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Antico e moderno: idee per abbinare due stili in una zona giorno
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Coniugare stili differenti in un unico ambiente di casa non è sempre facile e cercare di far interagire al meglio più tendenze senza metterne maggiormente in risalto l’una piuttosto che l’altra, richiede un’attenta capacità di osservazione e analisi delle funzioni in una determinata stanza, nonché una notevole conoscenza dei dettagli di ciascun trend. E’ oltremodo frequente che in una zona giorno dove cucina, soggiorno e a volte sala da pranzo convivono all’interno di un living open space, si vogliano inserire connotati distintivi e peculiari di più forme espressive riguardanti look e aspetti dell’interior design. Questa modalità di pensiero è ottimale e serve a far emergere la volontà di caratterizzare ciascuno spazio in modo personalizzato ma legato da un filo conduttore che pilota l’intero progetto di interni. Ma come integrare antico e moderno negli ambienti di casa, cercando si abbinare due stili paradossalmente così differenti in un’unica zona giorno elegante ma dal look contemporaneo? Abbiamo selezionato per voi delle proposte ad hoc dove elementi classici e legati alle tradizioni, si sposano perfettamente con oggetti e complementi dal design moderno e più attuale, in un tripudio di bellezza da osservare e riproporre nel proprio interventi di interior decor. Living: abbinare antico e moderno Se possedete un living aperto e con dimensioni importanti, si dovrà giocare bene sulle proporzioni e disposizioni degli arredi per evitare che i complementi vengano addossati maggiormente in un’area, lasciando troppo spoglio lo spazio circostante. Quando l’ambientazione possiede un taglio di recente progettazione, gli elementi più in vista seguiranno solitamente la stessa linea interpretativa, con un’ampia zona cucina organizzata e progettata con concetti odierni per quanto riguarda la dislocazione delle funzioni, sicuramente con una bella e importante isola, e armadi e pensili in stile a parete. Il trend scelto pulito, neutro e contemporaneo, ma con un retro gusto tradizionale, sarà perfetto per essere accostato a qualche pezzo in arte povera, in un bel legno scuro. Una commistione di oggetti, legati dalla linearità delle forme e dal giusto contrasto di colori che evita una monotonia in un living bello e particolare. Soggiorno tra antico e moderno per un look sensazionale Quando si pensa di far coesistere antico e moderno in un soggiorno, è perché si vogliono smorzare i toni troppo signorili di stucchi, porte decorate, boiserie a parete e cornici lavorate di grandi camini, davvero impegnativi per una zona giorno dove le attività quotidiane vengono concentrate in determinati momenti di giornate frenetiche, e che richiedono un’atmosfera più informale, accogliente e ospitale al suo interno. Cambiare registro utilizzando l’aiuto di complementi d’arredo lineari e minimalisti, in tessuti morbidi e sedute comode con accessori dalle geometrie marcate e molto moderne, renderà il vostro soggiorno più abitabile e con un aspetto mozzafiato. Per chi vuole accostare i due stili ma senza eccedere, potrà sicuramente far ricadere la propria scelta su tendenze all’avanguardia e comunque appartenenti al modernismo, come il decò, che mantengono un tono elegante e distinto nelle forme degli arredi e che ben si accostano ad uno scenario in soggiorni antichi e di vecchia data. Cucina: arredo moderno in un ambiente antico Molti ambienti cucina presentano spiccate peculiarità legate a tendenze stilistiche del passato, in special modo in appartamenti di antichi caseggiati, ma anche in modo più soft, in casette di campagna o di paese. Lasciare a vista questi elementi decorativi e tipici di un’epoca è sempre importante, specialmente se ben conservati e inserirvi all’interno un arredo moderno, tecnologicamente avanzato e assolutamente funzionale, è una prassi da 10 e lode.  Ideazioni e realizzazioni di questo tipo presuppongono visioni e schemi progettuali ben precisi su come sarà l’effetto finale del lavoro, poiché molti vincoli possono imporre decisioni non previste. La capacità di professionisti preparati ad ogni eventualità e con la destrezza nel risolvere problemi e ostacoli nel work in progress, riuscirà a garantire un esito ottimale per una cucina dove antico e moderno dialogano in modo davvero perfetto. Un look accattivante in uno spazio datato dove tutto trova la sua collocazione e i vari complementi interagiscono in maniera agevole e senza alcuna difficoltà.  Sala da pranzo: commistione di stili All’interno di una sala da pranzo è usuale trovare una commistione di stili dove antico e moderno convivono in modo ideale. Nella maggior parte dei progetti si accostano sedie di design trasparenti, metalliche a maglie traforate e molto leggere, a tavoli country style o dalle linee possenti con gambe curvilinee e lavorate. Un connubio molto in voga e che in ogni realizzazione dona carattere all’ambiente circostante dove prevale sicuramente un look più classico o rustico, ingentilito da oggetti più attuali ma non invasivi. In soluzioni differenti, coniugare un set completo di piano e sedute moderni in una stanza antica, con spiccate caratteristiche estetiche legate al passato, renderà ancora più particolare il contrasto visivo proposto. L’effetto che ne scaturisce è senza alcun dubbio d’impatto e un passo assolutamente da compiere per chi ama azzardare, con successo, delle novità in campo d’arredo. Antico vs moderno nello studio Immaginate uno studio, confortevole, comodo e ospitale. Da un lato, delicate poltrone in pelle sormontate da antiche travi portanti e capriate a vista in legno; un mobile d’antiquariato per i liquori e un tradizionale tappetto con disegni a sfondo floreale. Dall’altro lato, un pavimento in listoni grigi effetto pietra, tubature del riscaldamento a vista, sedia curvilinea e tavolino da caffè abbinato e console cubica in un bel rosso acceso. Elementi così dissonanti e discordanti in questo elenco che nessuno penserebbe mai di far coesistere nello stesso ambiente di casa. L’elasticità mentale e la perfetta dose di ogni ingrediente sopra elencato, trovano invece spazio e voce in uno studio dove antico vs moderno riescono a combinarsi in modo perfetto, senza che gli oggetti si prevarichino vicendevolmente, ma che anzi convivano in modo esemplare per dare adito a un’immagine chic per uno studio da rivalutare e riproporre in altre svariate soluzioni progettuali.
Mini cucina: nuova vita al vostro angolo cottura
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Moltissimi appartamenti cittadini, e anche qualche cassetta indipendente, risalenti agli anni ’70 e ’80 del secolo scorso, prevedevano un’organizzazione della zona giorno molto differente dalla concezione che se ne ha oggi. Ogni funzione veniva contenuta in una stanza a sé stante collegata alle altre tramite una serie di porte. Molte planimetrie si presentavano dislocate con il cosiddetto cucinino, con spazi relativamente ridotti e superfici d’appoggio contenute, unito al tinello con una zona pranzo ben definita da tavolo, sedute e magari un mobile o una vetrinetta per riporre le stoviglie. Questo modo di posizionare le attività legate al consumo dei pasti è stato completamente sovvertito oggi giorno in grandi open space dove tutto può essere fruito a 360° senza limiti visivi; ma se in alcune circostanze, dove una ristrutturazione non permette magari di eliminare muri portanti o si desidera volutamente mantenere l’aspetto originale di una casa con delle caratteristiche proprie e peculiari senza seguire la corrente estetica del momento, è assolutamente possibile valorizzare e migliorare quelle metrature difficili facendole divenire un punto focale di un’abitazione con proposte progettuali contemporanee e pratiche. Nella maggior parte dei casi, non potendo appunto contare sull’aiuto a livello di cambiamenti strutturali, le modifiche saranno effettuate più a livello decorativo e di stile, tenendo sempre conto dell’efficienza, della comodità e della maneggevolezza. Rivestimenti, colori, materiali nuovi e accessori si alleeranno per dare nuova vita al vostro angolo cottura in una mini cucina davvero trendy e irresistibile. Mini cucina: rinnova i rivestimenti Il primo passo per “svecchiare” un cucinino datato è sicuramente la scelta di rivestimenti nuovi, performanti e bellissimi da coordinare a mobili, pensili ed elettrodomestici. Basta piastrelle di piccole dimensioni applicate a tutt’altezza in cromie e disegni ormai superati. Lasciamo spazio al cemento, al metallo e al legno che ben proporzionati su muri comunque ridotti, riusciranno già a prima vista a farvi innamorare nuovamente della vostra mini cucina che non apparirà più assolutamente come quella di prima, troppo oppressiva e standardizzata, ma che sarà connotata da un look fresco, contemporaneo e glam. Mini cucina: usa mobili su misura e sfrutta le altezze Date le dimensioni contenute e a volte rese ancor più complicate da colonne, rientranze e sporgenze dove trovavano posto scarichi o canne fumarie, pensare di creare dei mobili su misura può essere una più che valida valutazione da compiere, per sfruttare al massimo ciascuna superficie a disposizione, in una mini cucina dove ogni centimetro risulta davvero importante. Organizzare i pensili sino al soffitto aiuterà oltremodo in questa direzione e se non è di vostro gradimento la vista di ante uniche su altezze a volte leggermente sproporzionate rispetto a larghezza e lunghezza nell’ambiente, creare dei giochi con sportelli più rientrati e concludere con una sorta di cornice contenitore, renderà la stanza meno monotona con relativo aumento di spazio, pratico e funzionale. Qualora la pianta della vostra mini cucina si presentasse davvero articolata e con pareti magari oblique o con minime aree poco fruibili, avvalersi dell’aiuto di progettisti del settore, sarà fondamentale per riuscire a realizzare ciò che si pensa sia irrealizzabile. Armadi contenitori su misura con differenti profondità per avere spazio di manovra, pensili aggettanti o rientrati ma soprattutto nicchie riconvertite per ospitare elettrodomestici, sono escamotage davvero utili e originali per organizzare metrature lasciate un po' in disparte poiché senza uno scopo ben preciso. Mini cucina: usa i giusti elettrodomestici Cambiare gli elettrodomestici in una mini cucina è un ulteriore fase da attuare per rinnovare l’aspetto estetico e pratico di un ambiente di casa molto vissuto e utilizzato. Minimizzare gli ingombri è doveroso in stanze dalle geometrie regolari ma ristrette e optare per frigoriferi e forni combinati, paini di cottura a induzione, lavelli ad una sola vasca di media grandezza, aiuta di sicuro nell’intento. Le linee moderne e le soluzioni ad incasso con finiture differenti e a volte direttamente inglobate nel top cucina, contribuiranno nel riprogettare un cucinino d’altri tempi che diventerà irriconoscibile agli occhi di tutti. Mini cucina: scegli materiali innovativi Finiture dei mobili, piano di lavoro e rivestimenti, possono e devono essere ri-progettati scegliendo materiali innovati e tecnologici per ammodernare una mini cucina e renderla performante sotto ogni punto di vista. Fenix, corian, viroc, paperstone, krion e laminam, sono alcune delle soluzioni materiche più in voga al momento e che permettono davvero di poter scegliere tra molteplici opzioni valide per realizzare top, ante e paraschizzi, belli e con prestazioni di alto livello, indispensabili anche in un cucinino piccolo ma ben allestito e strutturato. Mini cucina: migliora l’illuminazione Data la posizione particolare di queste mini cucine del passato, dove un’unica apertura verso l’esterno costituiva una minima fonte di luce naturale, migliorare l’illuminazione è un punto fondamentale su cui soffermarsi con cura. Chi ne ha la possibilità può cercare di ampliare l’infisso presente o anche solamente di sostituirlo con serramenti dal telaio quasi inesistente, in modo che la parte trasparente sia allargata il più possibile, anche per permettere un’aerazione ottimale. Altra scelta, riguarda l’eliminazione delle eventuali porte che collegano la cucina alla sala da pranzo o ad un corridoio: rimuovendo tali oscuranti, sarà più facile far entrare ulteriore luce nell’ambiente. Lampade a led a discesa, incassate a soffitto o sotto pensile contribuiranno moltissimo ad illuminare uno spazio minimo e a volte racchiuso su due lati da pareti e mobiletti disposti caratteristicamente in modo parallelo. Eccellenti preferenze per amplificare con la luce calda artificiale, quella sensazione di benessere che si deve provare in casa, rendendo dal punto di vista visivo l’area più grande e maggiormente fruibile. Mini cucina: utilizza pochi colori Legata alla voglia e assoluta importanza di avere un’illuminazione magistrale in una mini cucina, è l’opzione di utilizzare pochi colori e tutti tendenti verso tonalità eteree e neutre. Tale preferenza aiuterà a far riflettere su tutte le superfici presenti la luce naturale e a rendere più gioioso e accogliente il vostro angolo cottura. Un accento di colore su alcune porzioni di complementi d’arredo, sul paraschizzi o su lavelli e piani cottura ben vengano, così come l’inserimento di materiali con finiture chiare, come alcune tipologie il legno, per donare un accento particolare al design circostante ma senza risultare troppo invasivo e ombroso.
Sedie trasparenti: un must sempre in voga
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Un metodo efficace, alternativo è sempre in voga, per evitare l’utilizzo del classico colore bianco o di materiali chiari e naturali in casa, è quello di optare per soluzioni d’arredo trasparenti che si abbinano perfettamente a ogni palette, stile e tendenza presente, facendole diventare un must trendy che non passa mai di moda. Le sedie trasparenti, per esempio, sono una delle innumerevoli soluzioni di design e di arredamento che si può scegliere di inserire nella propria abitazione, facendo convivere concetti di praticità e valenza estetica. Infatti se da un lato le forme e le sagome di queste sedute sono realmente accattivanti, sinuose e uniche nel loro genere, dall’altro risultano oltremodo funzionali poiché sono effettivamente molto leggere, il più delle volte impilabili e immediate e facilmente igienizzabili con un semplice panno e saponi delicati non abrasivi. Il materiale che permette la creazione di queste sedute chic e glam, unendo qualità performanti e facoltà di ideare silhouette particolari, è la plastica che trova nel policarbonato, tecnopolimero e metacrilato i migliori alleati per una produzione in serie. Le sedie ottenute con la lavorazione di queste materie plastiche hanno moltissimi vantaggi soprattutto rispetto a prodotti simili realizzati in cristallo o vetro: una maggiore comodità; una minor pesantezza; una minima fragilità, con relativa resistenza maggiore agli urti, rotture e crepe; una forte resistenza ai liquidi. La loro versatilità le rende ottime sia in soluzioni di interior decor che in progettazioni outdoor in giardini, terrazze o balconi e ben abbinabili ad ogni tipologia di stile: dal moderno esasperato al classico tradizionale. Per affinità o per contrasto di materiali e geometrie, le sedie trasparenti sono perfette accostate ad ogni tavolo, scrivania, isola, penisola o piano snack nei vari ambienti di casa, diventando le assolute padrone e protagoniste dell’intera stanza progettata.   Sedute trasparenti: sgabelli per isola e penisola Cucine grandi o piccole, in linea o dislocate a L o a C, possiedono nella quasi totalità dei casi progettuali un’isola o molte volte una penisola, che richiedono l’impiego di sgabelli comodi e utili per colazioni veloci, pranzi in famiglia o cene con gli amici. Abbinare delle sedute trasparenti a questi monovolumi compatti aiuterà moltissimo nell’intento di smorzare il peso visivo di un blocco solido e omogeneo, appendice in una cucina. L’aspetto globale dell’ambiente verrà alleggerito dalla delicatezza e dall’impalpabilità dei profili sinuosi di alte sedie dal look limpido e cristallino. Una scelta ottimale per una stanza che richiede pulizia continua, dove vapori e residui di cibo creano aloni e macchie in ogni dove. Gli sgabelli trasparenti potranno essere lavati in modo semplice e rapido e riportati ogni volta al loro splendente configurazione originale. Cucina: comode sedie trasparenti per il tavolo Se nella vostra cucina è previsto il classico tavolo, da utilizzare sia come piano di lavoro che come superficie per consumare cibi e leccornie, sarà perfetto combinarlo a sedie comode e trendy che ne garantiscano una facile fruizione. Quando si è indecisi sui materiali e sull’idea di rimanere in linea con la tendenza stilistica valutata per il tavolo stesso o di cambiare decisamente rotta spezzando i canoni tradizionali, ecco che le sedute trasparenti possono venirvi davvero in aiuto. Rimanere fedeli e vicini allo stile presente in cucina è sicuramente un perfetto punto d’inizio, ma ciò non esula dal fatto di poter osare con soluzioni poco invasive ma efficaci per donare quel tocco sbarazzino ma di classe anche a un tavolo quotidianamente utilizzato, che può divenire un punto focale importante all’interno della stanza considerata. La nitidezza della plastica farà intravedere la differente scelta materica dei complementi d’arredo circostanti, legandoli in modo ottimale gli uni agli altri. Sala da pranzo: sedute trasparenti di tendenza Una sala da pranzo, proprio per l’esiguo numero di elementi presenti al suo interno, deve essere messa in risalto per la qualità dei materiali scelti per tavolo e sedute o per la particolarità delle loro forme, dei loro tessuti o dei loro colori. Giocare con sedie trasparenti di tendenza risolve nell’immediato la voglia di possedere dei complementi d’arredo peculiari ma non troppo invasivi in uno spazio che deve essere elegante ma al contempo accogliente e confortevole. Le ghost chair, come vengono definite nel mondo dell’home decor, trovano nelle ideazioni dei loro designer, tratti provenienti anche dal passato, come il bellissimo modello denominato Victoria, ispirato ad un barocco rivisitato in chiave contemporanea con schienale arrotondato ed ergonomico, spesso accostato ai medesimi sgabelli della più vicina isola in cucina. In altre ambientazioni, le linee minimaliste ma sinuose delle sedie trasparenti, vengono arricchite invece da una struttura esile e metallica impercettibile che ne sostiene la scocca in modo del tutto naturale. Sedia trasparente: chic e con braccioli nello studio Un piccolo angolo studio, dove potersi dedicare ai propri hobby o semplicemente a momenti di relax, può rappresentare un vero angolino di paradiso corredato da oggetti di design caratteristici e distintivi. Un’anonima scrivania monocromatica può acquistare valore estetico se abbinata ad una sedia trasparente con connotati forti e ben visibili, come nel modello Luigi XIV. Una seduta comoda, con varianti di colore su richiesta, che fa riecheggiare tratti signorili di fine ‘600 in un oggetto efficiente e decorativo dal tocco contemporaneo. Una sedia trasparente chic e con braccioli che donerà ancora più luce all’ambiente studio con una sofisticata modernità ben palpabile e riconoscibile! Sedute trasparenti: poltrona trendy per il workspace Per un workspace minimalista dove le geometrie ferree e rigorose non lasciano spazio ad altro che angoli e linee, cercare di attutire i toni con una curvilinea seduta trasparente che si trasforma in poltrona trendy, è un modo facile e veloce per raggiungere lo scopo. Un’ergonomica sedia dove trascorrere intense ore di lavoro, permetterà di trovare una postazione comoda di fronte al computer, bella da vedere e pratica da spostare. Come già constatato la più importante qualità di questi complementi d’arredo è la leggerezza, che ne permette un immediato trasferimento in altri spazi e aree, modificando sempre in modo piacevole l’aspetto esteriore all’interno dei vari ambienti di casa.
Bow window e bay window: finestre ricche di fascino in casa
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Un fascino che richiama nell’immediato i tipici infissi inglesi di cottage e ville di campagna, ma che in realtà ben si sviluppano in altri contesti territoriali e in un susseguirsi di stili nel tempo. Un tratto inconfondibile dell’architettura retrò e tradizionalista, la finestra bovindo ha reso note anche molte progettazioni contemporanee, permettendo di ampliare su più livelli lo spazio a disposizione in casa, creando degli ambienti aggiuntivi e panoramici trendy e dal look insostituibile. Per ciascuno di noi, guardando sia dall’esterno che dall’interno queste finestre aggettanti rispetto alla facciata dell’abitazione in cui sono inserite, il termine che fa rientrare in un un’unica classe di serramenti ciò che stiamo osservando, è bow window o quello che comunemente viene detto appunto bovindo. La categoria è in effetti una sola ma che racchiude tre principali tipologie di aperture, più una che funge da appendice, e che si differenziano per forme e modalità di costruzione: bow window; bay window; oriel window; garden window. Se le prime due hanno le medesime caratteristiche e si distinguono esclusivamente per la forma della finestra stessa, l’una circolare (bow) e l’altra poligonale (bay), la terza ricade in una sfera leggermente a parte per modalità di costruzione difforme e la quarta diventa una vera e propria struttura che sporge verso l’esterno, pur ricordando le tipiche finestre. Insieme, oggi, vogliamo scoprire le peculiarità delle due più utilizzate nel mondo contemporaneo e che sono principalmente impiegate in progettazioni nuove per creare dei bellissimi infissi, indicati soprattutto per ville e case indipendenti. Bow window e bay window: origini e caratteristiche Storicamente, questa finestra ricca di fascino, trova le sue origini nell'architettura sia romanica che gotica europea, pensata e realizzata per scopi prettamente funzionali: amplificare la porzione del serramento per aumentare la superficie da cui potessero entrare luce naturale e aria, in case di ogni genere. La peculiarità di tale finestra ricade nella sua sporgenza verso l’esterno che permette di ricavare sedute e ampi davanzali – contenitori indoor, ben illuminati e di aggiungere un valore a livello estetico e di decoro alla facciata principale dell’abitazione. Solitamente inserite al piano inferiore di una villa su più piani, possono in realtà osservare disegni diversi sui vari prospetti. Quando includono anche i piani superiori vengono solitamente create delle intere colonne a tutt’altezza molto suggestive. Le finestre bow window e bay window, hanno la caratteristica di non avere né il telaio né le ante vetrate allineate al muro perimetrale, come avviene generalmente, ma progettate seguendo un andamento orizzontale che viene costruito, in ogni ideazione, ad una altezza sempre superiore alla superficie pavimentata, altrimenti ci si troverebbe di fronte all’altra categoria di infissi che ricade nel settore delle oriel window, che interessano una minima parte del piano di calpestio. Altra qualità di questo infisso è l’assoluta mancanza di sistemi oscuranti esterni e di davanzali outdoor. Un piccolo cordolo raccorda e decora il serramento ma senza avere una sporgenza tale per collocare eventuali vasi di fiori e piante e la privacy interna potrà essere garantita da scuri interni all’ambiente o sistemi innovativi e integrati a vetro. Finestre bow e bay window: forme e geometrie Le forme e le geometrie utilizzate per queste finestre ricche di fascino e indicate per connotare bellissime ville, con una finestra bow window o bay window, sono le più disparate e se il gusto personale dei padroni di casa può essere espresso e ascoltato sulle preferenze, nella maggior parte dei casi le silohuette seguono le tendenze estetiche dello stile a cui la casa appartiene. Originariamente l’andamento circolare era il prediletto e predefinito, esclusivo di una bow window classica, ma nel tempo le curve si sono leggermente spezzate per dar vita alla medesima finestra ma con un arco a segmenti. La bay window ha dato invece i natali a sagome più lineari e squadrate, solitamente suddivisa su a tre lati, uno centrale più ampio e due laterali obliqui e maggiormente contenuti, con la possibilità di essere coperte da piccoli tetti con vari andamenti, sia poligonali che curvilinei. Bow window e bay window: quali vetri inserire Il comfort all’interno di un’abitazione, la luminosità e l’efficienza energetica, passa anche dai vetri che si sceglie di impiegare per i propri serramenti. Le tipologie vetrate da inserire in una bow window o bay window sono molteplici e come per le finestre tradizionali devono soddisfare i requisisti minimi di: isolamento acustico; isolamento termico con conseguente risparmio a livello energetico; sicurezza, antieffrazione e antisfondamento. In alcuni progetti i vetri vengono scelti anche con serigrafie, inserti a piombo e svariati colori a mosaico per connotare uno stile architettonico deciso e caratterizzante dell’intera abitazione e fanno diventare il serramento un vero e proprio oggetto di design. Bow window e bay window: materiali da costruzione Anche per quanto riguarda i materiali da costruzione non vi sono particolari differenze con ciò che deve essere attentamente soppesato rispetto ai serramenti più classici e utilizzati. Legno, alluminio o pvc sono adatti ad infissi qualitativamente performanti e competitivi nel settore delle grandi e piccole aperture per la casa. Come sempre ogni scelta andrà valutata di volta in volta e a seconda delle esigenze e necessità dei padroni di casa. Si dovrà prestare particolare attenzione alle giunture e ai cambiamenti direzionali di telaio e vetro, con uno studio accurato e approfondito per evitare ponti termici o fessurazioni in punti critici che dovranno essere visionati al dettaglio su una finestra bow window o bay window leggermente fuori dai canoni naturali.  Costi per realizzare un bow o bay window  I costi per realizzare una finestra con un fascino anglosassone non ha prezzi proibitivi, né molto differenti da quanto si spenderebbe per farsi progettare una qualsiasi altra tipologia di serramento finestrato con richieste ordinarie. Per un bow window o bay window, ciò che influirà sul budget riguarda principalmente: la grandezza dell’apertura; la scelta del materiale da costruzione, sia per il telaio che per la parte trasparente; la forma più o meno complessa; l’introduzione di soluzioni schermanti interne o inglobate nel vetro; il montaggio. Queste variabili sono pressoché le stesse a cui si deve far riferimento anche per gli infissi di tipo tradizionale e non vi sono in effetti fattori particolari che ne possano far aumentare considerevolmente il costo.
Parquet bianco: 8 idee per un pavimento luminoso in casa
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  La scelta di un pavimento in casa è il primo passo da compiere verso una progettazione mirata, dal punto di vista stilistico, che determinerà la tendenza estetica e le caratteristiche di tutta l’intera abitazione. Indipendentemente dai gusti personali che fanno propendere verso soluzioni differenti, siamo tutto d’accordo nel confermare il prezioso aiuto che un pavimento in bianco può donare agli ambienti di una dimora. La luminosità che ne scaturisce è perfetta in ogni stanza interessata e sarà una ottimale tavolozza immacolata su cui poter inserire nuance e colori di complementi d’arredo e accessori. C’è chi ritiene, però, che un pavimento troppo chiaro sia eccessivamente freddo e asettico da sostenere in casa: allora perché non giocare sui materiali e progettare un parquet bianco per rendere luminoso un pavimento di casa, trendy e chic, ma che al contempo doni calore al tatto, oltreché alla vista, grazie a questa tipica peculiarità del legno? Ciascun ambiente di casa risulterà impeccabile, accogliente e confortevole, con un aspetto fresco e pulito. Un look originale e personalizzato, potrà far protendere verso trend dal sapore nordico, o verso accenti shabby chic oppure ancora verso tendenze moderne e minimaliste, a seconda della tipologia di posa, di essenza e di finitura che si intende usare per un parquet bianco, davvero versatile ed eclettico. Luminoso parquet bianco in soggiorno Le attività quotidiane in casa si svolgono quasi nella loro totalità all’interno del soggiorno, che molto spesso diventa appendice di una cucina funzionale, per creare un living open space organizzato e ospitale. L’illuminazione naturale sarà da privilegiare in questo spazio ospitale e ben curato e volerla amplificarla con l’impiego di un parquet bianco per un pavimento caldo e piacevole da sentire sotto i piedi, è il miglior modo di procedere in una progettazione o ristrutturazione d’interni per ottenere un piano di calpestio bello e pratico. Verniciare listoni già posati o scegliere essenze di legno chiare o sbiancate sono tra i principali approcci e metodi impiegati oggi giorno e da valutare sotto consiglio di professionisti ed esperti del settore. Parquet bianco per illuminare la sala da pranzo Se in casa avete riservato un’area da dedicare alla sala da pranzo, è quasi scontato che questa si trovi relegata in uno spazio poco utilizzato e a volte poco considerato proprio per il suo impiego limitato e riservato a quando si invitano parenti per il pranzo della domenica o amici per una cena conviviale. Con il piccolo stratagemma di posare un parquet bianco con listoni a correre, disposti trasversalmente rispetto alla dimensione più lunga della stanza, amplierete visivamente la superficie a disposizione e la luce naturale sarà valorizzata dal suo riflesso sul pavimento che aumenterà in modo eccezionale la luminosità nella vostra dining room, chic e di classe. Parquet bianco luminoso in cucina Una cucina in casa, richiede un’eccellente dose di funzionalità e organizzazione al suo interno, nonché la praticità di essere pulita e rinfrescata quotidianamente senza troppa fatica o paura di rovinare i materiali da rivestimento su piani, paraschizzi e anche pavimento. Un parquet in bianco può essere troppo delicato? Assolutamente no se l’attenzione giornaliera verso i procedimenti igienici sarà assicurata ed eseguita sempre con prodotti non eccessivamente aggressivi. Optare per questa scelta di pavimentazione sarà ideale per qualsiasi stile di cucina poiché il look accattivante che ne scaturirà, farà sì che il parquet in bianco seguirà alla lettera il mood di tutto il progetto, amplificando la luminosità di un ambiente di lavoro sempre attivo da mattina a sera. Parquet bianco: luminosità nella zona studio Una zona studio dedicata a chi lavora da casa deve assicurare le caratteristiche di benessere e accoglienza, oltre ad essere un ambiente arricchito da arredi contenitori, comodi e pratici o scrivanie organizzate e ben allestite. Anche secondo la cromoterapia, i colori forti possono essere bellissimi ma in qualche modo distraggono in uno spazio dove la concentrazione e l’attenzione devono essere al top. Puntare invece sul bianco, per pareti, accessori e anche per un bel parquet, renderà il vostro workspace maggiormente luminoso e sereno, in cui poter trascorrere le ore di lavoro in tranquillità e relax. Lunghi e caldi listoni si accompagneranno perfettamente a qualsiasi tipologia di arredo circostante, valorizzandolo con le sue forme lineari ma sempre apprezzabili. Luce in bagno con un pavimento in parquet bianco Ciascuna zona di servizio deve avere un’illuminazione eccellente dove poter compiere in modo agevole delle determinate azioni. Anche se per molti inserire un pavimento in parquet nel bagno rimane un tabù, è al contrario un’opzione da valutare per rendere originale una camera di casa dedita quasi esclusivamente alla funzionalità e per dilatare maggiormente gli spazi, grazie alla luce che penetra da una o più finestre e si riflette al meglio sul bianco di un parquet contemporaneo e di stile. Con questi escamotage, potrete addirittura pensare di contrastare con soffitti o sanitari scuri il candore etereo creato all'interno della stanza da bagno! Zona notte accogliente: parquet bianco in camera matrimoniale In una zona notte, più che mai, il calore di un pavimento in legno viene apprezzato e quasi sempre ricercato in ogni progettazione d’interni che ci si appresti a realizzare. Nelle sue colorazioni naturali, dai toni chiarissimi sino ai neri più esasperati, un parquet in camera matrimoniale risulta sempre bellissimo e attuale. La soluzione in bianco viene solitamente attuata quando lo stile scandinavo dovrà prevalere nella scelta stilistica di un’alcova confortevole con influssi minimalisti dal nord o quando un retro gusto romantico dovrà esaltare uno stile shabby o country chic. In ogni circostanza il risultato ottimale è sempre assicurato! Parquet in bianco: più luce nella cameretta dei bambini Come nella camera di mamma e papà, anche in quella dei bambini un parquet in bianco riesce ad esaltare la luce di qualsivoglia genere, naturale o artificiale e a rendere gli spazi favorevoli e ospitali, per svolgere al loro interno moltissime attività. Nella cameretta dei piccini di casa, il gioco, lo studio e la condivisione di pomeriggi con gli amichetti, richiede ancora di più un’area luminosa e molto piacevole al tatto, data la voglia di rotolarsi sul pavimento o di sedersi a terra per chiacchierare o leggere. Un parquet in bianco soddisfa entrambe le funzioni e in un'unica scelta garantisce calore e luce, da privilegiare in un interior project dedicato ai più piccoli. Illuminare la terrazza con un parquet in bianco Parquet in bianco anche outdoor? Certamente si, un colore che si presta a tutte le stagioni e che funge da sfondo neutro a complementi d’arredo naturali o colorati con look più posati e tradizionali o maggiormente allegri e trasgressivi. Ottimo in estate per mantenere una temperatura del piano di calpestio accettabile, rispetto alla scelta di colorazioni scure e piacevole in inverno, quando una terrazza, un balcone o un patio vengono illuminate, in modo semplice ma efficace, da una vernice o da un trattamento in bianco sempre d’effetto e molto chic.
Tv: soluzioni per inserirla in modo perfetto nella zona living
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  Un elemento a cui non si può davvero rinunciare e che per un motivo o per l’altro deve essere inserito in più ambienti di casa, ma in particolare all’interno della zona giorno, spazio molto vissuto e utilizzato in ogni abitazione. Di cosa stiamo parlando? Ma della televisione naturalmente. Se nel corso del tempo ha subito dei grandissimi cambiamenti sotto molteplici punti di vista, dalla grandezza, alla forma, ai dispositivi esterni o integrati che la compongono, lo scopo della tv è in realtà sempre lo stesso: creare dei momenti di intimità e aggregazione, dove una coppia o una famiglia trovano il piacere di visionare insieme il proprio programma preferito, il film tanto atteso o l’ultima puntata di una serie tanto amata. E’ anche vero che sporadicamente è piacevole godersi qualche programma o un cartone in completa solitudine, ecco perché la tv trova spazio in un soggiorno, in una cucina, nella zona notte e in moltissime altre stanze di casa: mansarda, taverna, studio e a volte anche in angoli ben studiati outdoor. Ma come è possibile integrare la tv nella zona giorno armonizzandola alla meglio con tutte le funzioni presenti in un living che vede stili differenti e necessità sempre in evoluzione? Ecco per voi 5 tra le principali e più utilizzate idee per inserire in modo perfetto la tv in casa da cui trarre spunto e ispirazione. Tv nella zona giorno: incassata a parete La tv incassata a parete nella zona giorno è tra le più ambite realizzazioni contemporanee riguardanti l’inserimento di un oggetto di utilizzo quotidiano che deve risultare meno invasivo possibile e allineato alla perfezione con l’aspetto esteriore che un living moderno, chic e all’avanguardia deve sostenere. Bella su pareti di confine, ma eccellente posta in tramezzi ad altezza occhi, questa preferenza per integrare la tv all’interno di un soggiorno, è quanto mai perfetta dal punto di vista estetico: tutto nascosto in spessori ridotti, dalle geometrie impeccabili alle dimensioni calcolate al millimetro. Per quel che riguarda la praticità, possiamo dire che è tutto ottimale fino al momento in cui si penserà eventualmente di voler modificare l’ambiente per svariati motivi. In quel caso si dovrà tenere conto del passaggio a parete dei cavi e capire a come farli interagire con la nuova situazione progettuale che si andrà a creare. Living: tv appesa a parete Un classico per il vostro living: la tv appesa a parete. Molte soluzioni progettuali prevedono l’impiego di schermi piatti a muro dove tutto si risolve nell’applicare su una superficie verticale un’apposita staffa con piastra a cui la televisione andrà agganciata. Questa prima opzione è capace di offrire un look più elegante e meno invasivo alla vostra zona giorno, se si tengono in considerazione alcuni punti fondamentali: ·        scegliere uno schermo ultra piatto; ·        essere collocato all’altezza corretta; ·        avere un supporto adatto che permetta di eliminare completamente i cavi a vista; ·        avere lo spazio necessario per consentire all’eventuale braccio pieghevole di orientare la tv ad hoc senza che il movimento interferisca con altri oggetti adiacenti. L'installazione a parete ha quindi il duplice vantaggio di rendere la tv sia un oggetto funzionale che di design, in special modo se si considerano modelli all’avanguardia con luci a led incorporate, anti rilesso e con schermo rilassante anche per la vista. In moltissime soluzioni il televisore sembrerà quasi un quadro in un contesto di interior ben studiato, accogliente e confortevole. Un piccolo svantaggio è che la sua collocazione è pressoché statica. Una volta decisa l’ubicazione, con relativo passaggio di tubi elettrici nascosti e incassati, sarà molto difficile poterla spostare senza dover intervenire in modo invasivo. Zona giorno: tv appoggiata sulla consolle Il tipico piedistallo, incorporato alla la tv, richiede un supporto orizzontale su cui appoggiarsi e che in un living coincide solitamente con la tipica consolle da soggiorno. Rispetto alla precedente, questa possibilità è più versatile e offre dei pro che nella preferenza a parete non è possibile cambiare una volta eseguita l’installazione. In questo caso le prese di corrente, nonché il cavo per l’antenna saranno collocate nella consona posizione in basso alla parete oggetto di intervento. Questa modalità permette di poter raggiungere la tv in ogni situazione, tramite filo diretto, prolunga o ciabatta a seconda della grandezza e posizione del complemento d’arredo. Nulla influirà se si intende modificare o sostituire il mobile stesso: a parete o sospeso e con altezze differenti, orizzontale o angolare, più o meno lungo la televisione farà parte dell’arredo e lo seguirà costantemente nelle sue evoluzioni in casa. Tv incorporata nel mobile del soggiorno Una variante che sta esattamente a metà tra le due alternative sopraelencate, è la disposizione della tv incorporata nel mobile del soggiorno ma installata come se fosse su una parete. Questa scelta unisce tutti i vantaggi delle due soluzioni prese singolarmente, garantendo una posizione mobile della televisione, in caso si intenda cambiarne la collocazione, ma assicurandone una visione più contemporanea e quasi impercettibile alla vista rimanendo praticamente a filo mobile. Un’idea flessibile con un look accattivante per chi ama modificare la propria zona giorno e arricchirla con alternative sempre nuove dallo stile impeccabile e di gran classe. Tv in soggiorno: disposizione particolare con piedistallo a terra Un’ideazione a cui pochi pensano è quella di optare per una disposizione con piedistallo a terra per la propria tv. Se si intende sperimentare questa soluzione un po' particolare, è ovvio che si dovranno tenere in considerazione alcuni utili consigli: ·        usufruire di un televisore dalle dimensioni ampie e che ricadano nella scelta di quelle apparecchiature senza cornice a tutto schermo per poter avere un’ampia visibilità data la contenuta posizione in altezza della tv stessa. ·        cercare di collocarla in punti strategici dove non sia così facile toccarla o imbattersi contro, per evitare cadute e conseguenti rotture di spigoli o schermo stesso; ·        ubicarla lontano da fonti di calore, da finestre e da fonti di illuminazione diretta che potrebbero interferire sulla corretta visualizzazione dell’immagine. Un aspetto alternativo, giovane e urban style per il vostro soggiorno di tendenza, eclettico e modificabile a seconda delle varie esigenze e necessità nel corso del tempo.
Stile Japandi: una tendenza di design per arredare gli interni
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Culture e usanze provenienti da paesi lontani, sempre più spesso si fondono per dar luogo a filosofie e inclinazioni influenzate da mondi differenti, con effetti positivi che ricadono sullo stile di vita personale e quotidiano di chi vuole approfondirne i costumi. Tali influssi sono visibili in moltissimi ambiti e in modo particolare nei settori dell’architettura d’interni e dell’home decor, dove vengono sovvertite le idee e le tecniche di progettazione per realizzare spazi in e outdoor, con proposte innovative e trendy. Se non ne avete mai sentito parlare, Archisio vi introduce alla scoperta di una tendenza di design per arredare gli interni, il Japandi, che trova la sua origine nella perfetta mescolanza di concetti zen giapponesi e criteri di semplicità ed essenzialità tipici dello scandinavian style. L’utilizzo di elementi minimali e lineari, accostati alla ricerca della bellezza anche in spazi imperfetti regolati da canoni estetici prestabiliti, sono i concetti che stanno alla base di questa scelta stilistica molto in voga oggi giorno.  Stile Japandi: origini e caratteristiche La semplicità del nordic design proveniente dalla Scandinavia, si lega all’estetica ferrea ed elegante di derivazione giapponese, creando un mix ottimale che dà adito e progetti d’interni molto ricercati seppur essenziali. Apparentemente azzardata, questa fusione tra oriente e occidente, ha in realtà dato origine ad un innovativo modo di concepire, ideare e progettare gli ambienti di una casa che va vissuta appieno ma che deve essere circondata da complementi d’arredo possibilmente eco sostenibili, essenziali e funzionali. Le origini del Japandi risalgono agli anni ’50 del secolo scorso, grazie all’ideazione di un’iconica sedia disegnata all’epoca da Isamu Noguchi e Isamu Kenmochi. La Bamboo Basket Chair non venne in realtà mai realizzata ma è stato il primo esempio di oggetto “ibrido” che ha fatto incontrare in modo così queste differenti correnti artistiche. La loro attenzione comune verso l’impiego di materiali naturali e qualitativamente eccellenti, nonché verso la precisa e metodica lavorazione artigianale e sartoriale da parte di designer capaci ed esperti, sono il punto di partenza che caratterizza questo stile e che ben si presta a moltissime interpretazioni e combinazioni interessanti dal punto di vista abitativo. Il connotato fondamentale che lega i due influssi è il minimalismo a cui si legano inevitabilmente altri importantissimi caratteri peculiari: linearità delle forme dei vari complementi; funzionalità nella dislocazione degli arredi; uso di materiali naturali; impiego di colori neutri; utilizzo di tessuti semplici ma ben lavorati. Altro connotato essenziale riguarda la percezione degli spazi e dei volumi, che vengono pensati cercando di eliminare i confini tra interno ed esterno, mettendo in risalto elementi materici dal fascino universale e contemporaneo. Disposizione nello stile Japandi: semplice e studiata Come stabilire la disposizione dei vari complementi d’arredo seguendo lo stile Japandi nei vari ambienti della propria casa? Poche ma decise regole vi aiuteranno a capire il fondamento che contraddistingue questo meraviglioso trend e che stanno alla base di tutto ciò che viene successivamente legato per la sua completa realizzazione. L’importanza di collocare minimi ma funzionali prodotti d’arredo sta alla base della progettazione d’interni del Japandi che esalta l’impiego di un limitato numero di mobili pratici ed effettivamente utili, preferendolo ad una ridondanza di complementi che, in questa concezione, risultano ridondanti ed esclusivamente accessori. Lineari consolle dalle altezze contenute, singole poltrone o divani minimalisti a chaise longue, vengono dislocati in modo armonioso in soggiorni dagli spazi più ristretti, gli open space o i living, difficilmente sono interessati da questa tendenza, ma estremamente rilassanti. Cucine e zone pranzo prevedono disposizioni in linea dove non c’è posto per alti armadietti sospesi: tutto deve essere a portata di mano e immediato da raggiungere. Lo stesso concetto viene naturalmente applicato anche nella zona notte. La stanza per eccellenza dedicata al relax e al benessere, trova di solito inseriti, nello stile Japandi, un letto comodo senza testiera o pediera, con annesso tavolino e uno o due armadi dalle dimensioni non convenzionali, facili da maneggiare grazie a levature ridotte, con bassi ripiani ad altezza di braccio. Stile Japandi: materiali e colori Il materiale convenzionale per eccellenza dello stile Japandi è il legno, naturale e bellissimo nella sua conformazione e finitura al naturale, con delle varianti per quel che riguarda i pavimenti, in parquet bianco e influenzati maggiormente dal filone nordic style, o pareti in tonalità scure ed elegantissime, provenienti invece dal mondo orientale. Anche altri prodotti ecosostenibili sono apprezzati, come le fibre vegetali e in particolar modo il bambù e il rattan. Tuttavia, in alcuni meravigliosi progetti ben riusciti è possibile osservare l’inserimento di complementi metallici leggeri e sempre minimalisti che, inseriti nel contesto corretto, sanno donare un tocco particolarmente contemporaneo ad appartamenti e case indipendenti. Le palette su cui ci si può sbizzarrire possono essere quelle classiche, del bianco, avorio, ecrù e ocra, ovvero tonalità chiare e sempre luminose, oltremodo adatte a valorizzare le essenze dai profumi orientali dei mobili utilizzati per arredare in Japandi Style. E’ però naturalmente possibile attualizzare questo stile usando anche sfumature di colori freddi, nelle tonalità dei blu, dei verdi e dei grigi che sanno infondere raffinatezza e signorilità ai vari ambienti da progettare e che ben si accompagnano alle nuance pacate e originali delle varie tipologie di legno impiegate. Stile Japandi: arredi e accessori In entrambe le correnti artistiche, scandi e zen, gli accessori hanno rilievo ma fungono da elementi secondari dediti esclusivamente a decorare i complementi d’arredo minimalisti presenti e che potrebbero in verità supportare un progetto d’interni anche da soli. Tutti noi però amiamo arricchire gli ambienti di casa con qualche “suppellettile” che la renda maggiormente personalizzata. Dal nordic design si possono introdurre oggetti di tipo tessile, spaziando dai soffici cuscini, alle calde coperte, ai morbidi tappeti, che sanno rendere confortevole e ospitale, qualsiasi ambiente in cui vengono impiegati. I tocchi giapponesi riguardano invece accessori provenienti dal settore della ceramica e del vasellame, dove piatti decorativi appesi a parete o grandi anfore di porcellana colorate, donano un’eleganza e uno stile impeccabile in casa. Armonizzare le due correnti con il Japandi, significa saper fare coesistere, in un unico ambiente, anche complementi marginali differenti. Stile Japandi: piante e vegetazione Un’altra caratteristica che accomuna il design giapponese ai mood scandinavi è l’attenzione alle tematiche del benessere da godere in casa e la sostenibilità di uno stile di vita green, eco e naturale. La presenza di piante verdi, o di vegetazione in generale è molto sentita nello stile Japandi, che ne prevede l’inserimento sia in zone outdoor che all'interno dei vari ambienti interni di casa, creando continuità degli spazi. Influenzata maggiormente dalla cultura giapponese, questo lato del Japandi, prevede l'aggiunta di piante in casa, secondo un'attenta selezione qualitativa di ciò che la natura offre e l'eleganza dello stile, assicura un loro inserimento in piccole dosi, che con la loro apparente semplicità sapranno curare e definire il vostro progetto di interni.
Doppio lavabo in bagno: funzionalità ed eleganza
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Le esigenze quotidiane, la restrizione di orari e la routine lavorativa e scolastica, hanno fatto cambiare il modo di organizzare e arredare un bagno all’interno della propria casa. Se fino a qualche tempo fa il ritmo mattutino poteva essere gestito con un unico ambiente di servizio presente in una abitazione o in famiglie numerose con due toilette più o meno ampie, oggi giorno la tendenza è quella di inserire invece un doppio lavabo in bagno per garantire la massima funzionalità in un solo spazio ben strutturato, pratico ed efficiente. Progetti di questo tipo erano del tutto esclusivi fino a qualche tempo fa, mentre nelle realizzazioni di ultima generazione, è sempre più usuale che in casa vi sia anche solo una stanza da bagno ma con doppi servizi meravigliosi ed eleganti che risultano oltremodo utili e vantaggiosi. Capire quali idee attuare e verso quali soluzioni propendere, implica il rivolgersi agli addetti ai lavori. Molte sono le cose da considerare: stile, forma, grandezza, colore, rifinitura e chiedere aiuto e consiglio a professionisti del settore, non potrà che giovare nell’ottima riuscita della resa finale. Inoltre la disposizione e la tipologia di installazione devono essere valutate correttamente per permettere di pianificare passaggi di tubature a pavimento o a parete con i relativi allacci alla rete idrica. Uno dei dubbi più frequenti in effetti è: utilizzare un doppio lavabo integrato in un complemento d’arredo o optare per installarlo in maniera separata? Per voi, alcune idee e consigli da concretizzare nell’intimo del vostro bagno. Doppio lavabo in bagno: soluzione freestanding Stili contemporanei e ultra moderni richiedono quasi sempre l’introduzione e l’impiego di soluzioni freestanding autoportanti. Questa moda, molto diffusa per molteplici sanitari presenti in un bagno, risolve in molte situazioni la difficoltà nello scegliere dei mobili adatti da abbinare a lavandini, vasche e docce. Blocchi monolitici, dal notevole design e con rifiniture eccellenti e di stile, permettono di connotare e caratterizzare da sole, l’intera scelta estetica di un bagno très chic. Per facilitare e minimizzare le tempistiche del mattino, inserire un doppio lavabo di questo tipo, sarà perfetto per permettere a più persone contemporaneamente di usufruire del proprio spazio, ben allestito e sistemato ad hoc. Ciascuna postazione prevede il proprio specchio soprastante e accessori laterali che ognuno di noi può personalizzare in molti modi differenti. Le tipologie di erogazione dell’acqua per un doppio lavabo freestanding sono di diversa natura: ·        collocazione dei rubinetti a parete; ·        collocazione dei rubinetti a pavimenti con colonna; ·        collocazione dei rubinetti sulla superficie del lavabo stesso. In tutte e tre le ipotesi è naturale che i tubi di adduzione dovranno essere due, così come i sifoni, ma con la possibilità di poter usufruire del medesimo scarico.  Doppio lavabo in bagno: indipendenti a parete Altra opzione per un doppio lavabo in bagno, gestita in maniera separata, è quella di avere due vasche indipendenti a parete. Questa soluzione molto snella e leggera, trova la sua forza d’impiego, nella bellezza e dinamica della forma dei lavandini stessi. Geometrie curvilinee o più lineari spiccano su tutto l’impianto lasciato solitamente a vista, dove tubi cromati o satinati, completano la visione estetica dell’intera installazione, con rubinetteria inglobata o a muro. Pareti studiate ad hoc con rientranze e sporgenze per riporre saponi e spazzolini, o semplicemente mensole e cubotti a giorno, aiutano a sopperire l’assenza di mobiletti pratici e utili, garantendo un livello altissimo di eleganza e design. La metratura a disposizione, per installare un doppio lavabo di circa 30 – 40 cm, dovrebbe aggirarsi tra i 110 e i 140 cm anche se per esigenze di spazio o anche per richieste dirette dei padroni di casa, è possibile stare al di sotto di tali misure. Doppio lavabo in bagno: indipendenti su due mobiletti Ulteriore progettazione per un doppio lavabo in bagno con elementi a sé stanti, riguarda la scelta di un lavandino collocato su di un mobiletto e moltiplicato essenzialmente x 2. In realtà il supporto di ciascuno può anche essere chiuso e funzionare come esclusivo top, anche se pensare di avere un cassetto a scomparsa al di sotto del lavabo stesso, può semplificare la collocazione e organizzazione di tutto il necessaire da bagno. Stili minimalisti e di gran classe, con colori attuali e composizioni di rivestimenti, renderanno il vostro unico bagno, riservato alla famiglia, elegante e da mostrare a chiunque come un vero e proprio progetto da copertina, dove l’utile si fonde perfettamente con il bello. Se non amate i tubi a vista, incassarli a parete o creare una spalletta con mensola, pratica e funzionale, per nasconderli, è la decisione più semplice da prendere. Bellissima se rivestita nella medesima finitura della pavimentazione per creare un continuum di materiali e nuance. Doppio lavabo: da appoggio su un unico mobile Passando invece a ideazioni per un doppio lavabo consequenziale e disposto su supporti sospesi o a terra, su semplici mensole o veri e propri arredi, ecco che troviamo una prima ipotesi di approccio per un diretto appoggio su un unico mobile. Questo tipo di progettazione è molto apprezzato perché facilita l’inserimento di due lavandini collocati sulla superficie di un piano, che possono all’occorrenza essere rimossi, in caso di sostituzione con la possibilità di poter optare per qualsiasi forma e materiale si voglia impiegare: dalla pietra alla ceramica, dal rame al legno, seguendo forme e dimensioni assolutamente personalizzate. L’interasse tra il doppio lavabo viene stabilito tra gli 80 e i 100 cm per avere una certa facilità di movimento quando si è in due o in tre all’interno dello stesso bagno. In realtà, anche in questo caso il distanziamento può essere modificato, garantendo comunque una corretta mobilità nello spazio a disposizione. Doppio lavabo in bagno: incassato in un unico top Ipotesi analoga, dove il doppio lavabo è legato dalla sua disposizione, è quella ad incasso in un unico top, che presuppone una superficie continua dove a determinate distanze e con grandezze prestabilite, i lavandini formano un continuum con il piano d’appoggio per i materiali impiegati. A livello estetico è sicuramente una soluzione eccelsa, pulita, lineare e leggera. Per quel che riguarda la funzionalità si hanno ulteriori vantaggi rispetto al modello precedente poiché le vasche sono decisamente più vicine e con ampiezze che possono essere create su misure grazie alla versatilità dello stampo impiegato per realizzare i lavabi stessi, ottimizzando davvero al centimetro lo spazio a disposizione.
8 bellissime idee per l'isola in cucina piccola ma funzionale
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Una cucina deve assolutamente essere arredata con tutti gli elementi funzionali e basilari per poter ottenere un luogo pratico, dalle prestazioni ottimali, bello e accogliente. Quando si ha poco spazio ma non si vuole rinunciare ad alcune disposizioni tanto sognate, bisogna sapersi affidare a professionisti in grado di gestire una planimetria complicata per poter far rientrare ogni richiesta in modo razionale, efficiente e confortevole. Quasi tutte le cucina progettate oggi prevedono l’inserimento di un’isola, tanto di tendenza, che molte volte sostituisce addirittura il tradizionale tavolo da pranzo e al cui interno vengono posizionati elettrodomestici e mansioni, dislocate prima altrove. Se i metri disponibili sono limitati, ma l’idea di possedere anche solo un piccolo bancone centrale è davvero così forte, allora soluzioni di mini isola in cucina potranno soddisfare i migliori progetti di arredo di interni, dove tutto sarà calcolato nel dettaglio per poter ottemperare alle richieste effettuate. In altre situazioni, dove invece la zona giorno possiede dimensioni ampie, perché previste più aree e mansioni al suo interno, un’isola in cucina, piccola ma funzionale, può servire sotto molteplici punti di vista: come blocco separatore tra uno spazio e l’altro, come comodo e immediato piano d’appoggio o ancora come superficie per compiere veloci e rapide azioni nel corso della giornata; celeri colazioni al volo o spuntini e pranzi improvvisati. Archisio ha trovato per voi 8 bellissime idee per mostrarvi come si possa inserire una mini isola in cucina trendy e valida per adempiere ai compiti in un ambiente di casa oltremodo utilizzato e vissuto appieno. Mini isola in cucina con piano cottura Se il piano di lavoro consueto non ne permette l’inserimento, pensare di creare una mini isola in cucina con piano di cottura a gas o a induzione integrato, è un modo perfetto per garantire funzionalità e facilità di movimento all’interno dell’intero spazio. Collocata a centro stanza, permette di avere una gestione dell’area a 360° dove elettrodomestici, dispense e armadietti sono immediatamente a portata di mano e consentono di gestire le operazioni di preparazione e cottura dei cibi in modo sicuro e ottimizzato. Cappe sospese e a discesa o inserite nel controsoffitto sono un “allegato” di design bello e indispensabile per ciascun fornello scelto. Valorizzare la mini isola con ulteriori strumenti, da lavastoviglie a contenute cantinette vino integrate, saprà aumentare la qualità estetica della cucina stessa, aggiungendo oggetti che non possono più mancare in una zona cottura performante e di rilievo. Mini isola in cucina: un pratico piano di lavoro Se ciò che state cercando è invece ulteriore superficie su cui lavorare, ecco che una mini isola si può trasformare davvero in un pratico piano di lavoro centralizzato, dove tutto è lasciato libero, poiché robot da cucina e utensileria varia sono collocate su top classici disposti a parete e facilmente raggiungibili, per dar adito a creazioni culinarie da gustare in famiglia. Questo blocco viene in questo caso dotato di ogni comfort per poter eseguire con facilità operazioni dedite alla preparazione dei manicaretti con: prese della corrente utili a vista, direttamente sul piano o posizionate lateralmente; cassetti contenitore per posate, piatti e stoviglie; armadietti attrezzati ed equipaggiati per la raccolta differenziata, pratici e comodi per eliminare scorie o confezioni di cibo. Cucina con mini isola: per colazioni veloci Per chi ama invece consumare nell’intimità della cucina il primo pasto della giornata, ecco che una mini isola diventa il punto di incontro mattutino per consumare colazioni veloci tutti insieme. Un piano d’appoggio dalle dimensioni limitate diviene un luogo accogliente e di uso quotidiano, attrezzato per ospitare più persone contemporaneamente, con sgabelli di design a corredo, spostabili all’occorrenza. Mini isola: utile postazione per il lavello in cucina Spazi limitati e poche idee su come collocare funzionalmente all’interno della cucina il lavello, il piano di cottura, forni e frigorifero? Innanzitutto i professionisti del settore sapranno esporre con minuzia quali elettrodomestici possono realmente stare vicini gli uni gli altri senza incappare in errori irreversibili di predisposizione di tubi e allacci. Molte volte consiglieranno di staccare letteralmente alcune funzioni dislocate una volta tutte in sequenza, quasi sempre inserendone una anche in una mini isola contenuta ma organizzata ed esteticamente proporzionata e bella da osservare. Pensare di introdurre una vasca per un lavabo con rubinetteria abbinata dal contemporaneo design a un top di lavoro piccolo ma pratico, vi fornirà una superficie multifunzionale irrinunciabile. Cucina: mini isola con lavastoviglie La lavastoviglie viene quasi sempre collocata accanto al lavello per motivi di praticità ed esigenze logistiche. Se nella vostra mini isola non avete pensato di inserire null’altro perché ottimamente posizionato altrove, sarà perfetto inserirvi questo elettrodomestico molto usato e posto frontalmente alle vasche del lavandino per ottimizzare spazio e passaggio a disposizione. A tutti succede di essere d’impiccio mentre si sciacqua la verdura nel lavello e qualcun altro deve caricare i piatti sporchi; optando per questa idea non dovrete più preoccuparvene. Cucina con mini isola: utile piano snack Per sostituire il classico e a volte poco utilizzato tavolo, in special modo se la vostra zona giorno è organizzata come un living, dove angolo cottura, sala da pranzo e soggiorno convivono in modo armonioso e spettacolare, optare per una mini isola in cucina, è un escamotage per ottenere un utile piano snack da utilizzare in più modi. Pensato proprio per servire pranzi veloci o cene a due, il blocco dovrà essere strutturato con rientranze ottimali per la comodità di posizionare al meglio le gambe e far rientrare gli sgabelli nello spazio apposito. Inoltre i due lati, progettati in maniera autonoma, rendono questa piccola isola un mobile con duplice funzione: un punto di ristoro pratico per spuntini, merende e non solo, usufruito quotidianamente e in più occasioni; un punto d’appoggio dove poter cucinare e creare, attrezzato con ripiani a vista o con antine. Mini isola in cucina: versatile tavolo da pranzo Al contrario, quando oltre all’arredo di mobiletti e ripiani, non è possibile aggiungere un tavolo da pranzo, per il poco spazio e non è fattibile organizzare una sala da pranzo vicina, una versatile mini isola in cucina è ciò che fa per voi. Un piccolo blocco allungabile e componibile all’occorrenza, con o senza ruote che spazia da contenuta superficie per pochi intimi a piano dalle dimensioni ordinarie per ospitare amici e familiari, diventa un ottimo alleato in ogni situazione in una cucina dal design ricercato e performante. Mini isola in cucina con forno e piano a induzione Se possedete un blocco freestanding dotato di forno e piano cottura a induzione ma volete collocarlo in un punto strategico nella vostra cucina, allora inglobarlo in una mini isola creata ad hoc, in posizione centrale e ben accessibile da ogni lato, potrà essere un vantaggio sotto molti punti di vista. In primis per aumentare la superficie del top per poter cucinare in modo facile e agevole e secondariamente per servire direttamente sul piano allestito per pranzi o cene, i piatti caldi o le teglie appena sfornate. Un modo veloce per ottenere un ulteriore blocco attrezzato e corredato di accessori performanti per una mini isola in cucina razionale e utilissima.
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