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Come realizzare un garage esterno
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Per proteggere la propria auto sotto un tetto e tenerla al sicuro dalle intemperie e da possibili intromissioni di mal intenzionati è indispensabile un garage coperto. Se possiedi una casa indipendente con dello spazio a disposizione puoi considerare l’idea di realizzare un garage esterno da destinare a questo utilizzo. Lo stesso locale può essere utilizzato anche per altri usi, ad esempio per custodire biciclette, attrezzi da giardino o da bricolage, oppure per conservare i mobili da esterni durante l’inverno. Insomma sono vari i motivi che rendono necessaria la costruzione di un garage. Per ottenere un garage perfetto da ogni punto di vista è indispensabile partire da una corretta progettazione. Se questa è ben fatta il risultato sarà soddisfacente e corrispondente alle proprie aspettative. Prima di procedere con la costruzione del garage esterno bisognerà affrontare diversi step: individuare un’area idonea ed accessibile dalla strada; stabilire delle dimensioni di massima in base alle proprie esigenze; stabilire se il garage sarà indipendente o connesso all’edificio principale;  scegliere la tecnica costruttiva; scegliere i materiali; scegliere il tipo di copertura; individuare la tipologia di porta adatta all’utilizzo che si vuole fare del garage; stabilire quali impianti sono necessari. Conoscere questi dati porterà all’elaborazione di un progetto completo ed esaustivo dell’opera, che si potrà svolgere così senza grossi intoppi e con una corretta previsione dei costi. Permessi da richiedere Un garage esterno è a tutti gli effetti un intervento di nuova costruzione. Pertanto prima di procedere alla sua costruzione è necessario richiedere il Permesso di costruire. Si tratta di un titolo abilitativo che viene rilasciato dal comune presso cui sarà realizzata la costruzione. La pratica va presentata allo Sportello Unico dell’Edilizia (SUE) e deve contenere elaborati grafici progettuali e riportare l’asseverazione firmata da tecnici abilitati (architetto, geometra o ingegnere) che dimostri la conformità del progetto ai regolamenti edilizi ed urbanistici vigenti. Può essere richiesto dal proprietario del fabbricato (o da chi ha pari diritti su di esso) oppure dal tecnico incaricato dallo stesso. Entro 10 giorni dalla richiesta viene nominato il responsabile del procedimento e se entro 60 giorni dalla presentazione della domanda non vi è alcuna risposta si intende formato il silenzio assenso. Se invece sono necessarie modifiche al progetto vengono richieste delle integrazioni e chi ha presentato la richiesta deve consegnare la documentazione entro quindici giorni. In questo caso si intende formato il silenzio-assenso se entro 30 giorni non si ricevono ulteriori comunicazioni. Fanno eccezione i casi in cui il territorio è soggetto a vincoli ambientali, paesaggistici o culturali. Progettare fondamenta e pavimentazione Per garage esterno si intende un garage costruito fuori terra la cui realizzazione può avvenire seguendo diverse tecniche costruttive. In ogni caso sarà necessario comunque realizzare le fondazioni in cemento armato. Come per ogni altro genere di costruzione, infatti, anche per la progettazione di un garage esterno si parte da una base solida che sia in grado di sostare e ancorare al suolo la costruzione. La tipologia e le dimensioni delle fondamenta saranno calcolate in base al peso ed alla struttura della costruzione, considerando inoltre la tipologia di terreno, il sottosuolo ed altri fattori ambientali. Per questo per la corretta progettazione delle fondazioni è necessaria una relazione geotecnica. Per quanto riguarda la progettazione della pavimentazione di un garage esterno bisogna soffermarsi sui requisiti che questa dovrebbe avere. Essendo un locale destinato alla custodia di automobili la pavimentazione ideale dovrebbe essere: carrabile; resistente a urti, graffi e sostanze chimiche; facile da pulire; antimacchia; antiscivolo. Un’opzione da considerare è la posa di un pavimento in resina scegliendo materiali idonei a questa tipologia di ambiente. Altre soluzioni dalle ottime prestazioni sono i pavimenti in PVC o le piastrelle in grès porcellanato. Garage in muratura Una delle tecniche costruttive da adottare per realizzare un garage esterno è la muratura. Tra i principali vantaggi di questo genere di costruzioni vi è la scarsa manutenzione necessaria nel tempo, la solidità e le possibilità di personalizzazione. Di contro richiede dei tempi più lunghi se si fa un paragone con altre tecniche come le costruzioni in legno o prefabbricate.  Per la costruzione di un garage in muratura si inizia con la realizzazione della struttura portante in cemento armato, per poi andare ad edificare le pareti utilizzando blocchi tenuti insieme con una malta a cui successivamente verrà applicato il rivestimento esterno ed interno. Viene realizzata anche la struttura portante per la posa del tetto che potrà essere a falda o piano. Garage prefabbricato Un altro modo per costruire un garage esterno è l’utilizzo di un sistema prefabbricato. Tra i vantaggi di questo tipo di soluzione vi è la riduzione dei tempi dei cantiere ed una previsione dei costi accurata, inoltre si ha un notevole risparmio sulla manodopera poiché la costruzione prevede l’assemblaggio delle componenti prodotte in fabbrica e poche altre lavorazioni. Un garage esterno prefabbricato può essere realizzato in diversi materiali tra i quali legno, calcestruzzo e pannelli coibentati.  Come per il garage in muratura anche per il garage prefabbricato le fondazioni dovranno essere pronte prima di poter avviare la costruzione.  Installare apertura automatica Le varie tipologie di porte per garage si distinguono per il sistema di apertura che si basa sulla tipologia di movimento necessaria. Dotare il garage di un sistema di apertura automatica è molto vantaggioso dal punto di vista pratico nell’utilizzo quotidiano del garage. Qualsiasi tipologia di porta per garage può essere motorizzata ed automatizzata, tra queste: saracinesche in metallo; porte a battente; porte basculanti; porte ribaltabili; porte sezionali. Automatizzare la porta consente di poterla aprire o chiudere attraverso un semplice telecomando, anche dall’interno della propria auto, evitando così di dover scendere quando si rientra. Inoltre, contando sulle tecnologie più moderne sarà possibile integrare la gestione della porta del garage con il proprio sistema domotico. In questo modo si potrà controllare apertura e chiusura anche da remoto attraverso il proprio smartphone. Quanto costa realizzare un garage esterno Il costo per la realizzazione di un garage esterno è influenzato da molti fattori. Tra questi ad incidere maggiormente sono i materiali impiegati ed il sistema costruttivo ma anche la dimensione del garage, la tipologia di porta installata e la presenza di impianti.  Per farsi un’idea di quale potrebbe essere il preventivo per la costruzione di un garage possiamo calcolare un costo di circa 150 €/mq per la realizzazione delle fondamenta. Per garage in muratura il costo di costruzione è compreso tra circa 200 €/mq e 600 €/mq. Per i garage prefabbricati invece si va da circa 150 €/mq per un garage prefabbricato in legno a circa 300 €/mq per la versione in muratura. A questi si aggiungono i costi per la progettazione e le pratiche burocratiche necessarie.  Nel preventivo bisogna considerare anche la tipologia di porta da installare, per la quale il costo va da 400 € a 2.500 € circa.
Cucina: come rinnovarla in 5 passi
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Ristrutturare la cucina seguendo 5 regole fondamentali Occuparsi della ristrutturazione della cucina può sembrare un’impresa titanica poiché può apparire complicato doversi occupare dei tanti diversi aspetti. In realtà, se si procede con organizzazione, analizzando tutto il processo e suddividendolo in fasi, la portata dell’intervento appare più semplice e gestibile. Gli interventi principali da effettuare riguardano la posa di nuovi pavimenti e rivestimenti, il rifacimento degli impianti, la sostituzione degli arredi e degli elettrodomestici ed infine la tinteggiatura delle pareti. Effettuarli tutti darà una cucina completamente nuova, realizzata secondo le proprie esigenze ed il proprio gusto. Si otterrà un lavoro ben eseguito se ognuna delle fasi è realizzata a regola d’arte. Un passo alla volta un nuovo ambiente prenderà forma. Innanzitutto è fondamentale la fase di progettazione, attraverso la quale si può prevedere il risultato finale e mettere a punto le soluzioni che si vogliono realizzare. Un progetto di rinnovamento della cucina ben fatto, inoltre, dovrebbe avere come obiettivo lo sfruttamento delle potenzialità dell’ambiente per ottenere la massima funzionalità. Segue la scelta dei materiali e delle finiture da impiegare durante la ristrutturazione, molto importanti per avere un ambiente di qualità. Per avere pareri appropriati bisognerà sempre affidarsi a professionisti, sia nella progettazione sia nella realizzazione dell’intervento. I lavori cominceranno con le demolizioni necessarie per poi passare ai lavori di rifacimento ed alla posa dei nuovi materiali, per concludere con l’installazione dei mobili e degli elettrodomestici.  Intervenire su pavimenti e rivestimenti Per trasformare una cucina donandole un’immagine completamente rinnovata è necessario sostituire pavimenti e rivestimenti datati e realizzati in materiali poco performanti o che versano in cattivo stato.  Il primo step è dunque rimuovere il vecchio pavimento e se il massetto non è in ottimo stato sarà necessario demolire anche questo strato per poter posare il nuovo pavimento su una base stabile. Un buon pavimento per la cucina dovrebbe rispondere a determinate caratteristiche. Deve essere resistente a tutto quel che accade normalmente in un ambiente di questo genere, quindi con buona resistenza a graffi e ad abrasioni, ma anche facile da pulire ed igienizzare. Sono perfette le ceramiche a bassa porosità come il grès porcellanato, un materiale di qualità che ha un’ottima resa anche dal punto di vista estetico, disponibile in tantissimi formati e con tanti colori ed effetti che riproducono altri materiali. Un’alternativa interessante per ottenere la massima igiene è la posa di pavimenti in resina, privi di fughe e giunture, zone dove si annida maggiormente lo sporco.  Per ottenere un insieme armonioso, pavimenti e rivestimenti andranno scelti in funzione delle finiture presenti nell’ambiente e dei mobili, facendo in modo che ogni materiale formi un buon connubio con gli altri. I rivestimenti in cucina si vanno a posare prevalentemente sulla parete dietro al piano cottura ed hanno il compito di proteggerla. Il paraschizzi, oltre all'aspetto funzionale, ha però anche un ruolo fondamentale nella definizione dell’immagine della cucina. Ci si può sbizzarrire a scegliere un rivestimento decorativo che dia lo stile desiderato all'ambiente. In questo caso i materiali da utilizzare per rivestire le pareti della cucina devono avere una superficie in grado di resistere al calore, al vapore ed ai grassi a cui questa zona è sottoposta durante la cottura dei cibi. Le possibilità sono tantissime. Piastrelle decorate, mosaico, resina, acciaio, vetro temprato, microcemento sono alcuni dei migliori materiali da utilizzare per rivestire le pareti della cucina.  Sostituire gli impianti Forse il passaggio più delicato dell’intera ristrutturazione della cucina è il rifacimento degli impianti. Tuttavia questo si rende necessario se sono passati molti anni dall’installazione e l’impianto è molto deteriorato oppure non rispetta le normative vigenti. Non avrebbe senso fare una ristrutturazione superficiale senza avere degli impianti sicuri e che possano durare a lungo. Allo stesso modo, se il progetto prevede delle modifiche nella distribuzione interna della cucina sarà necessario adattare gli impianti di acqua, gas e luce alle nuove necessità. Volendo realizzare impianti sottotraccia, questo passaggio andrà realizzato prima della posa dei nuovi pavimenti e rivestimenti, conoscendo esattamente il nuovo assetto che avrà la cucina. L’installazione di nuovi impianti va realizzata sempre da tecnici abilitati che al termine dei lavori sono tenuti a rilasciare un'attestazione di conformità degli stessi che certifichi l’esecuzione a norma a seguito del collaudo. Ogni impianto va progettato per soddisfare le esigenze della nuova cucina. Ad esempio, andando ad aggiungere nuovi punti luce per avere una cucina ben illuminata, oppure qualche presa in più per poter collocare più elettrodomestici.  Se nella nuova cucina prevedi di installare un piano cottura elettrico come quelli ad induzione potrai eliminare l’impianto del gas oppure, se vorrai inserire una lavastoviglie, dovrai prevedere un nuovo punto acqua e realizzare il collegamento per lo scarico. Cambiare gli arredi Il cambio dei mobili completa la ristrutturazione della cucina e permette di avere un arredamento attuale, studiato per dare comfort e funzionalità in ogni azione. La cosa migliore da fare è sempre scegliere soluzioni su misura, realizzate su disegno in modo da utilizzare al meglio lo spazio a disposizione, seguendo la configurazione della stanza con tutti i suoi vincoli. Naturalmente vanno selezionati con cura i materiali e le finiture applicate, individuando tra le tantissime varianti e livelli qualitativi quella più idonea al proprio caso.  Ormai, anche materiali per la cucina che un tempo potevano sembrare di scarsa qualità, come ad esempio il laminato, sono stati migliorati e possono durare per molti anni senza subire danni. Isole, mobili a colonna, pensili o scaffali a vista sono alcune delle opzioni che si possono considerare per arredare la propria cucina.  Oltre ai mobili, bisognerà poi posare i piani di lavoro, superfici solide e resistenti che possono essere realizzate con moltissimi materiali differenti come marmo, acciaio, legno, quarzo, materiali compositi o laminato.  Il piano dovrà essere tagliato su misura per incastrarsi perfettamente e bisognerà creare i tagli necessari per incassare fornelli e lavabo.  Per completare la cucina bisognerà prestare attenzione a tutti i dettagli come i pomelli o le maniglie installate che contribuiranno a definire lo stile della cucina, ma anche a tutte le componenti interne ad armadietti e cassetti, per un’organizzazione impeccabile. Scegliere gli elettrodomestici Una componente molto importante in ogni cucina è costituita dagli elettrodomestici, ad incasso o a libera installazione. In ogni cucina ci dovrebbero essere almeno un frigorifero ed un forno, a cui si possono aggiungere forno a microonde, lavastoviglie e lavatrice, se non si hanno altri posti dove installarla. La spesa per installarli tutti può essere piuttosto consistente, soprattutto se si punta su modelli di alta qualità. Risulta conveniente investire su modelli di fascia energetica alta, superiore ad A+, che consentono di risparmiare sui costi di alimentazione.  La scelta dei modelli di elettrodomestici andrà fatta anche considerando lo stile generale della cucina, cercando prodotti in linea con l'arredamento.  Tinteggiare le pareti Un'ultima cosa a cui pensare per terminare la ristrutturazione della cucina è la tinteggiatura del soffitto e delle pareti. Un intervento che non ha particolari complessità ma che va eseguito da professionisti per avere risultati di alta qualità. Per raggiungere questo scopo è importante utilizzare pitture adeguate a questa tipologia di ambiente, sottoposto alla produzione di condensa a causa del vapore che si crea con la cottura dei cibi. Sono da preferire quindi pitture traspiranti con proprietà antimuffa, che lasciano respirare i muri evitando la comparsa di sgradevoli e nocive formazioni di muffe. Se si preferisce avere la possibilità di poter pulire le pareti facilmente, la soluzione che si può utilizzare è l’applicazione di uno smalto, più resistente della normale pittura.  Oltre a questo bisognerà pensare a colori e finiture da dare alle pareti, scegliendo in base ai propri gusti oppure facendosi consigliare da architetti o interior designer. Ricordiamo che soltanto rifacendo il massetto e gli impianti, la ristrutturazione della cucina può definirsi intervento di manutenzione straordinaria, consentendo così di poter usufruire delle detrazioni fiscali sulle ristrutturazioni edilizie e del bonus mobili ed elettrodomestici. La sostituzione dei pavimenti, la tinteggiatura e la sostituzione dell’arredo invece rientrano tra le opere di manutenzione ordinaria.
Capitonné: meravigliose idee per divani, letti e sedute
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Tra le lavorazioni decorative applicate ai mobili imbottiti il capitonné è una delle più conosciute, immediatamente riconoscibile per il caratteristico effetto trapuntato. Si applica a mobili di diverso genere rendendoli incredibilmente eleganti. La lavorazione capitonné impreziosce imbottiti in pelle, tessuto o velluto donandogli un espetto molto elegante, che può spaziare dal classico al moderno. Si tratta di un’imbottitura a rilievo che si ottiene attraverso una tecnica artigianale elaborata e complessa. Richiede precisione e conoscenze specifiche poiché ogni prodotto realizzato deve essere impeccabile in ogni dettaglio e durare nel tempo.  La particolarità del capitonné si determina nel fissaggio del rivestimento alla struttura che crea un motivo geometrico, come a seguire una griglia regolare, solitamente formata da quadrati, rettangoli o rombi. Ognuno dei punti in cui viene realizzato il fissaggio viene evidenziato da bottoni, solitamente ricoperti con il medesimo rivestimento utilizzato per l’intero mobile. Questa particolare tecnica consente di avere una tensione perfetta del tessuto o della pelle utilizzata come rivestimento e permette inoltre di impedire movimenti dell’imbottitura. Il capitonné può essere associato a stili molto distanti tra di loro come il classico ed il barocco. Basta pensare che è stato utilizzato anche da un maestro del design come Mies van der Rohe che lo ha applicato alla celebre poltrona Barcelona, al relativo poggiapiedi ed alla dormeuse, tutto rigorosamente in pelle di alta qualità. Essendo una lavorazione eseguita a mano e di complessa esecuzione i mobili con rivestimento capitonné hanno un costo piuttosto elevato. Vediamo alcune delle applicazioni per questa intramontabile lavorazione di tappezzeria. Divani capitonné Un divano capitonné è un classico che si può veramente inserire ovunque, sempre attuale ed adatto ad ogni contesto.  Il capitonné è tipico dei divani Chesterfield o Chester, comodissime sedute in pelle che si affermarono in Inghilterra a partire dal XVII secolo per trovare larga applicazione in epoca vittoriana. Ancora oggi è un modello in produzione di cui esistono svariate interpretazioni, alla base si tratta però di divani caratterizzati da schienale e braccioli posti alla stessa altezza, struttura il legno ed una seduta molto bassa per dare grande comodità. Ci sono molte altre tipologie di divani che presentano questa lavorazione e si distinguono per l’eleganza. A seconda delle linee che caratterizzano il divano, con un rivestimento capitonné si possono ottenere effetti molto diversi, più o meno marcati.  Solitamente i bottoni sono rivestiti con lo stesso tessuto del divano, ma possono essere impiegate anche differenti finiture come ad esempio bottoni ad effetto metallico o in colori contrastanti. Ovviamente, più sono di elevata qualità i materiali ed i dettagli utilizzati per realizzare il divano più il suo costo sale. Poltrone capitonné Oltre ai divani, sono molto confortevoli anche le poltrone con imbottitura capitonné. Si possono utilizzare per arredare il soggiorno, dove apportano un tocco raffinato e particolare ma stanno bene anche in altri ambienti. Una poltrona di questo genere trova posto nell’arredamento di una camera da letto chic ed accogliente ma è perfetta anche per l’arredamento di un ufficio, per l’autorevolezza che il capitonné conferisce. Il materiale ed il colore utilizzato per il rivestimento influiscono moltissimo sull’effetto finale della poltrona, così come le linee che la caratterizzano. Non solo per quanto riguarda la parte imbottita, ma anche per elementi come i piedini o i braccioli.  Per avere una poltrona capitonné nella propria casa gli amanti dello stile vintage potrebbe ricorrere a pezzi d’antiquariato. Chi invece predilige uno stile più contemporaneo potrà scegliere tra le tante proposte attuali con questa lavorazione. Le aziende specializzate nella produzione di mobili imbottiti propongono diverse interpretazioni per il capitonnè, con variazioni che puntano ad attualizzarlo. Non mancano proposte di design in cui il capitonnè viene utilizzato in modi particolarmente originali. Letti capitonné Una testiera capitonné è un idea da adottare per un arredamento della camera da letto elegante e sofisticato essendo un elemento che attira particolarmente l’attenzione su di sé, risaltando per le sue peculiarità. Si addice indifferentemente ad ambienti dal sapore classico o moderno, ma molto dipende dalla struttura stessa del letto. Ci sono letti con struttura in legno e soltanto la testiera imbottita, che risultando pertanto rigorosi. Altri invece sono interamente imbottiti, includendo testiera e giroletto, dove la morbidezza avvolgente li rende informali e confortevoli. Gli effetti possono essere dunque molto differenti. Un’opzione particolare per l’arredamento della camera da letto è l’utilizzo di una testiera con imbottitura capitonnè separata dalla struttura del letto e fissata a parete. Questa è un’idea che chiunque abbia un minimo di abilità nel fai da te può provare a realizzare, se tutti i passaggi saranno eseguiti correttamente il risultato sarà incredibile.  Per realizzare una testiera DIY capitonnè occorre munirsi di una tavola in legno o multistrato della misura desiderata, dello schiumato per imbottiture, un tessuto che sia più grande della superficie da rivestire, filo da tappezziere e bottoni. Si procederà riproducendo sulla tavola il disegno desiderato, seguendo una maglia regolare, avendo cura di prendere tutte le misure con precisione. In seguito si praticheranno dei fori nella tavola di legno secondo la griglia desiderata nei punti in cui andranno inseriti i bottoni, il diametro deve essere sufficiente a far passare il filo. Negli stessi punti andranno realizzati dei fori nello schiumato, questa volta del diametro di un paio di centimetri. L’imbottitura andrà posta sulla tavola. A questo punto si inserisce il filo nei bottoni e si fa passare nel tessuto già posizionato sulla schiuma e lo si fa passare nei fori, fissandolo sul retro con una sparapunti. Una volta eseguita la prima fila bisogna dare le pieghe al tessuto, facendo attenzione a ripeterle tutte nello stesso modo per un effetto omogeneo. Completate tutte le file si potrà fissare il tessuto eccedente sul retro della tavola e la testiera è terminata. Pouf e tavolini capitonné Anche per pouf e poggiapiedi l’imbottitura con effetto capitonné è un must. Se utilizzati nel soggiorno possono essere abbinati al divano o ad una poltrona, divenendo elemento complementare, mentre se sono indipendenti andranno ad apportare un tocco contrastante divenendo punto focale nell’ambiente per la sua particolarità. Possono avere diverse forme, ad esempio cilindrica o più squadrata. In ogni caso sarà sempre una seduta molto comoda. Possono variare inoltre per alcuni dettagli, come la presenza o meno delle gambe che andranno ad indirizzare lo stile dell'oggetto. Un pouf imbottito con lavorazione capitonnè si può utilizzare alternativamente anche come tavolino. Avendo una posizione centrale, aggiunge una nota sofisticata all’interno del soggiorno. Avendo una superficie tridimensionale a causa dell’imbottitura, in questo caso sarà utile dotare il tavolino di un vassoio che faccia da ripiano su cui appoggiare elementi decorativi o qualsiasi altro oggetto. Panche capitonné La lavorazione capitonnè si può trovare anche applicata ai rivestimenti di panche imbottite. Un elemento di arredo molto flessibile, che è possibile utilizzare in svariati modi ed in svariati ambienti. Le panche saranno un accessorio che apporta confort ovunque venga posizionato. In camera da letto, una panca capitonnè è un elegantissimo complemento posto come pediera in fondo al letto. Nell’ingresso diviene un punto di appoggio molto funzionale ed al tempo stesso decorativo, per presentare al meglio la propria casa fin dall’entrata. Un ulteriore utilizzo per la panca capitonné è come seduta per un tavolo da pranzo molto chic.
Camera da letto: femminile con elementi di colore rosa
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  A rendere femminile una camera da letto concorrono una serie di fattori. Un ambiente che possa essere descritto come tale deve avere delle caratteristiche peculiari. Tra queste la delicatezza è uno degli ingredienti principali. Per questo sono da utilizzare forme armoniose, materiali che danno un senso di leggerezza, fantasie fresche come quelle floreali e non può mancare infine qualche elemento in rosa. Questo è il colore riferito al mondo femminile per eccellenza, ma bisogna usarlo in unione ad una serie di accorgimenti per ottenere l’effetto desiderato. Piccole e grandi manifestazioni di ciò che appartiene alla sfera femminile si possono vedere attraverso una serie di elementi e nel modo stesso di concepire la casa. La donna infatti conferisce agli spazi che abita la propria essenza più intima, che può avere moltissime sfaccettature. L’obiettivo è costruire un nido accogliente, in cui sentirsi protette e circondarsi di ciò che più si ama, sempre seguendo il proprio gusto. Il rosa può non essere il colore predominante, ma la sua presenza darà delle note delicate che contribuiranno a creare l’effetto desiderato.  Una camera da letto può dirsi femminile per molti fattori, indipendentemente dallo stile. Può essere sofisticata e chic oppure orientata al minimalismo, può essere romantica o grintosa. La femminilità si nasconde in tante sfumature, vediamo insieme alcuni modi per inserirla in una camera da letto. Biancheria da letto Un modo per apportare un tocco femminile all’interno di una camera da letto piuttosto neutra è ricorrere alla biancheria da letto. Un grazioso set di lenzuola infatti riesce a trasformare una stanza anonima in un ambiente accogliente e confortevole. Questo effetto si esprime al massimo se si utilizzano tessuti come la seta che sprigiona grande sensualità oppure stoffe leggere come il lino. Funzionano bene sia le tinte unite, ad esempio scegliendo una bella tonalità di rosa pastello, sia le fantasie a tema naturale o geometrico, in cui l’effetto dato dall’alternanza di colori e motivi decorativi molto gradevole. Affinché la biancheria da letto sia il focus della stanza sarà necessario metterla in risalto, rifacendo il letto senza ricercare la perfezione ma sistemando le lenzuola morbidamente seppur con un certo controllo. Coperte e cuscini Per dare un carattere femminile alla camera da letto è utile puntare su elementi che hanno molta visibilità e che avranno un’influenza maggiore nell’immagine generale dell'ambiente. Riferendosi al letto, la scelta di coperte e cuscini cadrà su elementi dalla consistenza soffice. Un esempio sono le coperte in maglia extra-large, avvolgenti e morbide, così come la calda lana o i plaid in delicatissima ciniglia. Per le federe dei cuscini ci sono tantissime opzioni che permettono di trasformare il letto in una nuvola. Tra quelle più femminili ci sono l'effetto pelliccia oppure il morbido velluto, o ancora federe impreziosite da applicazioni di paillettes, frange o pon pon. Più cuscini ci saranno, più l’effetto sarà accentuato. Affinché esprima femminilità, è indifferente se la stanza da letto è caratterizzata da colori chiari e luminosi oppure dominata da tinte cupe come il grigio o il nero. Inserendo coperte e cuscini in diverse tonalità di rosa, anche contenute all’interno di fantasie variegate, l’atmosfera si ingentilisce acquisendo l’impronta che solo una donna può dare ad un ambiente. Tendaggi leggeri Una camera da letto priva di tende risulta fredda e poco ospitale, come se fosse incompleta. Tuttavia se il tendaggio è particolarmente pesante e rigido poca luce riuscirà a trapelare attraverso le fibre, penalizzando la luminosità dell’ambiente. L’utilizzo di tendaggi realizzati con stoffe leggere invece lascia filtrare la luce dolcemente, diffondendola in tutta la stanza. Lasciando entrare un po’ d’aria dalla finestra, il tessuto sarà libero di svolazzare regalando un effetto molto piacevole. Anche questo è un modo per aggiungere un tocco femminile alla stanza dedicata al riposo. Lampade a sospensione Tra gli altri elementi che aiutano a caratterizzare una camera da letto, infondendo uno spirito femminile, ci sono anche le lampade che, essendo responsabili della tipologia di luce presente nell’ambiente, hanno senza dubbio una grande importanza. Le lampade a sospensione, che pendono dal soffitto illuminando tutta la stanza sono elementi su cui puntare per dare la giusta atmosfera. Una luce calda ed avvolgente sarà ideale per una camera femminile. Installando una o più lampade a sospensione ai lati del letto si avrà un punto luce che va ad incorniciare la testiera rendendola il punto focale della stanza. Naturalmente per il risultato complessivo conta molto anche la componente estetica e qui la forma del paralume gioca un ruolo fondamentale.  Lampade a sospensione caratterizzate da linee sinuose sono quelle più indicate per una camera da letto dallo stile femminile. Nell’effetto generale influisce ancora di più la ricercatezza di dettagli, sono questi infatti a fare la differenza. Caratteristiche particolari che riescono a rendere la stanza più sofisticata. Un paralume con rivestimento interno metallico color rame ad esempio è una finitura molto chic che va ad impreziosire la lampada e per estensione l’intera stanza.  Tinteggiatura e decorazioni Infine, per ottenere una camera da letto femminile puoi sicuramente giocare con i colori delle pareti e con gli effetti decorativi applicati. Questi infatti contribuiscono moltissimo nel determinare l’appeal di una stanza. Tinteggiare una parete con una bella sfumatura di rosa è sicuramente un modo per rendere la camera da letto femminile, ma ci sono molti altri colori e tecniche che possono sortire questo risultato. Ad esempio, una parete con mattoni dipinti di bianco può aggiungere lo charme che ci si aspetta da una stanza dallo stile femminile.  Le idee da applicare per quanto riguarda la tinteggiatura e le decorazioni che rendono femminile una camera da letto sono tantissime.  Effetti decorativi come lo spugnato o lo spatolato, ad esempio, rendono la stanza piena di romanticismo e poesia. Molto suggestivo l’effetto che si determina applicando delle decorazioni di gesso a parete che vanno a formare delle graziose cornici, quasi a rievocare la camera da letto di una principessa. Per dare più grinta ad una parete con queste decorazioni applicate possono essere impiegate vernici dal colore deciso ed intenso, come una tonalità di grigio scuro, questo sfondo permetterà alle nuance più chiare di risaltare divenendo elemento di spicco.
Scegliere gli oscuranti per le finestre
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In fase di ristrutturazione o costruzione di un immobile bisogna pensare non solo alle finestre ma anche ai sistemi oscuranti, necessari per proteggersi dalla luce solare, ma anche per salvaguardare la propria privacy e sentirsi al sicuro. Per scegliere le finestre e le portefinestre di un condominio bisognerà rispettare il regolamento condominiale e difficilmente si potrà variare la tipologia di oscuranti o il loro colore, ma si potrà agire soltanto nel rispetto del decoro della facciata. Se necessario eseguire delle modifiche bisognerà ottenere il parere favorevole dell’assemblea condominiale. Edifici indipendenti invece hanno assoluta libertà per questi può essere fatta una scelta basata sulle proprie esigenze e sul proprio gusto. Fanno eccezione naturalmente gli edifici sottoposti a vincoli storico-artistici o paesaggistici, per i quali è necessario richiedere l’autorizzazione del caso. Gli oscuranti per finestre si distinguono per tipologia, materiali e sistemi di apertura e chiusura. Per la maggior parte degli modelli il sistema di apertura può essere manuale oppure automatizzato per un azionamento semplificato. Si possono integrare inoltre in sistemi domotici.  Come le finestre, tutti gli oscuranti possono avere dimensioni standard oppure essere realizzati su misura, così da adattarsi perfettamente all’apertura a cui sono destinati. Ovviamente un prodotto realizzato su misura avrà un costo maggiorato, a cui si sommano i costi di trasporto e posa in opera. Quando si pensa agli oscuranti si pensa ad elementi posti all’esterno delle finestre, ma sono inclusi anche sistemi posti all’interno come le veneziane o le tende oscuranti. Queste assicurano una gestione più semplice, così come una maggiore facilità di pulizia. Persiane Le persiane sono tra i sistemi oscuranti più tradizionali. Hanno anche funzione isolante, sia sul piano termico che acustico. Possono presentare lamelle fisse o orientabili, che danno la possibilità di regolare l’ingresso di luce. Possono avere inoltre degli sportelli mobili così da poter aerare la casa anche quando le persiane sono chiuse. Il sistema di apertura più diffuso per le persiane è quello a battente, poste esternamente rispetto alle finestre. Avendo apertura verso l’esterno sarà necessario installare sistemi di bloccaggio per evitare che possano muoversi a causa del vento. Si utilizza invece l’apertura a libro quando si vuole ridurre l’ingombro. Le persiane per finestre più comuni hanno due ante, ma possono averne anche tre o quattro in finestre molto ampie. Un’alternativa sono le persiane con apertura scorrevole, internamente al muro o esternamente.  Le più classiche persiane sono quelle in legno. Essendo realizzate in un materiale sensibile agli agenti atmosferici necessitano di manutenzione periodica per preservare intatte le fibre nel tempo. Va dunque applicata un’apposita vernice protettiva per legno che può essere trasparente, colorata effetto legno o nelle colorazioni ral. Sono più pratiche le persiane realizzate in alluminio o in PVC, più facili da pulire e con nessuna manutenzione necessaria. Queste sono disponibili in moltissimi colori ed anche effetto legno, grazie all’applicazione di speciali pellicole. Per una maggiore sicurezza è possibile installare persiane blindate in cui sono inserite delle componenti in acciaio che aumentano la resistenza. A seconda del rischio si potrà scegliere il grado di resistenza antieffrazione adeguato.‎ Il costo delle persiane dipende soprattutto dalle dimensioni dell’infisso e dal materiale con cui è realizzata. In generale, una persiana per finestra ha un costo che parte da circa 200 €/mq. A parità di dimensione, i prezzi più alti sono quelli delle finestre in legno.  Più alto il costo delle persiane blindate che parte da circa 500 €/mq. Scuri Per molti versi simili alle persiane, gli scuri sono un oscurante per finestre di origini più antiche. A differenza delle persiane sono un sistema che non lascia filtrare la luce poiché costituisce uno schermo totalmente pieno.  Generalmente gli scuri sono in legno e si addicono molto bene ad ambienti rustici come le case di campagna. Hanno infatti uno stile molto caratteristico dato dalle assi di legno assemblate insieme con la ferramenta importante a vista. Gli scuri possono essere realizzati anche in alluminio così da risultare molto leggeri e resistenti.  Tra i sistemi di chiusura disponibili per gli scuri quello più ricorrente e tradizionale è a battente. Tuttavia si possono avere scuri scorrevoli o a bilico. Se si ha la necessità di un ingombro ridotto si può optare invece per una chiusura a libro.  Il costo per gli scuri è di circa 250 € al mq. Avvolgibili Gli avvolgibili, detti comunemente anche tapparelle, sono una delle soluzioni più utilizzate come oscuranti per finestre. Il successo di questa opzione è dato in parte dall’economicità rispetto ad altre soluzioni, in parte dalla semplicità di utilizzo. Si tratta essenzialmente di un rullo che scorre in un binario andando a chiudere l’apertura di una finestra. Hanno bisogno dell’installazione di un cassonetto in cui viene nascosto il rullo quando è avvolto. Possono essere alzate ed abbassate anche solo parzialmente per regolare l’ingresso di luce. Inoltre hanno dei fori che consentono il passaggio di una piccola quantità di luce quando non sono completamente abbassate. Alcuni modelli alternano lamelle piene ad altre microforate, da utilizzare come zanzariere. Oltre agli avvolgibili in PVC, i più utilizzati, ci sono versioni in alluminio, ed in alluminio coibentato. Sono meno usate invece quelle in legno, mentre in passato hanno avuto larga diffusione.  Il costo delle tapparelle è più basso rispetto ad altre soluzioni. Si parte da circa 40 €/mq per quelle in PVC mentre per quelle in alluminio si sale fino a 250 €/mq. Bisogna però prevedere la realizzazione del cassonetto ed i costi connessi. Veneziane Le veneziane vengono associate ad ambienti come gli uffici ma sono adatte all’installazione anche nelle case.  A differenza delle soluzioni viste in precedenza, le veneziane si installano all’interno, come se fossero delle tende. Sono composte da sottili lamelle, in alluminio o in plastica, collegate per mezzo delle sottili cordicelle. L’effetto complessivo è molto delicato ed elegante. Le lamelle possono avere diverse larghezze, solitamente intorno tra 15 e 25 mm. Le veneziane sostituiscono i tendaggi poiché si può modulare la distanza tra le lamelle così da variare il filtraggio della luce. È possibile inoltre sollevare l’intera veneziana portandola completamente in alto nel cassonetto se presente. In alcuni modelli l'orientamento delle lamelle si gestisce attraverso un’asta mentre il sollevamento tramite una sottile corda. L’installazione delle veneziane si può realizzare attraverso il fissaggio a parete o a soffitto, ma esistono anche versioni con fissaggio a click direttamente sulla finestra. Il costo del solo prodotto è compreso tra circa 30 €/mq e 50 €/mq. Esistono anche veneziane da esterni, caratterizzate da lamelle più larghe, intorno a 50 mm. Sono dotate inoltre di una guida laterale che dona maggiore resistenza al vento. Queste ultime si utilizzano non solo addossate alle finestre ma anche per chiudere balconi. Il prezzo per le veneziane da esterni parte da circa 50 €/mq. Sistemi di tende Un altro modo per dotare le finestre di oscuranti è attraverso dei sistemi di tende realizzate con speciali tessuti. Le tende a rullo ad esempio possono essere realizzate con differenti tipologie di tessuto, tra questi anche il tessuto oscurante che impedisce l’ingresso della luce, protegge dai raggi UV e riesce a dare anche un buon isolamento termico. Le tende a rullo oscuranti per finestre hanno un costo compreso tra 50 € e 150 €, considerando che il prezzo varia in funzione della qualità del prodotto. Questo genere di tende possono essere dotate di cassonetto in alluminio in cui il telo si richiude. Come le zanzariere si possono fissare a parete, a soffitto o direttamente sulla finestra.
8 idee su come posizionare forno e microonde in cucina
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Cucina: soluzioni per inserire forno e microonde Quando si progetta la cucina è di cruciale importanza la posizione che si assegna ad elementi funzionali come fornelli, lavandino, frigorifero e forni.  Per individuare il posizionamento più corretto per ognuno di essi bisogna considerare il rapporto e le distanze da uno all'altro, così da poter avere un’area di lavoro funzionale e confortevole, in accordo con i principi dell’ergonomia. Secondo questa disciplina infatti non dovrebbe essere necessario percorrere distanze troppo lunghe per spostarsi da una zona funzionale all’altra mentre si cucina. Bisogna dunque predisporre il tutto in modo che il movimento necessario per svolgere le differenti azioni che si compiono quando si sta in cucina sia il più fluido e razionale possibile, senza ostacoli ed intralci. Organizzando la cucina per aree funzionali, forno e microonde, assolvendo al compito di cottura dei cibi, dovrebbero trovarsi in prossimità del piano cottura.  Stabilire il posizionamento dei forni, affinché l’utilizzo sia comodo ed agevole, prevede anche la considerazione dell’altezza, inclusa quella dell’utilizzatore. Il ricorso a colonne per inserire forno e microonde ad incasso consente di averli ad un’altezza che agevola l’utilizzo. Un altro elemento da tenere in considerazione è inoltre la posizione delle prese elettriche che va stabilita ed eventualmente adattata prima dell’installazione della cucina.  Nella decisione finale ha un ruolo fondamentale il lato estetico. Il posto occupato da forno e microonde viene pensato durante la progettazione della cucina nel suo insieme, cercando di raggiungere un buon equilibrio compositivo, strettamente connesso all'architettura della stanza. Cucina con colonna forno: verticale e laterale Nelle cucine moderne la colonna forno è una soluzione d’arredo molto usata per la sua praticità. Disporre forno e microonde in verticale permette un utilizzo agevole, evitando di doversi piegare per informare e sfornare o anche solo per controllare le pietanze in cottura.  Anche a livello visivo avere i due elettrodomestici raggruppati in colonna dona una sensazione di ordine ed equilibrio. Questa sensazione viene data anche dall’altezza della colonna che raggiunge quella superiore dei pensili. La profondità invece è differente rispetto ai pensili, poiché il forno ad incasso ha bisogno di una profondità di 60 cm mentre i pensili hanno una profondità generalmente compresa tra 35 e 40 cm. Questo consente di avere una maggior capienza per i mobili o i cassetti posti sopra o sotto al forno.  Affiancando la colonna con i forni su un lato di una cucina componibile in linea si ottiene un effetto equilibrato. Volendo creare una simmetria bisognerà inserire una seconda colonna in cui inserire frigorifero e congelatore, ad esempio, che va da incorniciare la parte centrale. Cucina con colonna forno: verticale e centrale All’interno di una cucina di ampie dimensioni se si desidera inserire più mobili a colonna, sempre per questioni di equilibrio, è preferibile porre i forni in verticale in posizione centrale, ponendoli uno sopra all'altro.  Su questa parte della cucina arredata con mobili a colonna si perderà il piano di lavoro, ma si otterrà parecchio spazio da utilizzare come dispensa, sia nella parte superiore ai forni sia in quella inferiore.  Cucina con colonna forno combinata a mezz’altezza Una soluzione alternativa è quella della colonna a mezza altezza, più alta del mobile di base standard ma più bassa rispetto ai pensili. Anche per la semicolonna il discorso è simile alla colonna alta ma in questo caso lo sviluppo in altezza si ferma al forno. Il piano superiore non può essere sfruttato come piano di lavoro, ma si potrà utilizzare per posizionare qualche oggetto che si vuole avere a vista in cucina oppure per elementi decorativi. Cucina con forno e microonde affiancati ed esterni Le colonne si possono usare per creare delle simmetrie nella composizione della cucina. Una soluzione che predilige una distribuzione simmetrica si può realizzare installando i due forni all’interno di due colonne speculari rispetto ad una composizione in linea posta al centro. In questo modo forno e microonde posizionati alla stessa altezza risultano molto comodi nell’utilizzo durante preparazioni che richiedono passaggi da uno all’altro. Cucina con forno e microonde affiancati e centrali Un altra soluzione per posizionare forno e microonde in modo che siano alla stessa altezza è posizionarli su due colonne affiancate, anche con ulteriori colonne poste alle estremità. Questo funziona bene sia nelle cucine ad angolo sia in quelle in linea, anche disponendo le colonne su una parete frontale se necessario. In questa composizione, essendo i forni l’uno accanto all’altro, bisogna prestare attenzione nel posizionarli a seconda del senso di apertura delle porte, evitando così di ostacolare il forno con l’apertura del microonde. Cucina con forno e microonde sopra e sotto piano cottura Il posizionamento del forno sotto al piano cottura è una soluzione tra le più tradizionali anche nelle cucine moderne. Meno diffusa invece l’installazione del forno a microonde sopra ai fornelli. Il forno a microonde da incasso si può infatti installare in un pensile, risparmiando così molto spazio sul piano di lavoro. La posizione sopra i fuochi però è possibile solo installando un forno a microonde con cappa integrata, una soluzione molto usata in alcuni paesi. In America, ad esempio, viene detto “over the range microwave” o “microhood”. Utilizzando microonde di questo genere è possibile avere l’unità di cottura perfettamente allineata, con forni e fornelli che formano un’area funzionale molto compatta. Cucina con forno e microonde indipendenti Se non si utilizzano soluzioni a colonna, forno e forno a microonde possono occupare posizioni indipendenti. Ad esempio il forno può essere posto sotto al piano cottura, così da andare ad occupare una posizione classica e comunque sempre agevole per le preparazioni in cucina. Il forno a microonde invece potrà essere incassato in uno dei pensili. Questo posizionamento, rispetto alle soluzioni libere, consente di non ingombrare la superficie del piano di lavoro e avere una cucina dallo stile più lineare.  Cucina con forno e microonde combinati Nelle cucine più piccole, per guadagnare spazio senza rinunciare ai confort necessari è indispensabile ricorrere a soluzioni salvaspazio che permettono di avere la giusta funzionalità in pochi centimetri. Una di queste è l’installazione di un elettrodomestico avanzato che riunisce in un solo elemento le funzioni di forno e di microonde, così da non dover rinunciare a nulla. Si tratta del forno a microonde combinato, con integrata la funzione grill per dare ai cibi l’effetto dato dalla cottura con un normale forno. Alcuni modelli dispongono anche dell'opzione cottura ventilata che diffonde il calore in maniera uniforme oppure la cottura a vapore per cucinare gli alimenti nella maniera più sana.
Scegliere gli infissi: tipologie di apertura per le finestre
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Durante le varie fasi progettuali, in caso di edificazione di nuovo edificio o di ristrutturazione, quella che riguarda la scelta degli infissi e le tipologie di apertura per le finestre non è così immediata come si pensa. Chiunque di noi immagina dei bei serramenti da inserire in tutta l’abitazione soffermandosi sul colore, sul tipo di vetro e sul materiale che meglio si addica allo stile della casa ma che soprattutto soddisfi appieno il comfort abitativo in termini di qualità termiche, di illuminazione, acustiche e di sicurezza che tutti desideriamo. Molti altri elementi concorrono nella selezione delle varie aperture di casa, tra cui quello relativo al budget da investire e alla praticità di apertura per l’areazione che tiene in considerazione le specificità di ogni contesto preciso. Il mercato odierno, offre infatti innumerevoli soluzioni da valutare su quale apertura scegliere per gli infissi che vengono realizzate per soddisfare in modo puntuale tutte le esigenze esposte dai padroni di casa, dopo aver considerato dimensioni, performance ed estetica. Vediamo insieme i principali modelli classificati in base all’apertura, per scoprire che ciascuno di essi ha delle caratteristiche peculiari che vanno valutate attentamente, per capire al meglio in quale ambiente mirato dovrebbero essere impiegate.  Infissi: apertura a battente La classica apertura a battente comprende una percentuale altissima di impiego nel settore dell’edilizia poiché gli infissi di questo tipo consentono di poter dischiudere le ante della finestra internamente e in modo completo, sia che si tratti di vetro singolo che doppio. La praticità riguarda proprio questo aspetto e il fatto che per serramenti standard, con dimensioni tradizionali, è maggiormente indicata una soluzione efficace, maneggevole e ben rodata. Infissi con apertura a battente a due ante vengono spesso scelti in situazioni di ristrutturazione, dove in molti casi si è vincolati da piani regolatori che prevedono di mantenere classici aspetti estetici e legati a parametri di tipo storico. L’apertura a battente ad anta unica offre le medesime peculiarità ed è una scelta più contemporanea e molto apprezzata perché crea un bell’effetto estetico con vetro intero. Infissi: apertura scorrevole Se la grandezza degli infissi nella vostra casa prevede metrature corpose, una soluzione adatta e utile riguarda l’apertura scorrevole, indicata anche per soluzioni salva spazio che non implicano l’ingombro in un ambiente di un’anta aperta verso l’interno. La luminosità che scaturisce da questo sistema di serramento è ottimale e crea un look sensazionale per delle zone giorno in cui in e outdoor dialogano in modo sorprendente. Il meccanismo può essere realizzato secondo quattro differenti modalità: in linea: comprende dei binari paralleli su cui scorrono le ante stesse; traslante: comprende un’anta mobile che attraverso un movimento traslante esce dal proprio telaio per scorrere e allinearsi con l’altra fissa; alzante: molto maneggevole per la leggerezza delle ante, viene impiegato per superfici trasparenti che vanno oltre i 2 metri di larghezza; a scomparsa: è un sistema che comprende un’apertura scorrevole totale poiché l’anta rientra interamente nella parete su cui la finestra viene inserita.  Infissi: apertura a bilico orizzontale e verticale Nella tipologia delle finestre basculanti, rientrano i serramenti a bilico che possiedono due meccanismi a cerniera situati ai lati dell’infisso permettendo un’apertura semplice ed estremamente agevole con ampiezza fino che raggiunge i 180°. La ventilazione è ottima, la pulizia su entrambi i lati facilitata, le dimensioni variano da piccole finestrelle a vetrate più grandi; insomma un infisso con tanti pro da poter essere valutato attivamente nei vostri progetti di interni. E’ necessario avere l’accortezza di considerare due aspetti che possono però incidere sulle esigenze di alcuni. Ruotando su sé stessi, con apertura a bilico orizzontale o verticale, occupano per metà parte, lo spazio interno ed esterno di un ambiente, pertanto va considerato l’ingombro outdoor specialmente nei piani più bassi e che sporgono su un eventuale lato strada. Altro svantaggio può essere l’utilizzo di tende interne o sistemi oscuranti esterni che possono essere utilizzati appieno solamente quando la finestra è completamente chiusa. Infissi: apertura saliscendi Gli infissi con apertura saliscendi, o comunemente chiamati a ghigliottina, sono tipicamente utilizzati nelle culture anglosassoni e consentono alle finestre di casa di avere una apertura a scorrimento verticale, in cui la parte sottostante mobile scorre sopra una parte superiore fissa attraverso un semplice congegno con un sistema di contrappesi, che consente un’apertura facilitata e senza la minima fatica fisica. E’ una tipologia di finestra molto versatile e efficiente in caso di problemi di spazi e ingombri. Nelle progettazioni più tipiche hanno il vetro intero ma si trovano anche soluzioni con delle suddivisioni più piccole che nei giusti contesti sottolineano lo stile nordico e a volte industriale dell’ambiente attiguo. Infissi: apertura a vasistas Il vasistas è un tipo di infisso apribile verso la parte interna della casa dove le cerniere sono posizionate sulla parte inferiore e la chiusura su quella superiore. Il sistema meccanico consente una rotazione dell' anta verso il basso con un’ apertura predefinita da idonei bracci che limitano l’angolazione della luce ed evitano che si ribalti mantenendo una posizione stabilita. Questo modello è sempre associato ad una finestra a battente poiché nella maggior parte dei casi l’imposta che si apre normalmente verso l’interno può avere anche la possibilità di essere ribaltata per consentire una ventilazione minima ma costante. Infissi: apertura a sporgere Nelle abitazioni dove si devono ottimizzare gli spazi ed evitare che persino le finestre occupino degli ingombri interni, nel momento in cui sono aperte, è richiesto necessariamente l’intervento di infissi con apertura a sporgere dove le ante del serramento rimangono esterne al locale senza causare alcun minimo impedimento indoor. In ambienti tradizionali ovvero su pareti classiche e lineari si è soliti parlare di finestre a sporgere verticali dove i due battenti vengono spinti verso l’esterno Se invece vengono trattati infissi a sporgere orizzontali, solitamente predisposti ad ospitare un'unica anta, vanno distinti i modelli a cerniera a vista con aggancio rapido e quelli con braccio regolatore di apertura, entrambi molto efficaci, in special modo in mansarde e sottotetti con un look accattivante e contemporaneo.
Vasca da bagno: a ciascuno la sua forma
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Ideare un bagno vuol dire attuare una serie di scelte efficienti e ponderate, sui materiali da impiegare, su quali sanitari inserire, sulla loro disposizione e collocazione all’ interno dell’ambiente, sulla rubinetteria da associare, sui complementi da arredo per rifinire, sull’ illuminazione artificiale e sui vari accessori da collocare, per ultimare tutto il disegno progettuale. Tra le innumerevoli variabili, inserire una vasca da bagno, è un’opzione che molti valutano perché pratica sotto infiniti punti di vista e sicuramente bella dal punto di vista estetico. Capire quale prodotto sarà più consono allo stile del progetto, nuovo o di ristrutturazione, e alle esigenze e necessità dei padroni di casa, porta ad una domanda fondamentale: ma quale sarà la più adatta tipologia di forma per scegliere la giusta vasca da bagno e che si addica nel miglior modo allo spazio che si ha a disposizione? Nulla di più semplice, dal momento che i professionisti del settore sapranno indirizzarvi verso tanti modelli con geometrie diversificate per la soddisfazione di tutte le ispirazioni, idee e richieste. Vasca da bagno rettangolare: un classico sempre in voga Un classico sempre in voga, dove la tradizione mantiene un look morigerato e semplice, riguarda una vasca da bagno rettangolare. Questo modello prevede dimensioni pressoché infinite, già presenti sul mercato o create su misura ad hoc. Ampiamente utilizzata in moltissime progettazioni la si può trovare incassata o da appoggio nella tipica posizione a ridosso di una parete, di fondo o laterale, o rivalutata e resa la protagonista di un bagno nelle soluzioni freestanding, che hanno saputo ridare vigore a un prodotto ormai considerato monotono e obsoleto. La chiarezza della forma, l’aspetto statuario e monolitico e la linearità minimale, l’hanno resa invece un elemento perfetto per ideazioni contemporanee e dal look sofisticato e tres chic. Accompagnata da una rubinetteria ricercata, innovativa e particolare, una vasca da bagno rettangolare trova ancora oggi un benestare univoco e garantisce un’ottima e perfetta realizzazione di una stanza di servizio utilissima all’interno della propria casa. Vasca da bagno quadrata: inusuale ma utile Una forma davvero poco utilizzata quando si parla di scegliere un grande sanitario da inserire internamente al proprio bagno ma tuttavia presa in considerazione quando le circostanze lo richiedono. Una vasca da bagno quadrata, inusuale ma utile, che diventa un elemento ottimale per soluzioni artigianali e realizzate su domanda specifica, quando le necessità lo richiedono. Ambienti con metrature particolari, muri divisori portanti, porzioni di tetti a spiovente che limitano le zone utilizzabili o aree mansarda circoscritte, sono tutte casistiche in cui una vasca da bagno quadrata può rendersi oltremodo efficiente, valida e di grande utilità. Proprio per la caratteristica di dover rientrare in uno spazio predestinato e prefissato, questo formato lo si trova di solito incassato e successivamente rivestito e piastrellato in progettazioni che risultano contemporanee e ben definite da materiali moderni, miscelatori di design e nicchie o bordature pratiche e maneggevoli per poter mantenere in ordine i vari accessori e igienizzato e pulito ogni punto delle varie sezioni della vasca da bagno. Vasca da bagno rotonda: effetto wow E’ necessario avere un ambiente di grandi dimensioni per inserire una vasca da bagno rotonda? La risposta essenzialmente è sì. Lo scopo fondamentale di inserire un oggetto così importante nella propria casa è quello di avere un luogo tranquillo dove potersi rilassare e trascorrere del tempo da dedicare a sé stessi in completa distensione e quiete. Pertanto comfort e comodità nello stendersi al suo interno, implica che la vasca stessa abbia dimensioni più che accettabili e di conseguenza anche il bagno dovrà avere una capienza favorevole e ideale per non fare sembrare tutto il progetto troppo contenuto e compresso. Le soluzioni freestanding offrono notevoli vantaggi nel poter scegliere la perfetta collocazione, a centro stanza o in nicchie ricavate in planimetrie studiate, con risultati estetici sorprendenti che renderanno la vostra area toilette una piccola oasi di relax, grazie alla scelta di una vasca da bagno rotonda con un effetto wow che ricorda una vera e propria SPA. Vasca da bagno ovale: eleganza delle curve Per rimanere in tema di geometrie a curve, ecco che la variante ovale ritrova e assume nuovamente un ruolo importante nella scelta per la vasca da bagno. E’ una tipologia di forma che piace molto, sia per l’eleganza delle linee che per la classicità della sagoma che ricorda tempi passati e gusti sofisticati, donando importanza e stile anche ad un ambiente considerato di servizio. Poche le soluzioni ad incasso, molto più impiegate quelle a libera installazione, con o senza piedini, a seconda del look che di intende far emergere. Questo elemento assicura carattere e particolare charme allo spazio in cui viene inserito e per una pratica pulizia e facilità di installazione, sarebbe bene non posizionarlo in angoli o troppo a ridosso delle pareti. Alcuni modelli sono maggiormente leggeri e snelli, altri presentano invece un aspetto leggermente più corposo, grazie ad una minima bordatura che non diminuisce affatto la capienza interna e che risulta al contempo pratica come appoggio e avvolgente nell’ estetica. Vasca da bagno sagomata: forma dal design originale Per gli amanti dei profili sinuosi e delle linee distintive, ricercate e oltremodo uniche, ecco che una vasca da bagno sagomata con una forma dal design originale cade a pennello nell’ ideazione del vostro progetto bagno. Questi oggetti vengono resi dei pezzi unici dai vari designer industriali, che realizzano dei disegni all’ avanguardia e accattivanti per proporre sempre nuove idee, realizzate con delle tecnologie avanzate e ultramoderne. Ciò che ne scaturisce è un risultato quanto mai eccelso e che inorgoglisce la categoria dei sanitari, sempre mantenuti un po' in disparte e in tono dimesso, ma che trovano in questi nuovi profili un punto di slancio nel mercato contemporaneo. Una vasca da bagno sagomata diventa la vera star di una progettazione di arredo d’interni spettacolare e che valorizza i rivestimenti e tutti i complementi circostanti con la sua silhouette glamour e irresistibile.
Tavolo da pranzo: scegliere in base al materiale del piano
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Una guida verso la scelta di un perfetto tavolo da pranzo prende in considerazione vari elementi e punti di vista, soffermandosi su ciascuno per esporre i pro e i contro di ogni proposta che dovrà essere vagliata in ogni minimo dettaglio. Importanti le dimensioni rispetto all’ ambiente in cui andrà inserito, lo stile che ben si sposi con l’arredo circostante, le forme tradizionali o leggermente nuove che si possono abbinare a sedute e complementi in genere, ma come scegliere un tavolo da pranzo in base al materiale del piano? E si, non tutti prendono in considerazione di valutare i numerosi tavoli pensando all’ elemento fondamentale con cui è stata realizzata la sua parte essenziale. Una superficie che può essere anche differente dalla struttura su cui viene appoggiata e che può vantare decantare in funzionalità e bellezza propri di ciascuna tipologia di materiale preso in esame.  Tavolo da pranzo in vetroceramica Se amate la praticità estrema e volete essere sicuri di ottenere in un unico prodotto efficienza, funzionalità ed estetica, allora la scelta verso un tavolo da pranzo in vetroceramica è quasi obbligata. Si tratta di un materiale composito che unisce uno strato di ceramica superficiale ad uno strato inferiore in cristallo (o vetro) che associa le peculiarità di entrambi, producendo un piano oltremodo forte e solido. L’oggetto prodotto richiede una semplice manutenzione. E’ immediato da pulire, non teme grassi, liquidi o calore ed è antigraffio. E’ possibile scegliere la forma che più si addice alle varie esigenze e in proposte ovali o rotonde trova ancor più riconoscimenti dato il poco utilizzo delle geometrie curvilinee rispetto a quelle lineari. Disponibile in molti colori un tavolo in vetroceramica bianco risulta sempre essere la soluzione più amata per il suo impatto estetico accurato, etereo e sofisticato. Tavolo da pranzo in cristallo Trasparenza, nitidezza e luminosità vanno di pari passo con la classe e la ricercatezza di un tavolo da pranzo in cristallo. Per chi pensa sia un prodotto superato, difficile da mantenere pulito e oltremodo fragile, sbaglia anche se qualche accortezza è bene che sia ovviamente osservata. Nelle soluzioni odierne un piano in cristallo viene associato a gambe metalliche o di legno, poiché la commistione di materiali, dona maggiore appeal ad un elemento accattivante che garantirà unicità alla vostra sala da pranzo. Le tipologie di cristallo impiegate oggi giorno sono sostanzialmente di quattro diverse tipologie: temprato: garantisce solidità, sicurezza e resistenza e se non sottoposto a urti particolari è di sicuro il vetro più forte tra i quali scegliere; monolitico: offre efficienza, stabilità e presenta costi contenuti rispetto ad altre soluzioni; laminato: assicura ulteriore robustezza poiché è composto da più lastre di vetro con struttura rinforzata; opaco: fornisce una scelta di vari colori tra cui optare poiché il piano è trattato con pigmenti che rendono la superficie traslucida, non permettendo di vedere da una parte all’altra ma consentendo comunque il passaggio della luminosità. Tavolo da pranzo in legno La classicità di un materiale tradizionale trova in un tavolo da pranzo in legno tutta la bellezza e il calore di un prodotto eterno e senza tempo. A seconda dei tagli, delle geometrie, delle grandezze e delle essenze utilizzate per la loro produzione, questi piani propendono più verso uno stile piuttosto che un altro offrendo molteplici soluzioni progettuali e di arredo. Incantevoli al naturale, nella tipica forma rettangolare, con struttura metallica di colore neutro per far risaltare maggiormente la colorazione del legno stesso e assicurare una stabilità perfetta. Ancor più meravigliosi in pezzi unici con linee arrotondate e venature che scandiscono un disegno quasi realizzato su misura, secondo una tendenza che ricorda un gusto retrò. Questi solamente due tra gli innumerevoli esempi di tavolo da pranzo in legno tra i quali vagliare la scelta per arredare un soggiorno ricco di fascino e charme. Tavolo da pranzo in fenix Materiali innovativi e tecnologicamente avanzati hanno preso piede nella produzione di piani per top e per tavoli da pranzo all’avanguardia e oltremodo moderni. Il fenix è uno di questi, scelto principalmente per le sue capacità di avere: ·        una bassa riflessione della luce; ·        una particolare opacità e rigenerazione ai graffi; ·        la capacità di anti impronta e morbidezza al contatto. Sia in soluzioni di continuità con la scelta di piani lavoro di cucine, che in autonomia, questo tavolo da pranzo in fenix rende contemporaneo e attuale qualsiasi ambiente, rappresentando una stimolante sfida da attuare nella propria casa per trovare tutti i complementi e gli accessori d’arredo, che uniti tra di loro e legati da questo materiale rivoluzionario, sapranno indirizzare verso un progetto d’interni inimitabile e sensazionale. Tavolo da pranzo in marmo L’ estrema resistenza agli urti e la lucentezza naturale sono le principali caratteristiche di un tavolo da pranzo in marmo con un piano che è un vero pezzo unico di design capace di trasformane una dining room e diventare l’assoluto protagonista dell‘ intera zona giorno. Questo materiale è oltremodo duraturo nel tempo poiché refrattario a graffi e abrasioni e non necessità di particolari cure se viene costantemente igienizzato. In abbinamento a strutture minimal in metallo o a classici supporti nel medesimo prodotto, riesce ad esaltare sia uno stile estetico più contemporaneo che tradizionale. Come è ben noto le lastre di marmo possono assumere colorazioni, sfumature e venature differenti a seconda di come si è formata la sua struttura. Si passa dal bianco, al crema, al rosa, al grigio. Senza poi contare il verde o il nero che possono caratterizzare molti progetti d’interni con toni molto forti e incisivi ma indubbiamente scenografici. Per questo motivo è un materiale che trova eccellenti consensi nei molteplici utilizzi che se ne fa nell’interior decor: dai piani per le cucine, ai rivestimenti degli ingressi, ai sanitari del bagno, ma mai così tanti come in un oggetto di pregio e tanto bello alla vista come un elegante e signorile tavolo da pranzo in marmo intramontabile e sempre in voga.
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