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Valle 3.0 srl

Nuovo ospedale di amatrice - Amatrice (RI)

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Committente Regione lazio – asl rieti Importo lavori Mln/€ Superficie 12544 mq Gruppo di progetto Valle 3.0 (mandataria) – ets, geologo l. Nolasco [mandanti] Il nuovo ospedale di amatrice possiede una valenza simbolica non solo nell’essere un ospedale in una zona disagiata, ma anche per essere uno dei primi edifici che danno l’avvio alla ricostruzione post terremoto. Basandosi sul principio che la memoria è parte integrante della ricostruzione e che la ricostruzione post terremoto non si può considerare semplicemente come una ricostruzione del tessuto urbano, ma principalmente come una ricostruzione del tessuto umano, si capisce l’attenzione posta su ogni elemento architettonico che costituisce l’intero intervento. L’edificio risulta essere composto da due corpi principali, che contengono funzioni differenti, aggregandosi tra loro così come un pezzo di città in embrione. Le volumetrie dei due corpi principali dell’edificio richiamano una immediata associazione all’architettura di amatrice, così come i colori delle facciate. La scomposizione degli elementi riporta l’edificio a una scala urbana, la scala che si è persa proprio a causa del terremoto. I colori dei moduli della facciata ventilata in gres estruso prendono spunto dai colori, attentamente analizzati, delle facciate del vecchio corso di amatrice per riportare alla memoria un’atmosfera familiare e per non snaturare quello che si configurava come un elemento caratterizzante delle strade della cittadina. Gli assi visivi, prescelti rispetto agli assi eliotermici, permettono sia la vista sul paesaggio circostante, sia la creazione di una corte interna nella quale è possibile prevedere il “garden healing”, giardino terapeutico. I benefici del contatto con gli elementi della natura [sole, aria, acqua, piante, animali] sono molteplici e afferiscono a tutte e tre le sfere della salute fisico-mentale-sociale. Tutti gli spazi, interni ed esterni sono stati progettati per favorire salute e benessere. Gli sforzi, condotti anche dalla medicina, per sviluppare modelli di cura centrati sulla persona [e non sulla malattia] si concretizzano nella qualità dell’ambiente, essendo consapevoli della stretta relazione che esiste tra questo e la salute. La caratterizzazione estetica e funzionale degli spazi è stata impostata secondo aspetti tematici “chiave”, nell’ottica di fornire un “modello ospedaliero” che inquadri non più l’ospedale come macchina produttiva, ma come luogo di accoglienza nel quale il rispetto dell’individuo, il comfort, la privacy, la facilità di orientamento sono requisiti indispensabili a imprimere all’organismo architettonico quei connotati di “positività”, complessità e totalità altrimenti estranei alla tipologia consolidata, surrogando così, nell’immaginario comune, la tradizionale valenza di “isolatore sociale” in “aggregatore sociale”. A tutti gli aspetti altamente evocativi che a questo ospedale è demandato di richiamare corrispondono anche motivazioni funzionali e tecnologiche che hanno, in tutti gli ospedali, condizioni stringenti. La disposizione plano_altimetrica lungo la strada di accesso permette riconoscibilità da parte degli utenti e permette la divisione dei percorsi dei diversi utilizzatori [condizione obbligatoria per il funzionamento dell’ospedale]. La scomposizione in blocchi di livelli di tecnologia differenti permette un controllo impiantistico più efficiente, ogni corpo di fabbrica ha una funzione differente, quindi anche pesi impiantistici differenti. La progettazione integrata delle componenti architettoniche ed impiantistiche consente di abbattere l’energia primaria richiesta dall’edificio, garantendo i più elevati standard di qualità delle condizioni termo-igrometriche interne, nonché, l’utilizzo delle fonti rinnovabili e un minore spreco di risorse ambientali. L’involucro è stato studiato per ridurre le dispersioni termiche dell’edificio e conseguentemente di ridurre l’energia necessaria al riscaldamento e raffrescamento dei locali. Basandosi sul principio che il primo accorgimento per il contenimento dei consumi è non consumare, è stato progettato un involucro con una trasmittanza termica inferiore a quella prevista dalla normativa. In ultimo, la caratteristica della tipologia di ospedale in zona disagiata comporta una dotazione di software importante che riguarda la telemedicina, per tale motivo sono stati previsti anche locali destinati a tali attività all’interno dei reparti.
 
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