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Articoli: Lavori Edili

Abbaino per mansarda o finestra sul tetto?
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Prima di individuare le differenze tra abbaino per mansarda e finestra sul tetto possiamo analizzare le caratteristiche che hanno in comune. Si tratta in entrambi i casi di elementi che trovano collocazione sulla copertura di un edificio. Entrambi sono inoltre dei sistemi che consentono di apportare illuminazione ed aerazione naturale negli ambienti sottotetto che altrimenti ne sarebbero sprovvisti.  Nell'ambito di un progetto di recupero del sottotetto questo è molto importante affinché questo spazio possa essere considerato abitabile. Secondo le normative vigenti infatti è necessario che le aperture siano correttamente dimensionate in rapporto alla superficie, in modo da determinare un corretto rapporto aeroilluminante. Veniamo ora alle differenze e ce ne sono varie. Innanzitutto, l'abbaino per mansarda si caratterizza per uno sviluppo tridimensionale mentre le finestre per tetti sono essenzialmente planari.  L'abbaino è un elemento architettonico sporgente rispetto al tetto. È dotato di una propria falda del tutto simile alla copertura principale tetto a cui si raccorda e presenta una finestra o una portafinestra posta verticalmente.  Le finestre per tetti invece seguono l'inclinazione della falda e come essa subiscono gli agenti atmosferici, devono dunque essere perfettamente impermeabilizzate per evitare l'ingresso della pioggia e del vento all'interno della mansarda.  Anche la luce che riesce a filtrare attraverso questi due elementi è differente. L'abbaino si comporta come una normale finestra che riceve la luce soltanto da un lato dell'edificio, mentre le finestre per tetti ricevono luce zenitale che riesce ad avere una diffusione omogenea nell'ambiente. Aspetto molto importante poiché l'illuminazione influisce notevolmente sul comfort abitativo. Quando si progetta il recupero di un sottotetto bisogna valutare quale tra abbaino o finestre per tetti può essere la scelta migliore in base alle proprie esigenze, analizzando vantaggi e svantaggi delle due soluzioni. Abbaino per mansarda: pro e contro Optare per un abbaino per mansarda apporta una serie di vantaggi. Innanzitutto contribuisce a dare un aspetto elegante all'edificio in cui si inserisce, caratterizzando la facciata con la sua presenza. Si tratta infatti di un elemento architettonico che si presta ad essere realizzato in modo personalizzato, variando forme e materiali, anche con l'inserimento di elementi ornamentali che diano maggiore fascino alla costruzione. L'aggiunta di un abbaino può essere è vantaggiosa anche perché aumenta i metri quadrati abitabili dell'immobile, utili anche a conseguire l'abitabilità della mansarda.  Inoltre consente di poter accedere al tetto per lavori di manutenzione o riparazioni in maniera più agevole. Naturalmente questa soluzione ha anche degli aspetti negativi da considerare prima della realizzazione. La costruzione vera e propria può risultare complessa e se non viene eseguita a regola d'arte si può andare incontro a gravi infiltrazioni o altri problemi.  La luce che riesce ad entrare nella mansarda attraverso l'abbaino dipende dall'orientamento dello stesso oltre che da eventuali elementi che impediscono l'ingresso dei raggi solari come altri edifici posti in prossimità che possono fare ombra. Finestra sul tetto: vantaggi e svantaggi Il principale vantaggio legato all'installazione di una finestra per tetti in mansarda è la qualità dell'illuminazione apportata nell'ambiente interno. Essendo infatti posta sul tetto, di cui segue la pendenza, riesce a far filtrare una grande quantità di luce naturale indipendentemente dall'orientamento e lungo tutto l'arco della giornata. Le moderne finestre per tetti sono progettate per offrire il massimo confort e per avere un utilizzo semplice. L'installazione di una finestra è abbastanza semplice e si può realizzare in poco tempo. Anche in questo caso per una perfetta funzionalità è fondamentale una posa a regola d'arte, ma contando sulla professionalità di esperti del settore i rischi diminuiscono. Tra gli svantaggi di questa soluzione la difficoltà di accesso se collocata molto in alto, anche se dotando la finestra di apertura motorizzata o automatica questo problema viene superato. Una finestra per tetto particolarmente ampia può anche causare eccessivo surriscaldamento dell'ambiente durante l'estate ma questo può essere ovviato con l'installazione di apposite tende o con l'uso di un condizionatore. Abbaino o finestra sul tetto: quali permessi richiedere Prima di realizzare un intervento importante sulla propria casa bisogna sempre informarsi sull'iter burocratico necessario all'avvio dei lavori. Il regolamento edilizio del comune in cui è ubicato l'edificio è il documento di riferimento e qui si possono trovare informazioni sui permessi da chiedere, ma vanno consultate anche le leggi regionali e nazionali. Per avere delucidazioni in merito si può contattare un tecnico abilitato che possa seguire tutta la pratica sapendo esattamente come muoversi secondo gli ultimi aggiornamenti di legge. Per realizzare un abbaino o installare una finestra per tetti generalmente è sufficiente una SCIA (Segnalazione Certificata d’Inizio Attività). Quando ci sono aumenti volumetrici che comportano modifiche catastali sarà invece necessario richiedere un Permesso di costruire.  Se l'intervento deve essere realizzato in un condominio è necessario ottenere anche il consenso dell'assemblea condominiale poiché si tratta di una modifica del decoro dell'edificio. Abbaino o finestra sul tetto: installazione e manutenzione  L'installazione di un abbaino comporta una serie di lavorazioni che includono opere di muratura ed impermeabilizzazione, così come la realizzazione della copertura e della grondaia. L'intervento è più semplice quando viene realizzato contestualmente alla costruzione del tetto, in modo da avere una perfetta integrazione. L'installazione della finestra per tetti invece richiede essenzialmente la creazione dell'aperture nel tetto in modo da poter fissare l'infisso. Essendo elementi inseriti nella copertura di un edificio, gli abbaini e le finestre per tetti risentono dell’usura del tempo e delle intemperie come tutto il tetto. Sono sottoposti in maniera diretta all'azione della pioggia, della neve e del sole, ma anche soggetti a depositi di polvere, foglie e sporco è sempre necessario eseguire una pulizia periodica e dei controlli regolari così da poter individuare la necessità di piccole sistemazioni prima che diventino problemi di più grossa portata. Abbaino o finestra sul tetto: costi di realizzazione Il budget da investire per l'installazione di una finestra per tetti o di un abbaino per mansarda varia in funzione dei materiali usati e della loro qualità. Ad incidere sulla spesa totale soprattutto il costo degli infissi, in particolare se si adottano soluzioni tecnologicamente avanzate e tipologie di apertura sofisticate.  Per quanto riguarda l'abbaino, il costo dell'intervento è influenzato notevolmente dalla manodopera necessaria per la costruzione di tutte le componenti poiché sono richiesti diversi tipi di professionisti. Orientativamente il costo complessivo è di circa 10.000 €. Il costo indicativo richiesto per installare una finestra per tetti è invece di circa 2.000 €. In ogni caso per una valutazione su misura è sempre necessario richiedere un preventivo personalizzato.
Vetri per finestre: 5 motivi per scegliere quelli giusti
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Quando si scelgono gli infissi, oltre al tipo di materiale che costituisce i telai bisogna valutare anche la tipologia di vetri da installare. Essendo una parte importante dell'infisso ed occupando un’ampia superficie infatti contribuiscono notevolmente alla sua efficienza e ne influenzano tutte le sue proprietà.  La funzione dei vetri delle finestre è essenzialmente quella di proteggere dagli agenti atmosferici, dai rumori e dalle temperature esterne. Ci sono numerose varianti di vetri adatti alle finestre di casa con differenti soluzioni studiate per dare particolari prestazioni tecniche.  Attraverso i materiali delle finestre si può migliorare il comfort degli ambienti interni. In base alle esigenze ed alle condizioni esterne ed ambientali bisognerà selezionare quelli che possiedono determinate caratteristiche. Oltre al comune vetro float, i vetri più impiegati attualmente dalle industrie di serramenti sono quelli di sicurezza che possono essere temprati o stratificati. Una fondamentale caratteristica di questi vetri è il comportamento in caso di rottura che viene sfruttato come misura antinfortunistica. Rompendosi a causa di un urto queste lastre non costituiscono un pericolo per l'uomo. Nello specifico, iI vetro temprato rompendosi forma una serie di frantumi ma questi non hanno superfici dai bordi taglienti o appuntite. I vetri stratificati invece sono costituiti da due o più lastre di vetro tenute insieme da speciali pellicole in materiale plastico. In questo caso, quando si verifica una rottura, gli strati sono tenuti insieme dal film e non producono frammenti. I vetri di sicurezza sono regolamentati dalla norma UNI 7697:2014 e possono essere utilizzati per realizzare vetrocamera in cui i diversi strati di vetro sono separati da un'intercapedine con azione isolante. La stessa normativa prevede che le vetrocamere usate per gli infissi abbiano vetri di sicurezza sul lato interno per le finestre mentre questo tipo di vetro deve essere presente su entrambi i lati per le portefinestre. I vetrocamera possono essere doppi, tripli o anche quadrupli. Ogni soluzione è adatta a situazioni differenti per cui, per scegliere quella più appropriata al proprio caso, è opportuno farsi consigliare da esperti nel settore. Solitamente il doppio vetro è sufficiente, mentre un numero superiore di strati è da considerare solo in casi molto particolari. Di seguito 5 motivi per i quali vale la pena scegliere i vetri giusti per le finestre della propria casa, considerando che ogni ambiente può avere esigenze differenti. Vetri per finestre: migliore illuminazione in casa La luminosità degli ambienti interni è influenzata notevolmente dai vetri installati sulle finestre. Per ottenere una buona illuminazione bisogna individuare i prodotti giusti. Il vetro float pur essendo trasparente ha una minima colorazione che riduce la quantità di luce che riesce a filtrare attraverso la sua superficie. I vetri extra chiari invece sono praticamente privi di colore, garantendo una perfetta trasparenza. Con questo tipo di vetro si riesce ad ottenere una buona illuminazione anche se le finestre sono piccole. Per valutare quanta luce riesce a penetrare all'interno di un ambiente si deve considerare il coefficiente di trasmissione luminosa, un particolare valore che fornisce indicazioni sulla quantità di luce che può attraversare la vetrocamera. Un valore percentuale alto indica un passaggio di luce ottimale. Inoltre, bisogna considerare che determinate tipologie di vetri influiscono sull'ingresso di luce nell'ambiente. Ad esempio, i vetri selettivi possono ridurre sensibilmente la luminosità mentre i vetri basso emissivi non limitano il passaggio di luce. Vetri per finestre: ottimo isolamento termico I vetri giusti possono incidere significativamente sull'isolamento termico, invernale ed estivo, di un edificio. Sono ideali a questo scopo i vetri basso emissivi, sui quali viene applicata una pellicola speciale contenente ossidi di metallo che permettono di far entrare il calore durante l'inverno limitandone la dispersione dall’interno verso l’esterno. I vetri selettivi invece impediscono ai raggi solari di entrare, proteggendo dal caldo in estate ed evitando il surriscaldamento. La presenza di argon o kripton all'interno delle camere d’aria dei vetrocamera aumenta le proprietà termiche della finestra se si fa un paragone con quelle riempite soltanto con aria disidratata. Importante osservare che maggiore è lo spessore dell'intercapedine più il vetro avrà capacità isolante. Allo stesso tempo, più sono spessi i singoli vetri maggiore sarà il livello di isolamento ottenuto.  Dove c'è l'esigenza di avere un isolamento molto elevato a causa di un clima particolarmente rigido si può utilizzare un triplo vetro. Importante tenere presente che quando migliora l'isolamento termico si ottiene un notevole risparmio energetico. Vetri per finestre: perfetto isolamento acustico Molte abitazioni sono penalizzate dall'eccessivo rumore proveniente dall’esterno, prodotto dal traffico, dalla voce delle persone oppure dalla vicinanza con stazioni, aeroporti o linee di trasporto pubblico. Installando vetri antirumore si riesce ad arginare questo problema. I vetri fonoisolanti si caratterizzano per lo spessore elevato, sia per le lastre che li compongono che per la camera d'aria. L'effetto della camera d'aria è più efficace se presenti al suo interno gas che migliorano efficacemente l'isolamento acustico come l'argon.  Inoltre, per i vetri stratificati, la presenza del film plastico consente di aumentare le proprietà isolanti. Vetri per finestre: assicurato risparmio energetico Il risparmio energetico si ottiene grazie ad un buon isolamento termico. Perciò materiali in grado di isolare l'immobile consentono anche di ottenere un importante riduzione dei consumi e quindi avere bollette alleggerite. Il consumo energetico di un edificio è strettamente connesso alla dispersione termica dell'edificio stesso ed i vetri delle finestre possono causare importanti perdite di calore verso l'esterno.  Per raggiungere un alto livello di efficienza energetica è necessario quindi installare infissi con vetri che possano ridurre le dispersioni ed i vetri basso emissivi sono stati sviluppati appositamente per questo. Installare vetri che garantiscono l’isolamento termico permetterà di mantenere la temperatura interna più a lungo, riducendo la necessità di ricorrere ad impianti per il riscaldamento invernale o per il raffrescamento estivo con ulteriore risparmio sui costi di alimentazione degli stessi. Oltre agli effetti sul proprio portafogli non si può trascurare l'importanza che la riduzione dei consumi ha sull’ambiente, perciò ricorrere a vetri che favoriscono il risparmio energetico diventa ancora più importante. Vetri per finestre: garantita sicurezza contro effrazioni Infine, i vetri delle finestre sono determinanti nella sicurezza dell'edificio e possono proteggere da tentativi di effrazione. Aumentare la protezione e la sicurezza dell’abitazione significa quindi individuare i vetri giusti anche da questo punto di vista.  Poiché possono essere considerati punti facilmente vulnerabili è bene dotare la propria casa di vetri antieffrazione e antisfondamento, in grado di garantire un alto livello di sicurezza poiché sono stati messi a punto e testati per di resistere a tentativi di intrusione. Questa tipologia di vetri viene classificata in base alla classe antieffrazione che indica il livello di protezione offerta. Naturalmente, per una maggiore sicurezza anche il telaio deve avere proprietà antieffrazione.
Scale in legno: fai la scelta giusta
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Le scale non sono soltanto il collegamento tra due livelli diversi o verso un soppalco, ma sono anche un elemento architettonico di forte impatto visivo. Il progetto di ogni scala è condizionato da numerosi fattori e porta a risultati sempre diversi.  Utilizzando il legno si possono realizzare scale per interni molto differenti per il colore, per la funzionalità, per le forme, e  per lo stile, andando a soddisfare sia le esigenze di gusto classico che quelle di gusto contemporaneo. Studiare soluzioni personalizzate è la maniera di procedere per avere un risultato impeccabile, siano esse scale in legno su misura o scale in legno prefabbricate. La tipologia di scala in molti casi dipende soprattutto dallo spazio a disposizione. In ambienti di piccole dimensioni, ad esempio, andranno messe a punto delle soluzioni personalizzate per poter consentire l’installazione di una scala. All’interno di edifici invece si potranno realizzare progetti di più ampio respiro, dove le scale arrivano a diventare quasi un elemento scultoreo. Per definire come sarà una scala ci sono una serie di questioni di cui occuparsi, a partire da come sarà realizzata la struttura portante della scala fino ad arrivare alla forma del corrimano, ma anche la scelta del materiale o dei materiali, la tipologia di gradini e molti altri dettagli.   Valuta le diverse tipologie e forme di scale Esistono molte varietà di scale da interni in legno, che si differenziano per tipologie e forme. Tra le più comuni ci sono: scale tradizionali; scale a giorno; scale autoportanti; scale moderne con gradini a sbalzo; scale a sbalzo;  scale salvaspazio; scale a chiocciola. Per arrivare a decidere come sarà la propria scala bisogna dunque valutare con attenzione le diverse possibilità per individuare quella che più soddisfa le proprie esigenze. Per case dal design moderno e minimalista un’ipotesi da considerare sono le scale con gradini a sbalzo, dalle linee estremamente pulite e lineari. Questa tipologia di scale si caratterizzano per l’assenza di qualsiasi elemento aggiuntivo, inclusa la ringhiera. Tuttavia non sempre possono essere installate poiché presuppongono l’inserimento della struttura portante all’interno della parete per cui quest’ultima deve essere idonea. Quando si ha la necessità di occupare uno spazio ridotto, una soluzione potrebbe essere rappresentata dalle scale a chiocciola in legno. Questa tipologia di scale consente di contenere notevolmente l’ingombro e possono essere realizzate in diversi stili. Non sempre però si tratta di una scelta forzata, perché è comunque una scala piena di fascino grazie alle sue forme sinuose. Valuta le caratteristiche delle diverse essenze  Il legno è un materiale naturale con caratteristiche estetiche notevoli ed elevata durata nel tempo. È anche una materia prima molto versatile, con la quale si possono realizzare molti prodotti tuttavia le essenze differiscono per proprietà come resistenza, durezza, colori.  L’utilizzo di legno massello per le la realizzazione di elementi strutturali nelle scale non è consigliabile, in quanto non sarebbe sufficiente a garantire la sicurezza necessaria a causa dei suoi naturali cambiamenti in base alle condizioni atmosferiche. È invece molto più stabile ed affidabile il legno lamellare, nelle scale il legno è sottoposto a diverse sollecitazioni e deve sopportare il peso anche di più persone contemporaneamente. Per la realizzazione di scale sono da escludere le essenze legnose più deboli, sono invece adatti legni duri con alta resistenza come il rovere, il faggio o legni esotici come l’iroko o il teak. Le pedate dei gradini devono inoltre resistere all’usura dovuta al normale calpestio a cui ogni scala è sottoposta ogni giorno, essenze poco resistenti rischiano di presentare in poco tempo graffi visibili. Il tipo di essenza è responsabile oltre che delle qualità della scala anche dell’effetto finale dato dalle sfumature che ogni tipologia di legno possiede. Come per i pavimenti in legno, anche le scale realizzate con questo materiale vanno trattate affinché la superficie sia protetta e la resistenza rafforzata. Attraverso l’applicazione dei prodotti di finitura come vernici, oli o cere naturali, il legno potrà essere ulteriormente personalizzato così da essere in sintonia con l’ambiente in cui si inserisce. Utilizza il più idoneo parapetto o mancorrente  Quando si realizza una scala bisogna sempre pensare anche alla componente sicurezza e, a maggior ragione quando in casa ci sono dei bambini, non si possono correre dei rischi. Il parapetto è un elemento indispensabile per poter salire e scendere le scale senza il rischio di cadere. Questo può essere visto anche un elemento decorativo per la propria casa, soprattutto se si pensa a cosa è possibile realizzare con il ferro battuto oppure lavorando il legno in modo artigianale. Iperminimalista invece il corrimano in vetro, che permette di valorizzare la bellezza del legno grazie alla sua trasparenza donando un effetto di leggerezza e purezza formale. Abbina la scala in legno con i pavimenti di casa Quando si progetta una scala in legno si deve sempre pensare al rapporto che avrà con i materiali ed i colori presenti nello stesso ambiente, in particolare con i pavimenti, sia al piano inferiore che a quello superiore. Quando è presente un parquet, scegliere di realizzare anche la scala con lo stesso materiale renderà la casa molto sofisticata per effetto della continuità. Se invece si ha un pavimento neutro la bellezza della scala in legno verrà messa in risalto per contrasto. Non necessariamente la scala ed il pavimento devono essere realizzati nello stesso materiale, ma bisogna comunque valutare se le due soluzioni creano un buon connubio. Metti in valore la tua casa con la scala  Sicuramente avrai notato quanto sono frequenti le scalinate negli androni di case e palazzi di lusso, dove diventano un elemento scenografico che contribuisce a dare valore all'immobile. Una scala imponente, con un bel disegno e curata nei dettagli, indipendentemente dallo stile della casa, è infatti senza dubbio qualcosa su cui puntare per caratterizzare un edificio. Innanzitutto, per poter ottenere questo effetto è fondamentale che la scala sia protagonista assoluta dello spazio in cui si trova affinché possa diventare elemento di spicco. Ad esempio, in un ambiente contemporaneo, una scala con struttura autoportante a vista diventa un elemento particolarmente incisivo e caratterizzante pur avendo una struttura minimalista. Affinché si determini questo effetto la scala deve essere ben visibile, quindi non chiusa tra due pareti ma messa in evidenza come attraverso una parete vetrata che permetta di vedere la struttura nella sua interezza da diverse prospettive.
Tendenze casa: come inserire archi di stile indoor
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Elegante ed essenziale, l'arco si caratterizza per la sua forma armoniosa che produce un effetto molto decorativo negli interni.  Le forme ad arco hanno origini molto antiche in ambito architettonico. Da qualche tempo questa particolare forma si sta affermando prepotentemente tra le principali tendenze dell'interior design. Archi di ogni genere vengono inseriti nei progetti contemporanei, sia negli ambienti pubblici e commerciali che in quelli privati. Troviamo l'arco applicato indifferentemente a collezioni di mobili, complementi d'arredo ed elementi decor oppure a scala architettonica, in differenti utilizzi. Un arco può infatti rivestire diverse funzioni. Ad esempio, può essere completato con l'inserimento di finestre o porte oppure può essere utilizzato per evidenziare il passaggio tra due ambienti differenti. L'arco in molti casi è utilizzato per le sue proprietà dal punto di vista strutturale. La sua particolare conformazione infatti è in grado di sostenere un peso notevole e per questo motivo ampiamente usato nell'architettura del passato. Oggi gli archi invece vengono utilizzati soprattutto per questioni estetiche divenendo un elemento decorativo realizzato per abbellire e valorizzare gli ambienti indoor oppure per incorniciare con eleganza delle aperture.  Negli interni l'arco può essere concepito con differenti forme. Quella più classica è quella semicircolare, una forma pura dal punto di vista geometrico. Per progettare un'arco ci sono una serie di fattori da considerare, tra i quali: l'altezza dell'apertura; la larghezza dell'apertura; la forma dell'arco; lo spessore; l'utilizzo. Da questi dipenderà l'effetto complessivo dell'arco. Archi in casa: grandezza e dimensioni Gli archi vengono realizzati su misura e pertanto è possibile personalizzarne le misure molto liberamente. In linea di massima, più gli archi sono ampi più si ottiene un effetto maestoso. Molto affascinante l'effetto che si produce quando diversi archi vengono affiancati creando una ripetizione ritmata che dona fascino agli ambienti. Le dimensioni dipendono infatti dalla struttura su cui poggia l'arco.  Possono svilupparsi appoggiandosi ad elementi come pilastri o colonne oppure muri. Ad esempio, se l'arco viene realizzato in seguito alla rimozione di una porta con l'intento di stabilire una connessione più fluida tra due ambienti, si appoggerà al controtelaio della porte eliminata e di conseguenza avrà come base la larghezza della porta. Non ci sono quindi misure prestabilite per realizzare un arco, l'importante è mantenere le proporzioni corrette con la base.È importante che lo spessore dell'arco sia almeno pari allo spessore degli elementi di sostegno su cui si appoggia. Archi in casa: forme squadrate o curvilinee Un altro aspetto che è sempre possibile personalizzare è la forma dell'arco. Quelli curvilinei hanno una sagoma che conferisce armoniosità agli ambienti in cui si inserisce. La curva dell'arco può avere differenti sviluppi.  Quello a tutto sesto è l'arco "perfetto" poiché schematicamente è composto da una semicirconferenza sorretta da due elementi verticali. Archi ribassati invece sono quelli dove la parte curva appare schiacciata. Ci sono poi molte altre tipologie di arco meno utilizzate, come gli archi a sesto acuto che si caratterizzano per la forma appuntita. Un arco con forme squadrate ha invece un aspetto più rigoroso ed una resa completamente differente all'interno dello spazio. Non essendoci infatti la sinuosità delle forme circolari, l'arco rettangolare apporta un effetto molto più razionale. Per quanto riguarda la funzionalità invece non ci sono particolari differenze tra le due tipologie. La tecnica per realizzare archi dalle forme squadrate è più semplice poiché in questo caso non è necessario creare la curvatura. Archi in casa: tipologie di stili Dal punto di vista stilistico l'arco è molto versatile in quanto si tratta di una forma semplice. Lo stile viene quindi stabilito dal contesto nel quale viene collocato, con il quale si va ad integrare. Questo varia anche in base al materiale con cui è realizzato e rivestito l'arco. Ad esempio, gli archi con mattoni a vista sono perfetti per le ambientazioni in stile rustico Quelli che hanno sagome più lineari e assenza di rivestimenti invece si addicono a stili per i quali si privilegia la pulizia formale. Archi in casa: materiali tra cui scegliere Le opzioni per quanto riguarda i materiali con cui realizzare un arco sono molte e a seconda dei casi bisogna quindi individuare quella più adatta. Una prima possibilità è costituita dal cemento armato, ampiamente utilizzato nelle costruzioni moderne. Ci sono poi gli archi realizzati in muratura con l'utilizzo di mattoni, da lasciare a vista se si preferisce avere un aspetto rustico oppure rivestire con intonaco. Questi si possono aggiungere anche durante una ristrutturazione, dove c'è la necessità di creare nuove aperture grazie alla capacità di sopportare e distribuire il peso della muratura soprastante. L'alternativa è costituita da archi realizzati con il cartongesso sfruttando le potenzialità di questo materiale come la versatilità e la semplicità nel taglio per realizzare elementi  su misura. Simile l'effetto ottenuto con i finti archi in polistirolo forniti preintonacati e pronti da assemblare. Questi ultimi consentono di ottenere in modo molto semplice e veloce anche archi dalle forme più elaborate.  Archi in casa: modalità di costruzione Le modalità di costruzione degli archi variano in base al materiale che viene utilizzato.  Gli archi in cemento armato si realizzano in cantiere al momento della costruzione dell'edificio. Per ottenere la forma perfetta si utilizzano delle speciali casseforme in polistirolo realizzate su misura che permettono di ottenere archi molto precisi e strutturalmente integrati nella costruzione.  Per quanto riguarda invece gli archi in mattoni per la costruzione è necessario realizzare degli elementi di sostegno in legno che vengono chiamati centine. Devono essere realizzate su misura e su di esse verranno montati i mattoni tenuti insieme dall'aggiunta di una malta. Si utilizzano mattoni sagomati per dare la forma dell'arco e detti conci, se invece si usano mattoni regolari la malta va a costituire il cuneo. Il mattone centrale è la chiave dell’arco, un elemento che ha la forma di cuneo ed è fondamentale dal punto di vista statico. In alternativa si può ricorrere ad archi prefabbricati, prodotti su specifica richiesta. Questi elementi andranno semplicemente posati e fissati alla struttura esistente. Per realizzare archi in cartongesso i pannelli vengono sagomati a forma di arco e posizionati come per realizzare una normale parete. Lo spessore invece viene riempito con una striscia di cartongesso tagliata su misura sulla quale sono state praticate incisioni equidistanti in modo da facilitare la curvatura. Infine si stuccano i punti di giunzione e si passa la carta vetrata fino ad ottenere una superficie perfettamente liscia su cui applicare il rivestimento che si preferisce.
Passi da seguire per installare una stufa a legna in casa
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Come inserire una stufa a legna in casa  Mantenere una temperatura piacevole durante le stagioni più fredde, presuppone una tipologia di riscaldamento che va assolutamente di pari passo con una coibentazione puntuale e precisa di pareti e serramenti. Qualsiasi tipologia di impianto, tradizionale o a pavimento garantisce un corretto comfort nei vari ambienti, solamente se questi sono predisposti a far rimanere tutto il calore prodotto all’interno di zone giorno e zone notte ben progettate. Quando si pensa a metodi alternativi, come caminetti ma in particolare stufe a legna ritornate molto in auge, ci si chiede come debbano essere inseriti in casa e se possano in qualche modo sostituire e diventare l’unica sorgente di riscaldamento all’interno di un’abitazione. Oppure fornire una valida alternativa in momenti intermedi della giornata che possano evitare di metter in funzione un intero impianto. La risposta è positiva per entrambi i dubbi, ovvero una vasta gamma di soluzioni oggi predispone delle canalizzazioni da applicare ad appositi dispositivi per stufe a legna che coniugano e trasportano l’aria riscaldata nei vari ambienti attraverso bocchette, diventando la fonte di produzione di calore principale. In alternativa una stufa a legna trova una perfetta collocazione in ambienti ampi e particolarmente vissuti, come un living open space o un soggiorno, dove si può godere di un dolce tepore in ogni momento della giornata, senza dover far entrare in funzione l’impianto generale della casa. Oggi vi vogliamo consigliare su quali siano i passi più importanti da seguire per installare una stufa a legna in casa per cercare di non incappare in errori e evitare problematiche improvvise. Stufa a legna in casa: osserva i modelli e le dimensioni Una tra le innumerevoli cose da osservare per una stufa a legna, riguarda i modelli presenti sul mercato, ciascuno con le proprie forme e geometrie. Se è vero che l’efficienza termica dovrebbe essere il primo dettaglio da valutare, l’aspetto esteriore di questo elemento è la prima cosa che inevitabilmente colpisce e che va scelto con cura per essere in perfetta armonia con lo spazio circostante in cui verrà inserito. Stessa attenzione va effettuata per la dimensione della stufa, che però viene calcolata in base alla potenza necessaria per riscaldare in modo adeguato le stanze di casa. Maggiori sono i metri cubi da considerare, più elevate saranno le grandezze dell’apparecchio. Indicativamente per ogni mc occorrono circa 35 kcal che convertite in kW, daranno il numero della potenza minima che la stufa a legna dovrà soddisfare e la conseguente metratura del suo ingombro. Stufa a legna in casa: valuta i materiali  I materiali con cui può venir costruita una stufa a legna sono sostanzialmente quattro e tutti molto validi e con qualità ottime da valutare caso per caso. Sceglierne uno piuttosto che un altro dipende molto dalla resa a livello termico di ciascuna e da come si deve inserire in un ambiente per dialogare con lo stile presente in casa. Le stufe che si possono trovare sul mercato possono quindi essere realizzate in: acciaio: ha la peculiarità di scaldarsi molto in fretta, raggiungendo velocemente la temperatura desiderata. Gli elementi in acciaio vengono saldati e legati alle parti circostanti solitamente in ghisa. Tra quelle presenti nei negozi specializzati, una stufa a legna in questo materiale è sicuramente la più economica. Unico neo è che una volta spenta, il calore residuo è praticamente nullo; ghisa: è un ottimo conduttore termico ottenuto dalla fusione di ferro e carbonio ed è particolarmente apprezzata per la sua capacità di immagazzinare calore e di diffonderlo in modo graduale e omogeneo nell'ambiente, rendendo ottimale il comfort che si percepisce all’interno di una casa; pietra ollare: come per la ghisa anche questo materiale possiede la specifica caratteristica di accumulo e rilascio termico per irraggiamento, che non necessita di avere un fuoco vivo e continuo nel corso della sua accensione. Molto apprezzate per lo loro doti estetiche, connotano lo spazio in casa di bellezza e funzionalità in termini di riscaldamento alternativo; maiolica: è un tipo di produzione ceramica costituito da un elemento poroso rivestito, per immersione, di uno smalto a base di stagno. Questo materiale, personalizzato con varie rifiniture e colori, riveste la camera di combustione che fa rientrare questa fonte di calore nella categoria delle stufe ad accumulo (come quella in ghisa e a pietra ollare) con un’efficienza termica oltremodo garantita. Stufa a legna in casa: decidi dove collocarla Dovendo dipendere dalla posizione del canale di sfiato per la canna fumaria, la collocazione di una stufa a legna non può avere infinite soluzioni, anche se con le tecnologie contemporanee si vedono progetti dove tali elementi non sono più stipati solo in angoli o lungo le pareti ma anche a centro stanza come un vero e proprio complemento d’arredo. Questo dipende dal fatto che persino le tubature a vista divengono oggi giorno, oggetto da mettere in mostra e che ben si sposa con il concetto estetico in cui viene inserito. In alcune collocazioni, è possibile che resti incandescenti di cenere che possano inavvertitamente danneggiare il pavimento circostante la stufa a legna, (parquet o moquette). Inserire una porzione di una superficie ignifuga a terra, per tranquillizzare i proprietari di casa più esigenti offre una valida protezione aggiuntiva per questo problema. Stufa a legna in casa: inserisci la canna fumaria  Nessuna stufa a legna può funzionare senza canna fumaria. Nelle soluzioni dove non la si vede a occhio nudo è perché sono stati semplicemente utilizzati degli escamotage per nasconderla: in qualche raro caso perché incassata a parete ma più facilmente perché rivestita da cartongesso o da materiali innovativi ed esteticamente evoluti, per renderne più contemporaneo e attuale il look. Lo scarico dei fumi è costituito da una semplicissima tubazione di 8 cm di diametro che va direttamente sul tetto ed è collegato all’impianto di ventilazione interno. La canna fumaria per una stufa a legna, è regolata dalla norma UNI EN 13501, che prevede: l’installazione di canne fumarie non collettive; che i materiali impiegati rientrino nella classe A1 e marcati CE; che l’intero canale sia stato coibentato e dichiarato idoneo; che l’ispezione e la pulizia possano essere effettuati in modo pratico e veloce. Stufa a legna in casa: pianifica la manutenzione La manutenzione di una stufa a legna non si limita allo smaltire dal braciere i residui della combustione avvenuta e la rimanenza della brace stessa. Significa in realtà pianificare una corretta e puntuale pulizia ordinaria e straordinaria relativa a molteplici fattori. Svuotare il cassetto della cenere e rimuovere qualche residuo più invasivo con utensili metallici appositi è una prassi da compiere ogni tot giorni a seconda dell’utilizzo che si fa della stufa a legna stessa; così come la consueta pulizia del vetro. E’ naturale che nel periodo più freddo sarà normale non avere un oggetto sempre lindo e in perfetto stato per il quotidiano uso che si fa dell’apparecchio ma una volta arrivata la bella stagione è doveroso applicare un’igienizzazione più approfondita: togliere le parti smontabili interne della stufa, è il primo passo da compiere per eliminare incrostazioni, resina e cenere che a lungo andare intaserebbero le condutture limitandone il tiraggio; controllare la condizioni delle guarnizioni che devono rimanere sufficientemente elastiche per una perfetta tenuta, anche quelle dello sportello di chiusura è un’ulteriore verifica da attuare; eliminare la ruggine superficiale su alcune parti sarà normale per i materiali non inossidabili, facilmente eliminabile con pagliette metalliche; la pulizia della canna fumaria, va effettuata una volta l’anno per togliere le sostanze che la legna bruciando rilascia, intasando la tubazione.   Stufa a legna in casa: considera i costi  Considerare i costi di una stufa a legna da posizionare in casa, significa stabilire un budget che può oscillare tra i 900 e i 3.500 euro. Tali indicazioni rientrano in una fascia di prezzi generica, in quanto: marca dell’azienda produttrice; potenza e portata; materiale e dimensioni; influiscono e incidono sulla cifra finale relativa all’acquisto. Oltre a ciò vanno considerati trasporto e installazione, che possono essere già calcolati nell’importo totale o essere presenti in una voce a parte del preventivo. Altro costo da prendere in considerazione è quello relativo alla manutenzione straordinaria, che va effettuata da uno specialista che rinnoverà la garanzia relativa alla sicurezza dell’oggetto, preservando una ottimale funzionalità ed efficienza e nel tempo.
Ristrutturare il balcone: tutti gli step da seguire
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La ristrutturazione completa del balcone è un intervento che si rende necessario per diversi motivi. La causa principale che spinge a rifare il balcone è la comparsa di segni visibili ed inequivocabili di degrado o cedimento. Questi fenomeni si verificano a causa della forte esposizione dei balconi agli agenti atmosferici per lungo tempo, oppure può derivare da errori nella progettazione o nella realizzazione del balcone, incluso l'utilizzo di materiali di scarsa qualità. Talvolta ristrutturare il balcone si rende urgente per questioni di sicurezza, soprattutto in costruzioni datate. Una situazione diversa si ha invece quando si decide di rinnovare il balcone semplicemente per offrire alla propria casa un ambiente all'aria aperta curato e funzionale, dove si possa trascorrere dei momenti di relax.  Prima di intervenire bisogna fare una distinzione necessaria tra balcone privato e balcone condominiale. Mentre per un edificio indipendente si ha la libertà di scegliere come modificare il balcone e quali materiali utilizzare, in condominio potrebbe essere richiesto il rispetto delle regole di decoro imposte dal regolamento condominiale per cui si dovrebbe agire di conseguenza adattandosi alle norme. In presenza di danni visibili sulla struttura del balcone, come parti di intonaco del sottobalcone staccate con il ferro del cemento armato a vista oppure frontalini sgretolati, prima di intervenire sul balcone sarà indispensabile rivolgersi ad un tecnico che possa valutare se necessario mettere in sicurezza il balcone attraverso un'opera di consolidamento strutturale. Per prima cosa devono essere rimosse le componenti instabili per poi ripristinare la struttura in cemento armato e gli intonaci. Una volta sistemata la parte strutturale si potrà intervenire sulla pavimentazione, partendo dalla demolizione del rivestimento e del massetto per poi passare al rifacimento della pavimentazione con attenzione alle pendenze per evitare ristagni d'acqua. Per completare bisognerà intervenire anche su ringhiere o parapetti optando, a seconda dei casi, per la sostituzione o il rifacimento dell'esistente. Per le pareti del balcone la ristrutturazione può consistere nel rifacimento dell'intonaco ma se questo strato è in buono stato può essere sufficiente la semplice tinteggiatura.  Da valutare la necessità di posare materiali con particolari qualità, anche in base al luogo in cui si trova l'edificio. Ad esempio, se ci sono frequenti gelate invernali bisognerà impiegare materiali con elevata resistenza alle basse temperature. Come impermeabilizzare un balcone L'impermeabilizzazione del balcone è fondamentale per bloccare le infiltrazioni d'acqua negli strati sottostanti la pavimentazione, evitando conseguenze sulle componenti strutturali ed aumentandone la durata. Lo strato impermeabilizzante viene posto sotto alla pavimentazione. Generalmente si applica una guaina bituminosa con particolare attenzione alle zone di raccordo dove si hanno più probabilità di infiltrazioni. Quando il pavimento si presenta in buono stato si può valutare l'idea di realizzare una ristrutturazione che non prevede demolizioni con tempi e costi contenuti, optando per la posa di un impermeabilizzante sopra la pavimentazione. Un ulteriore elemento utile per l'impermeabilizzazione del balcone è la posa di scossaline in rame o altro materiale che impediscono il contatto dell'acqua su determinate superfici, come i frontalini del balcone, altrimenti esposte alla pioggia o altri agenti atmosferici. Quali pavimentazioni scegliere per rifare un balcone Il materiale ideale da posare per il nuovo pavimento del balcone è resistente agli agenti atmosferici, al cambio di temperatura, al gelo, alle macchie ed è antiscivolo. Le opzioni da considerare sono molte. Tra queste una valida possibilità è costituita dai pavimenti in legno per esterni. Hanno notevoli qualità dal punto di vista estetico ed apportano un affascinante tocco naturale all'edificio, rendendo l'atmosfera del balcone sofisticata ed accogliente. Questa soluzione risulta vantaggiosa da molti punti di vista ma è sempre necessaria una manutenzione corretta e costante per mantenere il pavimento in legno sempre in perfette condizioni.  Una soluzione più classica per pavimentare il balcone è la posa di piastrelle. Quelle in grés porcellanato rappresentano un'ottima scelta grazie alle elevate prestazioni in termini di resistenza all'usura e all'urto, la bassa porosità, l'ingelività e la semplicità di pulizia. Anche dal punto di vista estetico sono un buon prodotto essendo proposte in molte varianti diverse per formato e finiture. Si possono trovare piastrelle in grés porcellanato che riproducono fedelmente l’aspetto di altri materiali quali pietra, marmo, legno o cemento, oppure i motivi ornamentali tipici delle cementine. Altre soluzioni altrettanto valide sono la resina, il cotto o le pietre naturali. Rifacimento della ringhiera: recupero o sostituzione? Una ulteriore componente su cui intervenire nell'ambito del rifacimento del balcone è la ringhiera. La strada della sostituzione risulta conveniente quando la ringhiera o il parapetto esistente si presenta in cattivo stato di conservazione ed il costo per ripristinarla sarebbe superiore a quello necessario per sostituirla. Una nuova ringhiera è occasione per dare un aspetto rinnovato al balcone, più attuale oppure più consono al proprio gusto. Ad esempio, sostituire un parapetto opaco con uno in vetro consente di alleggerire la struttura e godere della vista sull'esterno oltre a dare un aspetto più contemporaneo all'edificio. Inoltre i parapetti in vetro non hanno bisogno di manutenzioni particolari se non la semplice pulizia della superficie. Il recupero della ringhiera andrebbe effettuato solo quando questa è in buono stato oppure se si tratta di un elemento di pregio artistico o architettonico, ad esempio. In questo modo non si snatura l’edificio e si mantiene il suo aspetto originale. Le classiche ringhiere in ferro sono soggette ad usura e ruggine e perciò vanno riverniciate periodicamente, sempre dopo aver eliminato lo strato di vernice presente e applicato prodotti antiruggine. Questo può essere un lavoro complesso, soprattutto per ringhiere dal disegno particolarmente elaborato. Balcone: tinteggiare pareti e aree intonacate L'ultimo step necessario per dare al balcone di casa un aspetto totalmente rinnovato è la tinteggiatura delle pareti e di tutte quelle componenti intonacate, come la copertura oppure parapetti in muratura o loro parti. Questo tocco finale si rende necessario soprattutto per omogeneizzare l'aspetto delle superfici intonacate se sono state eseguite delle riparazioni puntuali. La pittura murale da applicare dovrà essere specifica per esterni ed avere caratteristiche tali da assicurare stabilità e protezione durevole, resistenza agli agenti atmosferici, allo sporco ed alle muffe. Balcone aperto o chiuso? Il classico balcone è aperto dall'altezza della ringhiera verso l'alto. Alcuni balconi hanno copertura indipendente oppure coincidente con la soletta del balcone del piano superiore, mentre sui lati possono essere aperti oppure chiusi, come accade quando sono incassati nel volume dell'edificio. Questa soluzione consente di avere uno spazio esposto all'aria aperta ed al sole da sfruttare in particolare nelle stagioni calde, anche inserendo elementi d'arredo per esterni, tende da sole o ombrelloni.  Quando si interviene su un balcone può essere considerata l'ipotesi di chiuderlo ricavando così un ambiente più riparato. Solitamente ciò avviene per i balconi con esposizione a nord poiché sono poco soleggiati e di conseguenza scarsamente godibili da aperti. Il balcone può essere chiuso con delle vetrate realizzate su misura, fisse o apribili. Si ottiene uno spazio verandato che diventa a tutti gli effetti una stanza aggiuntiva, da utilizzare come pratico ripostiglio oppure come ambiente di soggiorno.
Riscaldamento con i termosifoni: tutto ciò che serve sapere
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Il classico impianto di riscaldamento con termosifoni è presente in molte case, si tratta infatti di un sistema efficace e di realizzazione relativamente semplice per rendere la casa un ambiente accogliente durante i mesi invernali.  Tra i vantaggi apportati dalla scelta di installare un impianto di riscaldamento con termosifoni ci sono sicuramente la rapidità con cui è possibile riscaldare gli ambienti, considerando che raggiungono rapidamente la temperatura necessaria. Vantaggiosa anche la semplicità di gestione dell'impianto, la facilità con cui è possibile regolare le temperature e la possibilità di utilizzare il riscaldamento soltanto in alcuni ambienti della casa. In aggiunta sono una tipologia di impianto che ha scarsa necessità di manutenzione. Tra gli svantaggi derivanti dall'utilizzo dei caloriferi per il riscaldamento della casa abbiamo la produzione di un'aria piuttosto secca negli ambienti riscaldati, da correggere con l'aggiunta di umidificatori. Inoltre, il calore prodotto non ha una distribuzione uniforme all'interno dell'ambiente.  Può essere letta come uno svantaggio anche la necessità di produrre alte temperature, intorno a 70°, e dunque la necessità di impiegare generatori di calore che per via delle emissioni inquinanti hanno ripercussioni sull'ambiente. Non sono idonei invece i sistemi alimentati con energie pulite se non sono in grado di raggiungere le temperature richieste. Inoltre l'uso intensivo del riscaldamento con termosifoni può comportare costi alti se si utilizza una caldaia ad alti consumi. Termosifoni in casa: quale tipologia scegliere Ci sono molti modelli differenti di termosifoni, proposti da diverse aziende, ma la differenza principale è costituita dal materiale con cui sono realizzati. I radiatori più tradizionali sono quelli in ghisa, resistenti e duraturi nel tempo. Si scaldano lentamente, ma una volta raggiunta la temperatura la mantengono a lungo, anche dopo lo spegnimento. Possono avere dei piedini per posizionarli sul pavimento oppure possono essere sospesi a parete. Hanno un'estetica vintage e la superficie può essere decorata con rilievi di diverso genere. Se si intende rinnovarli possono essere dipinti applicando delle vernici apposite. L'alternativa è costituita dai radiatori in alluminio. A parità di dimensioni sono molto più leggeri rispetto alla versione in ghisa e questo rende l'installazione più semplice. Questo metallo ha il vantaggio di riscaldarsi in fretta consentendo di ottenere ambienti riscaldati in poco tempo, ma si raffredda altrettanto rapidamente dopo lo spegnimento per effetto dell'inerzia termica di questa lega metallica. Hanno un costo inferiore rispetto ai modelli in ghisa. Un altra tipologia è costituita dai termoarredi, modelli più sofisticati progettati per integrarsi in casa come un elemento d'arredo vero e proprio. Hanno forme e stili molto variegati, alcuni modelli di design possono integrare ulteriori funzioni ed avere un aspetto simile ad un'opera d'arte. Quelli utilizzati per i bagni invece vengono indicati come scaldasalviette poichè consentono di appoggiare su di essi gli asciugamani per tenerli caldi. Alcuni di questi sono dotati di doppia alimentazione, quella tradizionale e quella elettrica, quest'ultima da utilizzare anche in estate quando l'impianto non è in funzione. Termosifoni in casa: quanti elementi installare Le dimensioni ed il potere calorifico di un termosifone dipendono dal numero di elementi di cui è costituito. Gli elementi sono i moduli che compongono il radiatore stesso, questi vengono saldati tra loro per ottenere un oggetto unico. Il numero di elementi viene stabilito in base al risultato di una valutazione effettuata dal termotecnico il quale esegue un calcolo che tiene conto delle misure dell’ambiente e dunque del volume da riscaldare e la resa termica di ogni singolo elemento. In questo calcolo influiscono aspetti difficili da contabilizzare per chi non ha conoscenze tecniche specifiche come la differenza tra la temperatura interna e quella esterna, considerando anche la capacità isolante dell'edificio. Volendo semplificare la logica con cui viene eseguito il ragionamento dal termotecnico incaricato di progettare l'impianto, possiamo dire che conoscendo le calorie necessarie per riscaldare un ambiente, anche tenendo conto delle dispersioni dovute alle caratteristiche dell'edificio, queste devono essere suddivise per la potenza generata da un elemento. In questo modo si ottiene il numero degli elementi, da arrotondare per eccesso o per difetto a seconda dei casi e qui è fondamentale l'esperienza del progettista. Ogni stanza ha quindi necessità differenti e se non si dimensionano correttamente i caloriferi non si avrà la giusta quantità di calore, in eccesso o in difetto. Termosifoni in casa: manutenzione caldaia I termosifoni sono alimentati dalla caldaia, la quale riscalda l'acqua contenuta nel circuito portandola a temperature di circa 70°. Per assicurare un buon funzionamento dell'apparecchio ed evitare ulteriori problemi è necessario eseguire una corretta manutenzione. Se si tratta di una caldaia a gas solitamente la manutenzione viene eseguita una volta all’anno da un tecnico abilitato che avrà cura di pulire accuratamente le componenti interne, andando ad individuare se ci sono pezzi usurati o guasti da sostituire.  Un'altra operazione effettuata dal tecnico è il controllo dei fumi, una misurazione necessaria per misurare le emissioni nocive prodotte dalla caldaia e liberare nell'ambiente esterno.  Se si tratta di un modello di caldaia obsoleto ma ancora funzionante si può considerare comunque l'ipotesi di sostituirla con un modello più recente che sarà più efficiente e meno inquinante. Sono da valutare anche le caldaie a condensazione e le pompe di calore oppure generatori alimentati a biomassa, decisamente più sostenibili. Termosifoni in casa: costi e spese Costo per l'acquisto caloriferi dipende dal modello scelto. Le soluzioni standard hanno prezzi più contenuti mentre se si punta su soluzioni di design queste hanno prezzi ben più elevati. A questo, se si tratta di una nuova installazione, bisogna aggiungere le spese per la realizzazione dell'impianto e per l'acquisto e l'installazione della caldaia. Quando si installa una nuova caldaia è necessario inoltre effettuare la prima accensione gestita da un tecnico, necessaria per attivare la garanzia dell'impianto. Diverso il caso della sostituzione nel quale, se non si interviene anche sull'impianto e sulla caldaia, bisognerà sostenere soltanto il costo per l'acquisto dei nuovi radiatori e le spese relative alla manodopera, necessaria per la rimozione dei vecchi radiatori e la posa dei nuovi.  A questi costi iniziali si aggiungono le spese per la manutenzione dell'impianto ed i costi di alimentazione. Questi ultimi possono essere contenuti impostando correttamente la temperatura sul termostato, fissandola intorno a 20°-21° C al massimo, in modo tale che la caldaia si spenga nel momento in cui l'abitazione ha raggiunto tale temperatura.
Bow window e bay window: finestre ricche di fascino in casa
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Un fascino che richiama nell’immediato i tipici infissi inglesi di cottage e ville di campagna, ma che in realtà ben si sviluppano in altri contesti territoriali e in un susseguirsi di stili nel tempo. Un tratto inconfondibile dell’architettura retrò e tradizionalista, la finestra bovindo ha reso note anche molte progettazioni contemporanee, permettendo di ampliare su più livelli lo spazio a disposizione in casa, creando degli ambienti aggiuntivi e panoramici trendy e dal look insostituibile. Per ciascuno di noi, guardando sia dall’esterno che dall’interno queste finestre aggettanti rispetto alla facciata dell’abitazione in cui sono inserite, il termine che fa rientrare in un un’unica classe di serramenti ciò che stiamo osservando, è bow window o quello che comunemente viene detto appunto bovindo. La categoria è in effetti una sola ma che racchiude tre principali tipologie di aperture, più una che funge da appendice, e che si differenziano per forme e modalità di costruzione: bow window; bay window; oriel window; garden window. Se le prime due hanno le medesime caratteristiche e si distinguono esclusivamente per la forma della finestra stessa, l’una circolare (bow) e l’altra poligonale (bay), la terza ricade in una sfera leggermente a parte per modalità di costruzione difforme e la quarta diventa una vera e propria struttura che sporge verso l’esterno, pur ricordando le tipiche finestre. Insieme, oggi, vogliamo scoprire le peculiarità delle due più utilizzate nel mondo contemporaneo e che sono principalmente impiegate in progettazioni nuove per creare dei bellissimi infissi, indicati soprattutto per ville e case indipendenti. Bow window e bay window: origini e caratteristiche Storicamente, questa finestra ricca di fascino, trova le sue origini nell'architettura sia romanica che gotica europea, pensata e realizzata per scopi prettamente funzionali: amplificare la porzione del serramento per aumentare la superficie da cui potessero entrare luce naturale e aria, in case di ogni genere. La peculiarità di tale finestra ricade nella sua sporgenza verso l’esterno che permette di ricavare sedute e ampi davanzali – contenitori indoor, ben illuminati e di aggiungere un valore a livello estetico e di decoro alla facciata principale dell’abitazione. Solitamente inserite al piano inferiore di una villa su più piani, possono in realtà osservare disegni diversi sui vari prospetti. Quando includono anche i piani superiori vengono solitamente create delle intere colonne a tutt’altezza molto suggestive. Le finestre bow window e bay window, hanno la caratteristica di non avere né il telaio né le ante vetrate allineate al muro perimetrale, come avviene generalmente, ma progettate seguendo un andamento orizzontale che viene costruito, in ogni ideazione, ad una altezza sempre superiore alla superficie pavimentata, altrimenti ci si troverebbe di fronte all’altra categoria di infissi che ricade nel settore delle oriel window, che interessano una minima parte del piano di calpestio. Altra qualità di questo infisso è l’assoluta mancanza di sistemi oscuranti esterni e di davanzali outdoor. Un piccolo cordolo raccorda e decora il serramento ma senza avere una sporgenza tale per collocare eventuali vasi di fiori e piante e la privacy interna potrà essere garantita da scuri interni all’ambiente o sistemi innovativi e integrati a vetro. Finestre bow e bay window: forme e geometrie Le forme e le geometrie utilizzate per queste finestre ricche di fascino e indicate per connotare bellissime ville, con una finestra bow window o bay window, sono le più disparate e se il gusto personale dei padroni di casa può essere espresso e ascoltato sulle preferenze, nella maggior parte dei casi le silohuette seguono le tendenze estetiche dello stile a cui la casa appartiene. Originariamente l’andamento circolare era il prediletto e predefinito, esclusivo di una bow window classica, ma nel tempo le curve si sono leggermente spezzate per dar vita alla medesima finestra ma con un arco a segmenti. La bay window ha dato invece i natali a sagome più lineari e squadrate, solitamente suddivisa su a tre lati, uno centrale più ampio e due laterali obliqui e maggiormente contenuti, con la possibilità di essere coperte da piccoli tetti con vari andamenti, sia poligonali che curvilinei. Bow window e bay window: quali vetri inserire Il comfort all’interno di un’abitazione, la luminosità e l’efficienza energetica, passa anche dai vetri che si sceglie di impiegare per i propri serramenti. Le tipologie vetrate da inserire in una bow window o bay window sono molteplici e come per le finestre tradizionali devono soddisfare i requisisti minimi di: isolamento acustico; isolamento termico con conseguente risparmio a livello energetico; sicurezza, antieffrazione e antisfondamento. In alcuni progetti i vetri vengono scelti anche con serigrafie, inserti a piombo e svariati colori a mosaico per connotare uno stile architettonico deciso e caratterizzante dell’intera abitazione e fanno diventare il serramento un vero e proprio oggetto di design. Bow window e bay window: materiali da costruzione Anche per quanto riguarda i materiali da costruzione non vi sono particolari differenze con ciò che deve essere attentamente soppesato rispetto ai serramenti più classici e utilizzati. Legno, alluminio o pvc sono adatti ad infissi qualitativamente performanti e competitivi nel settore delle grandi e piccole aperture per la casa. Come sempre ogni scelta andrà valutata di volta in volta e a seconda delle esigenze e necessità dei padroni di casa. Si dovrà prestare particolare attenzione alle giunture e ai cambiamenti direzionali di telaio e vetro, con uno studio accurato e approfondito per evitare ponti termici o fessurazioni in punti critici che dovranno essere visionati al dettaglio su una finestra bow window o bay window leggermente fuori dai canoni naturali.  Costi per realizzare un bow o bay window  I costi per realizzare una finestra con un fascino anglosassone non ha prezzi proibitivi, né molto differenti da quanto si spenderebbe per farsi progettare una qualsiasi altra tipologia di serramento finestrato con richieste ordinarie. Per un bow window o bay window, ciò che influirà sul budget riguarda principalmente: la grandezza dell’apertura; la scelta del materiale da costruzione, sia per il telaio che per la parte trasparente; la forma più o meno complessa; l’introduzione di soluzioni schermanti interne o inglobate nel vetro; il montaggio. Queste variabili sono pressoché le stesse a cui si deve far riferimento anche per gli infissi di tipo tradizionale e non vi sono in effetti fattori particolari che ne possano far aumentare considerevolmente il costo.
Finestra rotonda a oblò: infissi particolari per la casa
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Ispirati dall’architettura navale, dove si presentano come tante finestrelle circolari dai vetri spessi, gli oblò sono delle aperture che si possono inserire ottenendo risultati equilibrati in edifici di qualsiasi stile. A seconda dell’aspetto, infatti, si possono integrare in architetture dal sapore tradizionale o vintage, oppure in ambienti dall'estetica minimalista o high tech. In ogni caso, osservare il mondo esterno attraverso una finestra rotonda acquisisce un fascino particolare che permette di viaggiare con la fantasia. Si tratta di serramenti speciali per la particolarità della forma, ma con caratteristiche simili a formati più standardizzati ed usuali. Anche per quanto riguarda i materiali utilizzati, sia per i vetri che per i telai, non ci sono differenze tra i serramenti circolari e quelli di altro formato. Indipendentemente dal contesto, la presenza di una finestra di forma circolare non passa inosservata, sia all’interno che all’esterno di un immobile. La valenza decorativa di questa tipologia di infissi è molto forte, pur essendo elementi molto semplici dal punto di vista formale. Il cerchio è usato fin dall’architettura classica in quanto simbolo di perfezione ed armonia. Una finestra rotonda si ricollega alla tradizione dei rosoni, posizionati sulle facciate di edifici religiosi nel  rispetto di rigorose simmetrie. Nell’architettura moderna non ci sono invece delle precise regole da rispettare per l’inserimento di finestre a oblò sulla facciata di un edificio poiché vi è una grande libertà compositiva. In alcuni casi si utilizzano diversi oblò accostati in maniera apparentemente casuale, oppure uno solo di grandi dimensioni. Tutto sta nell’estro del progettista. Finestra rotonda: dimensioni dell’oblò Nelle misurazioni delle finestre a oblò si considera il diametro dell'apertura, includendo lo spessore dei profili utilizzati per l’infisso. A seconda della funzione dell’oblò e della sua collocazione si potrà individuare la dimensione più adatta e corrispondente alle necessità.  Si possono produrre finestre molto piccole, con anta obbligatoriamente fissa, il cui diametro parte da un minimo di circa 50 cm. Allo stesso tempo, le tecnologie avanzate nella produzione di serramenti permettono di realizzare serramenti circolari che raggiungono dimensioni ben più importanti, adatte ai progetti più particolari. Se necessario, le dimensioni delle finestre rotonde si possono personalizzare richiedendo prodotti realizzati su misura, altrimenti si potrà optare per soluzioni dai diametri standard. Dalle dimensioni dell’oblò dipenderanno i costi, il peso ed altri dettagli che influenzano l’installazione. Ad esempio, per piccoli raggi si possono usare alcune tipologie di cerniere ribaltabili molto semplici che non sono adatte invece a sostenere il peso di finestre a oblò più grandi. A variare sono anche gli effetti prodotti all’interno dell’ambiente, dove attraverso questo "occhio" viene apportata più o meno luce, così come in facciata cambia il disegno generato dalla presenza di un cerchio più o meno grande. Finestra rotonda a oblò: scegliere i materiali Come per le altre tipologie di serramenti, anche le finestre rotonde possono essere realizzate in diversi materiali:  finestre rotonde in PVC; finestre rotonde in PVC effetto legno; finestre rotonde in alluminio; finestre rotonde in legno-alluminio; finestre rotonde in legno. L’ampia scelta di soluzioni permette una perfetta integrazione con il progetto architettonico dell’edificio a cui sono destinate. La curvatura che caratterizza i profili delle finestre rotonde richiede una lavorazione complessa che si traduce in costi più alti rispetto alle finestre lineari. Il PVC rappresenta l'opzione più idonea alla realizzazione di finestre rotonde poiché si riesce a gestire più facilmente rispetto ad altre soluzioni. Con questo materiale plastico si hanno non solo ottime prestazioni per quanto riguarda l’isolamento termico e acustico, ma si ha molta flessibilità anche nella scelta della finitura che è disponibile in tutte le colorazioni RAL. Più complessa invece la realizzazione di finestre rotonde in legno. Finestra a oblò: tipologia di apertura Nonostante l'apparente semplicità delle finestre a oblò, queste nascondono dei meccanismi che assicurano una gestione ottimale del serramento. A seconda delle esigenze e dell’utilizzo della finestra rotonda si potranno stabilire, tra le differenti tipologie di apertura, per quali sarà opportuno optare: finestra rotonda fissa; finestra rotonda con apertura a vasistas, con ribalta verso l’interno della stanza e dispositivo antiribaltamento di sicurezza; finestra rotonda con sopraluce a vasistas, si presenta suddivisa in due semicerchi; finestra rotonda a bilico orizzontale o verticale, con avere apertura rotante fino a 180°; finestra rotonda a sporgere; finestra rotonda a battente, con apertura verso destra o verso sinistra; finestra rotonda a due ante. Se il diametro della finestra a oblò è di dimensioni contenute, sarà sufficiente un unico punto di ancoraggio, ovvero una sola cerniera che consente di effettuare senza rischi il movimento necessario per l'apertura e la chiusura dell’anta o delle ante che la compongono.  Quando invece si è di fronte ad una finestra rotonda dal diametro importante è preferibile disporre di almeno due punti di ancoraggio per avere la necessaria stabilità e sicurezza.  Finestra rotonda: installazione e posa Per gli aspetti legati all'installazione di finestre rotonde a oblò occorrerà effettuare una valutazione per ogni singolo caso, in funzione della tecnica architettonica con cui è realizzato l’edificio, analizzando i materiali e lo stile. Mentre per le finestre di forma quadrata o rettangolare la realizzazione delle aperture e l’installazione dei serramenti risulta abbastanza semplice, anche in fase di ristrutturazione, per le finestre di forma rotonda predisporre adeguatamente la parete in modo da aprire un vano circolare di dimensioni congrue risulta più complesso. Certamente non si tratta di un banale lavoro fai da te da svolgere in autonomia, ma occorrerà rivolgersi a dei professionisti in grado di effettuare l’intervento nel modo più corretto.  Costi di una finestra rotonda a oblò La maggiore complessità di realizzazione rispetto alle finestre standard, comporta dei prezzi più elevati per l’acquisto di finestre di forma circolare. Il costo è influenzato da diverse variabili quali le dimensioni, i materiali di cui sono composte e la tipologia di apertura, dove quest’ultimo aspetto ha un notevole peso nel determinare la spesa finale. A parità di dimensioni e materiali infatti, una finestra rotonda se è fissa generalmente ha un costo nettamente inferiore rispetto ad una apribile poiché è più semplice da realizzare. Per le finestre rotonde più grandi, maggiori sono le parti apribili più sarà alto il prezzo. A grandi linee i costi per le finestre rotonde in PVC o in alluminio sono di circa 500€ al mq per quelle fisse, mentre si sale a circa 800€ al mq per quelle apribili. Costi superiori sono necessari per la realizzazione di finestre rotonde in legno.
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