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7 soluzioni per inserire un tappeto vintage in casa
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Un tappeto in casa è uno degli elementi d’arredo più utilizzati sin dai tempi più antichi. Utilissimo per completare l’aspetto estetico e lo stile dei vari ambienti di una abitazione, assume al contempo la funzione di scaldare, nel vero senso della parola, i vari spazi interni in un’ideazione di home relooking. Già, perché un tappeto offre nell’immediato quel senso di tepore quando si cammina a piedi nudi, ci si siede a terra per giocare o ci si sdraia in compagnia di un buon libro da leggere. Infinite sono le combinazioni che interessano la scelta di un accessorio così fondamentale, e che nel dettaglio riguardano: la grandezza; la forma; il colore; il materiale; la finitura; la trama. Tutti elementi che mescolati insieme, danno vita a oggetti unici e dal design particolare. Oggi vi vogliamo parlare di una scelta stilistica unica, ovvero di come arredare casa con un tappeto vintage. Tanti elementi retrò sono ritornati in auge quando si tratta di progettare una nuova dimora, perché ammettiamolo, il fascino di questi complementi è davvero intramontabile. Abbiamo definito questa soluzione come “unica” perché utilizzare un tappeto datato, significa personalizzare alcune zone giorno o notte, in modo del tutto originale e con un pezzo esclusivo che nessun altro potrà mai possedere. Includerlo in contesti diversi e abbinarlo agli stili più disparati, consente di creare delle progettazioni vintage di tendenza, giocando con tappeto dall’ appeal senza tempo, che ben si inserisce nell’ottica attuale e odierna di vivere la casa. Un ingresso con una passatoia in stile retrò Un ingresso con una passatoia in stile retrò sottolinea immediatamente il carattere e la singolarità, di progettare una entryway estrosa e anticonformista. Mixare diversi accessori, colori e finiture richiede di per sé un’eccentricità a livello estetico, che in pochi hanno il coraggio di far emergere. Se a questo aggiungiamo il riutilizzo del tappeto della nonna, allora il termine “stravaganza” è quello che maggiormente definisce un progetto di interni, con un vintage carpet che si rispetti. Bellissimo, mai fuori moda e davvero confortevole, infonde un senso di grandissima cordialità non appena si varca la soglia di casa. Soggiorno layer look con tappeto vintage in formato XXL Abbiamo già parlato del layer look style: un trend del mondo dell’arredamento, che ha la peculiarità di sovrapporre fisicamente i tappeti in casa, i quali riposti uno sopra l’altro, caratterizzano e personalizzano i vari ambienti con un aspetto fresco e distintivo. Adoperare forme e dimensioni diverse aiuta naturalmente a raggiungere lo scopo. Ecco che allora un tappeto vintage in formato XXL in soggiorno, diventa l’ultimo “strato” che si appoggia su passatoie più contemporanee o su elementi marginali che contraddistinguono una zona ben definita per la sua funzione, all’interno del soggiorno stesso. Un modo molto versatile di giocare con oggetti che già si possiedono e necessitano solamente di essere rivisitati con nuove idee e piccoli restyling, utili per arredare casa. Tappeto retrò in una sala da pranzo moderna Ciò che contraddistingue e delinea una sala da pranzo è l’utilizzo di un tappeto posto al di sotto di tavolo e sedute. Abbinare questi mobili in modern style ad un accessorio tipicamente vintage, ha davvero tantissimi pro a suo favore. I vantaggi che scaturiscono da un progetto di commistione di un tappeto retrò in una sala da pranzo moderna, riguardano: l’aiuto a rendere meno fredda l’atmosfera circostante; la delimitazione visiva dei due differenti stili, che li rende però entrambi i protagonisti della stanza. Provare per credere! Studio minimal con tappeto vintage Nessuno spazio in casa, come uno studio anche gestito in maniera minimal, è il luogo decisamente più adatto ad essere arredato con un tappeto vintage. Una zona molto privata e spesso contenuta nelle dimensioni, che racchiude tutto un mondo molto personale e intimo. Qui un accessorio retrò riempie l’intera zona e funge da sfondo a mobili, lampade, libri e quadri, che si amalgamano benissimo in una commistione di stili che si fondono gli uni con gli altri. Una commistione solo apparentemente casuale, che viene invece studiata a priori in modo che tutto dialoghi alla perfezione. Bagno contemporaneo e tappeto vintage Anche un bagno contemporaneo, arredato con un tappeto vintage, offre risultati inaspettati in un progetto d’interni davvero sensazionale e unico. Un tocco di colore e di tradizione che si tramanda è estremamente utile anche all’interno di una stanza di servizio, che deve risultare, oltreché funzionale e pratica, anche accogliente e ricercata. Un accessorio tessile retrò è la classica ciliegina sulla torta da posizionare centralmente o in prossimità del mobile del lavabo, dove l’attenzione verrà focalizzata su un punto ben preciso, attorno al quale ruoterà tutto il resto. Tappeto vintage in una camera da letto esotica Oltre agli abbinamenti sopra descritti, sappiamo bene che il retrò diventa un degno complice di un orientamento orientale, legato all’utilizzo di elementi naturali. Mobili in legno, accessori in fibre e tessili prodotti artigianalmente, fanno da sfondo ad una camera da letto esotica dove un tappeto vintage trova la sua perfetta collocazione. Con i suoi disegni e i suoi colori si accosta molto bene a pareti monocrome a contrasto e ad elementi neutri, appesi alle pareti o disposti direttamente sul tappeto stesso. Un connubio ottimale che offre l’opportunità di personalizzare una zona notte senza troppa fatica. Stile vintage con tappeto nella cameretta per bambini Per chi pensa che uno stile vintage nella cameretta per bambini sia demodé, è senz’altro in errore. Sempre più spesso si vedono realizzazioni di tendenza anche negli ambienti per i più piccoli, dove pur progettando con un pensiero rivolto alla funzionalità di spazi per il gioco o per lo studio, si guarda con occhio tecnico anche al trend estetico da far emergere. Un tappeto retrò è un pezzo unico e molto spesso raro, che diventa il protagonista di quest’area per i piccini di casa, che dona calore e un senso di familiarità ad una nursery accessibile a tutti e con quella giusta dose di alto design.
Organizzare l’ingresso con una mudroom di design
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Mudroom, un termine inglese che letteralmente si traduce in “stanza del fango”. Non è ben chiaro perché gli anglosassoni abbiano utilizzato proprio questa parola, per definire uno spazio organizzato nell’ingresso di un’abitazione, ma probabilmente si riferisce al fatto che dopo una giornata all’aperto in campagna e con la tipica pioggerellina “british”, questa stanza servisse per riporre gli stivali sporchi di terra. Esatto, proprio di questo si tratta: di progettare e gestire una zona piccola o grande proprio vicino alla porta di casa, dove riporre di tutto un po'. Realizzare una mudroom di design, pianificando ogni dettaglio, significa progettare in modo personalizzato un’area che risulterà davvero comoda e pratica! Avere un ingresso sempre in ordine, dove tutto è a portata di mano, aiuterà ad essere maggiormente favoriti a trovare al volo ciò che serve prima di uscire di casa. Nessuno dovrà più chiedere dove è stato messo l’ombrello o lo zaino, perché tutto trova il suo posto seguendo un ordine puntuale e gestito a seconda delle proprie esigenze. Una mudroom si differenzia da un tradizionale mobile in ingresso perché comprende più funzioni al suo interno e racchiude in un unico spazio tutto il necessario da prendere o riporre nei movimenti quotidiani di una tipica giornata di lavoro o svago. Nelle nostre case, troviamo solitamente un appendiabiti, una scarpiera, un vuota - tasche e un porta ombrelli, ciascuno collocato in modo autonomo e freestanding. In una mudroom tutti questi complementi d’arredo, vengono inglobati in un unico elemento organizzato. Vediamo allora modi su come arredare l’ingresso di casa con una mudroom di design e tendenza. Mudroom country chic in ingresso: suddividere in scomparti Se la vostra abitazione si trova in piena campagna o comunque in un contesto fortemente legato alla natura, ecco che una mudroom country chic è ciò che fa per voi. Questa soluzione, comprende solitamente una suddivisione in scomparti dell’intero complemento che la compone. Un ottimo modo per dare a ciascun elemento il suo posto, dove poter riporre in maniera sistematica e metodica ogni tipologia di oggetto utile. Realizzare una zona attrezzata con elementi già predisposti e pronti all’acquisto o creare qualcosa su misura con pezzi assemblabili con un DIY creativo, darà origine in entrambi i casi, a creazioni davvero personali e uniche. Una mudroom country chic dovrà naturalmente essere progettata in legno, naturale o anche tinteggiato per integrarsi allo stile della casa e sarà rigorosamente a giorno. Questo fattore non deve spaventare chi ha paura di lasciare a vista i propri oggetti, pensando di generare disordine e caos nell’ingresso di casa. Divisa in scomparti verticali da destinare a ciascun componente della famiglia, una mudroom in stile country, trova nelle altre ripartizioni tipiche di tale orientamento (mensole, panche e cassettiere) dei perfetti alleati per mantenere una sistemazione rigida di tutta l’area. Ogni “settore” sarà utilissimo per riporre scarpe, sciarpe e giacche, sempre organizzate e pronte all’uso. Arredare l’ingresso: mudroom a giorno in stile shabby Mudroom a giorno, legno bianco, e cornici per arridare l’ingresso in stile shabby. Uno spazio romantico appena varcata la soglia di casa, che permette di riporre tutto il necessario, da ritrovare il giorno dopo, senza nessun problema. Un’area di casa ben sfruttata che aiuta ad organizzare un punto nevralgico di una zona di passaggio altrimenti inutilizzata. La logistica segue molto fedelmente ciò che abbiamo già sottolineato per lo stile country chic, con la differenza che qui il colore neutro deve essere rigorosamente utilizzato. Ad arricchire la scena accessori, quali cuscini, gancetti, scatole e ceste in vimini per rendere ancor più accogliente una mudroom efficiente e al contempo ospitale. Un orientamento stilistico che si presta per essere grandemente personalizzato, con l’aggiunta di inserti in legno decapato o intarsiato con i tipici cuori, oppure con vasi di lavanda e altre piante a tema, o ancora con una wallpaper floreale. Ingresso di stile: mudroom ermetica e moderna Per chi predilige un ingresso di stile dove tutto viene celato in modo ermetico, ecco che un’alternativa modern style è ciò che deve essere scelto per una zona da dedicare ad una utilissima mudroom. In questo caso ci troviamo di fronte ad una sorta di armadi incassati a muro e completamente chiusi da ante a battente o a volte scorrevoli, su un'unica parete attrezzata. A questa opzione vengono però spesso associate delle piccole nicchie, dove è possibile inserire dei ganci appendiabiti per la giacca del momento e qualche ripiano basso per le scarpe da utilizzare quotidianamente. Nulla di più deve essere lasciato a vista e l’organizzazione interna rimane una realizzazione intima che solo i padroni di casa possono esplorare. Organizzare l’ingresso: mudroom minimal e contemporanea A differenza di uno stile ermetico moderno per eccellenza, organizzare l’ingresso con una mudroom significa sottolineare la contemporaneità minimalista che emerge dal trend di tutta la casa, dove però si intravedono i segni tipici di una tendenza più classica. Lineare, monocromatica e decisamente essenziale, una mudroom minimal mette comunque in evidenza i tratti salienti di una divisione a scomparti sia orizzontali che verticali, mantenendo anche il concetto fondamentale di panca contenitore. Se esternamente una realizzazione del genere può sembrare forse poco pratica, internamente vi sono ripiani e cassetti utilissimi, celati da ante a filo muro che si mimetizzano perfettamente con la parete circostante. Un modo diverso di re-interpretare una mudroom classica, ma comunque di grande effetto estetico e soprattutto funzionale! Mudroom classica a tutt’altezza per un ingresso ordinato Una mudroom classica in casa è quella che si sviluppa a tutt’altezza e per uno spazio abbastanza lungo, in modo da poter davvero contenere tutto l’occorrente per uscire di casa, senza dover ricorrere ad armadi in camera da letto o ai ripiani di un ripostiglio. Un modo differente per organizzare un ambiente in casa che deve risultare caloroso, confortevole e utile. Per chi non ha la possibilità di progettarlo lungo la parete principale di un corridoio, può pensare di adattarsi alla conformazione dei muri di casa e creare una silhouette originale e personalizzata al 100% Una mudroom sartoriale che nasce da una problematica strutturale, ma che la sfrutta appieno per ottimizzare i metri disponibili per contenere tutto l’indispensabile.
Muri in pietra: rivestimento di tendenza per l’esterno di casa
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Una casa in pietra ha un fascino tutto al naturale, grazie ad un rivestimento di tendenza per l’esterno di casa, che si conforma con il paesaggio circostante. Molte persone, quando si tratta di ristrutturare, tendono a mantenere quei tratti peculiari e originali di una abitazione, facendoli dialogare perfettamente con soluzioni progettuali innovative e tecnologicamente avanzate. L’outdoor di casa assume così un look dal design molto ricercato e adatto a qualsiasi contesto, anche il più rurale, in un mix ponderato di tradizione e contemporaneità. La pietra naturale può dunque essere recuperata e/o integrata con inserti nuovi, per dare carattere e personalità alle facciate esterne di casa. Il revival di questa soluzione materica è dovuto al fatto che l’immagine che ne scaturisce non è essenzialmente quella di un rustico di campagna, ma di una dimora attuale che porta i segni di un modo di costruire del passato. Inoltre, nell’ambito di un’edilizia eco – sostenibile, dove il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente sono al primo posto, la pietra naturale è senza dubbio uno dei materiali ecologici più validi da utilizzare. Per chi si sta chiedendo se sia corretto valutare l’impiego di questo rivestimento, per aumentare il fascino dell’esterno di casa, di seguito ci addentreremo nella spiegazione di alcuni elementi fondamentali che connotano questo materiale green. Muri in pietra: tipologie di materiali La pietra è sicuramente il materiale che è stato storicamente più utilizzato nel corso della storia dell’architettura privata. Date le sue ottime qualità, sotto differenti punti di vista, viene scelta perché è un prodotto del tutto naturale e sostenibile (non contiene alcuna sostanza chimica), oltre a far parte di quella categoria di elementi che personalizzano sempre in modo diverso una casa. I tipi di materiali, hanno una propria struttura, una colorazione sempre diversa e una superficie sfaccettata in base a finiture più ruvide o lisce. Questa varietà offre risultati personalizzabili per ciascuna richiesta progettuale, garantendo un design originale e di gran tendenza. Le tipologie maggiormente impiegate nell’edilizia, per rivestire una casa in pietra, riguardano: le quarziti: rocce metamorfiche molto dure che derivano dall’arenaria e sono composte di quarzo. Le diverse colorazioni, dal bianco al beige, dal giallo al marrone, dal rosa al rosso e dall’azzurro verde al nero, variano in base al luogo di estrazione; le rocce laviche: sono una pietra naturale di colore grigio molto scuro, formatesi dalla solidificazione di magma (granito e basalto). Grazie al loro tono, sono perfette per realizzare muri esterni contemporanei e attuali; le rocce sedimentarie: sono quelle che si formano in una serie di strati che derivano dall'accumulo di detriti derivanti dalla degradazione e dall'erosione di rocce preesistenti. Arenaria, ardesia, pietra serena (gneiss), marmo e pietra di Noto sono solo alcuni esempi. Le tonalità sono le più disparate sia nei toni freddi che caldi (grigio, bianco, giallo); le rocce sedimentarie carbonatiche: sono quelle composte da carbonato di calcio e carbonato di magnesio dolomizzato. Facilmente lavorabili e molto pregiate, come la pietra color avorio di Trani, sono apprezzate per l’eleganza estetica e la resistenza nel tempo; le rocce sedimentarie calcaree: (trachite, travertino, …) sono quelle la cui componente principale è la calcite, in cui i depositi di calcare, non sono stati intaccati da impurità, e pertanto molto pregiate. Le tonalità sono molto varie e dipendono dalla concentrazione di ferro al loro interno. Muri in pietra esterni: pro I vantaggi che porta l’utilizzo della pietra per rivestire una casa sono davvero molti, e tengono in considerazione sia gli aspetti legati allo stile e all’estetica, sia i fattori che prendono in esame dettagli costruttivi e tecniche edili. Tra i numerosi pro, per rendere trendy le facciate di una casa in pietra naturale, elenchiamo: la resistenza a qualsiasi agente atmosferico; l’ecosostenibilità del prodotto; la durabilità a lungo termine; la poca manutenzione; la personalizzazione dei tagli; la scelta tra più tipologie del materiale. l’ottimo isolamento termico naturale (una volta riscaldata, la casa rimane a lungo in temperatura durante il periodo invernale, mentre si raffresca tantissimo in estate); la capacità di essere un materiale ignifugo. Tutti questi elementi positivi rientrano in un utilizzo consapevole della pietra come rivestimento e materiale da costruzione esterno di una casa, dove i nuovi metodi di progettare, con pose contemporanee, esaltano abitazioni sia di piccole che grandi dimensioni. Oltre a questi benefici vanno aggiunti bellezza e fascino che una casa acquista da questo modo di interpretare l’outdoor di una dimora. La pietra diventa un materiale decorativo adatto a molteplici stili, dai casali più country, a fabbricati re – interpretati in chiave attuale dove l’industrial o il modern style imperano. Muri in pietra esterni: contro Non vi sono degli svantaggi così importanti da evidenziare quando si pensa di utilizzare la pietra naturale per rivestire l’esterno di casa. E l’unico avvertimento riguarda la possibilità di crescita di vegetali primitivi, che amano i luoghi umidi e trovano anche sulle rocce, un terreno fertile su cui proliferare. Si tratta dei classici muschi e licheni, che spesso si vedono sulla superficie delle lastre di pietra o ancora di più tra gli interstizi, dove non batte il sole e l’umidità presente, aiuta la loro formazione. Muri in pietra esterni: manutenzione e pulizia La manutenzione e la pulizia dei muri esterni in pietra è ridotta veramente al minimo e non prevede azioni particolari da svolgere, né in modalità ordinaria, né straordinaria. Sotto l’azione della pioggia, la polvere superficiale viene costantemente lavata, riportando alla luce il colore naturale della roccia. Per rimuovere eventuali sedimenti di muschi e licheni sarà sufficiente un getto d’acqua potente alle prime avvisaglie di attecchimento, da eliminare prima che questa vegetazione diventi davvero infestante. Muri in pietra esterni: costi e installazioni I costi per la realizzazione di muri esterni in pietra naturale, variano ovviamente in base al materiale scelto per il progetto. Di seguito riportiamo dei prezzi indicativi al metro quadro, da cui partono i prodotti più utilizzati: ·gneiss (pietra Serena): 15 euro al mq; ardesie: 22 euro al mq; quarziti: 26 euro al mq; arenaria: 26 euro al mq; rocce calcaree: 30 euro al mq; marmo: 45 euro al mq; travertino: 55 euro al mq. Per quanto riguarda le installazioni vi sono invece davvero innumerevoli scelte riguardanti la posa, che vanno dalle più tradizionali (opus incertum o listata) a quelle maggiormente contemporanee (reticolata o quadrata). Le alternative non incidono sul budget finale e quello che fa la differenza, insieme alla pietra naturale decisa, è la grandezza delle facciate da rivestire nella loro metratura globale.
Quali materiali utilizzare per stuccare le fughe del pavimento di casa
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Le fughe dei pavimenti di casa sono un elemento decisamente importante, che deve essere stuccato per riempire il vuoto che si viene a creare tra una piastrella e l’altra dopo la loro posa. Se la scelta di un rivestimento richiede già uno sforzo non indifferente, anche le decisioni riguardanti il materiale, lo spessore e il colore delle fughe, necessita di valutazioni e riflessioni, che tengono in considerazione i seguenti fattori: durabilità nel tempo, resistenza a qualsiasi sollecitazione e immediata igienizzazione. Questi dettagli, che solo in apparenza possono sembrare un aspetto secondario, hanno invece un’influenza incisiva sull’ottima riuscita di una pavimentazione, che deve risultare perfetta nell’ambiente di casa in cui è inserita. Utilizzare un materiale, una dimensione o un colore piuttosto di un altro, per riempire le fughe dei pavimenti, amplifica o limita l’aspetto estetico finale, caratterizzando in modo positivo o negativo tutto lo spazio circostante. Nei paragrafi successivi, ci vogliamo soffermare su quali prodotti impiegare per stuccare le fughe del pavimento di casa, dove i fattori da esaminare, determinano la scelta del materiale più idoneo, che riguarda: un mono o un bicomponente; un epossidico o uno cementizio; uno a calce naturale o uno a silicio-cementizio; uno liquido o uno in polvere; uno idrorepellente e anti macchia. Stucco per piastrelle: vantaggi dei vari materiali Lo stucco per piastrelle è un materiale che si utilizza nei lavori edili per riempire appunto le fughe di un pavimento. Usare il prodotto corretto, posandolo ad hoc, permette di sottolineare notevoli vantaggi che riguardano: il rinforzo della pavimentazione stessa; il nascondere le eventuali piccole imperfezioni del battuto; la riduzione della formazione di polvere; il miglioramento dell’elasticità per far fronte alle dilatazioni termiche; l’aumento dell’ottima resa estetica dei vari ambienti di casa; la possibilità di mettere in risalto tutta la superficie di calpestio, giocando su nuance tono su tono o al contrario a contrasto.  Stucco per fughe a pavimento: mono o bicomponente Lo stucco per le fughe di un pavimento viene in primis suddiviso in due gruppi, in base a uno o più prodotti che lo costituiscono, e sostanzialmente vengono classificati in mono o bicomponenti. I primi appartengono a quel genere di materiali pronti all’uso e facilmente applicabili ad ogni tipologia di piastrella. Se si tratta di ceramica, gres o marmo sono consigliati i monocomponenti acrilici, mentre per la pietra, il metallo o il vetro, quelli siliconici data la maggiore elasticità del materiale stesso. I secondi vengono invece adoperati per stuccare fughe di pavimenti molto sollecitati sotto ogni punto di vista e sono particolarmente indicati per ambienti pubblici e industriali. A livello domestico vengono impiegati in cucina, per esempio, dove l’igiene e la resistenza a sostanze unte e corrosive, va assolutamente garantita. Possono essere di tipo epossidico (antiacido) o poliuretanico. Stucco per pavimenti: epossidico o cementizio Lo stucco a base epossidica, è particolarmente indicato per riempire lo spazio tra le piastrelle che vengono applicate sia sui pavimenti che sulle pareti, dove pulizia e durevolezza sono assolutamente indispensabili. Sollecitate dall’utilizzo quotidiano di acqua e detergenti, questo riempitivo riesce a garantire solidità nel tempo, in modo particolare all’interno di una doccia, dove non sarà presente il classico piatto a terra, in prossimità delle vasche da bagno e sui paraschizzi e pavimentazioni in una cucina. Una malta cementizia (a presa normale o rapida) viene invece utilizzata praticamente in tutti ambienti di casa, sia in che outdoor, grazie alla miscelazione con additivi che la rendono particolarmente compatta e idrorepellente. Questo materiale si diversifica in base alla larghezza delle fughe tra le piastrelle, che devono essere riempite. Lo stucco a base cementizia grossa è per spessori da 4 a 15 mm mentre quello fine per dimensioni da 1,5 a 6 mm. Per i pavimenti di una casa vi consigliamo il secondo e in modo particolare il Keracolor della Mapei, un ottimo prodotto, adatto per qualsiasi tipologia di piastrella, posa e per dimensioni di fughe. Stucco per fughe: liquido o in polvere La grande differenza tra uno stucco per fughe liquido e uno in polvere, è la quantità di sabbia presente nella miscela dei componenti. A differenza degli altri tipi di malta per pavimenti, richiedono entrambi una finitura sigillante, che funge da protezione per eventuali macchie, cambi di colore e danneggiamenti superficiali dovuti al suo consumo. Quello liquido viene impiegato quando le fughe da riempire sono relativamente piccole. Ha una tenuta meno forte rispetto a quello in polvere, dal momento che per riempire spessori così ridotti è necessaria una pressione costante del materiale all’interno della fuga stessa, che non sempre risulta costante su tutta la pavimentazione. Lo stucco in polvere, con una granulometria simile alla sabbia del mare, si adopera con fughe che partono dai 3 mm ed è decisamente più compatto e resistente. Molto conosciuto e adottato il prodotto Fugabella di Kerakoll. Stucco per fughe pavimenti che non si sporcano La fugalite è una ceramica liquida per stuccare con continuità le fughe dei pavimenti “che non si sporcano”, con spessori che vanno da 1 a 3 mm. Ideale per tutti i rivestimenti in gres porcellanato e in particolare per i mosaici in vetro, è un prodotto veramente innovativo e qualitativamente eccellente. Realizzato da Kerakoll, garantisce una perfetta pulizia e igiene, grazie alla miscela di componenti idrorepellenti e anti macchia. La versatilità di questo materiale risiede nella disponibilità sul mercato di più collezioni, che offrono una palette di colori con 28 sfumature differenti, fondamentali per trovare la tinta più adatta alle piastrelle impiegate. Accostare le medesime colorazioni di piastrella e fuga, permette di ottenere un impeccabile effetto estetico di grande tendenza, dove stile e design vanno senza alcun dubbio di pari passo.
Soluzioni per aumentare la luce in casa
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In molte abitazioni è necessario trovare delle soluzioni per aumentare la luce in casa. Questo perché magari le aperture non sono sufficienti o abbastanza grandi oppure perché gli ambienti interni hanno una disposizione particolare dove l’illuminazione naturale è davvero poco presente. Il benessere che una casa deve trasmettere a chi la abita, necessita di alcuni punti fermi che non possono davvero mancare al suo interno. La luminosità è proprio uno di questi. Quindi, risolvere tale problema, è assolutamente necessario per aumentare il comfort che deve essere garantito nelle varie stanze di una dimora. Alcuni escamotage sono immediati e non richiedono lavori invasivi o budget troppo elevati per essere attuati. In altre situazioni, bisogna invece valutare delle alternative anche più incisive, dove l’intervento rientra obbligatoriamente in opere maggiormente importanti, per raggiungere interamente lo scopo. Vi proponiamo allora 5 idee e consigli, per capire come fare per avere più luce naturale in casa e che nel dettaglio riguardano: l’eliminazione delle tende; l’utilizzo di porte in vetro; l’uso di colori chiari. l’apertura di un lucernario; l’adozione il vetrocemento. Tutti i suggerimenti che andremo ad approfondire, andranno naturalmente gestiti caso per caso e in base ad alcuni fattori fondamentali che caratterizzano la tipologia di mancanza di luce in ciascuna abitazione. Solo dopo un’attenta valutazione si potrà andare a formulare un progetto di relooking ad hoc! Eliminare le tende Quando banalmente vengono tolte le tende per la pulizia di vetri e/o oscuranti delle varie finestre di casa, ci accorgiamo immediatamente di quanta luce naturale in più, entri negli ambienti. Eliminare i tessuti su un infisso è un primo modo per aumentare l’illuminazione generale, garantendo un flusso continuo dei raggi solari in ingresso. Se non si hanno abitazioni troppo a ridosso della propria e la privacy viene garantita, non è un problema rimanere senza tendaggi. Un espediente ingegnoso che può aiutare, è quello di impiegare delle pellicole o addirittura degli spray, che opacizzano il vetro della finestra stessa, aiutando a far intravedere solamente delle sagome dall’esterno e rimanendo al contempo dei buoni conduttori per la luminosità. Per chi invece non riesce a rinunciare all’idea di avere una qualcosa di schermante, allora il consiglio è quello di acquistare del tessile molto leggero e quasi trasparente, come se fosse un velo da sposa che permetta alla luce di filtrare comunque. Utilizzare porte in vetro Altra modalità per avere più luce in casa è quella di utilizzare delle porte in vetro che separano i vari ambienti dell’abitazione. Il fatto di non avere dei pannelli pieni, assicura un passaggio di illuminazione diretto tra le stanze di casa. La trasparenza delle componenti vetrate, sia di piccole che di grandi dimensioni, è davvero utile in ogni punto in cui vengono inserite, e in particolare su ingressi bui, bagni ciechi o corridoi che non hanno affacci esterni, ma solo chiusi e diretti su zone giorno o zone notte. Il chiarore che filtra dalle porte in vetro, aiuta ad illuminare in modo naturale la casa, consentendo di limitare anche l’accensione di apparecchiature elettriche, abbracciando una visione di vivere in modo green ed ecosostenibile la propria casa. Per chi ne avesse la necessità è possibile modificare questa soluzione e nel caso specifico non installare solamente una porta in vetro, ma estendere questa modalità trasparente a tutta l’intera parete. In questo modo la luce entrerà attraverso una superficie più ampia e per chi desidera mantenere la propria intimità, sarà sufficiente installare delle tende scorrevoli all’interno della stanza, da chiudere all’occorrenza. Usare colori chiari L’uso di colori chiari per rivestimenti, tinteggiatura e complementi d’arredo, aiuta senz’altro a rendere più luminoso un qualsiasi ambiente. Un approccio poco invasivo e decisamente non costoso, per avere più luce in casa aumentando il benessere percepito al suo interno. Essere circondati da pavimenti e pareti in bianco, aiuta nell’intento di amplificare anche la poca luce presente in una stanza, permettendo di giocare con qualche tono diverso per mobili e accessori. Utilizzare un total white è l’idea più consigliata, quando le finestre sono davvero ridotte al minimo, l’appartamento è orientato a nord e le camere sono magari di modeste dimensioni. Avere il colore bianco come fondo e d’insieme per tutto, permette di amplificare al meglio lo spettro luminoso esistente. E per chi pensa che l’ambiente possa risultare eccessivamente asettico, è fattibile pensare di scaldare l’atmosfera con arredi caratterizzati da materiali quali il legno o le fibre naturali (rattan, midollino e vimini), che riescono a personalizzare in modo confortevole e accogliente anche una tavolozza monocromatica. Aprire un lucernario Se le alternative di cui vi abbiamo parlato sinora non sono totalmente efficaci per risolvere il vostro problema di ottenere più luce in casa, è necessario valutare interventi più importanti, che possano soddisfare il fabbisogno di illuminazione naturale. In base alla disposizione degli ambienti e alla loro localizzazione a piano terra o sopraelevato si può pensare di aprire un lucernario nel tetto per convogliare la luminosità diretta nello spazio interessato. Tale scelta aiuta enormemente ad ampliare il passaggio di luce in casa; questo perché arriva in modo diretto e più efficace rispetto ad una finestra posta nella classica posizione verticale a parete. Inoltre si coniuga un secondo beneficio, che è quello di poter migliorare anche l’aerazione del locale stesso. Adoperare il vetrocemento Il vetrocemento è un materiale edile che è stato ampiamente utilizzato e continua ad esserlo tutt’ora. Blocchi solitamente quadrati di cemento con vetro smerigliato su due lati, hanno trovato impiego in abitazioni di ogni genere e per risolvere un’infinità di problematiche relative alla luce. Questi elementi, posizionati gli uni vicini agli altri, creano delle pareti divisorie dove la privacy è garantita così come l’ampliamento dell’illuminazione, attraverso la componente trasparente. E’ un escamotage utile e pratico e se inserito nel contesto adatto serve senz’altro per avere più luce naturale in casa. Adoperato in special modo per muri divisori in ingressi è anche utilizzato come pareti paraschizzi in cucina. Una duplice funzionalità che permette alla luce di passare e al contempo di avere una superficie facile da igienizzare.
Come arredare un soggiorno scandinavo e attuale
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  Lo stile scandinavo è sicuramente uno tra i più amati per arredare casa, dove in ogni ambiente viene richiamato quel caldo minimalismo, tipico di tale orientamento. Utilizzato in tutti gli ambienti o anche solo in alcune stanze, è nella zona giorno che piace moltissimo e in tanti si interrogano spesso su come arredare un soggiorno scandinavo e attuale, per evitare di sbagliare nella scelta di complementi e accessori. Benché infatti una qualsiasi scelta estetica stia alla base di una realizzazione, è assolutamente riscontrabile che un altro stile si ponga in accostamento a quello principale, in modo armonioso ed equilibrato. Un mix & match di abbinamenti assolutamente perfetti, per dare un tocco contemporaneo a un living dal sapore nordico con un pizzico di modernità. I fattori che si devono approfondire, per arredare una zona giorno scandinava e attuale, sono: la ricerca delle modernità attraverso la funzionalità degli spazi; la scelta di palette neutre dove è utile avere un colore di spicco; l’utilizzo di arredi lineari, minimal e di design; il numero di elementi in legno, che sono necessari, ma devono essere equilibrati; l’inserimento di accessori e verde a tema. Scopriamo allora insieme quali elementi non devono mancare in una casa arredata in perfetto nordic style, dove però è possibile limare qualche ingrediente per rendere l’atmosfera leggermente più contemporanea. Modernità e funzionalità degli spazi Per rendere più attuale un qualsiasi stile è necessario adattarlo alle esigenze che la vita odierna esige. Arredare un soggiorno scandinavo con un tocco contemporaneo, deve necessariamente tenere in considerazione la modernità e funzionalità degli spazi. Una zona giorno nordica è solitamente organizzata in locali separati, dove ogni ambiente mantiene la propria identità. Per “svecchiare” questo concetto e adeguarsi alle tendenze di vivere del quotidiano, avere un living open space o semi-aperto è una prassi molto comune e vuole proprio evidenziare una visione d’insieme di cucina e salotto. Rendere maggiormente funzionali i metri quadrati a disposizione, scegliendo uno stile scandinavo, implica semplicemente il fatto di dover far dialogare le due aree con rivestimenti, complementi d’arredo e accessori che dialoghino tra di loro. Palette neutre con un colore di spicco Un must dello stile nordico è senza alcun dubbio l’utilizzo di colori chiari e naturali, che nelle realizzazioni più fedeli sfociano nell’uso del total white ovunque. Per attualizzare questo scandinavian style è sufficiente adoperare un colore di spicco su una parete, un arredo o un optional (come tappeti, lampade o quadri). Contestualizzare in una casa di concezione moderna questo orientamento estetico, implica proprio che vengano introdotti pochi, ma incisivi elementi, che personalizzino in maniera evidente la voglia di rendere maggiormente attuale lo stile stesso. Farlo con i colori è una delle vie più semplici, dove una zona giorno scandinava assumerà un carattere più alla moda, se accostato a una tinta considerata contemporanea. Una semplice cornice nera di un camino, può diventare per esempio, la protagonista moderna in un living nordico per eccellenza in bianco. Stesso risultato lo si può ottenere con una poltrona in blu o delle sedute scure attorno ad un tavolo. La cosa fondamentale è quella di non introdurre troppi colori ed evitare che la scelta di più palette porti ad mix, che farebbe perdere di vista i fondamenti dello stile scandinavo e i punti fermi sul quale si fonda un progetto d’interni di questo tipo. Elementi in legno: necessari ma equilibrati   Il legno è un ulteriore punto fermo all’interno di uno stile scandinavo per eccellenza. Rivestimenti, arredi e accessori sono quasi sempre realizzati con questo materiale, che davvero spopola nelle più tipiche case nordiche. Modernizzare la tematica è fattibile, utilizzando tale scelta materica obbligata e necessaria, ma in modo equilibrato e armonico. Abbinare parquet e mobili, oppure travi a vista e rivestimento della cucina, sono alcuni accostamenti possibili che mettono in evidenza l’elemento cardine che non può mancare, rendendolo però meno impattante perché ponderato nel suo inserimento. Diversificare ancora con essenze e finiture, è un ulteriore maniera di realizzare una zona giorno nordica con un tocco contemporaneo, dove pavimentazioni in essenze scure, si accostano perfettamente a travi in bianco o viceversa complementi nelle palette più cupe, ben si sposano con pareti perlinate o paraschizzi in chiaro. Arredi minimal e di design Arredi minimal e puliti nelle forme sono elementi base che devono essere assolutamente presenti quando si vuole ricreare una zona giorno a tema nord europeo. Tale binomio si sposa decisamente bene anche con un concetto più moderno di stile scandinavo. Questo, perché linearità ed essenzialità sono due, tra le tante caratteristiche, che determinano un orientamento contemporaneo. Ciò che sottolinea l’aspetto attuale è la ricerca di complementi legati ad una produzione di nicchia, e che fa rientrare determinati oggetti, tra le icone di design legate al settore casa, sempre in auge e che non conoscono il trascorrere del tempo. Le sedute sono quelle che meglio si prestano a tale soluzione e forse anche le più facilmente riconoscibili. Anche l’ illuminazione gioca un ruolo fondamentale e lampadari sospesi o piantane d’autore, sono ben accetti in progettazioni dal sapore contemporary – nordic. Accessori e verde a tema Gli accessori e il verde non rientrano propriamente in uno stile scandinavo puro. Se è vero che parliamo di uno stile minimalista è ovvio che gli optional ammessi sono quelli comunque utili e pratici che aiutano a vivere bene una zona giorno di casa. Modernizzare tale stile, significa utilizzare ornamenti, sia a livello di oggettistica che di vegetazione, per completare un look nordico con un tocco contemporaneo, sempre in modo cauto e sobrio. Oggettistica di vario genere è naturalmente ammessa, ma senza esagerazioni, dove uno o due pezzi possono spiccare per originalità, senza oscurare il contesto circostante. Piante e vasi trovano spazio sia a terra che sui mobili, mentre cascate floreali vengono addirittura disposte in maniera sospesa, per arredare un soggiorno nordico e molto attuale. Per rimanere in tema i colori ammessi sono il verde e il bianco, questo per non sfidare i fondamentali di un nordic style che si rispetti.
Pergole addossate per arredare il giardino di casa
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Le pergole addossate sono un elemento da esterno molto ricercato, soprattutto per chi desidera arredare il giardino di casa, con una struttura che contemporaneamente arricchisca la facciata dell’abitazione stessa. A differenza di soluzioni autoportanti, le pergole addossate prevedono il sostegno di montanti verticali a cui si collegano quelli orizzontali, che si vanno poi ad appoggiare sulla parete interessata. Questa idea progettuale permette di ottenere un prolungamento naturale tra ambienti interni e open air, dove molto spesso una zona giorno di casa, prosegue con un salotto outdoor da vivere in più periodi dell’anno. Vediamo insieme e nel dettaglio, le caratteristiche che interessano questi prodotti outdoor chic e di grande tendenza, valutandone peculiarità e attributi. Pergola addossata in giardino: pro I pro da considerare, quando si sta valutando l’acquisto di una pergola addossata, sono tanti e tutti mettono in evidenza le caratteristiche positive di questa scelta per arredare l’esterno di casa. I vantaggi principali, sul perché scegliere appunto una pergola addossata in giardino, riguardano: l’assoluta personalizzazione: ogni componente di questa struttura può essere modificata in base alle richieste dei padroni di casa. Dal materiale al colore, dalla geometria dei montanti allo stile generale che si vuole infondere all’ambiente outdoor, è possibile optare per tantissime alternative differenti; la difesa dagli agenti atmosferici: ponendosi a ridosso della casa riescono a proteggere l’intera parete da qualsiasi tipo di intemperia (pioggia, neve, grandine) e dalla luce diretta del sole, che senza ripari farebbe inevitabilmente scolorire nel tempo la facciata stessa o danneggerebbe infissi e oscuranti; l’installazione senza autorizzazioni: come per qualsiasi arredo removibile, con o senza copertura e accessoriato o meno, anche in questo caso non è necessario presentare alcuna richiesta di permesso o altri documenti nel proprio comune di residenza. Una pergola addossata rientra nella categoria dell’edilizia libera, che gestisce pose non definitive di oggetti mobili e transitori. Pergola addossata in giardino: tipologie Una pergola addossata in giardino è connotata da una grande elasticità, poiché davvero adattabile a tutti i tipi di casa, offrendo l’opportunità di progettare su qualsiasi superficie e con ogni metratura disponibile. Le tipologie che riguardano questa struttura, sono necessariamente due e si distinguono in pergole addossate tradizionali e in pergole addossate bioclimatiche. Le prime sono i classici elementi formati da montanti assemblati tra loro, con parte a ridosso di una parete esterna di casa, che non prevede altro che una copertura con vegetazione, tessuti o anche tegole. Essa rientra nelle tipiche strutture che vogliono fungere esclusivamente da riparo, dove poter progettare un salottino esterno di tendenza e design. Le pergole addossate bioclimatiche sono invece quelle che sfruttano lame orientabili per regolare il clima all’interno della struttura stessa. I movimenti meccanizzati permettono di regolarne l’apertura e la chiusura assicurando una perfetta ventilazione con un ricircolo d’aria ottimale. La possibilità di sceglierne anche l’inclinazione aiuta ad orientare l’ingresso della luce naturale e di limitarla se eccessivamente invadente. Questi processi fanno parte di un sistema ad alta efficienza energetica, perché sfrutta le risorse naturali per funzionare in modo sostenibile e nel pieno rispetto dell’ambiente. Pergola addossata in giardino: materiali I materiali che costituiscono una pergola addossata in giardino sono sostanzialmente due: il legno: una struttura realizzata nella più nobile tra le scelte materiche ha un effetto estetico estremamente caldo e mai fuori moda. Lo stile di una pergola addossata in legno viene determinato dalla forma della sezione dei tubolari e dal colore dell’essenza impiegata. Soluzioni superficiali chiare o sbiancate, con silhouette maggiormente morbide, sottolineano uno stile scandinavo o shabby da casetta di campagna, mentre alternative scure, minimal e lineari richiamano senza alcun dubbio situazioni più contemporanee, anche per abitazioni cittadine. Come per ogni altro arredo o complemento in legno è necessaria una manutenzione ordinaria costante, che preveda interventi di ripristino per conservare sempre in ottimo stato gli strati superficiali del materiale stesso; l’alluminio: un prodotto duraturo nel tempo e che resiste perfettamente a qualsiasi situazione climatica. Grazie a queste doti performanti è molto amato e utilizzato per una pergola addossata in giardino, che prevede una manutenzione praticamente nulla, consentendo una personalizzazione a livello di cartella colori, estremamente varia. Pergola addossata in giardino: accessori Gli accessori che possono dotare una pergola addossata in giardino, prevedono degli optional sempre removibili che aiutano a godere appieno di questo ambiente open air di casa. Tende in tessuto non tessuto per esterni, fungono da pareti laterali che chiudono e proteggono sui tre lati lo spazio arredato. Questo escamotage garantisce di utilizzare appieno l’ambiente outdoor, anche nelle mezze stagioni o in presenza di leggera pioggerellina o vento. Si tratta di tendaggi impermeabili molto resistenti e si trovano sia nella finitura trasparente che oscurata. Per assicurare una costante aerazione, un sistema di microfori connota tale accessorio di una pergola addossata all’avanguardia e di ottima qualità. Esistono in commercio tantissimi altre tipologie di chiusure laterali e dotate di sistemi simili a quelli dei vetri (tessuto screen), che permettono una visione esclusiva dall’interno verso l’esterno, pur assicurando l’ingresso costante di luce naturale. Se la pergola addossata viene realizzata su di una pavimentazione esistente non necessità di un ulteriore piano di calpestio livellato e facilmente igienizzabile. Se invece si vuole assemblare una pergola addossata dove è presente il prato del giardino di casa, allora è fattibile accessoriarla di un rivestimento a scelta che permetta di avere una maggiore stabilità per collocare divanetti, tavoli e sedie. Un pavimento aggiuntivo, pratico e funzionale. Pergola addossata in giardino: costi I costi di una pergola addossata hanno un range davvero vario e si parte dai 150 euro al mq per arrivare a soluzioni che toccano anche i 750 euro al mq. La grande differenza che intercorre fra queste cifre, risiede innanzitutto nella scelta di un prodotto tradizionale piuttosto che in uno bioclimatico. In secondo luogo va considerato il materiale con cui si intende realizzare la struttura, in relazione anche all’estensione della grandezza che si andrà a coprire. Per ultimo, ma importantissimo in una progettazione di questo tipo, riguarda la serie di accessori e i kit che andranno a completare l’ideazione di quest’area esterna di casa. Importante valutare i prezzi di listino per avere un quadro completo e generale del budget totale che si dovrà preventivare per una realizzazione di questo tipo.
Vetri intelligenti: smart home, efficienza e risparmio energetico
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Raggiungere l’ottimale comfort e benessere in casa è l’obiettivo che ciascuno di noi vorrebbe raggiungere in fase di nuova costruzione del proprio nido. Per far ciò, è necessario che venga effettuata un’attenta scelta anche per quel che riguarda la scelta gli infissi, che vedono nelle finestre intelligenti di ultima generazione, un elemento da introdurre assolutamente in tutte le abitazioni di moderna concezione. Schermare nel modo più opportuno le varie facciate di un’abitazione, produce degli effettivi benefici a livello di sensazione termica ed è allo stesso modo fondamentale per la riduzione dei costi, ben visibili nell’emissione delle bollette. L’importanza dei vetri all’interno di un edificio domestico, ha pertanto reso necessario un processo evolutivo per quel che concerne la produzione degli elementi trasparenti. L’intento era quello di ottimizzare efficienza e risparmio energetico, andando di pari passo con l’idea di ottenere una smart home di livello eccelso. Possedere infatti una casa dove tutto viene gestito in maniera easy e con un contenimento dei consumi a livello economico e di energia, richiede una visione a 360°, dove tutte le componenti di un progetto architettonico, devono possedere qualità tecnologiche super avanzate. Ma vediamo insieme di capire che cosa sono i vetri intelligenti, come funzionano, quali vantaggi offrono, le tipologie presenti sul mercato e i costi per la loro installazione. Cosa sono i vetri intelligenti I vetri intelligenti (smart windows) sono dei vetri in grado di assicurare un perfetto controllo delle fonti luminose esterne, grazie ad una nuova tecnologia, applicata al concetto di casa domotica. Questi elementi trasparenti adattano le condizioni interne di un edificio, in relazione alle variazioni climatiche che circondano l’edificio stesso. Lavorando in modo sostenibile, riescono a controllare e a trasformare una quantità di elementi legati al rapporto illuminotecnico tra in e out, per ottenere comfort e benessere da vivere quotidianamente nei vari ambienti di un’abitazione. I vetri intelligenti sono dei prodotti che si auto regolano o che possono essere gestiti direttamente dai padroni di casa a seconda delle esigenze. Una nuova era in termini di infissi, dove la tendenza estetica è strettamente legata ai concetti di sostenibilità, risparmio energetico, comfort e benessere Come funzionano i vetri intelligenti I vetri intelligenti funzionano grazie al controllo delle relazioni che vi sono tra le condizioni climatiche indoor di una casa e quelle che si trovano all’esterno. Infatti, tali componenti trasparenti, sanno decifrare le caratteristiche outdoor relative alla radiazione solare, modificandone varie componenti (trasparenza, lucentezza, colorazione), portando negli ambienti di casa, il meglio che si possa raggiungere in termini di comfort. A seconda del clima, i vetri intelligenti mutano il proprio colore, la scelta della schermatura e il grado di trasparenza, per aumentare il benessere all’interno dell’edificio. La forza del funzionamento di questi vetri intelligenti applicato ad una smart window, sta nel fatto che queste componenti lavorano a tutto tondo e non in modo selettivo e statico. Vetri intelligenti: quali sono i vantaggi Utilizzare i vetri intelligenti in casa porta numerosi vantaggi che riguardano diversi settori e che nell’insieme riescono davvero a fornire una serie di condizioni efficaci e favorevoli, per godere quotidianamente di moltissimi benefici. Le ottimali performance, sono garantite in ogni stagione dell’anno, proprio perché questi vetri intelligenti, hanno la capacità di adattarsi ad ogni clima e a lavorare in relazione alle varie condizioni che si presentano, per assicurare il totale benessere negli ambienti interni di casa. I pro che interessano le finestre intelligenti in una smart home, per raggiungere efficienza e risparmio energetico, riguardano: la tutela della privacy, con doppia funzione trasparente dall’interno e oscurante per la salvaguardia della visibilità esterna; la riduzione dei fenomeni di rifrazione e dell’abbagliamento; il miglioramento della qualità e della quantità di luce naturale; la gestione ottimale delle radiazioni solari, per evitare surriscaldamento e raffrescamento delle stanze; il controllo sistematico dell’areazione con relativo guadagno a livello termico. L’insieme di queste condizioni, influisce positivamente anche sui costi relativi ai consumi legati ad una casa, dal momento che i vetri intelligenti, innovativi e tecnologicamente avanzati, sanno utilizzare in modo sostenibile, operoso e produttivo le risorse naturali che circondano l’abitazione stessa. Tipologie di vetri intelligenti Le tipologie di vetri intelligenti, si diversificano a seconda delle componenti con cui vengono lavorati, determinando una classificazione delle smart windows, in base a differenti caratteristiche. Tali variabili, che connotano un infisso di nuovissima generazione, portano alla nascita delle seguenti categorie di finestre intelligenti: elettrocromici: sono vetri dotati di due lastre trasparenti con all’interno un rivestimento particolare lavorato con tecniche a vuoto e PVD (deposito fisico di vapori), dove grazie a stati di aggregazione mutevoli, è possibile la variazione del colore del vetro stesso, con una trasmissione della radiazione luminosa che passa dal 4 al 63 %, Un esempio sono i vetri a cristalli liquidi; fotocromici: sono vetri che quando vengono esposti ai raggi ultravioletti si scuriscono (con colorazioni tendenti al grigio scuro) e ritornano nel loro stato cromatico originale, quando l’irraggiamento termina, fungendo da filtro contro l’eccessiva fonte illuminante presente in alcuni ambienti di casa; termocromici: sono vetri che si opacizzano quando viene rilevata una determinata differenza della temperatura superficiale outdoor, per poi ripresentarsi nella versione trasparente in condizioni normali; termotropici: sono vetri che possono diventare opachi o addirittura bianchi per riflettere l’eccessiva luce in entrata e abbassare il conseguente passaggio della radiazione solare; energetici: sono vetri realizzati con due lastre al cui interno sono presenti delle celle fotovoltaiche, che assicurano una difesa contro i cambiamenti degli agenti atmosferici. Quanto costano i vetri intelligenti Ma quanto costano i vetri intelligenti? Una cifra che varia tra gli 80 e i 100 euro al metro quadro, non è esattamente quello che si definirebbe un budget contenuto. In modo particolare quando si tratta di dover progettare una casa con un numero elevato di serramenti. E’ tuttavia necessario capire, che rispetto agli enormi benefici e in relazione alla qualità dei materiali, il prezzo è assolutamente giustificato e i numerosi vantaggi saranno verificabili a lungo termine, grazie alla diminuzione degli sprechi energetici, ma soprattutto alla diminuzione a livello monetario. La semplicità di gestione dei vetri intelligenti tramite app da smartphone o tablet, garantisce un abbattimento dei costi anche a livello di manutenzioni di vario genere, dove un computer saprà guidare nella risoluzione di piccole problematiche che si potranno risolvere in completa autonomia.
Cactus decorativi per arredare gli ambienti di casa
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Cactus! Una pianta che praticamente tutti abbiamo avuto in casa e che si rende un tema versatile e decorativo per arredare gli ambienti di casa. Già, perché questo tipo di vegetazione, che parte da elementi small per arrivare a soluzioni XXL, può essere rivisitato in tantissimi modi. Da accessorio o piccolo dettaglio, può diventare un elemento preponderante nella stanza in cui è inserito, soprattutto in base alla scelta stilistica d’arredo e al numero di oggetti, caratterizzati da questa tematica frizzante. Dal jungalow style al boho chic, dallo stile eclettico al più contemporaneo e minimalista orientamento, un cactus si inserisce sempre in modo giocoso e immediato, assumendo ogni volta connotati estetici differenti e di grande tendenza! Piante grasse bonsai o extra large, lampade da tavolo, set di biancheria e cuscini o carta da parati, fanno di un cactus, un soggetto perfetto, fresco e allegro, adatto sia per zone giorno trendy, che per camere da letto di grandi e piccini. Vediamo le idee e i consigli di oggi, per decorare casa con i cactus, in maniera easy dove design e stile si fondono per ottenere un progetto d’interni bello da vedere, ma soprattutto da vivere. Cactus decorativi su tele e quadri per le pareti Il modo più semplice per rinnovare casa è quello di appendere cornici e stampe per svecchiare muri e nicchie dei vari ambienti, giocando con diverse dimensioni e disposizioni. Se volete essere originali ed evitare i tradizionali paesaggi o i classici disegni geometrici astratti, perché non optare per tema green, allegro e spensierato? Usare cactus decorativi su tele e quadri per le pareti è senza dubbio un’idea estrosa e singolare, ma con dei riscontri davvero inaspettati. Per chi ricerca realizzazioni ancora più uniche e che sottolineino un design distintivo ed elegante, optare per delle versioni in black & white, sarà una strada assolutamente da percorrere. Le stampe o le fotografie monocromatiche riescono sempre a dare un valore aggiuntivo alle pareti su cui sono appese, perché cariche di emozioni dal sapore retrò. Anche un cactus può rientrare in tale categoria e diventare un elemento decorativo importate per arredare un ingresso, una zona giorno e persino un ambiente di servizio come il bagno.  Cactus: classica pianta da vaso per arredare casa Come abbiamo già anticipato, il cactus è una tipica pianta grassa che quasi tutti hanno prima o poi sperimentato all’interno della propria abitazione. Una particolare forma di vegetazione che nelle versioni classiche a foglie o con fiori colorati e spine, sa donare quel tocco green ai vari ambienti di una dimora, senza esagerare. Una scelta che piace a molti per l’estrema a facilità di manutenzione. Una specie che non richiede infatti eccessive cure e con poca acqua e la quantità di luce necessaria, riesce a sopravvivere anche nelle case di chi non possiede propriamente il cosiddetto pollice verde. Giocare con i cactus nella loro conformazione da vaso, per decorare un soggiorno, una cucina o una veranda, è una cosa molto semplice se si seguono dei piccoli step, per capire bene come sia meglio inserirli nelle varie stanze. I fattori, che è bene ponderare per arredare casa con dei cactus in vaso, riguardano: la scelta della grandezza della pianta; la decisione sulla quantità dei contenitori; la selezione di una o più tipologia di specie. La dimensione del cactus è fondamentale per decidere vicino a quale altro elemento d’arredo, questo accessorio decorativo dovrà essere collocato. Un fusto imponente e molto alto starà benissimo accanto ad un divano, ad una libreria o ad una vetrinetta, mentre un’opzione più contenuta potrà essere disposta sopra un tavolino da caffè o su un mobile nell’ingresso. La quantità di oggetti determina allo stesso modo il luogo dove i cactus andranno meglio distribuiti in casa. Agglomerati di molti vasi delle stesse dimensioni sono perfetti per i cactus formato bonsai, ideazioni più minimal interessano invece l’assembramento di tre o quattro contenitori al massimo. La selezione di una o più specie per creare delle composizioni alternative, dipende invece dai gusti personali dei padroni di casa. Non vi sono regole in merito e la fantasia e le predisposizioni anche casuali, sono ottimali quando si tratta di cactus in vaso per arredare casa. Cactus in casa: biancheria a tema Eclettici, informali e carichi di energia, i cactus per decorare casa entrano ad ampio raggio anche nella categoria tessile. Inserire della biancheria a tema aiuta ad enfatizzare la scelta verso l’utilizzo di questa pianta per arredare casa. Tendaggi, copriletti, lenzuola e plaid vengono disposti in ambienti dagli stili più diversi e ogni volta con un risultato estetico straordinario. Le camere da letto sono maggiormente interessate da questa ideazione di home decor. Copri piumini con cactus giganti, testiere imbottite e tende con la medesima tipologia di pianta, diventano parte di un progetto a tema molto personale e incisivo. Un modo immediato e semplice per caratterizzare una zona notte diversa e scherzosa! Cactus mania: luci e soprammobili ad hoc Anche in tema di illuminazione e di accessori la cactus mania ha colpito, inserendosi in tante abitazioni dove arredare casa con questo tema è diventato un must di tendenza. Soprammobili ad hoc trovano spazio su consolle, scrittoi, librerie, camini e mensole, diventando un ammennicolo simpatico e stravagante, ricordo magari di un viaggio o simbolo di un regalo molto gradito. Anche le luci a forma di cactus stanno spopolando e riescono ad inserirsi perfettamente sia in zone giorno, con ideazioni da tavolo per scrivanie o tavolini, sia in camere da letto (in special modo per teenager), con abatjour creativi con luci d’atmosfera. Cuscini decorativi con cactus trendy e di stile Ulteriore modo per impiegare il tema cactus trendy e di stile, riguarda l’impiego di cuscini decorativi su cui ci si può davvero sbizzarrire con infiniti motivi a scelta. Molto empatici quegli oggetti che riprendono l’effettiva forma di questa pianta grassa e che nella varia palette dei verdi, riesce ad abbinarsi a moltissimi orientamenti in tutti gli ambienti. Più pratici, grazie alla geometria del guanciale, sono invece i classici e morbidi appoggi quadrati che vedono i cactus presenti su federe colorate e decisamente pittoresche. Per far spiccare l’elemento protagonista è bene utilizzare un corredo monocromatico che richiami i colori di foglie o fiori, senza esagerare nell’inserimento di troppo prodotti simili che si perderebbero nell’insieme della composizione. Un look effervescente e brioso, assolutamente da provare!
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