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Cucina: cosa valutare per scegliere la giusta lavastoviglie
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La lavastoviglie è uno, tra i tanti elettrodomestici di casa, ad essere stato introdotto nelle nostre cucine non troppo tempo fa, apportando però una grandissima miglioria nel lavaggio delle stoviglie, facendo risparmiare tempo e anche se per alcuni non sembra veritiero consumi e costi. Moltissimi sono i fattori da considerare quando ci si appresta a scegliere la giusta lavastoviglie, che dovrà adattarsi alle nostre esigenze e soddisfare pienamente le nostre necessità: la collocazione e disposizione: a incasso o a libera installazione; la grandezza e la capacità dei coperti che può contenere con la relativa organizzazione di scomparti e cestelli; le svariate funzioni e le modalità dei programmi presenti; la classe energetica a cui appartiene con relativi consumi: i costi per l’acquisto stesso e quelli indicativi per ciascun lavaggio. Tenere in considerazione alcuni consigli degli esperti, come una sorta di guida per gli acquisti, non potrà che favorirci nel capire quale lavastoviglie diventerà la nostra alleata sia dopo i pasti quotidiani in famiglia che dopo una cena o una festa con numerosi amici e invitati. Decidere disposizione, capacità e misure: lavastoviglie a incasso Una delle prime cose da considerare per indirizzarsi verso la scelta di una lavastoviglie è la categoria a cui appartiene: incasso o free standing. Questo primo interrogativo, va sciolto in base a tre fattori fondamentali: la disposizione dell’elettrodomestico all’interno della cucina, la capacità di spazio disponibile e le esigenze degli occupanti di casa. La lavastoviglie ad incasso è forse la scelta verso cui la maggior parte delle persone si indirizza. Fanno parte di quelle predisposte per essere contenute in un vano o in un mobile della cucina, non influendo sul suo aspetto esteriore, dal momento che risulta nascosta da un’anta con la medesima finitura di quelle impiegate per la cucina stessa. La forma è quella classica di un parallelepipedo squadrato e senza particolari doti estetiche con misure ordinarie proprio per adeguarsi perfettamente alla grandezza dello spazio standardizzato tra un mobiletto e l’altro. Le dimensioni sono 60 cm per la larghezza, 81-83 per l’altezza e 54-57 per la profondità con una capacità di 12 coperti. Una lavastoviglie ad incasso di può ulteriormente dividere in due tipologie: a scomparsa totale: dove l’anta della cucina viene applicata direttamente allo sportello della lavastoviglie con comandi disposti nella parte superiore del pannello e dove tutto rimane nascosto e integrato nella cucina stessa; a scomparsa parziale: è dotata di uno scomparto frontale dove sono presenti i comandi per il funzionamento della lavastoviglie e di un pannello sottostante che riveste la restante superficie o con finitura propria o con la medesima della cucina. Stabilire ubicazione, grandezze e capacità: lavastoviglie freestanding Una lavastoviglie free standing o a libera installazione si differenzia da una ad incasso per delle piccole varianti nelle misure, leggermente più alta e profonda, ma soprattutto per la libertà nella scelta delle finiture che sono molteplici in materiali e colori e che possono essere anche personalizzati su richiesta. Questo modello viene scelto quando si ha l’opportunità di inserire tale elettrodomestico dove lo si desidera, senza tenere in considerazione i centimetri a disposizione, oltre a voler esporre un oggetto di design, bello in cucina e soprattutto funzionale. La versatilità delle lavastoviglie freestanding riguarda le dimensioni che possono essere anche molto ridotte, 55 L x 50 P x 45 H, con capacità fino a 6 coperti e collocate a terra o addirittura su un complemento d’arredo adatto. La larghezza si può ridurre notevolmente in modelli slim e arrivare sino a 40 cm di larghezza con una portata tra i 6 e i 10 coperti in base al prodotto scelto. Esaminare programmi e funzioni Esaminare le funzioni di una lavastoviglie è oltremodo importante per capire quando e come utilizzare i vari programmi disponibili nei vari modelli in commercio. Ottimizzare tempi e costi significa avvalersi di cicli appositi per ogni occasione e non servirsi esclusivamente di quelli base più rapidi e conosciuti. Oltre a lavaggi con differenti temperature in base ai residui di sporco sulle stoviglie, vi sono programmi specifici delicati per i cristalli e innovativi al vapore per particolari tegami e pentole. Esistono anche apparecchiature dotate di funzioni automatiche che oltre a rilevare il ciclo più adatto in base alla quantità di carico e al tipo di sporcizia da eliminare, riescono contemporaneamente a limitare dispersioni e consumi e inutili ottimizzando l’uso di acqua e corrente elettrica. Lavastoviglie con doppio attacco per l’acqua calda e fredda Il funzionamento di una lavastoviglie è relativamente semplice e le più conosciute hanno in dotazione un unico attacco all’impianto idrico, che preleva l’acqua fredda e la riscalda grazie ad una resistenza in relazione alla temperatura del programma di utilizzo che si ha impostato. Esistono in commercio, specialmente nei paesi esteri, delle lavapiatti con doppio ingresso con un attacco blu che collega l’acqua fredda alla tubazione e uno rosso per l’acqua calda, denominate bitermiche. Queste lavastoviglie ottimizzano il funzionamento della resistenza dell’elettrodomestico poiché utilizzano acqua già riscaldata dall’impianto, fino a 60°, limitando e riducendo i consumi energetici. Hanno ancora una scarsa commercializzazione nel nostro Paese poiché presentano dei costi leggermente più elevati in fase d’acquisto, ma per i più accorti è sicuramente facile capire il risparmio a lungo termine che queste apparecchiature offrono. Valutare l’efficienza energetica Sono sette gli step che su una scala in salita vanno da D ad A+++ e che definiscono i consumi di una lavastoviglie in relazione alle prestazioni e performance che offre e ai costi indicativi per i consumi che si dovranno affrontare. Un importante consiglio, da valutare quando si sta per acquistare una lavastoviglie, concerne la classe di efficienza energetica a cui appartiene. Come per tutti gli altri elettrodomestici, sono da prediligere i modelli che hanno la prerogativa di consentire un effettivo risparmio sui consumi, ovvero gli A+++, che su ogni ciclo riescono ad economizzare in modo significativo, il quantitativo dei litri di acqua impiegati, rispetto ad un modello A+, nonché l’entità di energia elettrica utilizzata. Osservando le varie classi energetiche (considerando le categorie più alte) e affidandosi ai consigli di venditori esperti, è facile notare che in una lavastoviglie di classe A+++ il consumo effettivo è di circa 0,85 Kwh per ogni ciclo effettuato rispetto a 1,15 Kwh di una classe A.
8 immagini su come decorare le pareti della cameretta dei bambini
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Arredare e adornare la cameretta dei bambini è un’operazione sempre divertente ed esilarante da affrontare, perché l’entusiasmo e l’allegria dei piccoli di casa contagia anche gli adulti e traspare in ogni soluzione, a volte anche azzardata, per creare un look sempre diverso per il loro spazio da dedicare al gioco e al riposo. Le tematiche a disposizione sono infinite nel vero senso del termine: animali, forme geometriche, paesaggi naturali, città e luoghi fantastici, super eroi, principesse, sono solo alcune tra le tante soluzioni e idee che vi possono ispirare per decorare le pareti della cameretta dei vostri figli. Anche le tecniche a disposizione sono le più disparate e l’utilizzo di ognuna molto dipende da ciò che si intende realizzare, dalla difficoltà del soggetto, dal tempo a disposizione per crearlo e anche dai costi per far eseguire delle creazioni da affidare molte volte a professionisti decoratori. Per esecuzioni semplici, ma comunque efficaci e sostituibili nel tempo, è possibile cimentarsi con il DIY e lasciare che l’occupante dell’ambiente decida, per quanto possibile, il tema che più gli piace e si addice per carattere e propensione.  Cameretta dei bambini: pareti a pois Simpatici, piccoli, grandi monocromi o colorati, i pois sono da sempre un punto di riferimento sbarazzino per decorare e arredare la cameretta dei bambini. Ottimi per tessuti di coperte e cuscini sono versatili anche su una o più pareti e realizzabili secondo svariate modalità. Applicare una carta da parati a “pallini” è uno tra i primi modi su cui procedere, con l’unico inconveniente di dover incollare fogli su fogli, per poi magari capire che con il tempo risulterà un tema superato per il bambino cresciuto. Altra soluzione, più pratica ma da realizzare con una buona dose di pazienza, può essere quella di decorare con una tonalità neutra le pareti interessate e successivamente dipingere un perfetto tondo con modelli prestampati. Stencil attacca e stacca vengono in aiuto per chi desidera applicare velocemente una decorazione a pois e rimuoverla con altrettanta facilità una volta che questa tendenza lascerà il posto ad altri mood. Pareti decorate a stelline in cameretta dei bambini L’infinità dolcezza e la particolare tenerezza, tipica di un’atmosfera presente in una cameretta per bambini, scaturisce anche dalla selezione di arredi, complementi e accessori, collocati al suo interno. Pareti decorate a stelline, sia per maschietti che per femminucce, contribuiscono a sottolineare queste sensazioni colme di delicatezza con pratici progetti che prevedono applicazioni attacca e stacca in svariati colori e finiture. Sobrie nei classici colori azzurro e rosa o glamour chic nelle soluzioni più luccicanti e visibili anche nel buio.  Pareti con nuvole nella cameretta dei bambini Pareti con nuvole per evidenziare il mondo della fantasia e dell’immaginazione propria di quasi tutti i piccini. Inserirle nella cameretta dei bambini e farsi aiutare da loro durante le fasi di tinteggiatura, prima di un bell’azzurro cielo per poi rifinire le soffici e morbidose nuvolette in bianco, implicano una creatività e un’inventiva che i bambini sono sollecitati a coltivare e ad esprimere. Particolari le progettazioni di pareti con vernici speciali che permettono di disegnare e colorare uccellini, arcobaleni e un bel sole splendente, per poi essere modificati o eliminati e lasciare spazio per altre future produzioni spettacolari. Cameretta dei bambini: pareti decorate con animaletti Per i bambini che amano circondarsi di piccoli cuccioli, ottimi e fedeli compagni di gioco e di avventura, ornare e abbellire le pareti della loro cameretta con teneri e affettuosi animaletti è doveroso e oltremodo adeguato. I temi da utilizzare sono tanti e l’amore del bimbo verso un animale di qualsiasi specie viene enfatizzato dal suo essere tema ricorrente su copriletti, lenzuola, peluche, cuscini e perché no, anche come decoro sulle pareti. Che sia il leone, re della savana, l’orso polare di ghiacci sconfinati o il tenero agnellino della fattoria dietro casa, saranno degli amici indimenticabili da visionare costantemente sulla parete sopra il lettino e anche crescendo, benché eliminati nell’idea di home decor di un adolescente, faranno in realtà in altro modo, sempre parte della sua vita. Pareti decorate con geometrie nella cameretta dei bambini I vostri bimbi hanno un carattere pragmatico e amano la regolarità e la concretezza nei giochi e nelle attività ricreative? Ecco che decorare le pareti della loro cameretta con perfette e misurate figure geometriche farà al caso vostro. Sin dalla tenera infanzia è possibile percepire se alcuni piccini possiedono più o meno estro rispetto ad altri. Poco male se le doti artistiche più eccentriche non sono nelle loro corde. Entrambe le attitudini, sia quelle più fantasiose che quelle più realistiche, sono indispensabili e utili nei percorsi individuali di ciascuno. Disegnare linee spezzate, quadrati o triangoli regolari, piuttosto che forme più complesse di poligoni e solidi, diventerà anche un modo divertente e meno noioso per imparare a riconoscere le varie figure che compongono il mondo della geometria stessa. Cameretta dei bambini con pareti a righe Se il tema delle righe vi piace, ma non volete essere monotoni e ripetitivi con soluzioni d’ambiente già proposte e oltremodo sfruttate, potete ovviare a questo problema, decorando la camera dei bambini con pareti a righe di piccolissime dimensioni e sparse qua e là casualmente su una tavolozza infinita in bianco. Pezzetti colorati fluttueranno in modo armonico in una cameretta allegra e originale. Cameretta dei bambini e pareti con paesaggi Anche i paesaggi possono trovare il loro perché all’interno delle camerette dei bambini e diventare motivo di decoro di una o più pareti. Solitamente stilizzati e resi giustamente infantili per lo scopo a cui devono adempiere, questi disegni sono perfetti e unici per la realizzazione di scenografie chic e trendy. Molte volte accessori appesi o stencil più realistici vengono associati e introdotti nella figura rappresentata per completarne il look e lo stile. Cameretta per bambini con pareti a gocce Piccole macchie di colore, quasi impercettibili su una grande parete all’interno della cameretta di un bambino, ma che completano comunque un progetto di arredo studiato nei dettagli di geometrie e colori. La forma a goccia può essere un escamotage per un decoro contenuto, equilibrato e morigerato ma pur sempre presente. Gocce in azzurro, per ricordare l’effettivo colore dell’acqua, ben si sposano con accessori nella stessa nuance che creano un filo conduttore comune, che dirige il processo esecutivo di un’ideazione di home decor misurata ma efficace.
Come scegliere la giusta recinzione per la casa
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Sicurezza, efficienza e funzionalità sono le prime tre qualità che una recinzione dovrebbe avere, senza naturalmente tralasciare o portare in secondo piano il fattore estetico, fondamentale per ottenere un look grandioso e scenografico che ottimizzi l’aspetto esteriore di ciascuna abitazione. Ma come scegliere la giusta recinzione per la casa? Prima ancora di stabilirne la forma e l’andamento geometrico, oltre al colore, all’altezza e alla profondità, è bene capire quale sia la tipologia di materiale che più piace e che meglio si adatterà alla nostra idea di delimitare uno spazio così intimo come la superfice che circonda la nostra abitazione. Osservare progetti esistenti, per avere una migliore visione di ciò che realmente ciascun materiale ha da offrire, è il modo più corretto di procedere, per poi successivamente approfondire nel dettaglio quello realmente scelto per ciascun caso specifico. Siepe: recinzione naturale per la casa Servirsi di una ricca vegetazione per realizzare una recinzione naturale per la casa, è un metodo che ben si associa sia a villette di campagna che ad abitazioni cittadine. Nel primo caso l’intento è quello di non discostarsi dal tema agreste comune a tutti gli elementi, nel secondo lo scopo è invece quello di smorzare i toni freddi e a volte impersonali dei materiali edilizi utilizzati e di avvolgerli da uno strato di natura che potrà portare solamente tanti benefici a fabbricati immersi nel cemento. La semplicità di una siepe che circondi la nostra dimora è un sistema grandemente utilizzato anche per attutire i rumori verso edifici costruiti su viali ad intenso traffico e per schermare in modo meno artificiale le facciate su strada di bellissime dimore e preservare la giusta privacy dei suoi occupanti. Molteplici sono le essenze adatte a tale progettazione. Le più conosciute sono sicuramente la: siepe di bosso: probabilmente il sempreverde maggiormente noto per una recinzione naturale per la casa. Grazie alla sua lenta crescita è perfetto per chi desidera progettare barriere dalle forme inconsuete e particolari a livello decorativo, poiché permette di definire con pazienza un disegno finale ricercato; siepe di cipresso: indicato per il suo fitto e vigoroso intreccio di fogliame che crea delle recinzioni ottimali per delimitare i confini di una casa, nascondendo le attività al suo interno e garantendo sicurezza da parte di occhi indiscreti; siepe di alloro: una pianta sempreverde molto resistente e impiegata per geometrie lineari che definiscano i limiti territoriali fra due o più proprietà; siepe di rampicanti floreali: ibisco, gelsomino e tante altre piante con fiori colorati e allegri, sono pertinenti per creare una recinzione ornamentale, funzionale e splendida da vedere. Pietra: recinzione antica per la casa Un materiale antico come il tempo, impiegato per molteplici scopi e usi nelle abitazioni in e outdoor. La pietra, riesce in ogni sua dimensione, a collocarsi sapientemente nelle varie zone di casa e in special modo nelle recinzioni esterne che donano un sapore antico a qualunque fabbricato vengano associate. Casette di paese o villette in aperta campagna sono ancora oggi caratterizzate da splendidi muretti a secco in pietra, tipici di alcuni luoghi e considerati come parte integrante di un edificio, da salvaguardare e sottoporre ad assoluta tutela. In abitazioni più contemporanee, la pietra viene impiegata sia a livello decorativo che pratico, magari come riempitivo di particolari cancellate metalliche o realizzate in legno, per oscurare e proteggere sia da sguardi inopportuni che dai rumori molesti il perimetro di casa. Legno: recinzione classica per la casa Una vasta gamma di recinzioni in legno, per delimitare la propria area giardino, circoscrivere e arredare una corte o dividere e sostenere rampicanti, trova largo apprezzamento sia in case dallo stile più classico che in abitazioni moderne e di ultima generazione. Negli edifici al top della classe energetica, vengono naturalmente considerate anche le zone esterne e utilizzare una lineare, alta e ottimale recinzione in legno, aggiunge sicuramente punteggio ad una casa già praticamente perfetta dal punto di vista eco-sostenibile, oltre ad avere un impatto estetico d’eccellenza, garantendo elevate prestazioni. Per chi ama invece contornarsi di alberi, arbusti, cespugli e ricche aiuole fiorite, ma al contempo desidera impiegare un divisorio materico e leggermente più corposo, ecco che le classiche recinzioni basse in legno, magari tinteggiate in bianco, trovano la loro collocazione naturale in un intreccio spettacolare di verde e fiori. Bellissime perché seguono l’andamento perimetrale dei confini in modo geometrico, pur mantenendo quell’aspetto incolto e non artificiale tipico di una vegetazione paesaggistica. Mattone: recinzione tradizionale per la casa Se siete dei tradizionalisti e volete rispecchiare le vostre idee anche nell’arredo di casa e nelle sue partizioni esterne, allora il mattone, solido, robusto e versatile fa al caso vostro. Un materiale sapientemente utilizzato nell’edilizia da sempre e impiegato in moltissimi progetti di recinzione per la casa perché pur essendo un prodotto “umile”, è facilmente lavorabile, produce un aspetto caldo e accogliente e permette di creare decorazioni di ogni genere su muretti e cinte. Molto spesso i disegni dei progettisti prevedono un’installazione di colonne e pilastri a determinate distanze, con l’inserimento di porzioni di muro pieno tra l’uno e l’altro sostegno. In altri casi, magari su terreni con diverse pendenze, la recinzione risulta continua e più semplice nella geometria, ma sempre perfetta dal punto di vista della demarcazione e limitazione dello spazio esterno pertinente alla casa. In situazioni specifiche vengono invece richiesti dei blocchi lavorati con disegni ornamentali, per arricchire una zona outdoor, esteticamente affascinante oltreché sicura e affidabile. Metallo: recinzione pratica per la casa Un’ulteriore tipologia che riguarda la cancellata di un edificio è la pratica recinzione in metallo, molto sfruttata in ogni contesto e circostanza. Dal classico ferro all’alluminio, dai prodotti zincati al ferro battuto, esistono infinite proposte e suggerimenti per realizzare una recinzione elegante ed efficiente con sagome, disegni, accessori e finiture per ogni tipo di esigenza. Seguendo lo stile di una casa si può spaziare dalle tradizionali ringhiere lineari o a motivo arcuato con distanze regolari dei profili sottili e arrotondati e rifinite con complementi e optional di ogni genere (pomelli, punte a lancia e decori a ricciolo) per arrivare a minimalisti tubi in acciaio, con maglie distanziate a prova di effrazione e disposte solo in apparenza in modo fortuito, per ville moderne e futuristiche. Sarà sufficiente un po' di fantasia e buon gusto per capire quale, tra le infinite recinzione in metallo, meglio si addica alla propria abitazione!
Box doccia: aperture differenti per il proprio bagno
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Soluzioni contemporanee e attuali propongono un trend innovativo e sensazionale a livello estetico, dove nella progettazione di un bagno viene inserita una doccia priva di chiusure su più lati, denominata walk in. Una tra le ultime tendenze nel settore, in cui non esiste alcun tipo di schermo ma tutto è open o delimitato semplicemente da una porzione di parete trasparente fissa, leggera e praticamente impalpabile. La maggior parte delle persone però, sente ancora l’esigenza di possedere il classico box doccia, contraddistinto dall’impiego di aperture, molto più pratiche per contenere acqua, sapone e shampoo, durante la fase di utilizzo. Le differenti tipologie proposte dai migliori professionisti nel mondo bagno, rispondono alle svariate necessità delle persone che devono acquistare un box doccia, oltre a connotare in modo unico lo stile e l’estetica di una zona di servizio che dovrà essere funzionale e bella da vedere. Quattro sono le qualità principali che caratterizzano i diversi tipi di apertura delle cabine doccia e che vanno ponderati durante la fase di progettazione e scelta: la misura del vano; il materiale della componente trasparente; lo spessore della componente trasparente; il materiale del profilo. In base a queste peculiarità, alla posizione del box doccia e allo stile che desideriamo ricreare nel nostro bagno, sarà immediato indirizzarsi verso un’apertura piuttosto che un'altra e vagliare con calma le opzioni proposte dagli esperti del settore. Box doccia: apertura a battente singolo Una proposta di stile contemporaneo, dal design accattivante e moderno, è l’apertura del box doccia con anta a battente. Questa soluzione è sicuramente una tra le più scelte data la bellezza estetica che caratterizza doccia e bagno oltre alla funzionalità di ingresso e uscita della cabina e alla praticità nell’igienizzazione della parete vetrata rispetto, ad esempio, ad un’anta scorrevole. I modelli presentati da designer e produttori, prevedono aperture consone per qualsiasi dimensione del vano doccia. Se la grandezza rientra entro certi standard, la porta è unica e potrà aprirsi completamente ruotando sui cardini posizionati indifferentemente a sinistra o a destra dello stipite della doccia stessa. Quando invece le misure sono più importanti, ma non si vuole rinunciare ad avere comunque un battente singolo, si può ovviare a tale problema con l’inserimento di una o due parti laterali fisse con al centro una bellissima e capace porta trasparente. Una piccola avvertenza: con un box doccia dotato di apertura a battente singolo, esiste la possibilità che un po' di acqua sgoccioli all’esterno quando la porta viene fatta ruotare. Farsi montare un pratico, ma antiestetico salvagoccia, è una delle opzioni da valutare, ma posizionare un comodo, morbido ed efficiente tappetino all’esterno del piatto doccia, potrà servire a più scopi: evitare di bagnare la pavimentazione del bagno e prevenire pericolose scivolate e cadute. Box doccia: apertura a battente angolare Un box con apertura a battente angolare non sempre implica che lo spazio dedicato alla doccia sia necessariamente stipato nella parte più angusta di un bagno. E’ naturale che questa preferenza venga data se l’area ad angolo a disposizione sia l’unica disponibile dove inserire questa funzione ma dove si voglia comunque mantenere un certo stile con porte vetrate attuali e alla moda. In casi particolari, dove si hanno dimensioni tali da poter progettare delle cabine doccia importanti, magari con soffioni con getto idromassaggio, panche per potersi rilassare e superficie sufficiente da poter usufruire anche in due o con i bambini, un’apertura a battente angolare che concluda l’ampio perimetro trasparente è la scelta più opportuna da valutare e inserire. Elegante, minimal, utile e funzionale! Box doccia con apertura a doppio battente Nel concludere la carrellata di aperture a battente utilizzate per delimitare un box glamour e chic, ecco che vi presentiamo la soluzione che riguarda docce di grandi dimensioni e che prediligono addirittura una doppia anta utilissima per coprire l’ampiezza di un vano dalle importanti misure. Questa tipologia di scelta implica che non solo la doccia stessa occupi uno spazio di notevoli dimensioni, ma che anche il bagno possieda un’estensione tale da favorire agevolmente l’apertura a doppio battente per questa luce così ampia da gestire. Il risultato? Splendido e unico nel suo genere, anche per la possibilità di personalizzare i vetri impiegati e le maniglie da abbinare. Box doccia: apertura scorrevole circolare Un’altra modalità di apertura da associare ad un box doccia, riguarda le aperture scorrevoli, dotate di binari installati a filo pavimento, se la progettazione non prevede l’inserimento di un piatto, o al contrario direttamente sul suo bordo. A seconda della forma di quest'ultimo è possibile avere geometrie differenti che riguardano la forma della porta. Pratici perché meno ingombranti e più sicuri perché senza spigoli e arrotondati, sono i box doccia con un lato curvilineo, dove un apertura scorrevole circolare trova la sua perfetta collocazione. Ottimizzazione dello spazio e buon compromesso qualità/prezzo, sono le peculiarità che fanno propendere molti di noi verso l’acquisto di queste porte, trasparenti o satinate, con un’ottima durata nel tempo. Box doccia con apertura laterale scorrevole Se si possiede un bagno di piccole dimensioni, l'apertura con anta laterale scorrevole è una tipologia molto apprezzata, in special modo se il piatto doccia risulta molto lungo e stretto. Come affermato in precedenza i binari di scorrimento possono essere posizionati anche in modo diretto a terra, garantendo una perfetta tenuta dell’acqua. Lo spazio dell’anta che si apre è ampio e agevola l’ingresso e l’uscita dalla doccia. Non vi sono ingombri né verso l’esterno né all’interno del box dove tutto risulta ben dimensionato e proporzionato. Un piccolo neo riguarda il lavaggio e la pulizia nella parte sottostante il binario e nelle intercapedini dei profili delle ante, che a differenza delle aperture a battente lisce, presentano invece delle scanalature dove sapone e acqua possono creare delle piccole incrostazioni. Nella maggior parte dei casi è sufficiente igienizzare con detergenti a spruzzo che riescono ad inserirsi anche nei punti più difficoltosi da raggiungere e sciogliere lo sporco residuo, ma è bene munirsi anche di sottili scovolini, adattissimi allo scopo. Box doccia con apertura scorrevole ad angolo Ultima tipologia di apertura per un box doccia, conosciuta e ampiamente utilizzata, è quella con doppio scorrimento ad angolo. Possiede tutte le caratteristiche sopra citate delle aperture scorrevoli generiche e si possono trovare in commercio realizzate in differenti materiali e finiture adattabili ad ogni scelta stilistica con cui si intende realizzare il proprio bagno. In pvc o in acciaio, bianco o colorato, lucido o satinato, questo vano doccia ben si armonizzerà con l’estetica di una bath room bellissima, funzionale e di tendenza.
Idee e soluzioni funzionali per inserire il lavello in cucina
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La collocazione del lavello all’interno della cucina influenza molto la funzionalità e la praticità nell’utilizzo quotidiano. Elemento chiave nel lavaggio degli alimenti e delle stoviglie, il lavandino della cucina deve essere posto in una posizione agevole e facilmente raggiungibile dai fornelli, dal frigorifero e dal piano di lavoro. Solo in questo modo si potranno rispettare i principi dell’ergonomia che prevedono di non dover percorrere distanze eccessivamente lunghe per effettuare i continui movimenti necessari per andare da uno all’altro quando si lavora in cucina. Per stabilire dove sarà installato il lavandino bisogna quindi studiare la relazione che si va creare con le posizioni occupate da ognuna delle altre aree funzionali presenti. Per stabilire esattamente dove inserire il lavandino in cucina è necessario partire dagli attacchi dell’impianto idraulico. Nel caso di una nuova costruzione oppure nell’ambito di una ristrutturazione integrale della cucina si ha l’occasione di poter stabilire con libertà dove sarà posizionato il lavabo. In entrambe le situazioni, infatti, gli impianti saranno realizzati appositamente in funzione dell'arredamento della cucina, per cui non vi sono impedimenti per l’installazione del lavabo nel punto prescelto. In caso contrario spostare le tubature comporta la necessità di eseguire demolizioni e modifiche piuttosto importanti agli impianti esistenti che andranno a comportare talvolta costi piuttosto alti. Ciò si verifica sopratutto se si vuole portare il lavandino dalla parete all’isola centrale. A seconda della pianta della cucina andrà individuata la posizione più adatta da assegnare al lavello per avere la giusta funzionalità, sempre tenendo conto di particolari necessità ed esigenze. Idealmente, la zona dedicata al lavello dovrebbe essere ben illuminata e affinché sia comoda è necessario che ai suoi lati ci sia uno spazio libero per poter appoggiare pentole e piatti da asciugare oppure per l’utilizzo di un tagliere.  Cucina con ampio lavello nell’isola Il lavello sull’isola risulta molto funzionale, essendo in una posizione centrale infatti può essere raggiunto facilmente da ogni punto della cucina, fatta eccezione per le cucine molto grandi dove si potrebbe pensare di collocare un secondo lavabo. I fornelli posti alle spalle dell’isola dove si trova il lavello agevolano i movimenti all’interno della cucina.  Il blocco centrale permette di installare un ampio lavello che si può dotare di accessori che lo rendano ancora più pratico come scolapasta e taglieri. Inoltre, se l’isola è ampia rimarrà dello spazio da usare come utile bancone oppure al lavello si potranno affiancare i fornelli, con relativa cappa aspirante. Installare il lavello sull’isola della cucina darà maggiore libertà nella composizione del resto della cucina che potrà avere più spazio libero per i piani di lavoro.  Se si installa il lavabo sull’isola bisognerà prevedere un’illuminazione adeguata. Una lampada a sospensione installata in corrispondenza del lavandino è una soluzione che garantisce una buona visione in questa area e contribuisce a definire lo stile della cucina.  Cucina: pratico lavello nella penisola Le cucine con penisola hanno molti punti in comune alle cucine con isola. La penisola, a differenza dell’isola, ha un lato che si va ad unire alla cucina in linea. Si tratta in ogni caso di un blocco che delimita l’area cucina dalla zona pranzo, se si tratta di una cucina abitabile, o dalla zona giorno, se si tratta di una cucina open space. Disporre il lavandino proprio sulla penisola risulta comodo poiché da questa posizione si raggiunge ogni parte della cucina, sia se si tratta di una soluzione ad L quindi su due lati sia se è una distribuzione a U, quindi su tre lati.  Cucina con tradizionale lavello sotto pensili e mensole Nelle cucine tradizionali, l’area sopra al lavello viene utilizzata per riporre i vari accessori che si utilizzano in cucina utilizzando pensili o mensole. Il lavandino occupa la parte sul piano, ma è in stretta relazione con gli elementi posti sopra di esso, da valutare per non compromettere la funzionalità. Installare i pensili nella parte alta della cucina consente di avere una cucina dallo stile molto lineare. Il pensile posto sopra al lavabo potrà contenere uno scolapiatti che faciliterà il momento della pulizia delle stoviglie. Bisognerà calibrare profondità ed altezza in modo che i normali movimenti durante l’utilizzo non risultino scomodi, anche in funzione dell’altezza dell’utilizzatore. Nel caso delle mensole queste queste hanno una profondità contenuta tale da non interferire con le attività che normalmente coinvolgono il lavello, ma dovranno partire da un’altezza adeguata. Sono una soluzione visivamente leggera, che inoltre non ruba troppo spazio al lavello e si possono adottare anche in presenza di basi dalla profondità ridotta che si possono installare in situazioni particolari in cui la superficie della cucina è particolarmente ridotta. Cucina: luminoso lavello sotto la finestra Se nell’area in cui si vuole inserire la cucina è presente una finestra questa non deve essere considerata un ostacolo perché sarà una postazione ottimale per l’installazione del lavello. In corrispondenza della finestra il lavandino godrà infatti dell’ingresso di abbondante luce naturale durante il giorno e offrirà una gradevole vista sull’esterno. Affinché questa soluzione sia realizzabile è necessario che l'infisso sia adeguato oppure si potrà optare per la sua sostituzione. Ad esempio, se la finestra è di tipo a battente l’apertura delle ante potrebbe costituire un disagio oppure il rubinetto potrebbe rappresentare un ostacolo alla normale apertura delle stesse, per cui si potrà ripiegare su finestre con apertura scorrevole o a vasistas. Cucina con due lavelli: innovativi nell’isola e sotto la finestra Infine vediamo una soluzione innovativa che prevede l’inserimento di ben due lavelli nella stessa cucina. Disporre un lavandino nell’isola ed un secondo lavandino sotto alla finestra permetterà di ottenere una cucina di livello quasi professionale.  Questa originale idea permette di apportare grande comfort nelle cucine più ampie, soprattutto se utilizzate contemporaneamente da più persone che in questo modo non rischieranno di intralciarsi a vicenda.  Un’opzione da considerare è infatti l’utilizzo distinto per i due lavelli in base alle operazioni da svolgere. Ad esempio si può utilizzare il lavabo più vicino alla lavastoviglie per sciacquare le stoviglie prima di inserirle al suo interno. Il secondo lavabo invece, installato sull’isola centrale, sarà più pratico per tutte le fasi di preparazione dei pasti, come lavare le verdure o riempire d’acqua le pentole da mettere sul fuoco. Avendo stabilito utilizzi differenti ognuno dei due lavandini potrà avere forme e dimensioni differenti, scelti in funzione dell’operatività di ognuno di essi.
Carta da parati in camera da letto: testiera con tappezzeria da sogno
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La zona notte è una particolare area di casa, molto intima e riservata, dove il design, lo stile e i colori devono sostanzialmente piacere a chi la occupa e soddisfare appieno le esigenze e necessità che una camera da letto deve avere. Stabilito ciò, arredarla e decorarla per creare un look sorprendente e al tempo stesso accogliente, diventa semplice se si seguono alcune linee guida che interior designer e professionisti del settore espongono in maniera indiretta su riviste, progetti pubblicati o canali dedicati all’home decor, o in modo diretto se consultati vis a vis dai committenti. Una tendenza ritornata di gran moda, e grandemente utilizzata e pubblicizzata da architetti e progettisti per creare delle zone notte da sogno, è la carta da parati. Molteplici sono le ideazioni che possono ispirare la pianificazione di una camera padronale: con stili a sé stanti o eclittici con commistione di più elementi; monocrome o con colorazioni che traggono spunto da svariate palette, materiche e sapientemente lavorate. La carta da parati, tra questi, è il metodo più semplice e sbrigativo per modificare l’aspetto di una camera da letto. Con piccole applicazioni, per incorniciare la testiera, ad esempio, riesce già a sottolineare il profilo estetico ed espressivo che si vuole ricreare in un ambiente della zona notte, dall’industrial style al country, dallo shabby chic allo stile scandinavo, connotandolo in modo specifico e distintivo a seconda della fantasia scelta. Carta da parati in camera da letto: floreale e glamour I motivi floreali sono un must nel mondo della carta da parati. Da sempre i fiori sono un tema ricorrente e molto apprezzato in ogni epoca in cui sono stati impiegati. Piccoli o di grandi dimensioni, stilizzati o appariscenti, riescono a donare ad una camera da letto un look glamour e sofisticato. Questo rivestimento classico riesce a stupire in ogni circostanza per l’eleganza e la freschezza che lo contraddistinguono e che lo rendono un mood sempre attuale per decorare i vari ambienti di casa. Grazie alla morbidezza e consistenza di alcune tipologie di carta da parati, dal proprio letto è possibile toccare una testiera che al tatto risulta morbida e soffice proprio come i petali di un ricco e profumato bouquet. Combinazioni di colori e disposizione dei disegni, giocano un ruolo fondamentale su tutto l’arredo circostante e se enormi composizioni floreali denotano uno stile più romantico e sognatore, decorazioni in verde con grandi foglie e geometrie più pragmatiche ne caratterizzano uno più attuale e contemporaneo alla urban jungle. Camera da letto con carta da parati paesaggistica Per chi ama viaggiare e assaporare quello spirito di avventura anche all’interno della propria casa, ispirarsi ad una carta da parati paesaggistica, può essere un’ottima modalità per spostarsi in giro per il mondo anche durante sonni tranquilli in una comoda zona notte. Se possedete uno spirito da giramondo e siete appassionati di escursionismo e di vita immersa nella natura e da gustare all’aria aperta, ecco che la vostra testiera letto non potrà che accogliere un’immagine spettacolare di un bosco di montagna, di una giungla tropicale o di una distesa aperta nella savana. Per coloro che prediligono invece mete più tranquille, magari cittadine dove poter visionare monumenti ricchi di storia, visitare musei e zone caratteristiche di epoche passate o più recenti, ecco che l’utilizzo di uno skyline su Venezia, Roma, Londra, Parigi o New York, sulla carta da parati nella vostra camera padronale, non potrà che essere la testimonianza di un viaggio meraviglioso appena concluso o l’auspicio di uno spostamento futuro verso una meta tanto ambita e sognata. Carta da parati: monocolore con effetto sfumato Il monocromatismo è un atteggiamento che molti utilizzano per abbellire e decorare i vari spazi di un’abitazione, in modo particolare in una camera da letto, dove sensazioni di relax e tranquillità devono emergere soprattutto dall’ impiego di poche tinte tenui e pacate. Per rendere questa tematica un pochino più avvincente, uno stratagemma di cui servirsi, è quello dell’utilizzo di un monocolore ma applicato con effetto sfumato e non direttamente a parete ma su una carta da parati materica che riesca a creare l’illusione di avere una nuvola palpabile dietro la testiera del proprio letto. L’illusione ottica raggiunta saprà soddisfare le aspettative e la colorazione scelta diventerà la linea guida per tutti gli accessori che interesseranno un progetto particolare di interior decor su una camera matrimoniale unica e originale. Carta da parati: damascata e chic Per realizzazioni classiche e di stile, dove si ha l’impressione che il tempo si sia fermato, ma dove il buongusto che la contraddistingue prosegue invece negli anni, la carta da parati damascata e chic è la decorazione murale da scegliere per creare ambienti raffinati ed eleganti. L’arredo circostante influisce sulla tendenza che si vuole attribuire allo spazio e in una camera da letto passare da uno stile tradizionale barocco ad uno spiccatamente vintage con disegni volutamente scoloriti e sfumati è facilissimo sostituendo semplicemente qualche foglio di carta da parati qua e là. Insomma un classico rivisitato che trova anche in abitazioni contemporanee la sua perfetta collocazione in progetti di home decor. Camera da letto: carta da parati moderna effetto mattoni Attuale e contemporaneo, con inflessi volutamente accolti dallo urban style, dove il soggetto “materico” vince su tutto, sono l’emblema di una carta da parati moderna effetto mattoni, cemento, marmo o pietra. Se i materiali allo stato grezzo e a vista sono la vostra passione, ma per motivi differenti non si ha avuto la possibilità di inserirli in un progetto di interni in camera da letto, ecco che una wallpaper a tema può aiutare nel proporre delle pareti dal design originale. Particolari le soluzioni in 3d dal forte impatto visivo e tattile e proposte in colorazioni differenti per tutte le richieste. Camera da letto con carta da parati dal sapore nordico Solamente guardandole queste carte da parati per la camera da letto, e non solo, riflettono nell’immediato uno spiccato stile scandinavo molto intenso ed energico. La spiccata grafica dello stile nordico è ben riconoscibile nelle texture utilizzate, sia che si tratti di disegni geometrici o che si attinga dal mondo della botanica. Tutti gli elementi naturali svolgono un ruolo importantissimo nella cultura e nello stile balcanico, ben radicato nei complementi d’arredo e negli accessori circostanti. Così, anche nella carta da parati di una camera da letto matrimoniale, grandi distese di boschi e vegetazione in genere, vengono introdotti per creare uno sfondo essenziale che caratterizzi una zona notte non eccessiva ma al contempo curata nei minimi dettagli.
Sistemi ombreggianti per esterni: idee e soluzioni
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Durante la bella stagione, usufruire e godere intensamente dei propri spazi outdoor di casa, è lo scopo che ognuno di noi si prefigge. Molte volte, per la mancanza di ombra o per la scelta di sistemi e tecniche non appropriate ciò non avviene nel modo in cui ci si aspetterebbe. Avere le idee chiare sulle svariate proposte e soluzioni, per vagliare i sistemi ombreggianti per esterni più adatti a ciascuna realtà e contesto, è importantissimo per non incappare in errori, a volte costosi, di ritrovarsi con dei prodotti inutilizzabili e da sostituire dopo poco tempo. Ma come utilizzare il sistema ombreggiante outdoor più adatto e capire se proprio quel metodo, quello stile e quelle modalità fanno al caso nostro? Per rispondere a questa domanda, Archisio vi vuole presentare qui di seguito, 5 metodologie molto differenti tra loro. Caratteristiche, requisiti e peculiarità diverse connotano ciascuna progettazione, ottimale per poter interpretare i sogni e i gusti di tutti. Ponderarle con attenzione aiuterà ad indirizzarsi verso l’opzione più consona e che meglio soddisferà i reali bisogni di ogni situazione. Pergole ombreggianti: legno e tessuti Uno tra i tanti validi metodi per ripararsi dalle elevate temperature e dalla calura estiva, senza dover ricorrere a strutture troppo invasive su balconi o terrazze, è quello di sfruttare materiali naturali, come il legno, abbinati a tessuti chiari e leggeri, per creare dei sistemi ombreggianti adatti al luogo in cui devono essere inseriti, senza alterare lo skyline di paesaggi esterni da godere appieno e in tutta tranquillità. Molte località di mare o di montagna adottano questo escamotage per creare una continuità architettonica con il costruito dell’abitazione stessa e senza interferire in modo consistente con il panorama outdoor. Progettazioni splendide e poco invasive per ogni mood abitativo a cui lo si vuole associare. Ombrellone: classico ma sempre in voga Per coloro che prediligono le soluzioni immediate, da eseguire seguendo semplici operazioni di montaggio e da rimuovere in modo agevole e veloce, ecco che il tipico ombrellone, classico ma sempre in voga, sarà perfetto per creare zona d’ombra in giardino o nel patio, da condividere con amici e familiari. Se possedete uno spiccato estro artistico, adornare casa con sistemi ombreggianti colorati e sgargianti, è sicuramente un metodo per celebrare appieno l’arrivo della bella stagione e renderla ancora più frizzante ed entusiasmante. Molteplici sono i prodotti sul mercato, tra cui è possibile scegliere svariate fantasie, colorazioni, forme e materiali, che ben si prestano a ciascuna esigenza e necessità. L’ombrellone rotondo con sostegno centrale, removibile e inserito in una base apposita, è sicuramente adeguato per trovare ristoro in spazi ridotti, date le sue dimensioni contenute e alla facilità di essere spostato all’ occorrenza. I modelli quadrati o rettangolari, in tessuto neutro bianco o color ecrù, trovano invece largo impiego su ampie terrazze o giardini data la mole più importante della loro apertura, che avviene tramite mini carrucola con braccio decentrato in legno o in alluminio. Vele ombreggianti: design e leggerezza Oggetti di design che sono entrati a gran voce nella progettazione di aree esterne, sia per le scelte stilistiche ed estetiche che li caratterizzano, sia per le peculiarità tecnologiche di resistenza agli agenti atmosferici e alla leggerezza delle forme e dei materiali che li costituiscono. Le vele ombreggianti sono ormai un vero e proprio must nel mondo dell’arredo per esterni che trova le sue origini nel settore nautico e ne sfrutta tutte le qualità creando complementi nel campo dell’outdoor, perfetti e pratici per adattarsi a qualsiasi tipologia di clima, altitudine e temperatura. Lo spazio a disposizione può essere ristretto o ampio, poco importa, in ogni situazione il disegno progettuale renderà contemporaneo lo stile della vostra area all’ aperto, assicurando una soluzione finale dove design e leggerezza faranno da padroni. La particolarità delle vele risiede nella possibilità di realizzare spazi accoglienti e ombreggiati ad hoc e su misura. La personalizzazione dei teli permette infatti di creare delle geometrie uniche, con parti sovrapposte e componibili a piacere, a seconda del progetto che si intende produrre. I sistemi di ancoraggio sono molteplici e possono essere fissati direttamente tramite corde a cancellate e strutture esistenti, o a pali in dotazione minimalisti e poco invasivi. Ombreggianti naturali: vegetazione e fiori rampicanti Quando la vegetazione è la padrona assoluta in una casa e la si vuole mettere ancor più in evidenza in ogni sua forma e funzione, ecco che utilizzarla come ombreggiante naturale su pergole, utilizzando piante verdi e fiori rampicanti, è un modo come un altro per progettare zone d’ombra outdoor ma senza introdurre elementi antropici, che in alcune soluzioni poco si adattano allo scenario esterno che si intende organizzare in giardini o su terrazze. La scelta di essenze profumate enfatizza ancor di più i tratti tipici del luogo in cui ci trova, rendendo esclusivo e inconfondibile uno spazio all’ aperto tutto da vivere, magari organizzato per una romantica cena per due. Tende da sole: estendibili o capottine fisse Piccoli balconi di appartamenti cittadini o verande capienti in case di campagna, possono essere fruiti maggiormente se i sistemi ombreggianti vengono realizzati in modo puntuale per soddisfare ogni richiesta e necessità. In fabbricati d’epoca, e non solo, chi intende inserire un elemento sulla facciata esterna, deve presentare una richiesta all’ amministratore in carica non avendo margine di scelta sul prodotto già precedentemente concordato e standardizzato per ogni condomino. Ciò implica una scelta poco personale, ma oculata, sull’ inserimento di oggetti che devono essere uguali per chiunque intenda usufruirne, in modo da evitare accozzaglie di stili, colori, materiali e geometrie. Molto glamour le classiche capottine fisse, sempre trendy, su balconcini di città, sotto le quali è possibile godere di momenti rilassanti e in piena ombra, in zone chic urbane e alla moda. Oltremodo utili e versatili le tende da sole estendibili, molto pratiche e funzionali in abitazioni condominiali o singole. Moltissimi modelli vengono oggi presentati per chi intende usufruire di questo sistema ombreggiante. Se un tempo la loro ampiezza era raggiungibile con un'unica inclinazione, oggi giorno è possibile decidere l’angolazione della stessa tramite bracci orientabili e seguire l’andamento del sole sino ad arrivare a chiusure complete e verticali.
Bagno di servizio: piccolo ma utile in casa
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Grande o piccolo che sia, il bagno di servizio rappresenta una grande comodità. Utile quando si hanno ospiti in casa, ma non solo, perché può salvare la routine mattutina evitando le code se è il secondo bagno della casa.  Spesso si tratta di un bagno ricavato in una superficie molto ridotta e privo di finestra. Inoltre, essendo un bagno secondario, non deve essere necessariamente completo di tutti gli elementi. Possono mancare il bidet così come possono non essere presenti né doccia né vasca. Può ospitare inoltre funzioni aggiuntive come la lavanderia, che contribuisce a dargli la connotazione di zona di servizio della casa. Non per questo però deve essere un ambiente buio ed inospitale. Per realizzare un bagno di servizio, solitamente caratterizzato da dimensioni contenute, bisogna mettere in atto soluzioni che permettano di ottimizzare al meglio ogni singolo centimetro per riuscire ad ottenere soluzioni su misura che diano reali vantaggi.  Con le giuste attenzioni nella progettazione, il bagno di servizio acquisterà funzionalità, comfort e anche dal punto di vista estetico potrà risultare curato ed armonioso.  Una chiave per valorizzare un ambiente come il bagno di servizio è sicuramente agire in modo da sfruttare al massimo la sua superficie ma senza caricare eccessivamente. Meglio optare per qualcosa di semplice ma d'effetto.  Certamente ricorrere ai servizi di un progettista esperto, come un architetto o un interior designer, permette di ottenere un risultato di maggiore qualità. Un professionista, infatti, riesce ad avere una visione più completa data dalle sue conoscenze specifiche ed ha la capacità di mettere a punto soluzioni personalizzate oltre a risolvere dei problemi che appaiono insormontabili per un non addetto ai lavori.  Per chi vuole cavarsela da sé, sarà necessario investire del tempo per pianificare il tutto, cercando le soluzioni migliori da adottare. Di seguito le 5 principali regole per realizzare con successo un bagno di servizio. Valuta i sanitari da inserire Quando si devono scegliere elementi come i sanitari le possibilità sono davvero tante, così tante che diventa difficoltoso scegliere. Per un bagno di servizio questa scelta viene ulteriormente complicata se lo spazio disponibile è molto ristretto. Per questo motivo valutare i sanitari da inserire con molta attenzione alle caratteristiche ed alle dimensioni è una regola da non trascurare.  Per un bagno di servizio in molti casi sarà necessario orientarsi verso sanitari salvaspazio, con profondità e larghezza ridotta in modo da riuscire a mantenere il comfort necessario. In quanto al lavabo ci sono diverse possibilità per l’inserimento in un bagno di servizio. A seconda della superficie che si può destinare a questo imprescindibile elemento, si andranno a valutare quelle più idonee. Potrebbe essere una buona soluzione l’utilizzo di un lavabo freestanding oppure un mobile bagno con lavabo da incasso dalle dimensioni molto ridotte.  Considera rivestimenti neutri Puntare su superfici dai colori neutri è una strategia che apporta diversi vantaggi in un bagno piccolo. Innanzitutto perché un ambiente di dimensioni ridotte ha bisogno di soluzioni che permettano di amplificare la superficie, ed utilizzare tonalità neutre come il bianco, il crema, il grigio o il beige costituisce un modo per amplificare la luminosità presente. In aggiunta un ambiente con colorazioni neutre appare più spazioso.  Realizzare dei rivestimenti neutri tuttavia non significa utilizzare materiali privi di carattere. Sono molti i materiali che hanno queste sfumature neutre e producono un effetto suggestivo. Il legno chiaro, il marmo, il cemento, sono esempi di superfici da considerare.  Prevedi un’ottima illuminazione L’illuminazione artificiale, importantissima in qualsiasi ambiente interno, in bagni di servizio, soprattutto se sono ciechi, diventa ancora più indispensabile. L’assenza di una finestra deve infatti essere compensata con l’inserimento di luci che permettano di illuminare lo spazio perfettamente.  L’installazione di luci LED permette di ottenere un’illuminazione d’ambiente uniforme che costituisce la base necessaria per ottenere un ambiente confortevole. A questa si potranno aggiungere altre luci complementari che consentiranno di illuminare in modo preciso alcune aree. Sarà necessaria, ad esempio, una illuminazione puntuale nella zona vicino al lavabo, così da avere una buona visione in prossimità dello specchio. Oltre a queste luci di carattere funzionale si possono aggiungere delle luci decorative che daranno al bagno di servizio un’atmosfera suggestiva e sofisticata. Utilizza pochi complementi d’arredo Una regola fondamentale da rispettare quando si realizza un bagno di servizio è limitarsi nell’aggiunta di complementi d’arredo. Sebbene la tentazione di abbellire il bagno inserendo complementi ed elementi decorativi di ogni genere sia molto forte bisognerà limitarsi, selezionando con cura pochi elementi. Introdurre soltanto ciò che è realmente funzionale o che possa dare qualcosa in più all’atmosfera che si vuole creare. Sempre senza esagerare, basta qualche piccolo tocco per evitare di avere un ambiente freddo. Optare per complementi dal minimo impatto è la strada da preferire quando si arreda una stanza piccola come il bagno di servizio. Elementi leggeri e dalle linee epurate permettono di non appesantire l’ambiente con la loro presenza. Nonostante questo ogni complemento contribuirà a dare carattere alla stanza, per cui deve avere una propria personalità purché sia in sintonia con l’ambiente generale. Esamina la praticità di soluzioni slim Quando la conformazione del bagno di servizio è particolarmente stretta il ricorso a soluzioni slim può salvare la situazione. Per quanto riguarda i lavabi da bagno ci sono modelli che si caratterizzano per dimensioni compatte. Un lavabo dalla forma allungata e poco profonda si riesce ad inserire più facilmente all’interno di un piccolo bagno ma bisognerà valutarne prima la praticità. Installare un lavamano, una tipologia di lavabo pensata appositamente come soluzione salvaspazio, sarà sufficiente in un bagno destinato all’utilizzo degli ospiti ma potrebbe essere scomodo per un utilizzo quotidiano. I più piccoli possono avere una profondità di appena 25 cm. Un lavabo slim sospeso è una soluzione che permette di ottenere un effetto molto arioso. Oltre ad occupare poco spazio, lascia la parte sottostante priva di ingombro per cui avrà un effetto visivamente molto leggero. Scegliendo un modello che si distingue per linee semplici ed epurate l’effetto sarà ancora più significativo. Queste sono 5 regole da seguire per arredare un piccolo bagno di servizio con successo. Oltre a ciò, bisogna sempre ricordarsi di tenere il secondo bagno in perfetto ordine, evitando di trasformarlo in una sorta di ripostiglio. Se privo di finestra è fondamentale, inoltre, dotarlo di un efficiente sistema di aerazione meccanica che consentirà di evitare i fenomeni di condensa dovuti all’umidità prodotta all’interno del bagno, così come previsto dalle normative vigenti.
Induzione o gas: piani cottura a confronto
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  Dopo aver scelto lo stile, la disposizione e il colore di una cucina per la nostra nuova abitazione, il passo successivo è capire quali elettrodomestici inserire seguendo i consigli e le indicazioni di professionisti esperti del settore. Ascoltare esperienze di amici o familiari può essere utile ma non fatevi influenzare da idee, mode e tendenze, che con il tempo lasceranno spazio ad altre novità. Per la selezione di molti elementi è bene ponderare la capacità e l’efficienza a lungo termine.  Per un piano cottura in cucina, per esempio, si deve tenere in alta considerazione il suo utilizzo quotidiano molto intenso. Pertanto, vagliare attentamente i pro e i contro delle due alternative di cottura a induzione o gas, è il primo passo consigliabile da seguire per capire quale tra queste modalità, sia la migliore e meglio adattabile alle proprie esigenze e necessità. Funzionamento di un piano cottura a gas  I fornelli a gas sono un’opzione, ancora oggi, molto quotata all’interno di una cucina. I modelli più datati venivano accessi manualmente, ruotando le manopole sulla posizione intermedia e utilizzando un apposito accendigas, un fiammifero o un accendino. Questo veniva posizionato vicino alla parte centrale del fornello per pochi secondi, finché la fiamma stessa non veniva accesa. Dove la fornitura diretta di gas metano non era prevista, in modo particolare in abitazioni isolate o difficoltose da raggiungere per l’allacciamento della rete, era indispensabile utilizzare bombole di gas propano (GPL) per far funzionare il fornello.  Oggi giorno, questo metodo è quasi del tutto superato e il funzionamento di un piano cottura a gas è più immediato grazie a modelli dotati di una termocoppia che si attiva tenendo premuta le manopole per 4-5 secondi. Questo dispositivo obbligatorio, è molto importante perché svolge la funzione di una valvola di sicurezza, garantendo la reale presenza della fiamma sui vari fuchi del fornello. Se il piano cottura per qualsiasi motivo non si dovesse accendere, la termocoppia rileva l’assenza di fiamma e chiude il rubinetto del bruciatore, non permettendo esalazioni pericolosissime di gas.  Come funziona un piano cottura a induzione  Il piano cottura a induzione è un tipo di fornello che sfrutta il principio dell'induzione elettromagnetica per poter cucinare e scaldare cibi e pietanze. Non vi è nessuna presenza di gas o di fiamma e il suo funzionamento è relativamente semplice e si serve invece dell’impiego di corrente elettrica. Un campo magnetico, generato dall’energia che passa attraverso una bobina, produce il calore necessario per riscaldare pentole e padelle che sono posizionate su una superficie piana solitamente in vetrocemento. L’alta temperatura raggiunge solamente la parte interessata dove viene posizionato il tegame, trasferendo il calore in modo diretto dalla piastra al contenitore per la cottura.  Piano cottura a gas: vantaggi e svantaggi  Se la vostra cucina è sempre attiva, con molte e costanti preparazioni giornaliere e settimanali, allora un piano cottura a gas potrà soddisfare appieno le vostre aspettative. Molti i vantaggi di questa metodologia di cottura dei cibi da valutare, con qualche fattore più sfavorevole da considerare. Piano cottura a gas – vantaggi: in presenza di eco-bruciatori ad alta efficienza, la fuoriuscita delle fiamme è oltremodo uniforme, garantendo miglior stabilità nella combustione e ottimizzandone il rendimento; in situazioni improvvise di black-out è sempre possibile adoperare il gas; per questo tipo di cottura possono essere impiegate padelle e pentole di qualunque genere di materiale e forma. Piano cottura a gas – svantaggi: l’intensità del calore viene gestita in modo istantaneo ruotando le manopole del fornello che regolano istantaneamente la fuoriuscita della fiamma. Questo procedimento risulta però poco preciso perché gestito manualmente e solo ‘a occhio’, senza riferimenti specifici; la combustione del gas consuma ossigeno all’interno della cucina, pertanto è bene avere un costante ricambio d’aria nell’ambiente; sono necessari dei controlli da parte di personale qualificato, per constatare il corretto funzionamento e la validità di ogni parte del piano cottura a gas; la superficie di un pian di questo tipo richiede una pulizia più puntuale di ogni componente, poiché la combustione annerisce i vari elementi sagomati che vanno igienizzati a fondo in ciascuna delle loro parti. Piano cottura a induzione: pro e contro  Un piano cottura a induzione possiede sicuramente tanti pro che lo hanno reso la modalità più scelta tra quelle impiegate per cucinare in casa. Arredi per cucine contemporanee o complementi in stile più classico, vengono oggi giorno affiancati dall’utilizzo di questa procedura per cuocere e scaldare, perché molto versatile e adattabile in modo perfetto a qualsiasi aspetto esteriore e stilistico desiderato. Vediamo insieme cosa può far propendere verso tale opzione e cosa invece ha ancora di svantaggioso. Piano cottura a induzione - pro: facilità di pulizia e igiene, grazie ad uno strato superficiale liscio e omogeneo, senza fuochi sporgenti; estetica lineare e minimalista, proposta nelle colorazioni nere o bianche, adattabile ad ogni stile e tendenza; altissimo rendimento, con un’efficienza nell’ordine del 90%, rispetto a un piano cottura tradizionale; riduzione dei tempi di cottura grazie alla minor dispersione del calore localizzato; maggior sicurezza grazie all’ubicazione puntuale dell’emissione di alta temperatura, necessaria solo dove il contenitore deve essere realmente scaldato. Piano cottura a induzione – contro: costo iniziale lievemente più elevato a paragone di un piano cottura a gas; aumento della capacità del contatore; la superficie di un piano a induzione richiede l’utilizzo di pentole specifiche con caratteristiche magnetiche e fondo piatto. Piano cottura a induzione o gas: costi a confronto  Acquistare un piano cottura a induzione ha sicuramente un costo iniziale più elevato rispetto ad un tradizionale fornello a gas di cui tutti siamo a conoscenza di quale sia approssimativamente la spesa da affrontare per il suo consumo (il budget da stimare è di circa 1euro/mc). Per quel che riguarda l'acquisto dei vari modelli è facilmente ipotizzabile che il prezzo per un piano cottura a gas sia nell'ordine della metà, circa, rispetto all'importo da versare per uno a induzione (si può partire da prodotti tra i 100 e i 200 euro a gas e i 250 e 500 euro per uno a induzione e salire fino a oltre 1.000 euro per modelli particolari). La scelta del primo modello è adatta per coloro che hanno convenienza nell’utilizzo della corrente elettrica rispetto ad un consumo di metano. Per chi possiede tariffe convenienti per la fornitura di energia, perché associato alla possibilità di produrla da sé attraverso impianti fotovoltaici, potrà constatare che i costi in bolletta saranno davvero irrisori e potranno usufruire di una cucina quasi a costo zero.
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