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Articoli: Lavori Edili

Mansarda: una mini guida per poter ristrutturare
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Prima di intraprendere una ristrutturazione nella mansarda di casa, è bene capire quali siano i requisiti necessari per poter effettuare qualsiasi lavoro entro i termini di legge, per non incappare in corso d’opera, in sorprese poco gradite. Una mini guida, pratica e facile da consultare, è ciò che serve per avere le idee chiare su cosa debba essere certificato, per poi procedere con un progetto ad hoc. I fattori quindi da considerare, su cosa sia fondamentale sapere prima di attivare una ristrutturazione in mansarda, riguardano: l’accertare l’abitabilità dei locali; il considerare l’altezza del soffitto; il verificare l’accessibilità delle scale; il controllare le fonti di luce naturale; l’esaminare gli impianti esistenti. Vediamo nel dettaglio di spiegare a cosa fanno riferimento queste voci per quel che concerne una mansarda, in modo da poter chiarire i vari step da seguire, per poter ristrutturare uno spazio di casa assolutamente funzionale, utile e che aggiunge valore all’intera abitazione. Accertare l’abitabilità dei locali Cosa deve avere una mansarda per poter accertare l’abitabilità dei locali? Vi sono dei criteri specifici che devono essere soddisfatti per raggiungere tale condizione e che seguono delle norme specifiche, stabilite dalle leggi in vigore del settore edilizio. I requisiti richiesti, per avere una mansarda abitabile, sono determinati da elementi che devono essere certificati e rientrare in una serie di parametri prestabiliti. Per avviare i lavori, un tecnico professionista dovrà presentare all’Ufficio Tecnico del Comune dove è locata la casa, una Sca, ovvero la Segnalazione certificata di agibilità, che deve comprovare “la sussistenza delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico degli edifici e degli impianti negli stessi installati, valutate secondo la normativa vigente”. Tali caratteristiche devono sostanzialmente rispettare: un'altezza minima, dove vanno contraddistinti i locali vivibili e quelli di servizio; un rapporto aero-illuminante dello spazio adeguato, per garantire una quantità di luce sufficiente; la posa a norma degli impianti: termico, idraulico ed elettrico. Considerare l’altezza del soffitto Il primo requisito che una mansarda deve avere per ottenere l’abitabilità, riguarda l’altezza minima da pavimento a soffitto, che i vari ambienti devono avere. La normativa nazionale indica che se una mansarda è composta da un unico ambiente vivibile, sono necessari 2,70 m per ottenere l’agibilità. Per i locali di servizio (corridoio e bagno) sono invece sufficienti 2,40 m. E’ consentita un’altezza inferiore per eventuali ripostigli o cabine armadio, solitamente ricavate dove il tetto risulta inclinato. Tuttavia, ciascuna regione stabilisce delle deroghe per le mansarde, dove oltre ad un’altezza minima si fa riferimento anche ad un’altezza media ponderale (volume del sottotetto con un’altezza superiore a quella minima diviso la superficie relativa), facilmente consultabile attraverso una tabella presente sui vari siti regionali. Ulteriore passo, da richiedere questa volta ad un professionista del settore, è quello di verificare ulteriori vincoli legati all’altezza che decide l’abitabilità di una mansarda, dettati dal comune in base all’ubicazione della mansarda stessa: ad esempio se collocata in centro storico, piuttosto che in edificio di pregio architettonico. Verificare l’accessibilità delle scale All’interno di un progetto di ristrutturazione di una mansarda, le scale assumono un ruolo decisamente funzionale. Collegando i due piani a quote differenti, permettono di creare un passaggio verticale pratico e utile, dove ci si può sbizzarrire, giocando su tendenze e design. Ma prima di guardare all’estetica è necessario verificare l’accessibilità delle scale stesse in modo da rientrare nei parametri disposti dalle normative. Ecco alcuni dati di riferimento importanti che vanno rispettati per garantire sicurezza e comfort durante una salita in mansarda: 80 cm sono quelli minimi che interessano la larghezza della rampa in caso di scala diritta, mentre si arriva anche a 120 cm per scale a chiocciola o elicoidali; 25 – 30 cm fanno riferimento alla profondità della pedata, 15 – 18 cm sono invece quelli dell’alzata; 90 – 100 cm è l’altezza del parapetto che si può presentare sotto forma di muretto o di ringhiera. Nel secondo caso le barre verticali non possono avere una distanza inferiore ai 10 cm. Controllare le fonti di luce naturale Avere un’adeguata fonte di luce, è un ulteriore connotato che una mansarda deve avere per ottenere l’abitabilità. Questo requisito previsto dalle leggi in vigore, tiene in considerazione 3 decisivi fattori, che insieme permettono ad un ambiente del sottotetto di poter essere vissuto appieno dai padroni di casa. Le normative, in questo caso, si differenziano da regione a regione, soprattutto per le ore di luce decisamente differenti da nord a sud del nostro paese. Pertanto in fase di ristrutturazione ciascuno di noi dovrà consultare un tabellario apposito. Gli elementi, per controllare che il fattore illuminazione abbia “le carte in regola” sono: una appropriata presenza di luce naturale; un corretto numero di aperture trasparenti (sia finestre che porte - finestre); un ottimale rapporto aero-illuminante per garantire un’illuminazione ideale e un ricircolo dell’aria adeguato. Molto spesso, per risolvere problemi legati alla carenza di luminosità, vengono introdotti i classici lucernari sul tetto, che permettono di sfruttare l’ingresso dei raggi del sole per tutta la giornata, garantendo l’ingresso di una luce puntuale e costante. La grandezza dell’apertura non potrà essere inferiore a 1/8 della superficie del pavimento e la percentuale del valore della luce diurna non dovrà essere minore del 2% (secondo il Decreto Ministeriale del 5 luglio 1975). Esaminare gli impianti esistenti Ultimo elemento, ma non per questo meno importante o trascurabile, riguarda l’esaminazione degli impianti esistenti all’interno della mansarda. Solitamente riscaldamento, acqua e luce vengono già predisposti e installati durante l’edificazione di una casa, in modo da poter poi essere utilizzati, una volta risistemati gli ambienti ai piani alti dell’abitazione. Quando si intende mettere mano a questo spazio, è necessario capire se gli impianti idrici, elettrici e termici, seguono le regole di legge vigenti previste, in modo da ottenere la conseguente abitabilità dei locali stessi. Questo passaggio deve essere effettuato, sia quando il periodo di tempo tra costruzione e ristrutturazione è oltremodo lungo, sia per tempistiche più brevi. Relativamente agli impianti, è importante inoltre capire se la mansarda sarà una sorta di estensione della casa, caratterizzata da una singola stanza accessibile da altro ambiente, o diventerà una sorta di unità abitativa autonoma. In questo secondo caso sono imperativi gli allacci alla rete fognaria e idrica, con installazione di relativo impianto, poiché un bagno diventa parte fondamentale del progetto di ristrutturazione della mansarda stessa, per ottenerne l’abitabilità.
Cartongesso: 5 idee per rinnovare gli ambienti di casa
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Il cartongesso è un materiale molto pratico e grandemente utilizzato nel settore dell’edilizia. Grazie alla sua versatilità, diventa il miglior alleato, quando si intende rinnovare casa in maniera non invasiva e con un occhio attento al budget. Un prodotto che applicato in tanti modi, riesce a valorizzare e a cambiare look ai vari ambienti di un’abitazione, rendendola immediatamente trendy e ricca di fascino. Partendo da interventi che prediligono la funzionalità, per arrivare a soluzioni puramente estetiche e di design, il cartongesso riesce ad adattarsi benissimo ad ogni situazione progettuale, grazie alla pluralità dei suoi usi. Dalla combinazione di gesso e lastre di cartone nasce quindi un pannello leggero, ma sufficientemente robusto, che prevede un montaggio o una rimozione facile e veloce, oltre ad avere la caratteristica di poter essere modellato per ottenere qualsiasi forma e dimensione su richiesta. Rinnovare gli ambienti di casa con il cartongesso aiuta infatti a personalizzare ogni idea creativa e a poterla esprimere attraverso una posa relativamente economica e rapida. Ovviamente, esistono in commercio, una molteplicità di tipologie di cartongesso, legate ad alcune peculiarità. I fattori che le determinano e aiutano nella scelta più opportuna da abbinare al tipo di rinnovamento che si effettuerà in casa, riguardano: la capacità termoacustica (per realizzare le pareti di uno studio insonorizzato); l’idrorepellenza (per rinnovare un bagno o una lavanderia); la tolleranza al fuoco (per progettare cappe di camini o stufe); la resistenza ai carichi (per sostenere ingombri pesanti, come porte scorrevoli esterno muro); la flessibilità (per creare pareti, controsoffitti o decorazioni particolari). Inoltre, rientrando nella categoria dei materiali eco - sostenibili, il cartongesso è molto apprezzato anche per questa sua attenzione, legata alla salvaguardia dell’ambiente e al fatto di poter svecchiare casa attraverso un elemento interamente ecologico. Gli additivi eventualmente abbinati sono del tutto naturali e atossici e le emissioni VOC perché rientrano nelle tabelle rigorose rispettando gli standard sia a livello europeo che internazionale. Dopo queste premesse, vediamo insieme la realizzazione di 5 idee che prevedono l’uso del cartongesso e che vi potranno ispirare per rinnovare casa. Cartongesso: pratico per le nicchie Come abbiamo anticipato questo materiale viene anche utilizzato sia per la realizzazione di pareti divisorie che assicurano un minimo ingombro e un’eventuale rimozione immediata, a differenza di un muro in mattoni, o sia per la creazione di inserti estetici, ma anche funzionali per movimentare e rinnovare casa. Il cartongesso diventa pertanto pratico per la progettazione di nicchie che hanno la facoltà di svolgere più funzioni. A second dell’ambiente in cui vengono inserite, possono assumere carattere puramente decorativo o utile per riporre oggetti e accessori. In un corridoio può diventare motivo ornamentale con scomparti di differenti dimensioni e caratterizzato da luci o colori a contrasto o in linea con il look circostante. In uno studio, magari giocando sui diversi spessori, queste nicchie diventerebbero dei perfetti scaffali per libri e volumi di varie dimensioni. Ancora in una zona notte, il cartongesso potrebbe essere utilizzato per progettare una testiera letto di grande design, dove le nicchie ospiterebbero abat-jour, riviste e tutto ciò che può essere utile all’interno di una camera matrimoniale davvero originale e personale. Cartongesso: ornamentale con le mensole Il cartongesso viene grandemente utilizzato per la realizzazione librerie a giorno con ripiani in altro materiale o con medesimi pannelli ornamentali per la creazione di mensole. Questa soluzione è molto apprezzata in qualsiasi ambiente di casa, perché aiuta nell’immediato a rinnovare l’estetica delle varie stanze, con un effetto fresco e dinamico. Il soggiorno è forse il luogo più consono per ospitare questa tipologia di realizzazione. Ai lati di un caminetto, a cornice intorno a finestre o porte, ad angolo per risolvere l’inutilità di alcuni spazi morti. Qui, libri e soprammobili possono essere collocati a piacere. In alcune situazioni le mensole in cartongesso vengono predisposte delle ante a filo per poter inserire degli scomparti chiusi da adibire a molteplici usi. Anche in cucina però creare delle mensole a muro con il cartongesso è prassi abbastanza comune, per vivacizzare delle pareti perimetrali disadorne e recuperare al contempo dello spazio prezioso. Bicchieri, tazze, vasi e ricettari, si adagiano perfettamente su pannelli di spessore anche importante che crei solidità al disegno pensato per un elemento in cartongesso che si trasforma in un vero e proprio complemento d’ arredo. Cartongesso: funzionale per i muri I muri in cartongesso sono un modo alternativo di progettare le pareti interne di un’abitazione, e che permettono soprattutto di rinnovare la dislocazione degli spazi quando si vuole rinfrescare il look della propria casa. L’aspetto positivo di una parete in cartongesso risiede nel fatto che questo divisorio ha uno spessore davvero contenuto, dove ad una struttura metallica vengono avvitate le varie lastre, con l’aggiunta di un prodotto isolante posizionato nell’intercapedine. Altro impiego del cartongesso riguarda la funzionalità di erigere delle contro pareti attrezzate, che vengono utilizzate per nascondere il passaggio dei vari impianti rinnovati in casa che non possono essere incassati nel muro o come delle vere e proprie quinte per creare effetti scenici e di puro abbellimento. Cartongesso: utile per il controsoffitto Lo stesso metodo di fissaggio con telaio che si effettua a muro, è possibile riprodurlo anche orizzontalmente, quando si vuole rinnovare un ambiente di casa, che necessita anche di un pizzico di utilità per un controsoffitto perfetto e montato a livello sartoriale. Con questa idea di home relooking, si riescono a risolvere una gran parte di problematiche che hanno stazionato per anni negli ambienti di casa. Un contro soffitto in cartongesso viene in nostro soccorso per contenere un’altezza sproporzionata con dispersioni di calore, per integrare un nuovo sistema di illuminazione con originali punti luce o ancora per mascherare il nuovo impianto di condizionamento che da troppo tempo si desiderava installare. Insomma un modo rapido e immediato per ottenere un effetto wow dal risvolto funzionale!  Cartongesso: decorativo per pareti curvilinee I lavori eseguiti con il cartongesso hanno un costo più basso rispetto all’utilizzo di altri materiali e oltre a questo, sono maggiormente indicati per realizzare interventi su richiesta, che riguardano elementi decorativi curvilinei sia per soffitti che per pareti. La flessibilità di questo prodotto permette di poter attuare delle lavorazioni molto particolari e con una resa estetica sensazionale e di grande tendenza. In molti casi queste silhouette diventano delle vere e proprie opere d’arte in casa, da sfoggiare e progettare in tutti gli ambienti che si intende rinnovare.
Quali materiali utilizzare per stuccare le fughe del pavimento di casa
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Le fughe dei pavimenti di casa sono un elemento decisamente importante, che deve essere stuccato per riempire il vuoto che si viene a creare tra una piastrella e l’altra dopo la loro posa. Se la scelta di un rivestimento richiede già uno sforzo non indifferente, anche le decisioni riguardanti il materiale, lo spessore e il colore delle fughe, necessita di valutazioni e riflessioni, che tengono in considerazione i seguenti fattori: durabilità nel tempo, resistenza a qualsiasi sollecitazione e immediata igienizzazione. Questi dettagli, che solo in apparenza possono sembrare un aspetto secondario, hanno invece un’influenza incisiva sull’ottima riuscita di una pavimentazione, che deve risultare perfetta nell’ambiente di casa in cui è inserita. Utilizzare un materiale, una dimensione o un colore piuttosto di un altro, per riempire le fughe dei pavimenti, amplifica o limita l’aspetto estetico finale, caratterizzando in modo positivo o negativo tutto lo spazio circostante. Nei paragrafi successivi, ci vogliamo soffermare su quali prodotti impiegare per stuccare le fughe del pavimento di casa, dove i fattori da esaminare, determinano la scelta del materiale più idoneo, che riguarda: un mono o un bicomponente; un epossidico o uno cementizio; uno a calce naturale o uno a silicio-cementizio; uno liquido o uno in polvere; uno idrorepellente e anti macchia. Stucco per piastrelle: vantaggi dei vari materiali Lo stucco per piastrelle è un materiale che si utilizza nei lavori edili per riempire appunto le fughe di un pavimento. Usare il prodotto corretto, posandolo ad hoc, permette di sottolineare notevoli vantaggi che riguardano: il rinforzo della pavimentazione stessa; il nascondere le eventuali piccole imperfezioni del battuto; la riduzione della formazione di polvere; il miglioramento dell’elasticità per far fronte alle dilatazioni termiche; l’aumento dell’ottima resa estetica dei vari ambienti di casa; la possibilità di mettere in risalto tutta la superficie di calpestio, giocando su nuance tono su tono o al contrario a contrasto.  Stucco per fughe a pavimento: mono o bicomponente Lo stucco per le fughe di un pavimento viene in primis suddiviso in due gruppi, in base a uno o più prodotti che lo costituiscono, e sostanzialmente vengono classificati in mono o bicomponenti. I primi appartengono a quel genere di materiali pronti all’uso e facilmente applicabili ad ogni tipologia di piastrella. Se si tratta di ceramica, gres o marmo sono consigliati i monocomponenti acrilici, mentre per la pietra, il metallo o il vetro, quelli siliconici data la maggiore elasticità del materiale stesso. I secondi vengono invece adoperati per stuccare fughe di pavimenti molto sollecitati sotto ogni punto di vista e sono particolarmente indicati per ambienti pubblici e industriali. A livello domestico vengono impiegati in cucina, per esempio, dove l’igiene e la resistenza a sostanze unte e corrosive, va assolutamente garantita. Possono essere di tipo epossidico (antiacido) o poliuretanico. Stucco per pavimenti: epossidico o cementizio Lo stucco a base epossidica, è particolarmente indicato per riempire lo spazio tra le piastrelle che vengono applicate sia sui pavimenti che sulle pareti, dove pulizia e durevolezza sono assolutamente indispensabili. Sollecitate dall’utilizzo quotidiano di acqua e detergenti, questo riempitivo riesce a garantire solidità nel tempo, in modo particolare all’interno di una doccia, dove non sarà presente il classico piatto a terra, in prossimità delle vasche da bagno e sui paraschizzi e pavimentazioni in una cucina. Una malta cementizia (a presa normale o rapida) viene invece utilizzata praticamente in tutti ambienti di casa, sia in che outdoor, grazie alla miscelazione con additivi che la rendono particolarmente compatta e idrorepellente. Questo materiale si diversifica in base alla larghezza delle fughe tra le piastrelle, che devono essere riempite. Lo stucco a base cementizia grossa è per spessori da 4 a 15 mm mentre quello fine per dimensioni da 1,5 a 6 mm. Per i pavimenti di una casa vi consigliamo il secondo e in modo particolare il Keracolor della Mapei, un ottimo prodotto, adatto per qualsiasi tipologia di piastrella, posa e per dimensioni di fughe. Stucco per fughe: liquido o in polvere La grande differenza tra uno stucco per fughe liquido e uno in polvere, è la quantità di sabbia presente nella miscela dei componenti. A differenza degli altri tipi di malta per pavimenti, richiedono entrambi una finitura sigillante, che funge da protezione per eventuali macchie, cambi di colore e danneggiamenti superficiali dovuti al suo consumo. Quello liquido viene impiegato quando le fughe da riempire sono relativamente piccole. Ha una tenuta meno forte rispetto a quello in polvere, dal momento che per riempire spessori così ridotti è necessaria una pressione costante del materiale all’interno della fuga stessa, che non sempre risulta costante su tutta la pavimentazione. Lo stucco in polvere, con una granulometria simile alla sabbia del mare, si adopera con fughe che partono dai 3 mm ed è decisamente più compatto e resistente. Molto conosciuto e adottato il prodotto Fugabella di Kerakoll. Stucco per fughe pavimenti che non si sporcano La fugalite è una ceramica liquida per stuccare con continuità le fughe dei pavimenti “che non si sporcano”, con spessori che vanno da 1 a 3 mm. Ideale per tutti i rivestimenti in gres porcellanato e in particolare per i mosaici in vetro, è un prodotto veramente innovativo e qualitativamente eccellente. Realizzato da Kerakoll, garantisce una perfetta pulizia e igiene, grazie alla miscela di componenti idrorepellenti e anti macchia. La versatilità di questo materiale risiede nella disponibilità sul mercato di più collezioni, che offrono una palette di colori con 28 sfumature differenti, fondamentali per trovare la tinta più adatta alle piastrelle impiegate. Accostare le medesime colorazioni di piastrella e fuga, permette di ottenere un impeccabile effetto estetico di grande tendenza, dove stile e design vanno senza alcun dubbio di pari passo.
Vetri intelligenti: smart home, efficienza e risparmio energetico
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Raggiungere l’ottimale comfort e benessere in casa è l’obiettivo che ciascuno di noi vorrebbe raggiungere in fase di nuova costruzione del proprio nido. Per far ciò, è necessario che venga effettuata un’attenta scelta anche per quel che riguarda la scelta gli infissi, che vedono nelle finestre intelligenti di ultima generazione, un elemento da introdurre assolutamente in tutte le abitazioni di moderna concezione. Schermare nel modo più opportuno le varie facciate di un’abitazione, produce degli effettivi benefici a livello di sensazione termica ed è allo stesso modo fondamentale per la riduzione dei costi, ben visibili nell’emissione delle bollette. L’importanza dei vetri all’interno di un edificio domestico, ha pertanto reso necessario un processo evolutivo per quel che concerne la produzione degli elementi trasparenti. L’intento era quello di ottimizzare efficienza e risparmio energetico, andando di pari passo con l’idea di ottenere una smart home di livello eccelso. Possedere infatti una casa dove tutto viene gestito in maniera easy e con un contenimento dei consumi a livello economico e di energia, richiede una visione a 360°, dove tutte le componenti di un progetto architettonico, devono possedere qualità tecnologiche super avanzate. Ma vediamo insieme di capire che cosa sono i vetri intelligenti, come funzionano, quali vantaggi offrono, le tipologie presenti sul mercato e i costi per la loro installazione. Cosa sono i vetri intelligenti I vetri intelligenti (smart windows) sono dei vetri in grado di assicurare un perfetto controllo delle fonti luminose esterne, grazie ad una nuova tecnologia, applicata al concetto di casa domotica. Questi elementi trasparenti adattano le condizioni interne di un edificio, in relazione alle variazioni climatiche che circondano l’edificio stesso. Lavorando in modo sostenibile, riescono a controllare e a trasformare una quantità di elementi legati al rapporto illuminotecnico tra in e out, per ottenere comfort e benessere da vivere quotidianamente nei vari ambienti di un’abitazione. I vetri intelligenti sono dei prodotti che si auto regolano o che possono essere gestiti direttamente dai padroni di casa a seconda delle esigenze. Una nuova era in termini di infissi, dove la tendenza estetica è strettamente legata ai concetti di sostenibilità, risparmio energetico, comfort e benessere Come funzionano i vetri intelligenti I vetri intelligenti funzionano grazie al controllo delle relazioni che vi sono tra le condizioni climatiche indoor di una casa e quelle che si trovano all’esterno. Infatti, tali componenti trasparenti, sanno decifrare le caratteristiche outdoor relative alla radiazione solare, modificandone varie componenti (trasparenza, lucentezza, colorazione), portando negli ambienti di casa, il meglio che si possa raggiungere in termini di comfort. A seconda del clima, i vetri intelligenti mutano il proprio colore, la scelta della schermatura e il grado di trasparenza, per aumentare il benessere all’interno dell’edificio. La forza del funzionamento di questi vetri intelligenti applicato ad una smart window, sta nel fatto che queste componenti lavorano a tutto tondo e non in modo selettivo e statico. Vetri intelligenti: quali sono i vantaggi Utilizzare i vetri intelligenti in casa porta numerosi vantaggi che riguardano diversi settori e che nell’insieme riescono davvero a fornire una serie di condizioni efficaci e favorevoli, per godere quotidianamente di moltissimi benefici. Le ottimali performance, sono garantite in ogni stagione dell’anno, proprio perché questi vetri intelligenti, hanno la capacità di adattarsi ad ogni clima e a lavorare in relazione alle varie condizioni che si presentano, per assicurare il totale benessere negli ambienti interni di casa. I pro che interessano le finestre intelligenti in una smart home, per raggiungere efficienza e risparmio energetico, riguardano: la tutela della privacy, con doppia funzione trasparente dall’interno e oscurante per la salvaguardia della visibilità esterna; la riduzione dei fenomeni di rifrazione e dell’abbagliamento; il miglioramento della qualità e della quantità di luce naturale; la gestione ottimale delle radiazioni solari, per evitare surriscaldamento e raffrescamento delle stanze; il controllo sistematico dell’areazione con relativo guadagno a livello termico. L’insieme di queste condizioni, influisce positivamente anche sui costi relativi ai consumi legati ad una casa, dal momento che i vetri intelligenti, innovativi e tecnologicamente avanzati, sanno utilizzare in modo sostenibile, operoso e produttivo le risorse naturali che circondano l’abitazione stessa. Tipologie di vetri intelligenti Le tipologie di vetri intelligenti, si diversificano a seconda delle componenti con cui vengono lavorati, determinando una classificazione delle smart windows, in base a differenti caratteristiche. Tali variabili, che connotano un infisso di nuovissima generazione, portano alla nascita delle seguenti categorie di finestre intelligenti: elettrocromici: sono vetri dotati di due lastre trasparenti con all’interno un rivestimento particolare lavorato con tecniche a vuoto e PVD (deposito fisico di vapori), dove grazie a stati di aggregazione mutevoli, è possibile la variazione del colore del vetro stesso, con una trasmissione della radiazione luminosa che passa dal 4 al 63 %, Un esempio sono i vetri a cristalli liquidi; fotocromici: sono vetri che quando vengono esposti ai raggi ultravioletti si scuriscono (con colorazioni tendenti al grigio scuro) e ritornano nel loro stato cromatico originale, quando l’irraggiamento termina, fungendo da filtro contro l’eccessiva fonte illuminante presente in alcuni ambienti di casa; termocromici: sono vetri che si opacizzano quando viene rilevata una determinata differenza della temperatura superficiale outdoor, per poi ripresentarsi nella versione trasparente in condizioni normali; termotropici: sono vetri che possono diventare opachi o addirittura bianchi per riflettere l’eccessiva luce in entrata e abbassare il conseguente passaggio della radiazione solare; energetici: sono vetri realizzati con due lastre al cui interno sono presenti delle celle fotovoltaiche, che assicurano una difesa contro i cambiamenti degli agenti atmosferici. Quanto costano i vetri intelligenti Ma quanto costano i vetri intelligenti? Una cifra che varia tra gli 80 e i 100 euro al metro quadro, non è esattamente quello che si definirebbe un budget contenuto. In modo particolare quando si tratta di dover progettare una casa con un numero elevato di serramenti. E’ tuttavia necessario capire, che rispetto agli enormi benefici e in relazione alla qualità dei materiali, il prezzo è assolutamente giustificato e i numerosi vantaggi saranno verificabili a lungo termine, grazie alla diminuzione degli sprechi energetici, ma soprattutto alla diminuzione a livello monetario. La semplicità di gestione dei vetri intelligenti tramite app da smartphone o tablet, garantisce un abbattimento dei costi anche a livello di manutenzioni di vario genere, dove un computer saprà guidare nella risoluzione di piccole problematiche che si potranno risolvere in completa autonomia.
Piastrelle sottili da sovrapporre a pavimenti esistenti
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Quando si decide di rinnovare una pavimentazione interna di casa, è necessario capire quali siano le migliori soluzioni da attuare, per farlo in modo immediato e senza eccessivi sconvolgimenti. Tra le tante idee e opzioni del momento, propendere per la scelta di piastrelle ultrasottili in gres porcellanato laminato, permette di realizzare un intervento poco invasivo a livello di ristrutturazione interna. Inoltre, viene largamente consigliato perché riesce a garantisce il top di gamma in tutte le caratteristiche tecniche, che un rivestimento di questa categoria possiede, oltre a mantenere un aspetto estetico davvero impeccabile. Sfruttare il vantaggio del contenuto spessore, da vita ad una serie di molti altri pro che i professionisti del settore utilizzano, per ridefinire in breve tempo il look e il design dei vari ambienti di un’abitazione. Facilità di posa, praticità di installazione, risparmio sulle tempistiche e contenimento di costi su trasporto e manodopera, sono solo alcuni dei fattori positivi che queste piastrelle ultra sottili in gres porcellanato offrono. Tecnologia e innovazione hanno permesso a molti brand di riuscire a produrre degli eccellenti prodotti con peculiarità ottimali, nella loro versione slim. Le qualità delle piastrelle sottili in gres porcellanato laminato, riguardano: l’elevata robustezza; l’ottima flessibilità; i tanti spessori disponibili; le grandi dimensioni delle lastre; la vasta scelta di colori. Piastrelle sottili in gres porcellanato: elevata robustezza La leggerezza e lo spessore minimo delle piastrelle ultra sottili in gres porcellanato, vanno di pari passo con l’elevata robustezza che questo articolo riesce ad offrire. La composizione delle materie prime, la loro produzione e l’attenta cottura, rendono questo rivestimento un ottimo alleato per pose sia di piccole che di grandi superfici, dove non viene riscontrata nessuna problematica, né durante la fase dei lavori di ristrutturazione, né durante il suo utilizzo quotidiano. Inoltre, l’impiego di un’alta percentuale di materiale di qualità di riciclo, lo porta nella sfera delle scelte migliori per avere in casa un prodotto green resistente e realizzato attraverso una lavorazione a ridotto impatto ambientale ed eco sostenibile. I fattori tecnici fondamentali, da considerare per un pavimento sottile in gres porcellanato laminato, sono: la tenuta al fuoco; la resistenza agli urti; l’elevata consistenza per un’installazione su qualsiasi superficie esistente, (marmo pietra, …); l’esclusivo rinforzo della fibra di vetro applicata sulla superficie. Grazie a questi aspetti relativi alla solidità, anche a livello di manutenzione e accortezza non vengono richieste delle operazioni particolari da compiere. Piastrelle sottili in gres porcellanato: ottima flessibilità L’esclusivo rinforzo di fibra di vetro su una piastrella sottile in gres laminato, attribuisce un’ottima flessibilità a questo prodotto di ultima generazione, usato per rivestire dei pavimenti esistenti. Questo fattore le permette di essere posata su qualsiasi tipologia di superficie con una facilità nell’esecuzione del taglio, garantita da una grande maneggevolezza delle lastre di tutti i formati, grazie alla sua leggerezza. Un materiale versatile e flessibile che si presta davvero a mille interpretazioni e utilizzi in progetti di interni che devono essere ultimati in breve tempo e con la minima invasività possibile. Una scelta pregevole quindi su tutti livelli e la più affermata nel suo genere oggi giorno. Piastrelle sottili in gres laminato: spessori disponibili Quando si parla di impiegare delle piastrelle sottili in gres laminato per rinnovare un pavimento di casa, il primo aspetto che viene sottolineato è appunto il carattere slim relativo al suo spessore. Questi rivestimenti sono disponibili in più proposte con misure che vanno dai soli 3,5 mm, per passare ai 4 mm e 5,5 mm per terminare con i 6,5 mm. Ogni brand dispone poi di misurazioni proprie e adattate alla diversa produzione di piastrelle ultra sottili, in base alla composizione del materiale, allo strato superficiale che si deve ottenere e a peculiarità tecniche che quel formato deve avere. Piastrelle sottili: lastre in gres laminato di grandi dimensioni Il gres porcellanato laminato si contraddistingue per le grandi dimensioni delle sue piastrelle ultra sottili. La possibilità di poter scegliere anche misure importanti, per quel che riguarda i formati, permette una versatilità estrema a livello di disegni di posa, consentendo di progettare con fantasia, il rinnovo di un pavimento con sovrapposizione di prodotti della categoria thin. In questi ampi spazi aperti delle case contemporanee, il fascino e il look degli ambienti scaturiscono anche dalla bellezza di elementi che passano in secondo piano rispetto ai complementi d’arredo o agli accessori, ma che sono in verità fondamentali per ottenere realizzazioni architettoniche di design da copertina! Partendo da grandezze standard, di cm 30 x 50 o 50 x 50, si può arrivare ad estensioni di cm 50 x 100, cm 100 x 100, cm 100 x 300 o cm 120 x 260 per richieste anche su misura in casi eccezionali. Piastrelle sottili in gres porcellanato: vasta scelta di colori L’utilizzo di una vasta gamma di piastrelle in gres porcellanato laminato, ha rivoluzionato l’idea e la progettazione di rinnovare in poco tempo e con un budget contenuto, i vari ambienti di casa. Il ridotto spessore ha permesso di evitare tagli di porte interne o smantellamento di pavimenti esistenti, dando la possibilità di mantenere alto il fattore estetico per l’infinita scelta a livello di colori e finiture che questi prodotti offrono. Le peculiarità di questo materiale non sono quindi puramente funzionali, ma anche legate allo stile e al look che ne deve scaturire dal suo impiego. Le colorazioni presenti sul mercato sono estremamente realistiche, riprendendo delle texture già affermate e dall’alto valore visivo e tattile. Le personalizzazioni su richiesta possono sempre essere effettuate, in special modo per ritrovare quella particolare venatura di marmo e legno, quell’effetto spazzolato metallico o quella nuance distintiva di una tinta pietra d’eccezione.  Piastrelle sottili in gres porcellanato: marche di riferimento Di seguito alcune marche di riferimento che realizzano dei prodotti in gres porcellanato di eccelsa qualità., per rivestire una superficie di casa con materiali ultrasottili. Questi elementi di brand del settore affermati, da sovrapporre a pavimenti esistenti, comprendono le seguenti linee: Kerlite di Cotto d’Este; Laminam e Maxfine della FMG; Slimtech di Lea Ceramiche; Zero.3 della Panaria Ceramiche.
Affidarsi ad un parquettista per rinnovare un pavimento in legno
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A differenza di altre tipologie di pavimento, un parquet richiede una manutenzione straordinaria che nel corso degli anni deve essere inevitabilmente eseguita. Per avere la garanzia di osservare un’esecuzione a regola d’arte, si deve necessariamente affidare il lavoro ad un esperto del settore, un parquettista che con esperienza e conoscenze specifiche, sappia fornire la corretta soluzione per ciascun progetto preso in esame. Un intervento di restyling su un parquet, per rendere gli ambienti accoglienti e ospitali, non riguarda solamente il desiderio di cambiare l’aspetto estetico dei vari spazi nella propria casa. Molto spesso queste opere di recupero nascono dal fatto che un pavimento in legno presenta dei problemi più o meno invasivi, e che solo un parquesttista professionista può risolvere. Se quotidianamente un parquet non necessita di particolari operazioni da compiere, rispetto ad una piastrella tradizionale, l’usura di un materiale vivo come il legno risulta maggiormente evidente nel tempo. Anche solo a livello superficiale ha bisogno di essere curato e rimesso a nuovo con interventi specifici di relooking, La luce e l’azione del sole possono variare il colore di un pavimento in legno dove è maggiormente esposto, per non parlare di quei parquet datati e meravigliosi, che esigono qualche lavoro più incisivo, per essere ripristinati e riportati a nuova vita. I motivi principali, che ci portano a scegliere un parquettista professionista, per rinnovare un pavimento in legno, sono 5: sa valutare le condizioni tecniche del parquet; sa riconoscere le essenze da trattare; ha esperienza sui differenti sistemi di intervento; ha la capacità di ripristinare parti mancanti; è a conoscenza dei migliori materiali per la finitura. Per trovare questi artigiani qualificati è sufficiente consultare l’elenco degli iscritti all’AIPPL, Associazione Italiana Posatori Pavimenti in Legno. Professionisti che conoscono il proprio mestiere, ma che seguono costantemente corsi di aggiornamento sull’impiego di tecniche innovative e sull’utilizzo di prodotti ecosostenibili. Valutazione delle condizioni tecniche del parquet Il primo motivo per cui ci si affida ad un parquettista professionista, è perché questa figura ha la capacità di effettuare una diagnosi mirata con una valutazione delle condizioni tecniche del parquet stesso. Situazioni apparentemente normali o con problemi di minima entità, posso invece raggiungere una netta evoluzione degenerativa in breve tempo. Attraverso un chek-up scrupoloso, il parquettista è in grado di proporre la risoluzione più idonea e adatta allo specifico caso, e che nel dettaglio riguarda: esame visivo: prevede un’osservazione del pavimento in legno esposto a luce diffusa, come descrive la norma UNI CEN/TS 15717, per valutare difformità superficiali; controllo qualità: prevede di considerare la tipologia di legno utilizzato e capire il suo stato in base alle caratteristiche naturali che possiede; ispezione posa: prevede di esaminare il livello dell’incollaggio con ausilio di strumentazione ed eventuali distaccamenti, oltre a ricercare eventuali fessurazioni o presenza di listelli lievemente imbarcati e sconnessi; accertamento climatico: prevede di verificare i livelli di umidità e temperatura presenti nell’ambiente, che devono rientrare in un range specifico, per non influire negativamente sullo stato di conservazione di un materiale vivo come il legno. Conoscenza delle essenze da trattare Entrando in qualsiasi ambiente in cui è stato posato un pavimento in legno, un parquettista sa riconoscere nell’immediato l’essenza impiegata e di conseguenza capisce il modo in cui andrà trattata, per essere riportata a nuovo splendore. In base a diverse caratteristiche i legni vengono suddivisi in quattro categorie: chiare, brune, rosse e scure. All’interno di tali gruppi si vanno ad inserire le varie specie, che pur mostrando esteticamente un aspetto simile, richiedono differenti modalità di trattamento. La prima famiglia è quella che presenta più problematiche a lungo termine e dove l’intervento di un parquettista risulta maggiormente richiesto. Il rovere, tra le essenze chiare, non ama gli ambienti umidi e un suo cambio di colore repentino, fa immediatamente capire che il legno deve essere curato con determinati criteri. Il faggio è invece suscettibile alle escursioni termiche, pertanto va riportato al suo splendore cercando di mantenere con le dovute modalità un calore costante. Se a un parquettista viene affidato invece un lavoro su essenze brune, rosse o scure, non avrà particolari difficoltà da affrontare, se non quelle di un ripristino superficiale. Questi tipi di legno per pavimento resistono infatti all’esposizione naturale della luce diretta, agli sbalzi di temperatura e alla presenza di umidità. Teak, iroko, doussiè e wengé, sono alcune tra le tipologie di legno che non necessitano di speciali attenzioni, caratterizzando con un parquet di stile, spazi eleganti e di tendenza.  Esperienza sui differenti sistemi di intervento L’esperienza, dopo anni di lavoro, sui differenti sistemi di pulitura è un aspetto da valutare quando si sceglie un parquettista. In base alla tipologia di problematica riscontrata, questa figura saprà decidere verso quale opzione indirizzarsi, attuando il seguente procedimento: levigatura: un parquettista sa che può essere effettuata sia su un legno massello che stratificato, purché ci sia uno spessore tale che permetta di asportare almeno 1mm di materiale, per poter rinnovare la superficie del pavimento. Nella vita di un parquet (in realtà eterno se tenuto in condizioni ottimali) la levigatura viene effettuata dalle 3 alle 6 volte; stuccatura: un parquettista esperto la realizza riempiendo le fessure con un impasto a base di resina e polvere di legno ricavata dalla levigatura; lucidatura e verniciatura: tenendo in considerazione i trend del momento un parquettista è in grado di consigliare sulla finitura più consona, anche in base allo stile d’arredo presente. Dalle vernici trasparenti, satinate, opache o lucide per arrivare ad alternative a ceratura e oleatura, maggiormente naturali. Capacità di ripristinare parti mancanti   Un parquettista non si occupa solamente della posa di nuovi parquet. Questa figura viene infatti interpellata molto spesso per rinnovare, restaurare e riparare vecchi parquet, dove la capacità di ripristinare parti mancanti svolge un ruolo fondamentale. Questo eccellente artigiano deve essere in grado di sostituire e integrare con pezzi nuovi, un pavimento in legno già posato e in qualche punto deteriorato, senza far notare la differenza di spessore, colore e finitura. Questo quarto, ma importantissimo motivo, è quel qualcosa in più che indirizzerà verso la scelta della persona più consona a cui affidare il relooking del proprio parquet. Conoscenza dei migliori materiali per la finitura Affidarsi ad un parquettista per rinnovare un pavimento in legno significa dare fiducia ad un professionista esperto, che sa lavorare con minuzia su un elemento ben evidente nei vari ambienti di casa. Avere una perfetta conoscenza dei migliori materiali per la finitura è la ciliegina sulla torta che completa un perfetto intervento di ripristino. Il giusto trattamento di lucidatura, in base all’essenza posata e al risultato che i padroni di casa intendono far emergere, conferisce al legno di un parquet una particolare nuance di colore e un grado di lucentezza, soprattutto in base al prodotto e alla modalità con cui viene rifinito. Per ottenere il lucido tradizionale o il contemporaneo opaco, o optare per un trattamento materico dall’effetto naturale invisibile, i parquesttisti di oggi utilizzano delle vernici ecosostenibili, traspiranti e atossiche, che salvaguardano la salute di un pavimento in legno, oltre alla nostra salute e a quella dell’ambiente.
Tendenze pavimenti: design e risparmio
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La scelta dei pavimenti, richiede un’attenta analisi di ciò che desideriamo davvero inserire all’interno degli ambienti di casa. Questo perché rientrano nella categoria di quegli elementi che non possono essere cambiati come il colore di una parete o un complemento d’arredo che non piace più. Le tendenze e gli stili tra cui optare sono molti, così come le finiture e le palette infinite da abbinare ai vari formati proposti. Districarsi tra le innumerevoli possibilità, non è quindi così facile e farsi aiutare da professionisti, come designer d’interni o architetti è una strada che ci sentiamo di consigliare. Questo in special modo se si deve intervenire per coprire una situazione esistente. Valutare pavimenti trendy e low cost è il desiderio di tutti, ma molto spesso bisogna scendere a dei compromessi. Alcune soluzioni innovative e maggiormente attuali, sono più costose di altre alternative e a volte accantonate per il budget troppo oneroso. Tuttavia realizzate in ambienti contenuti e su superfici relativamente piccole, possono essere considerate per dare un tocco di novità ad un’abitazione, con una spesa contenuta in base ai pochi metri quadri da coprire. Ma se design e risparmio devono andare di pari passo è bene vagliare i vantaggi di più opzioni e capire tra le tante proposte, quali pavimenti siano da far avanzare nella hit parade e come sceglierli. Noi, tra i tanti pavimenti che devono rispettare le caratteristiche di trend estetico e budget low cost, ne abbiamo individuati 5 che riguardano: resina: per realizzare pavimenti minimal e di stile; moquette: per rinnovare in maniera veloce ed accogliente; linoleum: per una soluzione di immediata praticità; pvc autoadesivo; per pavimenti economici e senza fughe; gres laminato: per un pavimento ultrasottile in sovrapposizione. Resina per i pavimenti: soluzione minimal e di stile Una strada alternativa e abbastanza recente nell’ambito del settore edile, è l’utilizzo della resina per pavimenti, impiegata per rivestire ambienti indoor, attraverso una soluzione minimal e di stile. Questo materiale è ideale per personalizzare i piani di calpestio interni di casa, in modo veloce e con una resa dal grande impatto visivo. I pavimenti in resina presentano una superficie trattata liscia e continua, molto adatta in loft e appartamenti dal gusto industriale e moderno. E’ comunque ottimale anche abbinata ad arredi vintage o maggiormente tradizionali, perché nella sua uniformità di posa, si mostra come un rivestimento decisamente neutro. Valutiamo i pro di questo pavimento in resina, trendy e low cost: spessore ridotto; applicabile su preesistenza; resistente e duraturo; elastico e con ottima conducibilità termica; impermeabile a qualsiasi liquido; immediata pulizia per assenza di fughe; facile manutenzione; personalizzazione di colori e finiture. In un relooking interno dove non si vuole intervenire per sollevare o modificare porte interne e arredi fissi, la resina è l’unica opzione da svalutare grazie al suo strato superficiale sottilissimo. Il fatto che possa diventare esclusiva in base alle richieste dei proprietari, la rende maggiormente appetibile come scelta. Liscia, opaca, satinata, con inserti materici o colorati, crea degli effetti caratteristici e fantasiosi davvero unici. A differenza di quanto si possa pensare, i costi rientrano tra i vantaggi di questo pavimento, con cifre standard ragionevoli. Naturalmente più connotati si richiede ai prodotti utilizzati più il prodotto aumenta il suo valore, come le resine autolivellanti che richiedono un budget superiore. Moquette per rinnovare in maniera veloce ed accogliente Molto in voga nei ruggenti anni ’70 e ’80, la moquette è una tipologia di pavimento tornata di moda perché presenta dei vantaggi notevoli da non sottovalutare e che sono stati ancor più ottimizzati nel tempo. Per rinnovare in maniera veloce e accogliente, questo pavimento soffice si presta benissimo ad essere posato su uno esistente, con risvolti estetici innovativi e un dispendio economico contenuto. Questo “tappeto”, disposto sull’intera superficie di calpestio, funge da isolante termico e al contempo anche acustico. La moquette contrasta il freddo che si forma sul pavimento stesso e ammortizza la propagazione delle onde sonore. Questi pro, insieme alla morbidezza e alla libertà di camminare a piedi nudi in ogni stagione, ha riportato in auge questo modo di arredare in maniera diversa soprattutto una zona notte, ma non solo. Con toni neutri a tinta unita, con disegni geometrici dal sapore vintage o con fantasie floreali, possono essere impiegate anche in corridoio e living, abbinandosi allo stile e al design scelto per i vari ambienti. Le moquette contemporanee vengono realizzate con differenti tecniche di lavorazione e con prodotti con elevati parametri a livello di pulizia e di assoluta resistenza alla fiamma. I materiali sono composti da fibre naturali anti-polvere e anti acaro, trattate per essere facilmente igienizzabili e assolutamente infiammabili. Linoleum per una soluzione di praticità Il linoleum è un rivestimento sostenibile e versatile, costituito da uno strato di fibra di juta con un rivestimento superficiale composto da una miscela di materiali naturali: olio di lino, sughero e segatura. A questo impasto vengono poi aggiunti dei coloranti, anch’essi naturali, per creare le palette che si possono visualizzare oggi giorno sul mercato. Utilizzato in molte progettazioni, anche in ambito della bioedilizia, viene considerato come una soluzione pratica e funzionale per ricoprire svariati pavimenti, essendo un prodotto altamente performante, biodegradabile e dal prezzo contenuto. Lavorazioni tecnologicamente innovative e più avanzate, hanno portato a standard elevati alcuni caratteri e prestazioni del linoleum, da utilizzare in tutti gli ambienti di casa, che riguardano: l’elasticità; il comfort acustico; l’impermeabilità; la resistenza al calore; la refrattarietà agli agenti chimici. Ulteriori grandi vantaggi sono: l’ottimale resa estetica; la facilità di manutenzione e pulizia (antibatterico e anti-acaro); l’immediata posa (incollaggio o incastro) e la perfetta tenuta; Pvc autoadesivo per pavimenti economici e senza fughe Quando si è alla ricerca di una soluzione di tendenza, veloce da effettuare e contemporaneamente economica, ecco che un materiale come il pvc autoadesivo, è la risposta capace di esaudire queste tre richieste. Il pavimento adesivo è una tipologia che ha preso piede per rivestire gli ambienti di molte case, grazie alla varietà di modelli, finiture e colorazioni disponibili e all’immediatezza di posa del prodotto. Esteticamente si presenta come una superficie senza fughe, disponibile in rotoli o quadrotti, con un look contemporaneo e di stile. Un pavimento in pvc autoadesivo può ricalcare fedelmente molti effetti materici, come il legno, la pietra e il marmo e diventare un perfetto alleato per rivestire un pavimento che non piace più o che si è deteriorato in alcune parti. Oltre a questi vantaggi, che un pavimento in pvc autoadesivo annovera, possiamo citare altri pro: lo spessore contenuto; la minima manodopera; la resistenza ai liquidi; il recupero e il riutilizzo. Insomma, un’idea da tenere in grande considerazione, quando ci si appresta a voler rinnovare casa tenendo in considerazione design e risparmio. Gres laminato per un pavimento ultrasottile in sovrapposizione Gres laminato è un rivestimento ultrasottile da sovrapporre ad un pavimento esistente. Le lastre impiegate hanno dimensioni XXL e spessori slim, ma sono trattate con reti di rinforzo che le rendono oltremodo resistenti. I pavimenti in gres laminato sono elastici e facilmente lavorabili con tagli anche inusuali per pose su misura. La sua applicazione in ambito di arredo d’interni è particolarmente apprezzata per il design a basso costo che caratterizza i vari ambienti in cui viene inserito. Gli effetti grafici naturali o le riproduzioni su richiesta, creano un aspetto estetico finale trendy e di stile. Anche in questo caso, l’enorme vantaggio è quello di non dover modificare gli infissi con tagli e rialzamenti, grazie al ridotto spessore delle lastre. Il costo di questo materiale, nella versione medio-alta ricade nei prezzi standard delle piastrelle, ma con i pro aggiuntivi di cui abbiamo parlato. Nelle versioni top di gamma il budget sale necessariamente, ma viene valutato in situazioni particolari e dove le metrature cono contenute.
Porte interne in vetro: 5 motivi per inserirle in casa
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Scegliere delle porte in vetro per gli ambienti di casa, significa avere delle necessità pratiche e funzionali da risolvere nel proprio progetto d’interni, oltre che valutarle per le loro caratteristiche estetiche accattivanti e di gran tendenza. La cernita tra le tante soluzioni sul mercato non è mai cosa facile. Le tantissime opzioni tra modelli, abbinamento di materiali, finiture e accessori richiede una capacità decisionale notevole. Le porte sono un elemento d’arredo che in casa si fa assolutamente notare e il loro spetto deve necessariamente rispettare lo stile scelto per arredare i vari ambienti e al contempo assolvere nel modo migliore al loro tradizionale ruolo. Le porte interne in vetro diventano un’alternativa ottima alle classiche con pannello, perché adattabili ad ogni orientamento, oltre ad essere bellissime nel loro look essenziale, ma raffinato, che infonde un senso di stabile leggerezza sia in una zona giorno che in una zona notte. Per chi è titubante verso questa scelta e non sa districarsi tra i pro e i contro, vogliamo mettere in evidenza nel nostro articolo di oggi, 5 motivi per inserirle in casa e che nel dettaglio riguardano: la certezza di avere più luce in casa; la possibilità di dividere gli spazi senza schermare; la sicurezza di creare un aumento della profondità in casa; la flessibilità di giocare con vari elementi di arredo e design in casa; la facilità di personalizzare in modo versatile. Porte interne in vetro: più luce in casa Il primo grande vantaggio di una porta in vetro è quello di avere sicuramente più luce in casa. Con le tradizionali chiusure con pannellatura piena, una volta chiusa la porta, l’illuminazione naturale arriva esclusivamente dagli infissi esterni, rendendo buie tutte le zone di passaggio di un’abitazione, che magari non possiedono una finestra. Illuminare anche gli angoli più scuri di una casa, come ingressi, corridoi e scale, significa donarle un look decisamente più accogliente e ospitale, dove poter svolgere anche delle mansioni che in una zona cupa non si avrebbe voglia di effettuare. Le porte in vetro, nella loro totalità se la parte trasparente interessa l’intera grandezza o nella loro parzialità, quando è presente un telaio, assecondano appieno questa funzione, che permette alla luce del sole di attraversare diversi ambienti, infondendo sensazioni di benessere e tranquillità. Se l’effetto trasparente non convince del tutto, in particolar modo se ci si trova nella zona notte di casa, si può optare per delle varianti dove gli inserti in vetro hanno subito una particolare e ricercata lavorazione (laccatura o sabbiatura). Questo escamotage garantisce una maggiore privacy di questi spazi privati, ma al contempo lascia comunque passare l’illuminazione naturale tra un’area e l’altra anche se in maniera più soft. Porte interne in vetro: dividere gli spazi senza schermare Nelle progettazioni contemporanee creare in casa delle grandi aree aperte va per la maggiore, ma spesso non avendo pareti e muri intermedi, si rischia di non riuscire a fornire la corretta disposizione alle tante funzioni che si racchiudono al loro interno. Moltissimi open space vengono infatti parcellizzati fisicamente e visivamente, attraverso l’utilizzo delle porte interne in vetro e in particolare grazie a soluzioni eleganti e di stile che permettono di dividere gli spazi senza schermare. In grandi living, dove cucina, soggiorno e sala da pranzo devono condividere i metri a disposizione, delle grandi porte in vetro aiutano davvero a frazionare l’intera superficie e a dare la giusta importanza a ciascun ambiente. Senza contare i pro che ne derivano anche a livello olfattivo ed acustico. Le porte interne in vetro diventano infatti utilissime per limitare la diffusione dei profumi di una zona cottura o per isolare i rumori di chi conversa nel salotto rispetto a chi sta leggendo nello studio: il tutto separando senza oscurare. Altro approccio riguarda il collegamento tra un ingresso, un corridoio o delle scale e le stanze interne di una casa. Avere qui delle porte in vetro è oltremodo positivo per non escludere una zona di passaggio che diventerebbe asettica e completamente distaccata dal resto dell’abitazione. Con questo espediente la divisione è mantenuta, ma la schermatura visiva viene completamente abbattuta. Porte interne in vetro: aumento della profondità in casa Le porte interne in vetro, sia nelle versioni a battente che scorrevoli, diventano un perfetto aiuto per creare un aumento della profondità in casa quando ci si trova di fronte ad abitazioni dalla metratura ridotta. Questo elemento divisorio, che non può essere eliminato quando gli ambienti interni lo richiedono, rientra in una ottimale soluzione che offre la possibilità di percepire nell’immediato, un ampliamento visivo dello spazio. Una tipica porta rende inevitabilmente ancor più chiuse, limitate e piccole delle camere già contenute. Mantenere invece una visuale unica e costante, che sottolinei il punto di collegamento tra le aree interessate, permette al contempo di conservare la funzionale chiusura tra gli ambienti quando è necessario, e di assicurare una congiunzione ottica che ne amplia la loro profondità. Porte interne in vetro: elementi di arredo e design in casa Le porte interne in vetro sono ormai diventate degli elementi di arredo e di design che caratterizzano impeccabilmente il look di una casa. Il loro aspetto viene concepito per rientrare nei canoni estetici di quegli oggetti utili e pratici per arredare gli ambienti indoor, diventando dei veri e propri punti focali di tendenza insuperabili. Molti architetti e designer di interni utilizzano le porte in vetro in varie progettazioni ricercate dove funzionalità e stile vanno di pari passo. Un trend giovane e fresco che permette di infondere grinta e leggerezza a ideazioni innovative ed eleganti. Con una soluzione trasparente, il concetto di porta si amplia, perché questo infisso diventa una sorta di vetrata interna che permette di organizzare gli spazi in modo alternativo e di grande impatto. Nelle versioni più soft con telaio in legno e vetri frazionati, nelle alternative con profili metallici total black più incisivi o nelle opzioni a libera installazione con pannelli vetrati unici, le porte di casa non saranno più le stesse ma costituiranno quell’elemento di arredo e design particolare da lasciare tutti senza parole! Porte interne in vetro: personalizzare in modo versatile In base allo stile scelto per arredare casa, è possibile compiere delle operazioni per personalizzare in modo versatile le porte interne in vetro e adattarle alle proprie preferenze. Le combinazioni sono tantissime, sia a livello di materiali, per quel che riguarda il telaio, sia a livello di colori e finiture. Lasciarsi andare e osare con ideazioni uniche ed originali, aiuterà a non essere ripetitivi e scontati, per dar vita ad un progetto dall’effetto “wow” esclusivo e assicurato.
Mattoni a vista per gli interni: idee e consigli
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I mattoni a vista sono una soluzione davvero di tendenza quando si pensa di decorare la propria abitazione. Non si abbinano necessariamente ad uno stile piuttosto che un altro. Dal country all’industrial, dal classico al contemporaneo, spaziando per quasi tutti gli orientamenti esistenti, trovano sempre il corretto modo di inserirsi per arricchire ogni ambiente di casa. Molto spesso durante una ristrutturazione è facile imbattersi in qualche positiva sorpresa che riporta alla luce degli elementi originali che possono dare una svolta incredibile a un progetto di interni nel work in progess. Muri interi, porzioni di pareti, soffitti, voltini o archi in mattoni a vista, diventano l’oggetto su cui ruoterà l’intera realizzazione e a seconda di come verrà gestito, saprà determinare ogni volta un look estetico differente. Inserirli in una ristrutturazione ad hoc richiede una lavorazione da manuale, che se eseguita perfettamente non potrà che dare risultati qualitativamente elevati, sia dal punto di vista edile che estetico. Mattoni a vista: come recuperarli e riportarli in superficie Una volta deciso di far emergere questi elementi originali della casa, i professionisti del settore dovranno eseguire una serie di lavorazioni per riportali in superficie. Le fasi, per recuperare i mattoni a vista e inserirli in una ristrutturazione per interni, riguardano: la decisione su come intervenire: meccanicamente o manualmente. Di solito per rimuovere la maggior parte di intonaco vengono utilizzati dei martelli pneumatici appositi che scalfiscono lo strato superficiale senza scheggiare il mattone stesso. Successivamente possono venire impiegati altri strumenti, come martelli, scalpelli e mazzette per eliminare delle piccole parti e che permettono di preservare l’integrità del laterizio; l’uso di spazzole metalliche o sabbiatrici per scalfire la malta che “sfarina” utilizzando in contemporanea dell’aria per eliminare tutti i residui di quella fastidiosa e tipica polverina. la ricostruzione e l’inserimento di eventuali parti mancanti; il trattamento superficiale. Essendo un materiale poroso, il mattone a vista deve essere provvisto di uno strato coprente opaco. Una miscela di sostanze a base di acqua e aggreganti naturali (resina e cera), per evitare che si formino quelle antiestetiche ragnatele di polvere, muffe o umidità nel tempo. Mattoni a vista: valorizzare una parete intera Una volta riportati alla luce e dopo aver capito la loro effettiva qualità, i mattoni a vista vengono spesso utilizzati per valorizzare una parete intera sia in una zona giorno che in una notte, per dare maggior carattere ai entrambi gli ambienti. Questa soluzione permette di giocare con gli arredi per definire lo stile che si vuole ricreare in casa, facendo propendere l’aspetto estetico verso opzioni più tradizionali (shabby o rustiche) o decisamente più contemporanee (urban o industial). La bellezza di queste pareti in mattoni a vista risiede nel lasciarle completamente libere e di non addossarvi eccessivi arredi o accessori che disturberebbero la loro visibilità. Quando la ristrutturazione non prevede che possano essere lasciati del loro colore naturale, per continuità di stile con l’arredamento scelto o per i gusti personali dei padroni di casa, è fattibile dipingerli per creare qualcosa di innovativo in un progetto di interni di grande tendenza. Solitamente è il colore bianco che va per la maggiore, soprattutto per schiarire ambienti con poca luce. Ma alternative originali in nero o nelle tinte più svariate, sono altrettanto apprezzate nelle ristrutturazioni odierne. Una volta puliti i mattoni è sufficiente utilizzare delle vernici all’acqua di ottima qualità, per donare nuova vita a una parete magari un po' anonima e che necessita di un ammodernamento audace, ma spettacolare. Ristrutturare casa: mattoni a vista decorativi come un quadro Se un’intera parete di mattoni a vista può essere troppo invasiva, optare per una porzione decorativa come se si trattasse di un quadro, è un espediente che soddisfa molti padroni di casa. Infatti a chi piace l’idea di riportare alla luce un elemento originale della propria abitazione, ma non desidera esserne inondato, può valutare l’inserimento di un mini inserto sopra il letto nella zona notte, accanto a un divano nello studio o in una nicchia nell’ingresso. Semplice, sobrio ma di grande effetto. Ristrutturare casa: volte e soffitti in mattoni a vista Oltre alle pareti, quando si dispone di una casa con elementi strutturali particolari, è bene decidere se voler riportare a vista i mattoni che definiscono dei soffitti a volta, molto belli e incisivi sull’ambiente sottostante. Per compiere quest’azione bisogna tenere in considerazione la luce che entra in casa, dal momento che il colore originale tende a scurire i vari spazi. Mantenendo però il bianco o colori molto neutri per le pareti, assicuriamo che il contrasto sarà decisamente visibile e con risvolti trendy e très chic. Volte a crociera, a padiglione o semplici voltini in sequenza, sono proprio quegli elementi che caratterizzano in maniera spiccata un soggiorno, una cucina o una camera da letto, rendendo versatile ciascun ambiente, che può cambiare ogni volta look in base agli arredi abbinati. Come per le pareti anche i soffitti in mattoni a vista possono venire tinteggiati, con alternative che ricadono di solito sul bianco o sul nero. Questo escamotage permette di cambiare decisamente aspetto alla casa che pur avendo riportato alla luce uno degli elementi più tradizionali a livello di costruzione edile, si rinnova per far spazio a concezioni di interni decisamente più contemporanee. Mattoni a vista: personalizzare archi e colonne in casa Quando il contesto lo consente, perché si possiedono i metri quadri ottimali, personalizzare con i mattoni a vista archi e colonne in casa, è una procedura che dona grinta ed eleganza ad ambienti che diventano delle vere e proprie progettazioni da copertina. Un passaggio arcuato di solito è previsto tra un ingresso e una zona giorno o comunque tra un’area di servizio che immette in una stanza principale. Valorizzare questo passaggio con una decorazione in mattoni a vista, richiede di avere camere con dimensioni importanti e che permettano di mettere in luce questi elementi nel modo corretto e proporzionato. Colori naturali in abbinamento, sono da preferire per lasciare spazio ai veri protagonisti dell’ambiente, evitando che si vengano a creare eccessivi punti focali.
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