modernismo minimal, perfetto senza dover ricorrere all’ausilio di inutili ornamenti aggiuntivi. Tale impianto lascia a vista semplicemente l’erogatore per la fuoriuscita dell’acqua e i due pomelli ed è accostato a complementi dalle geometrie rigorose, semplici ed essenziali. Prima di procedere con una progettazione di questo genere è però bene considerare i vantaggi e gli svantaggi di un sistema non tradizionale di innesto per quel che riguarda la rubinetteria in un bagno e capire quando può essere impiegata, con quale stile sarà decisamente più in armonia, quali materiali gli sono più congeniali e i costi per l’acquisto e il lavoro impeccabile che deve essere fatto a regola d’arte durante l’installazione. Rubinetti a parete in bagno: analizza i pro Molti sono i pro che fanno propendere i padroni di casa verso una scelta di rubinetti a parete: un look accattivante e un’eleganza innata nella disposizione soprastante il lavabo; un recupero di spazio non indifferente quando in molte progettazioni ogni centimetro conta per riuscire ad ottimizzare la superficie a disposizione in una stanza di servizio che deve risultare efficiente e pratica; una scelta più vasta per il mobile con lavandino che può essere pensato in modi differenti, sia come un vero e proprio complemento d’arredo che come semplice consolle sospesa, avendo libero appoggio su tutto il piano, con una conseguente pulizia più immediata della toeletta non dovendo aggirare gli elementi per l’erogazione dell’acqua; un sistema di filtraggio e anticalcare già inclusi, che eliminano impurità e garantiscono una maggiore tenuta della rubinetteria; un sistema di fornitura di acqua calda con opzione anti bruciatura che blocca l’acqua se raggiunge una temperatura non tollerabile per le mani e altre tecnologie avanzate per controllare i vari flussi con relativo risparmio energetico e di denaro. Rubinetti a parete in bagno: esamina i contro Viceversa, anche i contro vanno ben soppesati prima di approcciarsi in maniera più concreta verso un progetto di rubinetti a parete in bagno. Inevitabilmente, sarà necessario provvedere a stilare un progetto con una serie dettagliata di lavori a livello edile: come identificare la parete che ospiterà tutte le tubature interne, prepararla e ripristinare in modo esemplare la parte muraria considerata per non lasciare nessuna traccia a vista. Altro svantaggio è che in caso di mal funzionamento o rottura di tubi, sarà necessario perforare il muro per intervenire sul guasto. Di conseguenza, se il rivestimento sarà costituito dalle classiche piastrelle, sarà opportuno averne qualcuna in più delle solite di scorta per reintegrarle in caso di necessità. Particolare attenzione va data all’altezza del rubinetto in relazione a quella del piano. Calcolarla con accuratezza eviterà inopportuni schizzi se collocato troppo in alto o scomodità inadeguata se posizionato troppo in basso. Infine un neo che può essere risolto più facilmente, riguarda la scelta del modello che si intende installare. Ciascuna tipologia ha dei suoi componenti specifici e dover cambiare per inaspettati motivi in corso d’opera, può non essere fattibile o comportare dei costi aggiuntivi non indifferenti. Rubinetti a parete: scegli lo stile adatto al bagno Come abbiamo già accennato, lo stile più adatto per un bagno con rubinetteria a parete è quello contemporaneo, un trend assolutamente in voga che vede molteplici soluzioni a livello estetico per pomelli ed erogatori. Essendo un accessorio da accostare a complementi d’arredo importanti, la rubinetteria dovrà essere in accordo estremo con i mobili circostanti per ottenere un look armonioso e ineccepibile. Patiamo dai colori: nero, grigio (considerato il materiale metallico), bronzo e bianco, sono le 4 tonalità considerate per questa variante di moderni rubinetti e la loro scelta va di pari passo con i materiali considerati per l’arredamento del bagno stesso. Lo stile dei pomelli o di piccole maniglie, ricade su un design molto lineare e attuale con innumerevoli varianti a livello di commistioni di geometrie. Per chi ama uno stile ultra minimalista in bagno, vi sono in commercio dei miscelatori monocomando, con la possibilità di inserire appunto una manopola unica anziché due o erogatori con fotocellula a cascata che coniugano essenzialità estrema e praticità a ricercatezza e bellezza estetica. Rubinetti a parete in bagno: seleziona la tipologia di materiale I rubinetti a parete in bagno sono realizzati con un materiale ottimo che può essere lavorato facilmente per produrre oggetti di design industriale: l’ottone. L’aspetto esteriore che tutti noi conosciamo, viene raggiunto grazie ad un processo di rivestimento con il cromo che può essere rifinito sia in maniera lucida che satinata. Valutare soluzioni differenti è possibile, ma essendo le richieste decisamente poche, il livello dei prezzi si alza notevolmente, come accade ad esempio per il vetro. Sensazionali le versioni trasparenti che permettono una visione diretta dell’acqua che scorre e fuoriesce dall’erogatore. Anche il rame è un’opzione che può essere valutata, così come la ceramica, ma solo per alcuni accessori e componenti che compongono tutta la rubinetteria. Rubinetti a parete: considera i costi I rubinetti a parete in un bagno non hanno costi così difformi da quelli tradizionali per quel che riguarda gli elementi in sé. I prezzi variano indicativamente tra i 100 e i 350 euro a seconda che la rubinetteria da incasso standardizzata si riferisca a un lavabo, a una vasca o a una doccia. Ciò che influisce assolutamente sul budget sono: la marca e il design sofisticato di alcuni pezzi quasi unici o dalle richieste personalizzate; i materiali più innovativi e le tecnologie avanzate che possono venir applicate al rubinetto stesso. Considerando queste variabili si possono trovare in commercio dei rubinetti dal valore di 800-900 euro. Oltre a ciò va aggiunta la manodopera per l’installazione che sarà sicuramente più onerosa rispetto ad un montaggio classico e dovrà essere vagliata dopo preventivo del professionista interpellato.
Chevron style! Decorare con la posa a spina di pesce
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Una semplicissima disposizione geometrica che ha caratterizzato nei secoli moltissime soluzioni progettuali d’effetto, in special modo nel suo utilizzo in pavimenti in parquet e successivamente con piastrelle. Decorare con la tipica posa a “spina di pesce” è una consuetudine antichissima che risale addirittura ai romani e che si è sviluppata nel tempo, all’interno di castelli e residenze nobiliari, sino a diventare un’usanza di ordine quotidiano impiegata nelle nostre abitazioni. A seconda dell’angolazione relativa al posizionamento, si possono distinguere tre differenti tipologie di effetto a spina di pesce, che creano una consueta tendenza elegante, raffinata ed esclusiva in ogni ambiente di casa in cui si utilizza: spina di pesce all’italiana: ciò che caratterizza tale posa è la perpendicolarità tra i listelli, che posti in sequenza, formano un perfetto e ben squadrato angolo a 90°; spina di pesce alla francese: alternativa consolidata nei secoli, prevede che i listelli con lunghezze fisse, siano disposti con inclinazione tra di loro a 45°; spina di pesce all’ungherese: variante di quella francese, colloca i listelli, sempre con dimensione fissa, uno a fianco all’altro con angoli di 30° o 60°. Nel mondo dell’interior design la spina è tornata molto in auge e non solo in pavimentazioni di medie o elevate grandezze. Professionisti del settore casa hanno interpretato questa tendenza e hanno pensato di utilizzare lo chevron style in modi alternativi e sorprendenti nei vari ambienti di zone giorno e notte, creando look sensazionali e particolari. Parquet a spina di pesce in soggiorno Come abbiamo già anticipato, lo chevron style tipicamente utilizzato e conosciuto, è quello nel parquet a spina di pesce, di classe e grande impatto sia in un soggiorno ampio che di dimensioni più contenute. Posizionato in diagonale, per evitare inestetismi dovuti a misure non perfette e a geometrie irregolari nelle planimetrie, questa pavimentazione ha trovato nel corso del tempo innumerevoli e positivi consensi. Dopo un periodo di stallo, è ritornata in auge anche in combinazioni di stili differenti, dove un classico parquet in legno chiaro, si sposa perfettamente con arredi moderni e minimalisti o dove una spina di pesce in toni scuri cattura l’attenzione su di sé grazie ai colori neutri di complementi e accessori circostanti. Piastrelle in cucina: paraschizzi trendy in chevron style Una prima alternativa nell’utilizzo della posa a spina di pesce avviene con un altro materiale, la ceramica o il gres porcellanato impiegato per piastrelle chic, ma non a pavimento, bensì per un paraschizzi trendy in cucina. Accostare lo chevron style su una parete è un modo differente per decorare in maniera originale una parte importante di un angolo cottura. Date le dimensioni ridotte di questo spazio sarebbe bene utilizzare piastrelle proporzionate in termini di misure, senza esagerare con grandezze che potranno invece essere impiegate altrove. Colori tenui e tradizionali con fughe tinta su tinta o palette più scure e contemporanee, sapranno donare carattere a cucine di ogni stile e contraddistinguere ciascun progetto di interni con un tocco davvero particolare. Chevron style per pareti: tinteggiature di tendenza Dovete rinfrescare le pareti di casa ma il solito colore monocromo non vi soddisfa più? Benissimo, puntare su due colorazioni è il punto di partenza per modificare l’aspetto dei muri nei vari ambienti di una abitazione da accostare ai materiali e alle nuance dell’arredamento presente nelle stanze. Ma per chi vuole davvero osare, optare per eccentriche ed estrose geometrie è senz’altro l’approccio a cui fare riferimento per ottenere una tinteggiatura di tendenza. Lo chevron style per pareti ha un impatto ottico e visivo molto forte ma con il giusto spessore delle linee, l’angolazione e l’accostamento delle tinte giuste, sarà un perfetto sfondo per complementi lineari, leggeri e dal look impeccabile. Rivestimento di stile nella doccia in chevron style Per differenziare la funzione e lo spazio dedicato alla doccia, piuttosto che agli altri sanitari presenti in un bagno, distinguerli con piastrelle eterogenee è orami prassi comune in tantissime ideazioni di interior. Farlo posizionandole a spina di pesce è un modo accattivante e distintivo per rendere l’interno del vostro box un pezzo unico in un bagno assolutamente da rivista. Giocare su finiture diverse e a contrasto non potrà far altro che incrementare la particolarità di questa posa, versatile e flessibile in ogni tendenza stilistica a cui la si associa. Pavimento in chevron style in bagno Oltre al rivestimento verticale, anche su un pavimento in bagno, lo chevron style aiuta a connotare con singolarità positiva una stanza di servizio molto frequentata e attiva in casa. L’innovazione nell’utilizzo di questa posa, risiede in realtà nel materiale che costituisce le attuali piastrelle per pavimenti, ovvero gres porcellanati effetto legno in tantissime rifiniture. Mantenere l’idea di installare un parquet in bagno a spina di pesce, ma usufruire al contempo delle qualità pratiche della ceramica senza aver paura di acqua e umidità, è un connubio ottimale di funzionalità e bellezza per ottenere un bagno alla moda. Camera da letto: parquet a spina di pesce Il parquet in camera da letto è un must senza tempo e la geometria a spina di pesce rientra perfettamente nell’ideazione classica di un pavimento in legno all’interno di una zona notte. Donargli un aspetto più attuale dipende moltissimo dagli arredi e colori che si utilizzano al suo interno, favorendo lo sviluppo di una tendenza stilistica piuttosto di un’altra. Essenze chiare in chevron style sono l’emblema di uno stile dal sapore nordico etereo e controllato, mentre opzioni scure e tendenti decisamente al nero, metteranno ancor più in evidenza un industrial style tipico di loft e case cittadine. Insomma, una scelta per decorare un ambiente dedicato al riposo, con un elemento ben assodato ma con un’impronta contemporanea. Chevron style: tappeti e accessori per caratterizzare gli ambienti Anche gli accessori si vestono dello chevron style per caratterizzare gli ambienti in modo fantasioso e diverso dal solito. Tappeti, cuscini, pouf, lampade e quadri, diventano un optional distintivo e peculiare che si farà davvero notare in un living, piuttosto che in una camera matrimoniale. Azzardare con soluzioni di impatto a spina di pesce, ma ben allineate con l’arredamento circostante, daranno un deciso contributo nel rendere unica la vostra casa.
Arredare il living con un tavolo da pranzo rotondo
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Il tavolo da pranzo è un oggetto d’arredo importantissimo in una zona giorno, sia che si tratti di un elemento unico presente all’interno di un living, sia che venga scelto in duplice opzione da inserire in cucina e in una salle a manger. Considerata la sua mansione in una abitazione deve essere un complemento funzionale e pratico, ma come diciamo sempre, anche l’occhio vuole la sua parte ed è necessario trovare il modello giusto per ciascun padrone di casa, per definire la scelta stilistica di una stanza e arricchire l’ambiente con un grande dettaglio di tendenza. Le opzioni lineari e squadrate di tavoli rettangolari vanno per la maggiore ma il classico tavolo rotondo, rivisitato in chiave moderna ha conquistato con soluzioni sorprendenti e innovative, facendo rivivere un’ideazione un po' messa da parte nel tempo, di un arredo bello e assolutamente versatile da gestire. Dimensioni, materiali, colori, rifiniture e meccanismi di vario genere sono solo alcuni tra gli aspetti da considerare per la scelta di un perfetto tavolo da pranzo rotondo. Arredare il living con una forma curvilinea per un complemento d’arredo molto sfruttato, è perfetto per chi ama un’atmosfera informale per circondarsi di amici e familiari senza avere posti preferenziali di capotavola, ma al contempo di classe e charme grazie a proposte meno consuete e usuali. Tavolo da pranzo rotondo: dimensioni e materiali Le dimensioni di un tavolo da pranzo rotondo sono pressoché standard e fanno solitamente riferimento al numero di commensali che può ospitare: ·        tavolo da pranzo rotondo per 4 persone: 80 - 100 cm; ·        tavolo da pranzo rotondo per 6 persone: 120 -140 cm; ·        tavolo da pranzo rotondo per 8 persone: 150 - 200 cm; ·        tavolo rotondo da pranzo per 12 persone: 230 -250 cm. Queste misure vengono calcolate partendo dal presupposto di avere almeno 60 cm di spazio a disposizione per ciascuna persona seduta, moltiplicati per il numero delle persone stesse, e successivamente diviso poi per 3,14. Grazie a questa pratica formula, che fornisce le grandezze del piano, è possibile capire gli ingombri effettivi di questo arredo e valutarne bene il suo inserimento in una zona giorno in base anche agli altri elementi presenti. Le richieste artigianali create ad hoc, vengono anche in questo caso soddisfatte ma è consuetudine che un tavolo da pranzo rotondo richiami le misure tipiche che lo caratterizzano. Per quel che riguarda i materiali si può invece dar libero sfogo all’immaginazione e fantasia, grazie alle innumerevoli ideazioni che possono scaturire da prodotti unici o da commistioni materiche favolose. Legno, metallo, marmo, vetro, vetroceramica, fenix, corian, sono alcuni dei più utilizzati sia in maniera univoca che combinata tra di loro. Alcuni più tradizionali, altri tecnologicamente avanzati, esaltano tutti i tavoli rotondi con le loro qualità e peculiarità. Anche le finiture sono tante e da valutare a seconda dello stile che si vuole esaltare e dall’atmosfera che si intende far rivivere in casa propria. Soluzioni in legno decapato risulteranno ottimali in un living shabby chic, tavoli da pranzo in marmo saranno elegantissimi in una zona giorno decò, oggetti ibridi in metallo e fenix esalteranno un ambiente già legato all’industial style.Con un tavolo rotondo sarà pertanto facilissimo trovare la realizzazione perfetta che si sta cercando! Tavolo da pranzo rotondo: fisso o allungabile Dilemma: tavolo fisso o allungabile? Come per qualsiasi altra forma, anche un tavolo da pranzo rotondo può avere un utile meccanismo che all’occorrenza aumenta la superficie utilizzabile, quando si hanno ospiti a casa o si vuole creare più spazio al piano d’appoggio quotidiano. In alcune progettazioni vengono scelti dei complementi ridotti a causa dell’area in cui sono inseriti ma che, facilmente trasportabili, possono essere ingranditi con una ribalta aggiuntiva posizionata al centro. In arredi ultra moderni i piani supplementari vengono invece collocati ai lati del cerchio facendoli scivolare su barre posizionate sotto il sostegno principale. Un tavolo da pranzo rotondo allungabile può essere gestito esclusivamente se l’area circostante lo permette e se i sostegni sono adeguati: le gambe che sorreggono il peso devono essere di un certo tipo, molto stabili e proporzionate. Inoltre, oltre ad un determinato diametro (massimo i 120 cm) non è possibile pensare ad una soluzione simile per evitare sbilanciamenti dovuti ad un equilibrio precario. Se non ne avete la necessità, valutare in alternativa un tavolo da pranzo rotondo fisso vi farà anche risparmiare sul budget, e vi darà l’opportunità di scegliere geometrie per le gambe più particolari e originali che in una soluzione allungabile non sono disponibili. Tavolo da pranzo rotondo: pratico con mono gamba Se l’idea classica di un tavolo da pranzo rotondo nella zona giorno non fa per voi, perché non gestire un progetto di interni con prodotti nuovi dove la mono gamba diventa in molti casi il punto focale di questo complemento d’arredo? Designer industriali e aziende produttrici creano dei disegni meravigliosi per connotare in modo deciso un’unica e molto pratica gamba per un tavolo da pranzo, contribuendo a donare charme e grazia al living di casa vostra. Tavolo da pranzo rotondo: tradizionale con 4 gambe Se al contrario siete legati alla tradizione e le tipiche 4 gambe non disturbano l’estetica che volete far emergere in una zona giorno bella, pratica e razionale, allora puntare su questa soluzione classica vi aiuterà nel raggiungimento dello scopo. Oggi giorno anche queste linee sono state rivisitate per dar luogo a disegni innovativi, di gambe posizionate in modo leggermente obliquo e legate tra di loro da sottilissimi “fili metallici”, per esempio. Uno dei tanti modi per ricordare le origini di un tavolo da pranzo rotondo ma con un pizzico di attualità da non sottovalutare. Costi per un tavolo da pranzo rotondo I tavoli da pranzo sono molto diversificati tra loro e ciò dipende dalla scelta del materiale e dalla loro grandezza. Le variabili da considerare sono poche ma incisive sul costo finale e una forma rotonda non fa eccezione alla regola; anche se meno richiesto rispetto ad uno rettangolare, rientra nei listini tradizionali di prezzo. Un complemento d’arredo di questa tipologia può partire da una cifra approssimativa di euro 120,00 con diametro di 90 cm, struttura semplicissima e lineare metallica per la gamba e piano in MDF, per arrivare all’estremo opposto di un tavolo rotondo largo 230 cm, in legno pregiato o in marmo con mono gamba lavorata che può prevedere un budget che va anche oltre i 4.000,00 euro. Avendo a disposizione una molteplicità di combinazioni tra cui scegliere, sarà davvero facile poter trovare il corretto rapporto qualità-prezzo che ciascuno di noi cerca.
8 meravigliosi tessuti per il divano: materiali naturali vs sintetici
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Tessuti per il divano: quale tipologia scegliere Il divano è un complemento d’arredo molto importante all’interno di un living open space o in un soggiorno, sia per l’ingombro che fisicamente occupa nell’ambiente, sia perché crea una zona di relax dedicata al benessere e al comfort quotidiano, ben visibile in casa, e da godere in ogni momento da soli o in compagnia. Valorizzare questa sorta di oasi in una zona giorno significa dover compiere una scelta ottimale durante la fase d’acquisto del divano stesso, e prima di pensare ai vari optional di testiere removibili, azioni meccanizzate per poggiapiedi e schienali regolabili, vanno considerati almeno 4 fattori primari e importantissimi: la dimensione e grandezza; la forma e geometria: la palette di colori; la tipologia di tessuto. Proprio quest’ultimo punto trova molti interrogativi per i materiali proposti per i divani odierni, che racchiudono molteplici soluzioni. La scelta finale è determinata principalmente dal gusto personale dei padroni di casa e dalle sollecitazioni a cui la morbida seduta sarà sottoposta. Due categorie contraddistinguono i tessuti naturali vs quelli sintetici dove caratteristiche e peculiarità vengono messe a confronto. Entrambe individuano tratti originali e qualitativamente validissimi per divani di ogni stile e tendenza. Ecco alcune proposte che Archisio ha trovato per voi per ispirazioni e idee da mettere assolutamente nel cassetto per i vostri progetti futuri. Divano in velluto per un ambiente glamour chic Un ambiente glamour chic deve distinguersi per alcuni tratti tipici, legati all’eleganza e allo charme che si devono percepire in modo netto in una linea d’arredo raffinata e al contempo trendy. Un divano in velluto è senza dubbio la scelta perfetta per raggiungere tale scopo. Inserito in ambienti più classici o reso attuale con soluzioni progettuali contemporanee, riesce ad infondere carattere e raffinatezza ad una zona giorno impeccabile. Questo materiale naturale, morbidissimo e accogliente, trova sia in colorazioni scure, accese o pastello, degli ottimi alleati per creare un’area ospitale e piacevole. Qualche piccolo contro però va considerato: un divano in velluto è delicato e se sollecitato da un utilizzo frequente e abituale può presentare nel tempo segni inequivocabili delle sedute e a volte scolorimento dovuto all’usura; un divano in velluto è poco facile da igienizzare, poiché non sfoderabile e può essere trattato solo superficialmente con prodotti appositi; un divano in velluto è il peggior nemico degli animali. Se ne avete in casa sarà inevitabile ritrovare continua peluria attaccata a braccioli e schienali. Divano in lino: raffinato ed essenziale Opzione poco valutata ma senz’alcun dubbio adatta a molteplici scelte stilistiche, è quella di un divano in lino che enfatizza la naturalezza minimalista, raffinata ed essenziale di un tessuto con molte qualità di spicco. Resistente, indeformabile, antiallergico, antibatterico e traspirante, questo materiale ecologico è adatto sia in estate che in inverno perché ha la duplice funzione di donare innata freschezza al tatto e al contempo di termoregolare il calore mantenendo una temperatura adeguata, percepita sedendosi durante i mesi più freddi. Un divano in lino viene inserito in progetti dal sapore nordico seguendo la palette dei grigi, tipici dello scandinavian style. Nelle nuance delle sue sfumature naturali, dal beige, all’ecrù all’avorio enfatizza invece una tendenza legata allo stile coloniale e riesce a coniugare perfettamente bellezza e sostenibilità al 100%. Divano in cotone: fresco e sfoderabile Un altro materiale naturale, molto amato fresco e versatile è il cotone, che trova in moltissimi divani delle ideazioni particolari e uniche per soggiorni, salottini e studi. E’ un tessuto perfetto per chi desidera una soluzione sfoderabile, da lavare in autonomia direttamente in lavatrice senza incorrere in problemi relativi a danni da lavaggio. Traspirante, essenziale ma reso trendy da colori e fantasie, trova abbinamenti perfetti anche con cuscini tono su tono o a contrasto. Divano in pelle: un’eleganza innata Arredare una zona giorno con un divano in pelle significa voler elevare lo stile all’interno di un ambiente grazie all’eleganza innata di questo materiale bello e di gran classe. Aziende e produttori artigianali cercano forme e soluzioni sempre nuove da proporre sul mercato per appagare i gusti di ciascun proprietario di casa e renderlo soddisfatto appieno del suo progetto di interni. Soluzioni più tradizionali dalle linee arrotondate e con rifiniture classiche, come il capitonné o realizzazioni maggiormente contemporanee, dalle forme lineari e minimaliste trovano apprezzamenti e consensi senza remore. Non tutti i tipi di pelle sono uguali e prima dell’acquisto di un divano è bene controllo il certificato di garanzia che deve sempre essere presente. Inoltre, benché i più pensino che la pelle sia un materiale impegnativo e delicato, non sanno che invece è tra quelli che richiedono una massima cura ma con il minimo sforzo. Pulirla con latte detergente o con semplice acqua calda, consentiranno di igienizzare il divano senza fatica rendendolo nuovamente splendente. Divano in ecopelle: tessuto pregiato e di stile Un divano in ecopelle deve soddisfare dei requisiti imposti dalla normativa UNI 11427/2011 che stabilisce le norme riguardanti il processo produttivo di tale materiale, che deve avvenire nel rispetto assoluto per l’ambiente. E’ un prodotto molto pregiato e di stile e anche il costo è sensibilmente più elevato rispetto alla scelta di una pelle naturale consueta. Morbidezza, look naturale e colore non omogeneo, rendono l’ecopelle un materiale perfetto per un divano originale e di tendenza in una zona giorno. Divano in similpelle: idrorepellente e antimacchia Il rivestimento in similpelle deriva da un processo di lavorazione industriale di tela di cotone e fibre sintetiche rivestite da materiale plastico che lo rendono molto somigliante alla pelle stessa, ma meno soffice al tatto. Resistente alla luce diretta, ai liquidi e alle macchie presenta qualche piccolo contro relativamente al fatto di non essere traspirante e di sgretolarsi nel tempo se fortemente utilizzato. Questo fattore è da tenere in grande considerazione quando si parla di un complemento d’arredo come il divano, molto utilizzato, e da valutare attentamente per non incappare in spiacevoli sorprese dopo l’acquisto. Divano in alcantara: morbido e durevole Ottenuta dalla combinazione di una microfibra di poliestere e poliuretano, dopo una lavorazione di filatura particolare e di processi di produzione tessili e chimici, l'alcantara è un materiale sintetico con caratteristiche ottime per essere impiegato nel settore dell’arredo di interni. Un divano realizzato con questa tipologia di tessuto si presenta molto morbido al tatto, durevole nel tempo e resistente alle macchie. Tinto in una vasta gamma di colori ben si adatta ad ogni richiesta, così come è possibile avere spessori differenti e altre lavorazioni superficiali con proprietà tecniche importanti, idrorepellenza e l’essere ignifugo, sono le due principali. Divano in microfibra: resistente e traspirante Altro materiale sintetico, resistente e traspirante, utilizzato oggi giorno per un divano è la microfibra. Composta da fibre minuscole di tre fondamentali componenti (poliestere, poliammide, polipropilene), nelle sue innumerevoli varianti e splendide fantasie, è solitamente sfoderabile e può essere lavata sia a mano che in lavatrice. Ha tempi di asciugatura ridotti e non è necessario stirarlo una volta ripristinato sui cuscini del divano stesso. Perfetto per chi ha bambini piccoli e necessita in particolare di funzionalità e praticità in casa, oltre a garantire sicurezza per chi è intollerante a polvere e microscopici insetti grazie alle proprietà antibatteriche e anti-acaro che possiede.
Panche in cucina: arredare con originali sedute
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  Le panche in cucina sono un complemento d’arredo versatile che rappresenta una validissima alternativa alle sedie in un ambiente sempre in evoluzione, che deve ottimizzare funzionalità e bellezza estetica. Molto utilizzate nelle progettazioni di interni in modo statico e con la doppia funzione di seduta e contenitore – dispensa, hanno circondato i tavoli da pranzo per lungo tempo, soprattutto nella loro versione in legno con cuscini segnaposto comodi e removibili all’occorrenza. L’aspetto che ne scaturiva era però leggermente tendente al rustico e forse limitato a poche scelte stilistiche per quanto riguardava mobiletti e pensili. Oggi giorno, arredare con originali sedute, per creare qualcosa di nuovo a livello di interior design e che possa rendere ancor più particolare una cucina già di tendenza, pratica ed efficiente, diventa semplice quando ci si avvale dell’aiuto di persone qualificate e competenti del settore, per districarsi tra tante idee che vanno ponderate a seconda del progetto conclusivo che si intende realizzare. Le tipologie di panche per il tavolo in cucina rientrano in una categoria un po' delicata, poiché non tutti le trovano così adatte nello svolgere la loro funzione quotidiana. In verità moltissimi modelli, pur mantenendo quel look county e tipico di questo complemento, diventano ergonomici e performanti in soluzioni magnifiche che ben si accostano allo stile della cucina a cui vengono abbinate. Cuscini e imbottiture riescono ad assicurare un ottimo livello di comfort nel momento in cui ci si siede e materiali attuali rendono le panche di un tavolo da pranzo davvero uniche e originali. Panca moderna in cucina: piccola a scomparsa Design moderno esaltato all’ennesima potenza da materiali innovativi, elettrodomestici tecnologici e soluzioni salvaspazio finalizzate al massimo rendimento. Come poter inserire un elemento tradizionale come una panca da tavolo, in una cucina piccola e quasi futuristica? Studiando la collocazione di pareti attrezzate, con ideazioni a ribalta ben integrate al contesto sia in fase di apertura che chiusura, è possibile sfruttare una seduta idonea e vantaggiosa sia a livello razionale e relativo alla praticità, che a livello che armonico ed estetico. Una panca moderna in cucina, piccola e a scomparsa, ha la capacità di coniugare su di sé molte qualità che la rendono impeccabile sotto tutti i fronti, in un progetto di interior assolutamente da riproporre nelle proprie mura domestiche. Panca classica: ben illuminata sotto la finestra Atmosfera e profumo scandinavo vi attendono in soluzioni lineari e semplicistiche per quel che riguarda una panca classica in cucina da posizionare sotto la finestra. Uno sfondo bianco immacolato, che riflette positivamente la luce dalla parete trasparente, accoglie un tavolo con sedute in legno chiaro dalle forme geometriche molto definite. Lavorazione artigianale e modestia nella rappresentazione, sono caratteri tipici di un design all’insegna del minimal, che viene scaldato e reso però accogliente, dal calore innato che scaturisce dal legno, un materiale vivo e sapientemente trattato e che riesce a rendere attuale, una panca classica in una cucina odierna. Panca in cucina morbida e imbottita La sensazione di benessere, agio e comfort che devono scaturire nel momento in cui ci si siede, deve essere sempre garantito. Per i più scettici, relativamente a questa tipologia di seduta, garantire una superficie morbida e imbottita, può senz’altro far cambiare l’atteggiamento poco positivo nei confronti di una panca per il tavolo della cucina, senza contare le innumerevoli soluzioni che interessano gli accessori che adornano la panca stessa. A seconda dello stile che si vuole ricreare nell’ambiente della propria abitazione, è possibile optare per tessuti più classici, rigati o quadrettati, con imbottiture e rigide e sfoderabili all’occorrenza, per tendenze più conservative o giocare su prodotti facilmente igienizzabili con un panno umido, come pelle naturale o sintetica, per ideazioni statiche, che doneranno eleganza e signorilità ad una seduta considerata umile, anche abbinata a materiali più contemporanei come nelle glass chair. Se invece è lo stile casual e informale quello che state cercando, allora valutare ampi cuscini in velluto, con sottostante tappetino peloso e morbidissimo, è l’opzione che fa per voi. Una tendenza proveniente dal Nord che ha la duplice mansione di rendere calda e soffice la superficie di una panca da tavolo con la possibilità di mutare colori, forme e fantasie con poca spesa quando si decide di rinnovare il look alla propria cucina. Panca in cucina minimalista in legno tradizionale Quando in una planimetria ci si accorge di avere dello spazio inutilizzato a causa di pareti portanti che delimitano delle aree che non si possono modificare, sfruttarle al meglio aiuta a perfezionare la disposizione degli arredi al suo interno, valorizzando ogni centimetro a disposizione. Una nicchia tra muro e finestra, diventa il luogo ideale per ospitare il tavolo da pranzo in cucina con una panca minimalista in legno tradizionale che corre lungo tutto il perimetro. La luce naturale in entrata giocherà un ruolo fondamentale per illuminare un piano di lavoro multifunzionale, insieme all’accostamento di una pittura bianca che metterà ancor più in risalto la bellezza del legno massello di sedute e tavolo. Un aspetto country chic dal retrogusto minimalista, che diventerà perfetto nella cucina della vostra casa di campagna. Panca lineare e contemporanea in cucina Cucine contemporanee, dalle silohuette austere e lineari dove ogni accessorio superfluo, come maniglie ed elettrodomestici a vista, lasciano il posto a superfici lisce e continue, prevedono solitamente un’isola grande e centrale con sgabelli per il piano snack. Una soluzione che va per la maggiore in progetti di questo tipo, ma che può essere sovvertita con realizzazioni unconventional, associando un elemento datato come una panca al tavolo da pranzo, per rendere l’intero ambiente eclettico ma con misura. Appartamenti cittadini, loft e case dai connotati spiccati nell’ industrial style ospiteranno questa panca in cucina in modo agevole con un aspetto esteriore davvero chic.
Ristrutturare il balcone: tutti gli step da seguire
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La ristrutturazione completa del balcone è un intervento che si rende necessario per diversi motivi. La causa principale che spinge a rifare il balcone è la comparsa di segni visibili ed inequivocabili di degrado o cedimento. Questi fenomeni si verificano a causa della forte esposizione dei balconi agli agenti atmosferici per lungo tempo, oppure può derivare da errori nella progettazione o nella realizzazione del balcone, incluso l'utilizzo di materiali di scarsa qualità. Talvolta ristrutturare il balcone si rende urgente per questioni di sicurezza, soprattutto in costruzioni datate. Una situazione diversa si ha invece quando si decide di rinnovare il balcone semplicemente per offrire alla propria casa un ambiente all'aria aperta curato e funzionale, dove si possa trascorrere dei momenti di relax.  Prima di intervenire bisogna fare una distinzione necessaria tra balcone privato e balcone condominiale. Mentre per un edificio indipendente si ha la libertà di scegliere come modificare il balcone e quali materiali utilizzare, in condominio potrebbe essere richiesto il rispetto delle regole di decoro imposte dal regolamento condominiale per cui si dovrebbe agire di conseguenza adattandosi alle norme. In presenza di danni visibili sulla struttura del balcone, come parti di intonaco del sottobalcone staccate con il ferro del cemento armato a vista oppure frontalini sgretolati, prima di intervenire sul balcone sarà indispensabile rivolgersi ad un tecnico che possa valutare se necessario mettere in sicurezza il balcone attraverso un'opera di consolidamento strutturale. Per prima cosa devono essere rimosse le componenti instabili per poi ripristinare la struttura in cemento armato e gli intonaci. Una volta sistemata la parte strutturale si potrà intervenire sulla pavimentazione, partendo dalla demolizione del rivestimento e del massetto per poi passare al rifacimento della pavimentazione con attenzione alle pendenze per evitare ristagni d'acqua. Per completare bisognerà intervenire anche su ringhiere o parapetti optando, a seconda dei casi, per la sostituzione o il rifacimento dell'esistente. Per le pareti del balcone la ristrutturazione può consistere nel rifacimento dell'intonaco ma se questo strato è in buono stato può essere sufficiente la semplice tinteggiatura.  Da valutare la necessità di posare materiali con particolari qualità, anche in base al luogo in cui si trova l'edificio. Ad esempio, se ci sono frequenti gelate invernali bisognerà impiegare materiali con elevata resistenza alle basse temperature. Come impermeabilizzare un balcone L'impermeabilizzazione del balcone è fondamentale per bloccare le infiltrazioni d'acqua negli strati sottostanti la pavimentazione, evitando conseguenze sulle componenti strutturali ed aumentandone la durata. Lo strato impermeabilizzante viene posto sotto alla pavimentazione. Generalmente si applica una guaina bituminosa con particolare attenzione alle zone di raccordo dove si hanno più probabilità di infiltrazioni. Quando il pavimento si presenta in buono stato si può valutare l'idea di realizzare una ristrutturazione che non prevede demolizioni con tempi e costi contenuti, optando per la posa di un impermeabilizzante sopra la pavimentazione. Un ulteriore elemento utile per l'impermeabilizzazione del balcone è la posa di scossaline in rame o altro materiale che impediscono il contatto dell'acqua su determinate superfici, come i frontalini del balcone, altrimenti esposte alla pioggia o altri agenti atmosferici. Quali pavimentazioni scegliere per rifare un balcone Il materiale ideale da posare per il nuovo pavimento del balcone è resistente agli agenti atmosferici, al cambio di temperatura, al gelo, alle macchie ed è antiscivolo. Le opzioni da considerare sono molte. Tra queste una valida possibilità è costituita dai pavimenti in legno per esterni. Hanno notevoli qualità dal punto di vista estetico ed apportano un affascinante tocco naturale all'edificio, rendendo l'atmosfera del balcone sofisticata ed accogliente. Questa soluzione risulta vantaggiosa da molti punti di vista ma è sempre necessaria una manutenzione corretta e costante per mantenere il pavimento in legno sempre in perfette condizioni.  Una soluzione più classica per pavimentare il balcone è la posa di piastrelle. Quelle in grés porcellanato rappresentano un'ottima scelta grazie alle elevate prestazioni in termini di resistenza all'usura e all'urto, la bassa porosità, l'ingelività e la semplicità di pulizia. Anche dal punto di vista estetico sono un buon prodotto essendo proposte in molte varianti diverse per formato e finiture. Si possono trovare piastrelle in grés porcellanato che riproducono fedelmente l’aspetto di altri materiali quali pietra, marmo, legno o cemento, oppure i motivi ornamentali tipici delle cementine. Altre soluzioni altrettanto valide sono la resina, il cotto o le pietre naturali. Rifacimento della ringhiera: recupero o sostituzione? Una ulteriore componente su cui intervenire nell'ambito del rifacimento del balcone è la ringhiera. La strada della sostituzione risulta conveniente quando la ringhiera o il parapetto esistente si presenta in cattivo stato di conservazione ed il costo per ripristinarla sarebbe superiore a quello necessario per sostituirla. Una nuova ringhiera è occasione per dare un aspetto rinnovato al balcone, più attuale oppure più consono al proprio gusto. Ad esempio, sostituire un parapetto opaco con uno in vetro consente di alleggerire la struttura e godere della vista sull'esterno oltre a dare un aspetto più contemporaneo all'edificio. Inoltre i parapetti in vetro non hanno bisogno di manutenzioni particolari se non la semplice pulizia della superficie. Il recupero della ringhiera andrebbe effettuato solo quando questa è in buono stato oppure se si tratta di un elemento di pregio artistico o architettonico, ad esempio. In questo modo non si snatura l’edificio e si mantiene il suo aspetto originale. Le classiche ringhiere in ferro sono soggette ad usura e ruggine e perciò vanno riverniciate periodicamente, sempre dopo aver eliminato lo strato di vernice presente e applicato prodotti antiruggine. Questo può essere un lavoro complesso, soprattutto per ringhiere dal disegno particolarmente elaborato. Balcone: tinteggiare pareti e aree intonacate L'ultimo step necessario per dare al balcone di casa un aspetto totalmente rinnovato è la tinteggiatura delle pareti e di tutte quelle componenti intonacate, come la copertura oppure parapetti in muratura o loro parti. Questo tocco finale si rende necessario soprattutto per omogeneizzare l'aspetto delle superfici intonacate se sono state eseguite delle riparazioni puntuali. La pittura murale da applicare dovrà essere specifica per esterni ed avere caratteristiche tali da assicurare stabilità e protezione durevole, resistenza agli agenti atmosferici, allo sporco ed alle muffe. Balcone aperto o chiuso? Il classico balcone è aperto dall'altezza della ringhiera verso l'alto. Alcuni balconi hanno copertura indipendente oppure coincidente con la soletta del balcone del piano superiore, mentre sui lati possono essere aperti oppure chiusi, come accade quando sono incassati nel volume dell'edificio. Questa soluzione consente di avere uno spazio esposto all'aria aperta ed al sole da sfruttare in particolare nelle stagioni calde, anche inserendo elementi d'arredo per esterni, tende da sole o ombrelloni.  Quando si interviene su un balcone può essere considerata l'ipotesi di chiuderlo ricavando così un ambiente più riparato. Solitamente ciò avviene per i balconi con esposizione a nord poiché sono poco soleggiati e di conseguenza scarsamente godibili da aperti. Il balcone può essere chiuso con delle vetrate realizzate su misura, fisse o apribili. Si ottiene uno spazio verandato che diventa a tutti gli effetti una stanza aggiuntiva, da utilizzare come pratico ripostiglio oppure come ambiente di soggiorno.
Fontana da giardino: giochi d’acqua per i tuoi spazi esterni
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Uno degli elementi decorativi più scenografici da inserire nel proprio giardino è costituito dalle fontane ornamentali che con i caratteristici zampilli d'acqua regalano un effetto rilassante. La magia dei giochi d'acqua offre uno spettacolo coinvolgente ed aggiunge un tocco romantico in un angolo del giardino. Questo risulta ulteriormente enfatizzato quando si aggiungere un sistema di illuminazione che rende l'atmosfera ancora più straordinaria. Le fontane da giardino completano l'arredamento degli spazi esterni della casa divenendo un elemento attrattivo e caratterizzante, purché sia in linea con lo stile generale dell'ambiente. Per arrivare alla scelta della fontana da installare nel proprio giardino di casa prima di tutto è opportuno eseguire una serie di valutazioni. Innanzitutto bisogna individuare il posto in cui installare la fontana da giardino e da questo primo dato si potrà avere un'idea delle dimensioni di massima che essa dovrà avere. Nella scelta del posizionamento della fontana da giardino si dovrà tenere conto di alcuni aspetti fondamentali per consentirne l'installazione, ad esempio se sarà necessario realizzare dei lavori per adeguare l'area individuata e se sarà necessario realizzare degli impianti di tipo idraulico o elettrico. Prima dell'acquisto bisogna dunque valutare aspetti come: la tipologia di fontana più adatta alle proprie esigenze; gli impianti da realizzare; lo stile; il materiale; le misure; il costo della fontana; la manutenzione necessaria; i consumi.  Fontana da giardino: pro e caratteristiche La presenza di una fontana trasforma il giardino rendendolo un posto suggestivo ed accogliente. Il flusso d'acqua apporta freschezza e produce un rumore piacevole e rilassante. Inoltre, alcune tipologie di fontane da giardino possono essere utili anche come fonte a cui attingere per innaffiare le piante oltre ad essere un elemento decorativo. Se realizzate in materiali di buona qualità e se installate in modo che gli impianti siano nascosti alla vista le fontane si integrano armoniosamente nei giardini. Naturalmente per mantenerle in buono stato a lungo, senza problemi per quanto riguarda il funzionamento è necessaria una manutenzione periodica che consente di prevenire intasamenti. L'acqua infatti tende a creare incrostazioni di calcare e a sviluppare la formazione di batteri ed alghe. Per ovviare a questo problema sarà opportuno eseguire un trattamento dell'acqua con prodotti appositi. Fontana da giardino: quale tipologia valutare Le diverse tipologie di fontane per giardino si differenziano per una serie di caratteristiche, sia funzionali che estetiche. La tipologia più giusta sarà suggerita dalla conformazione del giardino e più nello specifico dalle peculiarità del punto esatto in cui si intende installare la fontana. Tra le opzioni da valutare ci sono: fontana a parete, viene fissata ad un muro ed ha una sola faccia; fontana a colonna, può essere installata liberamente in qualunque punto del giardino dove si abbia un collegamento con la rete idrica, è la classica fontana dalla quale l'acqua fuoriesce solo quando richiesta attraverso il rubinetto di cui è dotata; fontana a cascata, l'acqua fuoriesce formando una cascata dall'effetto molto scenografico e può avere una o più vasche di raccolta collegate; fontana centrale, viene installata in posizione centrale e non ha una faccia preferenziale ma si può osservare da tutti i lati, è costituita da un corpo centrale e può avere più livelli di vasche. Talvolta le fontane da giardino possono contenere statue ed altri ornamenti che ne aumentano l'effetto decorativo. Fontana da giardino: materiali e linee L'aspetto delle fontane da giardino è il risultato di determinati materiali ai quali vengono date particolari linee. Per quanto riguarda lo stile ci sono delle proposte classiche dallo stile romantiche, più adatte a contesti dal sapore tradizionale, oppure versioni barocche adatte a giardini sofisticati, mentre altre più moderne ed essenziali si addicono all'interno di giardini contemporanei ed altre in materiali più semplici sono ideali per giardini zen. Lo stile influenza notevolmente anche il materiale scelto per realizzare una specifica tipologia di fontana. Trattandosi di elementi esposti alle intemperie devono essere realizzate in materiali in grado di sopportare l'azione degli agenti atmosferici quali sole e piogge, resistenti all'usura e duraturi. Tra i materiali più usati per la realizzazione di fontane ci sono: legno o bambù; poliresina (ovvero pietra artificiale); ghisa; conglomerato di cemento; marmo; granito; pietra; pietra ricostruita. Fontana da giardino: allacci e consumi Il funzionamento di una fontana da giardino richiede la circolazione di acqua ed un sistema di alimentazione.  Alcuni modelli, anche piuttosto semplici, si basano sul ricircolo della stessa acqua attraverso pompe a circolazione alimentate ad energia elettrica. Naturalmente l'allaccio deve essere agevole. Dove non si riesce a fare altrimenti si può ricorrere all'utilizzo di prolunghe per esterni, ma questo rende il lavoro meno professionale. Essendo la circolazione dell'acqua costante è conveniente optare per una pompa a risparmio energetico, che consentirà di contenere i consumi. Se presente anche l'illuminazione a LED della fontana sarà necessario predisporre l'impianto in modo che possa alimentare anche questa componente. Un'alternativa è costituita dalle fontane alimentate ad energia solare che si possono installare anche dove non si dispone dell'allaccio elettrico in prossimità. Possono essere dotate di batteria di accumulo che immagazzina energia per l'utilizzo notturno. Le fontane dotate di rubinetto invece richiedono sia il collegamento alla rete idrica da cui prendere l'acqua, sia lo scarico per smaltire quella non utilizzata. Costi per realizzare una fontana da giardino Valutare i costi di una fontana da giardino è necessario per capire se il budget a disposizione corrisponde al progetto che si ha in mente. Come sempre, essendoci così tante varietà di fontane da giardino risulta difficile stimare quale sia la portata della spesa da affrontare. Si spazia da piccole fontane da posizionare autonomamente in giardino a grandi fontane in materiali pregiati realizzate in base ad un progetto personalizzato. I costi per l'acquisto della fontana stessa dipendono soprattutto dalla tipologia, dalle sue dimensioni e dal sistema di funzionamento presente. Alcune tipologie di pompa sofisticate incidono notevolmente sul prezzo della fontana, ma sono spesso quelle che consentono di ridurre i consumi per cui si tratta di un investimento su cui vale la pena riflettere. Da considerare anche i costi per il trasporto della fontana, soprattutto se si tratta di soluzioni imponenti e delicate.  Oltre al costo della fontana ornamentale bisognerà calcolare il costo delle opere murarie da realizzare per l'installazione della stessa, così come i lavori necessari per realizzare l'allaccio all'impianto idraulico ed elettrico, inclusa la manodopera.
Vasca sotto la finestra: particolare posizione in bagno
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Anche se in molte case si preferisce la praticità della doccia, una comoda vasca da bagno è sempre vista di buon grado. Dopotutto, concedersi un bagno caldo è un modo per rilassarsi e scaricare la tensione accumulata, una vera e propria coccola. Se in aggiunta, quando si è immersi nell'acqua, si ha la possibilità di guardare fuori dalla finestra il beneficio è doppio, soprattutto se questa si apre su un bel paesaggio oppure su un cielo stellato. Inoltre la luce naturale che entra attraverso i vetri è molto piacevole. L'idea di porre la vasca sotto alla finestra consente di recuperare uno spazio altrimenti sprecato, adottando una soluzione che permette di trarne il massimo vantaggio. Allo stesso tempo, poiché la vasca da bagno occupa una superficie piuttosto ampia, lascerà più flessibilità per la distribuzione dei sanitari e degli altri elementi necessari all'interno del bagno. Oltre all'ingombro della vasca stessa bisogna sempre pensare anche allo spazio necessario per potersi muovere comodamente, aggiungendo almeno 50 cm intorno alla vasca, tranne per i lati in cui la vasca è addossata alla parete. A seconda della tipologia di pianta e dell'effetto che si vuole ottenere dal punto di vista stilistico si potrà optare per una specifica tipologia di vasca da bagno. I modelli sono svariati, e si differenziano per materiale, forme, dimensioni e linee, ognuno dei quali crea effetti differenti all'interno dello spazio.  Vasca sotto la finestra: di tendenza in un bagno minimal Nel bagno di concezione minimalista la vasca sotto la finestra è una soluzione di tendenza. Vasche da bagno di design dalle linee essenziali ma di forte impatto aumentano la loro presenza scenica poste in questa posizione e dialogano con i materiali neutri usati come rivestimenti. In particolare sono da valutare i modelli da centro stanza, ovvero le vasche a libera installazione, possono essere ammirate da tutti i lati poiché ognuno di essi è finito. In questo caso però uno dei lati sarà posto più vicino al muro, per avvicinare la vasca il più possibile alla finestra se possibile lasciando comunque lo spazio necessario per poter pulire, essendo comunque una zona che può essere facilmente raggiunta da schizzi d'acqua.  Una grande finestra da cui entra tanta luce è un toccasana ma la privacy viene fortemente compromessa. Se il bagno è provvisto di finestre a tutta altezza, oppure affaccia in una zona non protetta da sguardi indiscreti sarà opportuno mettere delle tende optando per un tessuto idoneo a questa posizione.  Per quanto riguarda la rubinetteria si possono usare modelli da pavimento o da parete, predisponendo l'impianto idrico in modo adeguato all'installazione. Tra la vasca e la parete si possono inserire elementi d'arredo che contribuiscono a rendere il bagno più funzionale ma anche più curato dal punto di vista estetico, come una panca oppure elementi freestanding come pratici porta asciugamani. Vasca sotto la finestra: pratica nel bagno in mansarda Nei bagni in mansarda la vasca può essere collocata anche dove l'altezza è ridotta, poiché non è necessario stare in piedi per utilizzarla. Questa posizione talvolta è una scelta forzata per questioni di spazio ed impiantistiche, ma il risultato dal punto di vista estetico è molto gradevole se in corrispondenza è presente una finestra per tetto. Illuminata dalla luce zenitale che entra dai lucernari la vasca viene valorizzata nelle sue linee e conquista una posizione privilegiata ottenendo un bagno comodo e funzionale. Rispetto ad altre soluzioni in cui collocare la vasca sotto la finestra, nei bagni in mansarda si gode di maggiore privacy e si ha la possibilità di contemplare la volta celeste mentre si fa il bagno poiché non è necessario chiudere le finestre con tende. Una zona appartata che trasforma un bagno nel sottotetto in un'invidiabile oasi di relax.  Interessante l'idea di evidenziare la superficie dedicata alla vasca da bagno con un rivestimento a parete differente che sottolinea le diverse aree funzionali. Vasca sotto la finestra: utile in un bagno lungo e stretto Nei bagni lunghi e stretti posizionare la vasca su uno dei lati corti è spesso l'unico modo per non doversene privare. Se si hanno almeno 170 -180 cm di larghezza ci sta una vasca di dimensioni standard. La distribuzione che prevede l'inserimento della vasca da bagno in questa posizione è molto funzionale e se sullo stesso lato è presente anche la finestra lo spazio viene sfruttato al massimo. Lascia infatti la possibilità di disporre in modo razionale i sanitari e gli altri elementi all'interno del bagno. Inoltre, otticamente sembra ridurre la lunghezza della stanza, attenuando lo sgradevole effetto corridoio tipico dei bagni caratterizzati da una pianta lunga e stretta. In questo caso per evitare di inserire una tenda che sarebbe troppo a contatto con l'acqua, si potrà utilizzare semplicemente un vetro opaco. Vasca da bagno sotto la finestra: arredo su misura La vasca da incasso è una soluzione estremamente versatile che consente di realizzare svariati progetti se considerata come un elemento d'arredo su misura. Questo aiuta anche ad organizzare la distribuzione dello spazio, realizzando delle zone funzionali ben distinte ed ottimizzando ogni centimetro, soprattutto all'interno di bagni dalle dimensioni contenute.  Ad esempio, può essere affiancata ad una doccia, installando il box doccia in posizione adiacente alla vasca, lasciandosi così la possibilità di scegliere tra l'una e l'altra opzione a seconda dei momenti. La vasca da bagno utilizzata come un arredo su misura consente inoltre di poter scegliere il rivestimento da applicare sulle pareti dei muretti di sostegno, personalizzando così ulteriormente l'aspetto della stanza. Come tutto ciò che viene realizzato su misura, l'effetto ottenuto con l'installazione di una vasca da bagno in un progetto ad hoc è la perfetta integrazione nello spazio. Vasca da bagno sotto la finestra: funzionale nell’angolo Per i bagni ampi, dove si ha lo spazio sufficiente su due pareti che formano un angolo si potrà considerare l'idea di inserire una vasca d'angolo. Anche in questo caso si potrà optare per una soluzione da incasso oppure per una vasca angolare pannellata, classica oppure idromassaggio se si intende realizzare un vero e proprio angolo wellness domestico.  Questo genere di soluzione enfatizza un angolo del bagno rendendolo funzionale oltre a dargli un aspetto prestigioso. Le veneziane sono una valida opzione da considerare per le finestre con vasche poste in prossimità poiché essendo in plastica o alluminio non sono soggette alla formazione di muffe conseguenti alla formazione di condensa, inoltre lasciano filtrare la luce in modo delicato e gradevole.
Poltrone: 8 proposte da utilizzare nel soggiorno di casa
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La poltrona occupa un posto d'onore nel soggiorno di casa. Un elemento d'arredo immancabile, sia per il comfort offerto sia per le sue caratteristiche estetiche. Prima di tutto si richiede infatti la comodità, ma poiché viene inserita nel principale ambiente della casa anche il suo aspetto ha un'importanza determinante nella scelta. Può essere un elemento attraverso il quale aggiungere un segno distintivo all'interno del soggiorno oppure può essere selezionata perché si armonizza perfettamente nell'ambiente e quindi avere dei punti in comune con gli arredi presenti. Scegliere la poltrona presuppone dunque una riflessione sui materiali e sui colori verso cui indirizzarsi, ma anche sulla tipologia di linee e di stile, valutando se più opportuno orientarsi verso un modello tradizionale o uno più contemporaneo. Le proposte di poltrone in commercio sono davvero una serie infinita, con tanti modelli differenti, in grado di accontentare ogni esigenza.  L'estetica gioca sicuramente un ruolo importante nella scelta della poltrona da inserire nel soggiorno, ma vanno valutate anche altre caratteristiche per capire se è la scelta giusta. Ad esempio, bisogna pensare all'ingombro che deve essere compatibile con lo spazio disponibile, il livello di comfort offerto, valutando caratteristiche come l'altezza dello schienale, la presenza di braccioli e la tipologia di imbottitura. Necessaria una considerazione anche sulla qualità dei materiali con cui è realizzata la poltrona, anche in rapporto con il budget che si vuole investire nell'acquisto. Passiamo in rassegna diverse tipologie di poltrone da salotto, ognuna con le proprie peculiarità. Poltrone in soggiorno a sacco e contemporanee La poltrona a sacco è un modello per nulla tradizionale. Per descriverla potremmo iniziare a parlare di ciò che non ha: non ha gambe, non ha braccioli, non ha una struttura interna, non ha uno schienale. In pratica è solo un'imbottitura con un rivestimento. Si tratta quindi essenzialmente di un sacco con un riempimento non rigido all'interno. Questa tipologia di poltrona anatomica accoglie morbidamente il corpo adattandosi a diverse posizioni. Una toipologia di arredo Ideale per salotti contemporanei, in particolare per ambienti molto informali come loft dallo stile industrial. Il primo modello di poltrona a sacco brevettato risale alla fine degli anni '60 ed è tuttora in produzione. Successivamente questa idea è stata reinterpretata e proposta in altri modelli ma con la stessa idea di fondo. Poltrone in soggiorno: velvet e vintage style Per ricavare un angolo lettura in salotto c'è bisogno di una poltrona carica di stile. Le poltrone in stile vintage sono una valida opzione da considerare. Si caratterizzano per il design retrò, con forme attualizzate per incrementare il comfort. Il rivestimento in velluto esalta la sinuosità dalle linee vintage, mentre i piedi in legno o in metallo sono svasati e posti in posizione inclinata. Il risultato sono poltrone dalla forte personalità che diventano un elemento attrattivo all'interno del soggiorno. Questi modelli sono proposti generalmente in tonalità di colore ricercate come il senape, l'ottanio, il bordeaux, il blu ed il verde scuri. Da non dimenticare che il velluto è un tessuto che va trattato con delicatezza, per cui se si pensa di utilizzare la poltrona per molto tempo forse non è la scelta più adatta poiché mostrerebbe velocemente i segni dell'usura. Poltrone in soggiorno: leggere in vimini Realizzate con fibre naturali intrecciate, le poltrone in vimini sono perfette nei salotti in cui è presente un arredamento in stile green, contribuendo a creare un'atmosfera in cui si respira una sensazione di benessere. Si inseriscono bene ad esempio in soggiorni nei soggiorni in stile bohemienne o mediterraneo. A differenza delle poltrone imbottite, quelle in vimini o in rattan sono molto leggere e dunque sono facili da spostare per chi preferisce cambiare spesso posizione ai mobili nel soggiorno, anche per portarle in balcone o in terrazzo quando fa bel tempo. Anche visivamente sono elementi molto leggeri e delicati. Essendo realizzate in modo artigianale, ogni poltrona in vimini è un pezzo unico, con sfumature differenti.  Poltrone in soggiorno: eclettiche e originali La classica poltrona non sempre è la soluzione più adatta per l'arredamento del soggiorno. A volte c'è bisogno di qualcosa di diverso, che esca dall'ordinario e che possa dare un tocco particolare.  Le poltrone di design scandinavo hanno forme organiche ottenute attraverso la curvatura del legno, con una struttura esile ma resistente mentre lo schienale ha un'imbottitura molto sottile. Sono una tipologia di poltrona molto versatile ed eclettica. Poltrone in soggiorno: classiche e trapuntate Le poltrone chesterfield sono un pezzo iconico, un autentico classico quando sono impreziosite da un rivestimento in pelle che esalta l’eleganza delle forme. L'effetto capitonnè, con i bottoni decorativi disposti in modo regolare sullo schienale, rende questa tipologie di poltrone un arredo elegante adatto a soggiorni sofisticati dallo stile più classico, ma anche ad interni trendy, dallo stile più moderno. Sono una buona soluzione anche in coppia, magari posizionate davanti al camino. Se la poltrona è in vera pelle questa andrà trattata spesso per rimanere morbida senza screpolarsi e mantenersi in buono stato a lungo, anche se con i segni del tempo acquisisce maggiore fascino. Poltrone decò in soggiorno: attuali in pelle Le poltrone e le poltroncine moderne in pelle hanno un design sofisticato in grado di adattarsi a diversi contesti. L'imbottitura è più leggera rispetto alle poltrone tradizionale, ma confortevole e si appoggia ad una struttura in acciaio con gambe sottili ma resistenti che danno un aspetto leggero.  Le linee sono essenziali ed i colori neutri, gli elementi puramente decorativi sono totalmente assenti poiché si predilige una forma semplice che garantisce la funzionalità della seduta.  Poltrone in soggiorno: in tessuto à oreilles Per creare un angolo conversazione intimo ed elegante è necessario affiancare un paio di sedute comode. Se si ricerca una soluzione ad alto comfort, con schienale alto e poggiatesta le poltrone à oreilles o wingback sono una buona opzione da considerare. Si caratterizzano per il profilo laterale la cui sagoma particolare determina una seduta avvolgente in cui potersi distendere e rilassare. Si tratta di un design che funziona bene con diverse tipologie di interni essendo un modello evergreen. La scelta del rivestimento è fondamemtale per l'effetto che la poltrona ha nello spazio ma anche per la praticità e la manutenzione richiesta della seduta.  Poltrone in soggiorno: colorate e moderne Per aggiungere un tocco rinfrescante in soggiorno si può puntare su delle sedute colorate dal design moderno. Le poltrone con struttura in legno a vista, con forme scolpite ma equilibrate, è tipica del design degli anni '50, mentre l'imbottitura dalle forme bombate apporta il confort necessario. Lo schienale basso e la seduta ampia sono un ulteriore elemento distintivo di questa epoca.
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