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Cuscini in camera da letto: 5 materiali per il benessere e il riposo
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L’importanza della scelta dei cuscini per la zona notte è davvero fondamentale per poter garantire un livello eccellente di relax e per riuscire dormire in modo tranquillo e con una postura corretta che parte proprio dalla adeguata posizione della testa sul guanciale più conforme. Un acquisto sbagliato può comportare conseguenze gravi per tutto il corpo, con dolori a collo e spalle, che influenzano negativamente anche la postura della colonna vertebrale. Ma come scegliere quello giusto per ottenere il benessere e il riposo che stiamo cercando? I cuscini hanno tantissime caratteristiche che vanno ben valutate e ponderate per ciascuna esigenza e necessità. Va considerata la posizione in cui si dorme, maggiormente supini, su un lato o proni, oltre al calcolo dell’altezza più consona, la forma più performante e la durezza oltremodo appropriata. Un aspetto che però va considerato prima degli altri è sicuramente il materiale con cui viene realizzato un cuscino, perché in base a questo derivano tutte gli alti connotati sopracitati. Archisio ve ne propone a confronto 5, ciascuno con le sue qualità e prerogative. Cuscini in lana: tradizionali ma sempre in voga I cuscini in lana sono tra i più tradizionali in commercio oggi giorno e benché materiali innovativi e tecnologie all’avanguardia abbiamo catturato gran parte del mercato, tali tipologie di prodotti imbottiti sono sempre in voga e chi li utilizza non desidera in alcun modo sostituirli con elementi più attuali e di ultima generazione. Per chi pensa che sia perfetto solamente durante la stagione più fredda è in errore poiché la lana, come altre fibre naturali, gode di peculiari caratteristiche termiche autoregolanti, che lo rendono ottimale per essere impiegato in ogni stagione. Un altro aspetto positivo di questo guanciale, che aiuta il riposo notturno, riguarda la capacità di rimanere asciutto, assorbendo un’eventuale eccessiva sudorazione e facilitando la traspirazione sotto la nuca. Acari e germi sono i classici nemici di quasi tutti i materiali naturali poiché tendono a proliferare tra le fibre. Per fronteggiare questa sgradita seccatura è sufficiente arieggiare costantemente i cuscini e avvolgerli in una copertura lavabile antibatterica. La lana può e dovrebbe essere lavata e cardata ogni anno per dare nuova “robustezza” al cuscino e il consiglio è quello di sostituirla completamente circa ogni 4 anni. Cuscini in lattice: ergonomico e indeformabile Ergonomici e indeformabili sono i cuscini in lattice con struttura a microcelle e che hanno dato vita ad una nuova tipologia di elemento imbottito che dona benessere e agiatezza per un riposo tranquillo e rilassante in una zona notte di casa. I pro di questo materiale sono moltissimi e tutti elevati all’ennesima potenza per offrire vantaggi indiscussi che riguardano: la facoltà di decidere il tipo di lattice: naturale, sintetico o un mix di entrambi; la disponibilità di essere realizzati in differenti forme (saponetta, a doppia onda, cilindrico); la possibilità di scegliere l’altezza e la durezza; le proprietà antibatteriche, anallergiche e traspiranti. A fronte di un costo più elevato rispetto ad altri tipi di cuscini, quelli in lattice sono più duraturi nel tempo e hanno una vita media che si aggira tra i 3 e i 5 anni. Dopo questo periodo le sue performance generali iniziano a subire dei leggeri cambiamenti che fanno diminuire anche le sue proprietà igienico-sanitarie non potendo essere lavato ma solamente esposto periodicamente all’aria fresca. Cuscini memory: versatili e all’avanguardia I cuscini memory sono costituiti da un materiale spugnoso elastico, che dopo essere stato sottoposto a pressione, adattandosi al peso della testa, ritorna nella sua forma originale. Sono considerati qualitativamente eccezionali perché permettono alla colonna vertebrale di posizionarsi in modo ottimale grazie alla postura corretta del collo sul cuscino stesso. Assumono un comportamento particolare rispetto ad altri materiali e tipologie di cuscini, dal momento che riescono a mantenere la propria geometria intatta per un lungo periodo, avvolgendo in maniera costante la nuca, con la conseguente produzione di effetti benefici sul riposo di chi li utilizza. Esistono due varietà di cuscini memory: i tradizionali, prodotti con una schiuma viscosa e quelli con il gel, che ricopre superficialmente un cuscino del primo tipo, contenendo il calore corporeo. Sono ipoallergenici, consistenti in modi differenti, bassi, medi o alti a seconda della densità della spugna. Hanno lunga durata, che comunque varia da modello a modello e possono essere lavati, ma esclusivamente a secco. Tra i contro vi è probabilmente solo il budget da investire, che si colloca nella fascia medio-alta dei listini di mercato, ma con un rapporto qualità-prezzo davvero perfetto. Cuscini in piuma: perennemente soffici e morbidi Le caratteristiche che contraddistinguono un cuscino in piuma sono molteplici e tutte adeguate al fine di rendere questi guanciali perennemente soffici e morbidi. Il comfort che ne deriva va di pari passo con le qualità traspiranti e termoregolanti tipiche di questo elemento indispensabile per la zona notte. Per evitare agglomerati di piume indesiderate e ammassate in maniera disomogenea è bene valutare quei prodotti che hanno come rivestimento una fodera realizzata a tessitura, con un ordito fitto, in modo da evitare quegli spiacevoli e scomodi mucchietti negli angoli del cuscino stesso. A differenza di altre tipologie di materiali, le piume necessitano di alcune manovre quotidiane per essere sempre al top.  Infatti, sprimacciare il cuscino e lasciarlo all’aria aperta per riprendere vigore, sono due compiti che dovrebbero essere eseguiti dopo ogni notte di sonno. Per quanto riguarda invece un lavaggio straordinario da eseguire dopo periodi più lunghi di utilizzo, è consigliabile ricorrere a lavanderie specializzate per una procedura a secco con trattamento anti acaro. La durata di un cuscino in piuma? Non vi è un tempo prestabilito e definibile in mesi o anni. Quando il guanciale in piuma non riesce più a ritornare in forma per mantenere l'altezza originale, significa che non offre più il sostegno corretto, pertanto sarebbe bene sostituirlo con un prodotto nuovo e fresco. Cuscini in fibra sintetica: antiallergico e antibatterico Tra i cuscini che non hanno necessità di manutenzioni straordinarie o accortezze particolari, vi sono quelli realizzati in fibra sintetica riempiti in poliestere traspirante, e che presentano moltissimi pregi. Questi possono infatti: essere realizzati in varie forme; riprodurre la morbidezza dei cuscini classici; igienizzati anche in lavatrice. Ma le caratteristiche fondamentali che li contraddistinguono riguardano essenzialmente due fattori, quello antibatterico e quello antiallergico. Sono decisamente perfetti per chi ha problemi respiratori dovuti ad allergie o intolleranze e riduce quasi a zero i problemi relativi agli acari rispetto ai cuscini tradizionali. Vanno sostituiti circa ogni 3 anni.
Cucina di stile: 8 bellissimi paraschizzi in bianco
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  Arredare una cucina per ottenere un progetto omogeneo, unitario e con lo stile che più ci piace, non significa solamente preoccuparsi di acquistare mobili di tendenza corredati di tutti gli optional necessari ad una zona cottura. E’ necessario prendere in considerazione anche altri fattori che le sono strettamente legati, come la scelta del tavolo e delle sedie ad esso abbinate, la tipologia di illuminazione più consona e il paraschizzi assolutamente utile e funzionale da posizionare nelle zone maggiormente sottoposte all’accumulo di vapore, umidità, acqua e grassi dovuti all’utilizzo di fornelli e lavello. Infatti è proprio in queste zone che la parete subisce una grande sollecitazione e deve essere igienizzata costantemente a livello quotidiano. Questo elemento è forse il più difficoltoso da individuare e accostare all’arredo di una cucina, data la varietà di materiali, colori e finiture che il mercato propone. Per chi non se la sente di osare o teme che una soluzione in voga sul momento possa a lungo termine stancare, può puntare sul classico e tradizionale bianco e personalizzare il paraschizzi per quel che riguarda la scelta materica o la forma, le dimensioni o la posa delle piastrelle, per avere comunque una cucina pratica ma soprattutto dallo stile e design impeccabile. Cucina: paraschizzi moderno in vetro bianco Il vetro è un prodotto molto di moda e un paraschizzi realizzato in questo materiale denota una grande modernità nelle cucine di oggi. E’ un elemento bello ma soprattutto pratico e performante sotto moltissimi punti di vista. Le caratteristiche che lo rendono una tra le prime scelte per diventare un rivestimento utile sono: ·        resistenza al calore; ·        resistenza all’acqua e ad altri liquidi; ·        facilità estrema di igienizzazione. L’effetto in bianco può essere realizzato in due modi: applicare un paraschizzi in vetro trasparente su una parete precedentemente tinteggiata in tale colore o impiegare una lastra in vetro laccato colorato. Con un risultato visivo leggermente diverso si ottiene, in entrambi i casi, un look di stile e dal design contemporaneo, per una cucina di grande tendenza. Cucina: piastrelle tradizionali in bianco per il paraschizzi Le mattonelle tradizionali, nonostante i nuovi materiali innovativi e tecnologici impiegati nelle soluzioni progettuali delle cucine odierne, sono ancora grandemente utilizzate per le loro peculiarità favorevoli e vantaggiose per quel che riguarda la pulizia e la resistenza nel tempo. Anche le più canoniche a forma rettangolare in bianco, trovano larghi consensi in ideazioni dallo stile industriale, eclettico, vintage e non solo. Infatti classico non è sinonimo di sorpassato, anzi un paraschizzi con piastrelle tradizionali in bianco, usate in maniera particolare o accostate a complementi d’arredo giusti, diventano un vero e proprio punto focale importante in cucina. Cucina: paraschizzi contemporaneo in bianco per piastrelle 3D Piastrelle più particolari sono state prodotte dai brand del settore, sviluppando forme geometriche non così consuete per un paraschizzi in cucina. Originali commistioni hanno creato fantasie sensazionali in cucina, in modo specifico quelle sviluppate in rilievo che con il loro aspetto tridimensionale, anche in bianco, sanno movimentare nel modo corretto la parete sopra il top. Cucina: resina in bianco per un paraschizzi minimal Una valida alternativa per un paraschizzi in cucina, riguarda la scelta della resina che va a sostituire le classiche piastrelle. E’ una soluzione molto efficace poiché si tratta di un prodotto atossico, lavabile e adatto ad ambienti molto utilizzati. Con il suo aspetto estetico minimal, rende decisamente moderna la visione di una cucina con un paraschizzi realizzato con questo materiale oltre a non creare problemi di profondità, dato il minimo spessore dei suoi strati. Disponibile in tante colorazioni, con la possibilità di creare anche dei disegni murali, nella sua interpretazione in bianco riesce a dare rilievo ai complementi d’arredo associati pur mantenendo i suoi tratti specifici. Cucina: paraschizzi country in mattoni bianchi Una sesta proposta vuole, che come paraschizzi, vengano impiegati i tipici mattoni tinteggiati in bianco o già disponibili in questo colore e che molto speso diventano il rivestimento ideale per tutta la parete. Questa opzione mette in risalto un effetto country style dal sapore attuale, per una cucina bella e chic. Essendo un materiale poroso, il mattone deve essere però trattato con una vernice superficiale che eviti sfarinamenti e che al contempo crei un film protettivo, utile per le operazioni di pulizia. Cucina: innovativo paraschizzi in fenix bianco Materiale molto in auge, il fenix è ormai diventato una tra le opzioni più quotate in ambito di superficie adatta ad una cucina, sia esso impiegato sulle ante, sul top o anche sul paraschizzi. Dotato di qualità eccellenti, grazie all’impiego di nanotecnologie, spicca decisamente per le sue peculiarità sia a livello estetico che funzionale. Con le sue caratteristiche impermeabili, anti impronta, resistenza agli urti e proprietà antibatteriche, ma non solo, è un prodotto che ha trovato grande successo nel tempo. Nella sua vasta scelta di colori, un paraschizzi in fenix bianco ha la capacità di essere neutrale all’interno di una qualsiasi tipologia di cucina assolvendo in modo esemplare e discreto a tutte le sue mansioni. Cucina con paraschizzi nordico in legno bianco Una versione che trae spunto e origine da tradizioni nordiche, riguarda paraschizzi in legno per cucina tinteggiati in bianco. In tante soluzioni si vede infatti l’utilizzo di pannelli e perline, disposti sia in verticale che in orizzontale tra il bancone da lavoro e i pensili. Nelle proposte con pareti libere, senza mobili appesi, diventano un meraviglioso espediente per personalizzare e rendere particolare un’intera parete su cui possono essere poi installate mensole e barre porta accessori. Anche il legno, come i mattoni o altri materiali naturali, necessita di essere trattato con accorgimenti e finiture superficiali per poter essere igienizzato e solitamente, anche per questioni di maggior sicurezza, va adoperato se i fornelli si trovano a dovuta distanza o se collocati direttamente su un’isola o una penisola. Cucina: paraschizzi elegante in marmo bianco L’alternativa in marmo non può di certo non essere menzionata quando si parla di arredare una cucina. Ma se di solito lo si accosta ai piani di lavoro, con la sua versatilità è assolutamente sorprendente applicato a parete, anche per piccole porzioni, dando vita a paraschizzi eleganti e distintivi per una zona cottura davvero chic. Nella sua versione in bianco diventa incredibile per il senso di candore e leggerezza che esprime, valorizzato anche dalle sue inconfondibili venature.
Pavimenti diversi per separare le funzioni in casa
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Nelle case di oggi, ma anche in quelle datate e ristrutturate per soddisfare i bisogni e le necessità odierne, gli ambienti hanno subito delle trasformazioni notevoli, venendo concepiti in modo completamente differente rispetto al passato. Le funzioni al loro interno interagiscono ormai le une nelle altre, lasciando da parte divisioni fisiche di pareti e porte. Un susseguirsi di spazi aggregati, prende vita nelle abitazioni singole di periferia e campagna o in appartamenti cittadini, che vanno organizzati e arredati al meglio per poter essere pratici ed efficienti, ma anche caratterizzati da un tocco personale di design e stile. C’è chi però, anche solo esclusivamente a livello visivo, desidera mantenere e realizzare una separazione per conservare separate le mansioni che vengono svolte in una cucina piuttosto che in un soggiorno o in una zona studio dedicata. Mini tamponamenti trasparenti, tessuti per tende, arazzi o muretti bassi sono stati i primi escamotage utilizzati, ma una soluzione semplicissima per progettare stanze di tendenza e che soddisfino entrambi i requisiti di utilità e bellezza, riguarda l’impiego di pavimenti diversi per dividere le zone di casa. Nessuna partizione tridimensionale, ma un piano di calpestio sensazionale che pur trovandosi al medesimo livello riesce con colori, dimensioni e materiali eterogenei a creare una divisione netta ma assolutamente non invasiva, per salvaguardare l’idea di avere diverse funzioni in casa, ciascuna da essere svolta nel suo ambiente più consono. Pavimenti diversi: dividere ingresso da open space Quasi in nessuna abitazione è più contemplato un ingresso a sé stante che funga da punto di congiunzione tra l’esterno e l’interno di una dimora. Solitamente, varcando la soglia di casa ci si trova immediatamente catapultati in una zona giorno che racchiude svariati incarichi: zona appendiabiti, zona cottura, zona relax, zona studio, zona gioco. In altri casi una entryway, benché presente a livello fisico, si perde a causa dell’apertura diretta su un open space immediatamente raggiungibile e che mette in secondo piano l’utilità che un ingresso di casa in effetti possiede. Connettere le due aree mantenendo l’identità di ciascuna, diventa facile se si opta per una separazione a livello di pavimento, dove lo spazio iniziale viene percepito come un’isola per accogliere ospiti e sistemare giacche, sciarpe e cappelli. L’esigenza di mantenere una pavimentazione pulita, arrivando da un luogo outdoor, richiede l’utilizzo di materiali facili da igienizzare costantemente e resistenti a un continuo passaggio. Pavimenti diversi: separare ingresso dal corridoio Per segnalare un cambio di fruizione che caratterizza diversamente un luogo dove si svolgono delle azioni vere e proprie e un luogo di semplice passaggio non è sempre così facile, in special modo se la planimetria di casa è particolare e non consente inserimenti di arredi o di altre soluzioni consone. Una risorsa utilissima da sfruttare e che renderà anche accattivante l’ingresso di casa, riguarda la scelta di differenziarlo con un pavimento dissimile da quello del corridoio antistante. Scegliere tipologie materiche differenti o anche impiegando variazioni di colori sullo stesso tema, aiuterà visivamente a percepire le due aree distinte, rendendole entrambe distintive nel proprio stile. Circoscrivere nettamente i due spazi permetterà di comprendere meglio i limiti territoriali in casa e la funzione specifica attribuita a ciascuno di essi. Pavimenti diversi: dividere corridoio da open space Nelle case contemporanee è consuetudine imbattersi in un grande open space non appena si è oltrepassata la porta d’ingresso. Meno spesso ci si trova nella situazione dove è presente, anche se in misura limitata, un corridoio che nella prima parte di un’abitazione indirizzi i vari componenti della famiglia verso altri ambienti, zona notte o servizi, per poi sfociare nel tipico living tutto aperto. Per delimitare e dividere queste due aree, ma senza intervenire a livello di muratura o di inserimento di mobili poco adatti allo scopo, sarà sufficiente scandire il cambio di destinazione d’uso con un pavimento composito. Studiato nel modo corretto saprà legare i due spazi attraverso una continuità estetica e stilistica che segue accorgimenti usati per rivestimenti di pareti o di colori presenti nei vari complementi o accessori, mantenendo un trend omogeneo pur con l’impiego di pavimenti eterogenei. Pavimenti diversi: separare la cucina dalla zona pranzo Una tendenza in voga già da tempo, ma che continua a offrire risultati sempre sorprendenti, è quella di utilizzare pavimenti diversi per separare la cucina dalla zona pranzo. Questo espediente aiuta in effetti a frazionare un ambiente unico mettendo immediatamente in risalto le attività al suo interno, con un effetto di interior design facile da realizzare e unico per la varietà infinita di abbinamenti che si possono effettuare. Oltre alla classica disposizione a isola che riguarda tutta la cucina che viene divisa così dalla zona pranzo con un pavimento alternativo, è possibile creare anche solo una sorta di passatoia fissa di fronte alla cucina stessa per mantenere un certo distacco da tavolo e sedute pur continuando ad interagire benissimo e con praticità essendo a pochi centimetri di distanza. Pavimenti diversi: separare la cucina dal soggiorno Cucina e soggiorno sono ambienti praticamente inseparabili nelle case odierne e nella quasi totalità delle progettazioni dialogano in maniera univoca con dettagli e particolari che uniscono le due zone e le rendono l’una il perfetto proseguimento dell’altra. Questa metodologia di home decor è sempre valida, anche quando viene inserita una minima variante che personalizza e contraddistingue ciascuna funzione. Il pavimento dell’area cottura può essere considerato come un punto di svolta per delimitare l’isola che racchiude i compiti dedicati alla preparazione dei cibi e connotata da materiali innovativi per resistenza e praticità di pulizia. Lo spazio dedicato al soggiorno, dove relax e riposo sono le parole d’ordine, può invece essere definito da un pavimento più pregiato, magari un parquet, poiché meno sollecitato da macchie, umidità e vapori tipici e riscontrabili nell’utilizzo della adiacente cucina. Pavimenti diversi: dividere all’interno del bagno   Anche all’interno di un bagno, per enfatizzare uno stile e un trend all’avanguardia, è facilmente riscontrabile l’impiego di due pavimenti diversi per dividere le aree al suo interno. E’ frequente vedere una linea di demarcazione tra lavello e zona doccia o tra sanitari e vasca. Per gli amanti delle commistioni su tutti i fronti, è fattibile giocare con i materiali, le forme e i colori e posizionarli anche in modo alternato sulle pareti per raggiungere un’estetica perfetta e ben commisurata per un bagno chic e funzionale.
Scrivania: 8 idee per riempire piccoli spazi nella zona giorno
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In molte abitazioni è facilmente riscontrabile, trovare delle piccole zone trascurate e lasciate vuote, a volte per la complessità di inserirvi una funzione, date le dimensioni contenute o in altre situazioni per la difficoltà di farle interagire con l’ambiente già arredato che le circonda. Osservando l’interno di una nicchia, un sottoscala, una mini parete tra due porte o ponendosi di fronte ad una finestra, ci si imbatte in un punto cieco dove non si riesce davvero a trovare l’idea brillante che riesca ad ottimizzare un piccolo spazio, introducendo un arredo o degli accessori che lo rendano davvero unico e pratico. Se mobili su misura come librerie o settimini possono essere perfetti dove è presente un muro, non lo sono altrettanto in concomitanza con una parete trasparente. Viceversa, dove sedute e tavolini possono creare un bell’ angolino relax accanto a un bel serramento con vista, non gli rendono assolutamente giustizia, luoghi più bui al di sotto di rampe con alzate e pedate che creano una zona di penombra. Un’idea che può essere invece sfruttata e impiegata per valorizzare una zona giorno, che diventa il perfetto escamotage per riempire dei piccoli spazi, riguarda l’impiego di una scrivania. Antica o moderna, in legno o in metallo, monocroma o colorata, trova la sua ragion d’essere anche in pochi centimetri a disposizione. Pratica e funzionale è un complemento d’arredo versatile che in ogni casa e con ogni stile esalta e arricchisce una zona giorno rendendola veramente completa. Scrivania vicino al divano Solitamente disposto lungo una parete del soggiorno, il divano è considerato il vero protagonista di un ambiente. Molto spesso però viene lasciato troppo solo per la mancanza di metratura lineare, dove non è possibile introdurre una libreria o altro mobilio che risulterebbe eccessivamente sproporzionato nel rapporto larghezza – altezza. Collocarvi accanto una scrivania o uno scrittoio in stile con l’estetica già concordata, aiuterà invece a far dialogare i due elementi, pur mantenendo una sorta di distacco delle relative funzioni, che ben si sposano all’interno di una zona giorno ben progettata e realizzata. Scrivania nella nicchia della libreria Se la parete del vostro salotto è stata predisposta per ospitare una libreria in cartongesso realizzata su misura, rigidamente simmetrica e con geometrie ben scandite, non vi sarà così difficile sfruttare la nicchia con faretti ad incasso per accogliere una scrivania a tema e realizzata in maniera artigianale. Uno spazio difficilmente usufruibile se non per tale scopo, che determina in questo modo una zona culturale ben organizzata nel living di casa. Scrivania sotto la scala Un sottoscala è sempre una nota dolente in ogni abitazione. Troppo buio e con un’altezza variabile, difficilmente viene considerato un luogo da valorizzare all’interno di una zona giorno. In verità con un pizzico di estro e fantasia, anche questo piccolo spazio può dar adito a originali progettazioni d’interni, dove estetica e comodità vanno di pari passo. Una scrivania per un workspace casalingo, diventa un’eccellente idea da concretizzare. Per non ricadere nell’ovvio, è indispensabile giocare sui materiali, magari chiari e naturali, e su accostamenti semplici e con DIY leggeri, che non rendano eccessivamente stopposa questa realizzazione in davvero pochi metri a disposizione. Scrivania nell’angolo tra parete e finestra La classica “risega” nel muro, dove tra parete e finestra si crea quel tipico angolo morto in casa, che nella migliore delle ipotesi sarà decorato con una pianta sempre verde bisognosa di luce naturale. Se volete fare la differenza e non vi spaventano le sfide, create qualcosa di differente e che possa tornare utile nella routine quotidiana lavorativa in smart working. Una scrivania coordinata con scaffali a giorno, ben disposta e adattissima ad un luogo di lavoro domestico ben illuminato, è un modo come un altro per riempire uno spazio nella zona giorno in modo intelligente, razionale, confortevole e ben legato al contesto circostante. Scrivania tra due pareti A volte, soprattutto in abitazioni storiche, ci si trova di fronte ad inestetici minuscoli spazi in casa, che collocati in aree particolari, diventano davvero difficili da gestire e utilizzare in modo originale e con uno scopo ben preciso. Lo spazio tra due pareti può essere molto spesso troppo esiguo per inserirvi un mobile o relativamente troppo grande per arredarlo con mensole o scaffali a giorno. Collocarvi una scrivania sartoriale e minimalista è una soluzione ingegnosa e quanto meno inusuale ma di molto effetto. Pochi elementi diventano gli unici oggetti indispensabili per realizzare un piano di lavoro super compatto ma oltremodo utile.   Scrivania davanti alla finestra Corridoio stretto ma con una bellissima vista sul panorama? Perché non godersela mentre si studia o si lavora a tavolino in casa propria. Ecco come valorizzare, in un’abitazione, un luogo angusto ma con del potenziale indirizzandolo verso un ruolo davvero inaspettato. Per non occludere la visuale è consigliabile avvalersi di un complemento d’arredo leggero, con una struttura essenziale che possa far trasparire già da lontano la meravigliosa prospettiva panoramica su un outdoor con i fiocchi, attraverso la cornice di una scrivania bella e di tendenza. Scrivania tra gli infissi Eccola lì, la classica porzione mini di parete che si viene a creare tra gli infissi di casa e che nella maggior parte delle volte viene utilizzata per appendere un quadro o un orologio. Lasciamo da parte questa idea e giochiamo con l’esperienza di interior design che ci possono venire in aiuto con una soluzione già consolidata nel tempo, ma a cui non avremmo mai pensato per la nostra zona giorno di casa. Una scrivania poco invasiva, dato lo spazio minimo disponibile, ma di stile e design che completa l’arredo circostante in modo talmente naturale, che sembrerebbe strano non averla a portata di mano, e di luce, tra le due finestre. Scrivania davanti al termosifone C’è chi pensa che collocare oggetti davanti ad un calorifero sia un’idea sbagliata. Questo è vero se l’ingombro scelto ostacola e ostruisce pesantemente l’emissione di calore, ma se l’elemento da posizionarvi di fronte risulta essere essenzialmente un piano con quattro gambe davvero minimaliste, allora non c’è nulla di cui preoccuparsi. Una scrivania di questo tipo e con dimensioni contenute per lo spazio irrisorio, non crea davvero nessuna problematica a livello di comfort ambientale, ottimizzando invece al meglio uno spazio complesso e disagevole, che sarebbe altrimenti lasciato vuoto.
Ristrutturare la zona notte con meno di 2.000 euro
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Per dare un aspetto rinnovato alla camera da letto non sempre è necessario stravolgere tutto e disporre di un grosso budget. Alcuni interventi economici, se ben pensati e realizzati, possono bastare per dare un'immagine nuova alla stanza dedicata al riposo. Idealmente la camera da letto deve essere un ambiente accogliente e confortevole. Inoltre, deve essere corrispondente alla personalità di chi la abita ed includere elementi che si ha voglia di trovare intorno ogni giorno. Per questo è normale ogni tanto avere voglia di cambiare. Un piccolo budget permette di fare molto e, se ben sfruttato, il risultato sembrerà avere un costo maggiore. Qualche progetto fai da te oppure l'utilizzo di elementi di recupero e riciclo sono soluzioni che consentono di risparmiare senza dover rinunciare a regalarsi qualcosa di unico. Le idee possono riguardare qualsiasi componente della camera da letto, intervento che può servire a valorizzare tutta la stanza. Potrebbe essere la testiera, un divisorio o semplicemente nuovi colori e nuova biancheria. Vediamo alcuni dei lavori che è possibile realizzare con meno di 2.000 €.  Crea una parete divisoria attrezzata Una parete attrezzata è sempre un'ottima idea per la camera da letto poiché permette di organizzare oggetti personali di diverso genere ed al tempo stesso arredare la stanza. Se a questo si aggiunge anche la funzione di divisorio l'utilità risulta triplicata.  Per realizzare una parete divisoria attrezzata per la camera da letto in modo economico è possibile ricorrere al fai da te. Si possono impiegare quindi scaffali o librerie molto semplici e dal costo contenuto a cui eventualmente aggiungere delle ante su misura per dare maggiore completezza. Dipingere il tutto con un bel colore per dare uniformità e carattere andrà a costituire il tocco finale. Lo scopo è farlo apparire come un mobile progettato ad hoc, che sarebbe indubbiamente più costoso se realizzato da un artigiano. Un'alternativa è la realizzazione di una parete divisoria in cartongesso rendendola funzionale attraverso la crezione di nicchie. Punta sui colori per creare profondità nell’ambiente Un intervento dai costi contenuti per rinnovare la camera da letto è la tinteggiatura delle pareti. Dipingere con nuovi colori con l'obiettivo di modificare la percezione dell'ambiente può dare risultati davvero sorprendenti. Optando per colori scuri, ad esempio, si aumenta illusoriamente la profondità della stanza e l'ambiente diventa più avvolgente ed intimo. Per una stanza raffinata l'effetto dato dal nuovo colore può essere reso più elegante grazie a delle cornici decorative applicate sulla parete e dipinte nello stesso colore, come a formare una boiserie. Un'alternativa è costituita dalla realizzazione di pareti decorative con effetti come lo spatolato o il nuvolato. Sono sempre molto suggestive ed impreziosiscono la stanza donandole un tocco originale poiché si determina una superficie dalla texture variegata. Per ottenere un buon effetto vale la pena affidarsi ad un imbianchino esperto che grazie alla sua competenza e creatività riuscirà a creare superfici uniche. Si può applicare questo genere di trattamento su tutte le pareti della camera da letto, o soltanto su una per un risultato più leggero ma ugualmente efficace. Inserisci una parete trasparente per realizzare una funzionale divisione Le pareti vetrate hanno un fascino particolare, una soluzione di tendenza in grado di dare carattere a qualsiasi spazio. Consentono di creare separazioni all'interno di un ambiente mantenendo la continuità visiva grazie alla trasparenza del vetro. Inoltre si tratta di un materiale che dona un effetto sempre sofisticato e che, a seconda del disegno della vetrata, si sposa con differenti stili. L'idea di utilizzare pareti con profili a contrasto ne accentua la presenza e caratterizza l'ambiente in maniera decisa. In ambienti come i monolocali, dove zona giorno e zona notte sono collocate nello stesso spazio, l'aggiunta di pareti vetrate consente di delimitare le diverse funzioni senza un ingombro eccessivo. Questa soluzione è un trucco che consente di valorizzare spazi piccoli senza produrre l'effetto soffocante che una metratura ridotta può dare. L'inserimento di una parete vetrata è utile anche per creare una divisione funzionale all'interno della camera da letto. È una soluzione ideale per separare la stanza dal bagno privato adiacente, in sostituzione di una parete in muratura, a beneficio di entrambi gli spazi poiché si moltiplica la luminosità. La stessa idea si può utilizzare per dividere la zona notte dalla zona armadi, creando una delimitazione ma mantenendo il contatto visivo e quindi senza perdere la sensazione di ampiezza dello spazio. Il costo delle pareti vetrate varia in base alla superficie da coprire ma influiscono molto sul costo anche i materiali utilizzati per la struttura e la tipologia di vetro. Utilizza tessuti di classe per valorizzare la zona letto Sempre efficace l'idea di concentrarsi sulla biancheria per trasformare la camera da letto, senza il bisogno di dover fare ulteriori interventi di ristrutturazione. Vestire il letto con tessuti pregiati dona un valore aggiunto alla stanza, ricordando un'elegante suite di un albergo di lusso. Per raggiungere questo obiettivo occorrerà selezionare con cura i tessuti, scegliendo solo prodotti di alta qualità. Sono una buona opzione le lenzuola in seta, che donano un aspetto lussuoso e ricercato alla camera da letto, ma aiutano ad ottenere questo effetto anche tessuti ricamati o decorati con stampe eleganti. Inoltre, più è ricco l'assortimento di federe, coperte, plaid e cuscini decorativi più la zona letto risulterà valorizzata. Valuta inserti materici su una parete Volendo valorizzare la zona letto un'altra idea efficace consiste nel puntare sulla testiera del letto. Si tratta quindi dell'area che si posiziona dietro la testa di chi dorme e per questo costituisce il punto focale della stanza. Enfatizzarla attraverso degli inserti materici a parete è una valida strategia per farlo diventare l'elemento più importante della stanza. Si può realizzare ad esempio una testiera extralarge, anche utilizzando del legno di recupero, creando uno sfondo materico per il letto. Un altro modo per accentuare la parete dietro al letto è attraverso l'introduzione di materiali tessili che abbiano un grande effetto decorativo. Si può quindi pensare di realizzare una grande testiera su misura, imbottita e rivestita con tessuti come il velluto, il lino o la pelle che spiccano per la consistenza materica. Come un abbraccio in cui sentirsi protetti e riparati. Per un effetto più particolare per l'imbottitura si può ricorrere a lavorazioni decorative come il capitonnè, sempre molto raffinato ed adatto non solo a contesti classici ma anche ad ambienti più contemporanei.
Microtopping, un nuovo modo di concepire i rivestimenti in casa
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I rivestimenti in microtopping, o microcemento, sono una soluzione innovativa e oggi molto utilizzata in contesti domestici a cui conferisce maggiore ariosità. Questa nuova tipologia di finitura è ideale per dare un'immagine attuale agli ambienti e per rinnovare in maniera semplice e veloce. Si presenta infatti come un sottile rivestimento costituito da una miscela bicomponente che può essere applicato direttamente su una superficie esistente per trasformarla completamente in poco tempo e senza la necessità di effettuare demolizioni. Con un rivestimento in microtopping si ottengono pavimenti e superfici verticali senza soluzione di continuità, privi di fughe e con un aspetto inconfondibilmente contemporaneo. Inoltre è possibile applicare questo prodotto anche su mobili e piani di lavoro per dare loro una nuova finitura. La superficie ottenuta applicando il microtopping é liscia e piacevole al tatto. Apparentemente è uniforme ma guardandola da vicino si può osservare come la presenza di variazioni cromatiche che non seguono uno schema predefinito e la matericità data dalle diverse componenti rendono questo materiale affascinante e mai noioso. Si possono avere non solo diverse sfumature di colore ma anche svariati effetti decorativi in parte dovuti alla tecnica e quindi alla manualità del posatore. Grazie a queste caratteristiche estetiche l'utilizzo del microtopping è molto versatile e si presta ad infinite applicazioni, garantendo risultati di ottima qualità se posato a regola d'arte. Microtopping: composizione e caratteristiche  La composizione del microcemento si base sulla miscela di materiale cementizio, resine e componenti polimeriche allo stato liquido. Una volta applicato, a parete o a pavimento, il suo spessore non supera i 3 mm e diventa uno strato molto solido e resistente. Si può applicare su vecchie piastrelle in ceramica, andando a riempire tutte le fughe per dare un aspetto perfettamente omogeneo. Oltre che sulla ceramica il microtopping si può applicare anche su superfici in legno oppure direttamente su una base in calcestruzzo o in cartongesso. È possibile inoltre posare il microtopping senza problemi anche su pavimenti radianti poiché non impedisce il passaggio del calore e non subisce danni. È anche un materiale è eco-compatibile e non rilascia sostanze nocive nell'aria indoor. Per ottenere superfici sempre uniche, alla composizione del microcemento si possono aggiungere altri elementi. Per dare dei colori particolari nella miscela si possono inserire pigmenti o coloranti da dosare in modo da creare il colore desiderato. Si può personalizzare anche con l'aggiunta di inserti decorativi che aiutano ad avere una finitura veramente esclusiva.  Il microtopping si presta alla realizzazione di texture differenti, con grane più o meno sottili, e consente di realizzare effetti come lo spatolato o il nuvolato. Con la finitura superficiale, opaca o lucida, si caratterizza ulteriormente l'aspetto del rivestimento. Non ci sarà mai una superficie uguale ad un'altra, ognuna è irripetibile grazie alla variazione delle componenti e all'applicazione manuale. Microtopping: pro e contro L'applicazione di rivestimenti in microcemento naturalmente ha vantaggi e svantaggi. Tra i pro c'è indubbiamente la continuità delle superfici ottenute, sempre molto sofisticata in qualsiasi genere di ambiente. Uno dei principali vantaggi del microtopping è la possibilità di rinnovare vecchie superfici senza effettuare lavori di demolizione. Questo significa massima pulizia, poiché non si produce la fastidiosa polvere di cantiere, e rapidità nel completamento dell'intervento. Il microtopping è quindi un alleato delle ristrutturazioni rapide ma efficaci, con la possibilità di contenere anche i costi. Pochi invece i contro di questa soluzione che possono emergere soprattutto se si paragona il microtopping ad altre tipologie di rivestimenti. Ad esempio, si può dire che è un materiale che dona agli ambienti un aspetto un po' freddo a causa della sua presenza monolitica. Un ulteriore svantaggio è la necessità di affidarsi ad un posatore esperto e quindi l'impossibilità di poter risparmiare sui costi della manodopera.  Un altro svantaggio molto importante considerare è la necessità di applicare il microtopping solo quando il supporto è in perfette condizioni, essendo un materiale aderente alla superficie. Per cui se ci sono cedimenti, crepe o instabilità occorre effettuare un intervento per ripristinare la situazione.  Microtopping negli ambienti di casa Considerate le caratteristiche estetiche e funzionali del micropopping si può affermare che è un materiale da applicare in ambienti di qualsiasi genere. Dal punto di vista estetico si concilia molto bene con un arredamento dallo stile moderno o contemporaneo, dove esalta le linee essenziali. Dagli spazi più minimalisti a quelli con stile industriale il microtopping costituisce sempre un'ottima opzione.  Anche con stili più tradizionali, classici o rustici, il microtopping riesce a dare buoni risultati essendo in sostanza un rivestimento abbastanza neutro. Il microtopping si può posare anche in ambienti della casa come bagno e cucina poiché non teme l'umidità ed si può personalizzare in modo da creare una superficie antiscivolo.  La possibilità di applicarlo sia su superfici verticali che orizzontali permette di ottenere continuità tra differenti piani. Si può applicare inoltre anche su superfici curve di qualsiasi genere. Essendo molto resistente agli agenti atmosferici ed ai raggi UV è adatto anche alla posa in ambienti esterni e grazie alla resistenza all'usura e ai graffi si può utilizzare anche per rivestire zone ad alto passaggio come le scale. Microtopping: pulizia e manutenzione L'assenza di fughe e giunzioni semplifica la pulizia delle superfici con rivestimento in microtopping. Pavimenti, pareti ed altre superfici sono più igieniche poiché la continuità del materiale evita la formazione di muffe e batteri.  Questo rivestimento è anche perfettamente impermeabile ed acquisisce proprietà antimacchia grazie allo strato protettivo superficiale.  La normale pulizia con detergenti delicati permette di mantenerlo a lungo in condizioni ottimali. Non sono necessari invece interventi di manutenzione extra. Un altro motivo in più per cui scegliere questo materiale innovativo per la propria casa. Microtopping: posa e costi La posa effettuato da posatori specializzati si articola nella realizzazione di diversi strati. Prima della'applicazione si parte dalla preparazione del sottofondo per poi applicare un primer. In alcuni casi per dare maggiore stabilità si può inserire una rete in fibra.In seguito il posatore esegue la posa di più strati di microtopping utilizzando una spatola. Infine per completare la finitura viene eseguita la carteggiatura della superficie e l'applicazione di un trattamento protettivo. Si tratta di una posa a carattere artigianale che richiede una formazione specifica. La posa avviene quindi in opera e può richiedere diversi giorni per l'applicazione, a seconda della metratura da coprire e della complessità dell'effetto decorativo desiderato. I costi per l'applicazione del microtopping sono mediamente di circa 80€/mq. Trattandosi di superfici continue, il costo diminuisce con l'aumentare della metratura degli ambienti da rivestire.
Cucina stellata con un abbattitore di temperatura domestico
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La passione per la cucina di un certo livello è oggi molto diffusa, complici anche le tante trasmissioni culinarie. Per cucinare come un vero chef stellato è necessario dotare la propria cucina di tutte le attrezzature che permettono di effettuare qualsiasi tipo di preparazione, anche le più complesse ed elaborate.  Se si vogliono avere in casa le funzionalità di una cucina professionale, tra gli elettrodomestici non può mancare un abbattitore che consente di abbassare rapidamente la temperatura degli alimenti, utile per realizzare ricette sia dolci che salate. Ma un abbattitore può fare molto di più, è in grado infatti di raffreddare i cibi caldi e di surgelare quelli freddi ed evita lo sviluppo di batteri nocivi e parassiti per quanto riguarda il pesce da consumare crudo.  L'abbattitore è in grado produrre temperature molto basse (possono arrivare a -40°C) utilizzate per raffreddare gli alimenti attraverso l'aria azionata da potenti aeratori. In questo modo si possono portare fino alla temperatura di -18° C molto velocemente.  Inoltre, mentre all'interno di un frigorifero o di un congelatore non è possibile inserire un cibo caldo, l'abbattitore è pensato proprio per questa funzione per cui gli alimenti non vengono danneggiati. Utilizzando l'abbattitore per raffreddare gli alimenti non si verificano infatti processi di evaporazione o ossidazione per cui il cibo mantiene la sua fragranza. L'utilizzo di un abbattitore domestico consente di prolungare notevolmente la durata dei cibi da conservare in frigorifero, fino a 7 giorni. Per questo è un valido aiuto per chi ha poco tempo. Si possono infatti preparare in anticipo i pasti e conservarli in abbattitore per averli pronti quando è necessario, anche a distanza di diverse ore.  L'abbattitore è indispensabile per poter preparare piatti a base di pesce crudo sushi e sashimi anche a casa in totale sicurezza e proteggendosi dal rischio anisakis, parassita del pesce che viene eliminato tenendolo in abbattitore a -18 °C per almeno 24 ore.  Si possono sfruttare le funzionalità dell'abbattitore anche per la preparazione di alcuni dolci, ad esempio quando si ha la necessità di raffreddare in tempi brevi preparazioni come creme e mousse. Molto utile anche per la preparazione di cioccolatini e praline che richiedono un raffreddamento rapido per avviare il processo di cristallizzazione del cioccolato. Abbattitore domestico in cucina: cos’è Se fino a qualche anno fa lo si poteva incontrare soltanto nelle cucine professionali, oggi non è raro trovare l'abbattitore di temperatura anche nelle cucine domestiche. Si tratta di versioni ideate per l'utilizzo in casa e proporzionate alle dimensioni delle cucine. Serve soprattutto a contenere la proliferazione batterica che si può produrre in fase di raffreddamento di cibi cotti, fase necessaria per poterli riporre in frigorifero o in congelatore. L'abattitore consente infatti di ridurre i tempi di raffreddamento rendendo un cibo caldo freddo o surgelato in poco tempo. In sostanza accelera la catena del freddo ed estende la durata degli alimenti senza alterarne le proprietà. Le temperature vanno da circa -40°C fino a +75°C. Abbattitore casalingo: come funziona Ci sono due tipologie differenti di abbattitore che si differenziano per le temperature a cui fanno arrivare gli alimenti, sopra o sotto lo zero. L'abbattitore positivo raffredda i cibi caldi facendoli passare da 95° C a 3 ° C nel punto centrale in circa 90 minuti. Si blocca così la riproduzione dei batteri permettendo massima sicurezza in cucina. Utile ad esempio per raffreddare una salsa o per conservare i cibi. L'abbattimento negativo invece porta la temperatura degli alimenti fino a -18 in solo quattro ore. L'alimento viene quindi surgelato in modo rapido, una condizione diversa rispetto al congelamento. Mentre con l'abbattitore, grazie alla rapidità di raffreddamento, l'acqua viene trasformata in cristalli molto piccoli, nel congelatore questi sono più grandi. Questo fa sì che in fase di scongelamento l'alimento surgelato non perda le caratteristiche organolettiche e quindi le vitamine ed i nutrienti come avviene per quelli congelati. Alcuni modelli consentono di impostare la velocità di surgelazione per utilizzi personalizzati. È possibile inoltre utilizzare l'abbattitore per conservare cibi e bevande che hanno bisogno di particolari temperature impostandole con precisione. L'abbattitore si può utilizzare inoltre per: scongelamento controllato; lievitazione naturale; raffreddamento vini; cottura a bassa temperatura; preparazione di yogurt; preparazione di cioccolato; essiccazione. Abbattitore in cucina: dove posizionarlo Per avere una cucina di alto livello il posizionamento dell'abbattitore va valutato in funzione della praticità dei movimenti da svolgere. Considerando che il passaggio in abbattitore è una fase intermedia durante molte preparazioni sarà pratico installarlo vicino al frigorifero ed al forno, per poter passare senza fatica i piatti dall'uno all'altro. Ci sono abbattitori per cucine domestiche pensati per l'installazione ad incasso, sempre molto confortevole per qualsiasi elettrodomestico. Per ottimizzare la distribuzione funzionale in cucina l'abbattitore si può inserire nei mobili a colonna insieme ai forni o accanto ad essi.  Si possono trovare in alternativa anche abbattitori da piano da installare liberamente. Abbattitore domestico: dimensioni Si possono trovare abbattitori domestici di varie dimensioni, da valutare in base alle proprie necessità. A fare la differenza tra i diversi modelli è soprattutto la capienza interna. Solitamente le dimensioni di un abbattitore, che sia da incasso o esterno, sono simili a quelle di un forno a microonde. La lunghezza è di circa 60 cm mentre altezza e la profondità sono di circa 40 cm.  Non si tratta quindi di un elettrodomestico ingombrante ed inserirlo nel progetto di una cucina non comporta grosse difficoltà. Ci sono poi versioni più grandi che hanno invece le dimensioni di un forno, ovvero un cubo di lato 60 cm. Questo consente di poter inserire all'interno un maggior numero di alimenti contemporaneamente sfruttando i diversi ripiani.  Abbattitore per la cucina di casa: costi Mentre nei ristoranti e nelle pasticcerie un abbattitore è obbligatorio per il rispetto delle norme igieniche, nelle case si tratta di un elettrodomestico ancora poco conosciuto. Di conseguenza gli abbattitori domestici sono ancora poco diffusi in commercio e ci sono pochi modelli disponibili, ma visto l'interesse crescente se ne trovano sempre di più. Un'altra causa della scarsa diffusione sono i prezzi. I costi degli abbattitori sono più alti rispetto a quelli di altre tipologie di elettrodomestici. Per l'acquisto di un abbattitore i prezzi partono da circa 1.200 €, ma i modelli con prestazioni migliori arrivano a 2.000 €.
Caldaia in casa: consigli e guida per gli acquisti
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L'acquisto di una caldaia, da utilizzare per il riscaldamento domestico invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria, richiede una serie di valutazioni. Innanzitutto, sia che si tratti di una nuova installazione che di una sostituzione, è importante fare un'analisi delle proprie esigenze partendo proprio dal chiedersi se la caldaia è la soluzione più adatta o se si possono considerare delle alternative. Un'altro aspetto da considerare è il tipo di impianto di riscaldamento che deve alimentare. Ognuno di essi infatti ha bisogno di temperature differenti e quindi di caldaie differenti. Le caldaie di ultima generazione sono molto efficienti e consentono di contenere i consumi energetici. Possiamo dire quindi che una nuova caldaia è un investimento che si recupera nel tempo grazie al risparmio in bolletta. Affinché ciò sia possibile è necessario che la caldaia sia idonea a scaldare alla superficie l'edificio abbia determinate caratteristiche di isolamento termico per quanto riguarda l'involucro, ovvero sia le pareti perimetrali che la copertura. Un altro aspetto a cui pensare è l'impatto ambientale della caldaia, guardando quindi non solo alla sua classe energetica ma anche al tipo di funzionamento ed al combustibile impiegato. Caldaia in casa: individuare la tipologia corretta Quando si deve scegliere di acquistare una caldaia si hanno molte opzioni da valutare. In base alla tipologia di combustibile possiamo individuare diverse tipologie di caldaie: caldaia a gas; caldaia a biomassa; caldaia a legna; caldaia a pellet; caldaie elettriche; caldaia a pompa di calore; caldaie ibride. Dal combustibile dipende la quantità e la tipologia di sostanze emesse nell'ambiente esterno, responsabili dell'inquinamento delle città. Oltre a questo bisogna pensare anche alla sostenibilità del ciclo di produzione necessario per ottenere il combustibile utilizzato. Le caldaie tradizionali, sono caldaie a camera aperta, considerate ormai poco sostenibili poiché disperdono molto calore attraverso il vapore prodotto insieme ai fumi. Per questo ad oggi non si possono più installare e non sono più in produzione. Al loro posto sono subentrate le caldaie a condensazione, più sostenibili poiché recuperano il calore che altrimenti andrebbe disperso. Grazie a questa differenza consentono di ridurre i consumi di circa il 30% rispetto ad una caldaia tradizionale. La caldaia a condensazione inoltre si può abbinare al solare termico per incrementare il risparmio energetico fino al 20% in più. Questo genere di caldaia si può abbinare sia ad impianti di riscaldamento a caloriferi che a pannelli radianti, per il quale sono necessarie temperature più basse. Caldaia in casa: capire dove posizionarla Quando si installa una nuova caldaia trovare dove collocarla non è così scontato. Ci sono caldaie da interni e caldaie da esterni, in grado di resistere agli agenti atmosferici e opportunamente protette con un copricaldaia coibentato, fondamentale soprattutto nelle zone in cui si possono raggiungere temperature molto basse. Questo è un dato indicato dal produttore, molto importante per la durata ed il funzionamento della caldaia. Solitamente chi si occupa della progettazione dell'impianto di riscaldamento individua il luogo più adatto in base alla tipologia di caldaia, tenendo conto delle normative vigenti e delle normative sulla sicurezza. Ad esempio, il tubo di scarico dei fumi della caldaia a gas deve essere rivolto sempre verso il tetto dell'edificio, con lo scarico posto ad almeno un metro di altezza sopra il tetto. La caldaia inoltre non può essere installata in ambienti in cui si dorme. Si può utilizzare un ambiente di servizio come il garage o la lavanderia così da non avere la caldaia a vista in casa, oppure può essere installata su un balcone o un terrazzo fissata alla parete. In mancanza di questi spazi, bagno e cucina sono i posti che meglio si prestano all'installazione di una caldaia. Caldaie a biomassa, quali pellet e legna, hanno necessariamente bisogno di un locale apposito essendo più ingombranti rispetto ad altri tipi di caldaie e si installano a pavimento. Caldaia in casa: scegliere le giuste dimensioni Le dimensioni delle caldaie dipendono dai modelli e dalla tipologia di combustibile. Le caldaie murali non hanno un ingombro eccessivo, in media le dimensioni sono di circa 75 cm per l'altezza, 45 cm per la larghezza e 35 cm per la profondità. Possono quindi essere inserite facilmente in un un mobile appositamente realizzato. Per gli spazi più piccoli o esigenze particolari si può optare per una caldaia slim, soluzioni ultracompatte che si caratterizza per lo spessore ridotto a circa 25 cm. Le caldaie a biomassa hanno dimensioni superiori rispetto ad una caldaia murale e richiedono ulteriore spazio per lo stoccaggio dei combustibili. Caldaia in casa: leggere la normativa Prima di acquistare ed installare una nuova caldaia sarà opportuno raccogliere informazioni sulle normative in vigore anche se sarà necessario affidarsi ad un tecnico specializzato che può donare chiarimenti in merito. Trattandosi di un impianto è imprescindibile rispettare tutte le leggi, anche per tutelare la sicurezza delle persone che vivono all'interno dell'edificio in cui si installa la caldaia. Ci sono norme su diversi aspetti, alcune interessano la caldaia stessa, altre invece regolamentano la sua installazione. Tra queste, il D.Lgs. n°192/2005 stabilisce i requisiti minimi delle caldaie per l'efficienza energetica, mentre riguardo alla progettazione degli impianti di riscaldamento e all'installazione di caldaie a gas per uso domestico bisogna agire inoltre nel rispetto della normativa UNI CIG 7129/2008 e della Legge 90/2013. Caldaia in casa: valutare i costi di installazione Le caldaie attualmente in commercio hanno un costo compreso tra 900 e 4.000 €, ci sono infatti grandi differenze in base ai modelli, ai combustibili ed alle aziende produttrici. Le caldaie a biomassa hanno costi generalmente più alti rispetto a quelle a gas. Valutare il costo per l'acquisto di una caldaia significa anche fare una stima dei consumi che si dovranno sostenere per alimentarla. Una caldaia più innovativa sarà anche più performante e può permettere di risparmiare nel tempo sui costi di gestione. A questi costi bisogna aggiungere le spese per la manodopera che ha un costo medio di 700 €. L'installazione di una caldaia non può essere realizzata da chiunque ma soltanto da tecnici specializzati che hanno una formazione specifica, non è possibile quindi pensare di risparmiare installando la caldaia autonomamente. Solitamente i diversi marchi di caldaia si avvalgono di rivenditori di zona che offrono anche il servizio di installazione e possono svolgere gli interventi periodici di manutenzione previsti dalla legge.
Camino in bagno: un dettaglio vincente in casa
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I bagni contemporanei sono ambienti spaziosi e confortevoli. Sempre meno intesi come spazio prettamente di servizio e sempre più come ambiente dedicato al benessere ed alla cura della persona a 360°. Ambienti quindi da arredare in modo da renderli accoglienti ed invitanti affinché il tempo passato all'interno sia piacevole. Un camino è quindi un elemento davvero ideale per infondere calore e creare un'atmosfera rilassante ed intima all'interno di un bagno di tendenza. Un'idea originale per una casa sofisticata e lussuosa. Mettere da parte lo stress è più facile in un ambiente di questo genere. La posizione assegnata ad un elemento distintivo quale è il camino in bagno è importante per la riuscita. Non deve sembrare un'aggiunta forzata che non si lega al contesto ma bisogna ricercare soluzioni armoniose. Affinché il camino in bagno possa essere un dettaglio vincente deve avere modo di risaltare riservandogli quindi spazi privilegiati. Inoltre la sua presenza non deve compromettere nessuna delle funzionalità del bagno e non deve creare intralcio nei movimenti oltre a non costituire in alcun modo un pericolo per la sicurezza degli utilizzatori. I camini con camera chiusa sono quelli su cui puntare per la massima sicurezza ed anche per una maggiore semplicità nella gestione e nella pulizia. Per l'installazione in bagno sono da considerare soprattutto soluzioni ecologiche che non hanno bisogno di impianti o canne fumarie per l'installazione. Tra questi il biocamino, alimentato con un liquido ottenuto dalla fermentazione di biomasse, è una delle scelte più sostenibili ma anche un risvolto pratico notevole. Non producendo scarti in seguito alla combustione consente di gustarsi la magia della fiamma senza richiedere manutenzione continua. Camino moderno accanto alla vasca da bagno Le soluzioni free standing sono un must per un bagno di tendenza. Il camino a centro stanza è sempre una soluzione che stupisce per la sua modernità e conferisce all'ambiente un aspetto innovativo. Sono molto eleganti i camini sospesi ma anche quelli con base poggiata al pavimento e canna fumaria sospesa come a formare un unico elemento a colonna. Affiancando questo genere di camino ad una vasca anch'essa da centro stanza i due elementi che adottano lo stesso linguaggio, accomunate da forme sinuose e finiture simili. Ponendo vasca e camino uno accanto all'altro sarà possibile beneficiare al massimo del calore del fuoco oltre che della vista mentre si fa il bagno e soprattutto al momento di uscire dall'acqua. Il lato pratico non va mai dimenticato. Se entrambi gli elementi si caratterizzano per le linee epurate ed essenziali l'effetto è molto delicato ed etereo e si ottiene un ambiente dominato dalla calma, in cui sentirsi in pace. Interessante il sottile contrasto che si produce affiancando forme geometriche pure ad altre più morbide. Così accade collocando vicino ad un camino a parete piuttosto squadrato una vasca da bagno di design dalle forme ovali, una soluzione che si adatta bene ad un bagno contemporaneo.   Camino in bagno: elegante e frontale a doccia e vasca Il camino risalta al massimo all'interno del bagno se collocato su una parete vuota, non avrà così nessun elemento ad oscurarne la bellezza rubandogli la scena. Tutta la stanza potrà beneficiare così del suo apporto così elegante. Inserendo un camino, il bagno diventa infatti un ambiente da vivere per più tempo e si può pensare di integrare altre funzionalità come ad esempio quella di cabina armadio, con la grande comodità di poter scegliere il proprio outfit subito dopo un bagno caldo. Ideale installare il camino in posizione frontale rispetto alla vasca in modo che possa crearsi un'interazione tra di essi. Lasciando libera l'area antistante il camino lo si potrà ammirare da qualsiasi angolazione ma durante il momento del bagno si potrà godere di una posizione privilegiata. Per accompagnare un calice di buon vino rosso o le pagine di un libro accattivante mentre ci si rilassa nella vasca non c'è niente di meglio che le fiamme di un camino acceso, che insieme a qualche candela creeranno una luce soffusa e rilassante. Questa soluzione può funzionare anche sostituendo la vasca con la doccia oppure disponendo le due davanti al camino.  Camino a terra centrale all’interno del bagno Un moderno braciere richiama il concetto di fuoco nel suo significato più ancestrale. I camini alimentati a bioetanolo sono disponibili in tantissime versioni per adattarsi a diversi stili ed a diverse situazioni. Il biocamino a forma di braciere si può collocare a centro stanza all'interno dal bagno per creare un effetto indiscutibilmente scenografico decorato con legna e brace in ceramica per un effetto più realistico. Inoltre è sicuro e non produce fumi o odori. Per una maggiore sicurezza è importante che il camino da terra sia dotato di una protezione in vetro trasparente intorno alla fiamma che non ne intaccherà l'aspetto estetico. Camino in bagno direttamente sopra la vasca L'integrazione tra camino e vasca da bagno è molto suggestiva. Inserire un camino ad incasso nella parete di fianco alla vasca da bagno è un'idea valida per dedicare al camino un posto importante aggiungendo fascino a tutto l'ambiente. Per accentuare la presenza del camino in questa area si può applicare un rivestimento che si fa notare, con superficie tridimensionale o consistenze materiche forti come pietra, mattoni o piastrelle con decori 3D. Immergersi nella schiuma ed ammirare le fiamme di un camino acceso e scoppiettante è molto rilassante. Trovarsi tra l'acqua ed il fuoco, elementi primordiali, permette di ristabilire un contatto con se stessi e vivere un'esperienza multisensoriale che aiuta a dimenticarsi per qualche momento della stanchezza e delle fatiche quotidiane. Il camino posto proprio sopra la vasca consente di vivere tutto ciò ogni volta che si vuole staccare la spina. Camino in bagno: minimalista a parete Infine un'idea che si concilia con i bagni più minimalisti, ovvero l'inserimento del camino nella parete producendo un effetto simile ad un taglio netto nel muro. L'effetto è di forte impatto proprio per la sua essenzialità. Per accentuare le sensazioni positive prodotte dal camino si può realizzare sulla stessa parete anche un pratico vano in cui riporre ordinatamente la legna, sempre optando per un disegno chiaramente minimalista. Potrebbe prendere la forma di una nicchia a tutta altezza nella parete, in cui il riempimento viene letto come un contrasto materico che aggiunge una nota calda all'ambiente grazie alle sfumature naturali del legno.
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