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Ruggero Lenci

Sta Verso il nuovo piano regolatore di roma - Roma (RM)

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L’oggetto di studio di questa ricerca urbanistica redatta per il nuovo prg di roma su incarico della sta, è costituito dall'individuazione, dall'analisi e da un'ipotesi di riqualificazione di cinque settori irrisolti della città. Prevalementemente inclusi nella cintura che va dal margine della città storica all'anello ferroviario, tali settori condividono la presenza, in misura quantitativamente ingente, di aree dismesse e/o degradate. Quattro di essi sono stati individuati sulla cintura urbana dell’anello ferroviario e risultano equamente distribuiti sugli orientamenti nord, sud, est, ovest, assumendo, per la forte concentrazione di fenomeni di diffuso degrado, un valore strategico primario. Il quinto settore è contenuto nella parte nord della città storica. Si ritiene che la penetrazione ferroviaria, a causa dell’incompletezza dell’anello e del parziale utilizzo che ne deriva, sia fortemente responsabile nel portare il degrado in città. Le cinque aree di studio sono: il settore “a” ? San lorenzo, stazione termini, caserme di via marsala, piazza vittorio; il settore “b” ? Ostiense, gazometri, nuovo ponte pedonale sul tevere, ex mira lanza, lungotevere dei papareschi, porta portese, mercatino di via e. Rolli, ex mattatoio; il settore “c” ? Pineto-valle aurelia; il settore “d” ? Via camposampiero, foce dell'aniene, borghetto molnario, campo nomadi, laghetto artificiale di via di tor di quinto; il settore “e” ? Asse via flaminia viale tiziano, borghetto flaminio, edificio su via chiaradia (da demolire), caserme di via guido reni. Via camposampiero ? Via possagno Esaminando gli interventi che si propongono nel settore “d”, importanti al fine di pervenire alla chiusura dell'anello ferroviario, si rende necessaria la realizzazione di alcune opere e scelte. La proposta consiste nel sovrapporre i binari dell'anello ferroviario su quelli della linea acotral roma ? Prima porta ? Viterbo. Come è noto, infatti, gli artigiani di via camposampiero e di via possagno occupano abusivamente, ormai da più di cinquant’anni, il rilevato di terra delle ferrovie dello stato. La situazione è molto tesa in quanto le fs non accettano il pagamento dell’affitto da parte degli artigiani per non legittimarne lo stato che, a tutt’oggi, rimane abusivo. Le fs vorrebbero rientrare in possesso del tracciato al fine di poter procedere con la realizzazione di un’opera utile a tutti qual’è la chiusura dell’anello ferroviario, ma l’opinione pubblica si rende anche conto che ciò provocherebbe grossi problemi all’economia di un centinaio di piccole aziende che verrebbero sradicate dal territorio sul quale operano. Pertanto il presente progetto propone una soluzione che possa risultare compatibile con: le attività degli artigiani, i quali potrebbero rimanere sul sito e vedere legalizzata la propria cittadella dell’artigianato costituita di fatto; le fs, che vorrebbe procedere alla realizzazione della chiusura dell’anello ferroviario; con i cittadini romani che giustamente esigono il completamento razionale della rete dei trasporti su ferro. Il tracciato dell’anello, nella proposta, andrebbe a transitare a sud del rilevato delle fs, sovrapassando via di tor di quinto e sovrapponendosi al tracciato ferroviario acotral. Nel punto in cui le due linee ferroviarie inizierebbero a sovrapporsi, ovvero all’altezza dell’attuale stazione tor di quinto (stazione acotral che si propone di demolire), verrebbe realizzata una nuova stazione di scambio in un unico edificio. La nuova infrastruttura dovrebbe essere dotata di due livelli fuori terra e di un livello interrato. Le due linee ferroviarie risulterebbero così sovrapposte per mezzo di una struttura che permetterebbe il transito della roma ? Prima porta, sotto, e dell’anello ferroviario, sopra, nel tratto contenuto tra via camposampiero e l’ippodromo dei carabinieri. Arrivati alla curva che la ferrovia acotral fà in direzione tevere, questa sovrapposizione verrebbe abbandonata e l’anello ferroviario proseguirebbe in quota, sopra la pista ciclabile, per poi attraversare il tevere sul nuovo ponte da realizzarsi. Al di là del tevere il tracciato dell’anello troverebbe lo scambio, così da consentire ai treni i collegamenti con le stazioni fidene, esterna all’anello, e tiburtina, interna all’anello. Seguendo questa ipotesi lo spazio che si andrebbe a occupare sarebbe prevalentemente aereo, in quanto gran parte del suolo è già occupato dai binari, riducendo l’impatto sull'ambiente. Ostiense I quartieri marconi e ostiense risultano ancora oggi divisi da settori urbani composti prevalentemente da edifici e aree industriali dismesse chiusi rispetto alla realtà urbana circostante attraverso delle recinzioni murarie continue che impediscono il rapporto con il fiume da parte dei cittadini residenti. Tali perimetrazioni possono oggi essere parzialmente abbattute, in quanto il processo produttivo di molte di queste infrastrutture industriali si è definitivamente concluso da decenni, così da consentire nuove riconnessioni viarie e urbane con l’intorno abitato e con gli insediamenti funzionali, onde dar vita alla trasformazione di questo vasto comprensorio urbano da polo produttivo a polo culturale, di ricerca, didattica e di svago. Tuttavia tratti di lungotevere quali il lungotevere dei papareschi e il lungotevere degli artigiani (per il quartiere marconi), riva ostiense (per il quartiere ostiense) e lungotevere testaccio (per il quartiere testaccio), sono ancora oggi chiusi e non comunicanti con il tessuto viario circostante. La diga tufacea della linea ferroviaria sopraelevata della roma-civitavecchia, roma-fiumicino costituisce, inoltre, un ulteriore limite di comunicabilità tra quartieri vicini quali il testaccio e trastevere. In aggiunta la disordinata urbanizzazione avvenuta in prossimità degli argini del tevere nelle aree create dall’ansa del fiume (valco s. Paolo, lungotevere pietra di papa, lungotevere dei papareschi, riva ostiense ecc.) e nelle fasce interstiziali della linea ferroviaria roma-civitavecchia (via del porto fluviale, via a. Bellani) ha contribuito negativamente allo sviluppo dell’organizzazione viaria e delle connettività con le sponde del fiume. I blocchi di edilizia residenziale del quartiere marconi risultano prevalentemente divisi da resti di infrastrutture industriali che giacciono ormai da anni in attesa di un loro destino. Il vasto comprensorio post-industriale ostiense - marconi oggi costituisce, per vastità e interesse archeologico-ambientale, una reale risorsa per lo sviluppo della qualità socio-ambientale per ambedue i quartieri. La massiccia edificazione del quartiere marconi avvenuta negli ultimi quarant’anni e lo sviluppo dell’università roma-tre che sta avvenendo su aree del quartiere ostiense e valco san paolo con edifici di nuova edificazione e riconversioni (nelle aree italgas, mercati generali, ex tommaseo, ex vetreria s.paolo, mattatoio ed ex alfa romeo) necessitano, per riequilibrare le esigenze dei cittadini residenti e quindi gli standard urbanistici, di ulteriori vuoti urbani atti a riorganizzare la parte di città considerata. Questo settore sud è oggi in forte degrado in quanto sono presenti aree ad elevata densità abitativa e carenza di standard urbanistici (verde e parcheggi) a cui si somma l’intollerabile disagio della mobilità veicolare e pedonale dovuta in parte alla crescita incontrollata del quartiere marconi (il massificante sviluppo urbano che si è addizionato negli ultimi decenni ha trasformato quest’area in una delle più intensive e inquinate di roma) e in parte alla presenza di un vasto territorio industriale abbandonato da anni, anche se di alto pregio ambientale e archeologico-industriale. Uno degli obiettivi prioritari è quindi quello di sanare le carenze degli standard urbanistici con interventi mirati e programmati, di alta qualità urbana e architettonica, idonei a rivitalizzare questo settore di città in funzione delle problematiche urbane ereditate dal passato e delle tendenze vocazionali del territorio in relazione al futuro sviluppo della zona sud di roma. Seguono i temi caratterizzanti la proposta per l’area marconi. 1) rifacimento del ponte dell’industria (ponte di ferro) oggi strettoia carrabile ad una corsia per senso di marcia, che rappresenta l’unico collegamento diretto tra i quartieri marconi e ostiense. Il nuovo ponte dovrebbe essere dotato di due corsie per senso di marcia, oltre alla corsia di emergenza (in via pacinotti è presente il centro della croce rossa), e ad ampi marciapiedi (la stuttura del ponte di ferro potrebbe essere riutilizzata all’interno del nuovo parco del tevere sud dove si darebbe vita a un centro museale della multimedialità). 2) realizzazione di parcheggi interrati in corrispondenza del sottopasso del lungotevere dei papareschi e loro congiunzione con viale guglielmo marconi attraverso percorsi pedonali di penetrazione interrati. 3) apertura del lungotevere dei papareschi e sua ricongiunzione (mediante un passaggio al di sotto della linea ferroviaria roma ? Civitavecchia, del ponte dell’industria e dell’edificio ex mulini biondi) al ponte di testaccio attraverso il lungotevere degli artigiani. 4) riorganizzazione urbana e funzionale del lungotevere dei papareschi come sistema viario attrezzato (verde e parcheggi interrati), ricollocazione delle aree funzionali aperte in disuso oggi situate in prossimità di via antonio pacinotti (depositi di materiali edili e ferrosi) nonché dei depositi ama situati in prossimità dell’ex consorzio agrario. 5) aperture parziali dei muri di recinzione del comprensorio mira lanza e riconnessione delle nuove realtà funzionali con l’intorno urbano del quartiere marconi e con la via e il lungotevere dei papareschi. 6) realizzazione di sottopassaggi carrabili in corrispondenza degli incroci viari ad alta densità di traffico quali: viale g. Marconi - via a. Pacinotti (piazza della radio); lungotevere s. Paolo - lungotevere dante (piazzale t. Edison); lungotevere degli inventori - lungotevere pietra papa (piazza a. Righi); via della magliana - lungotevere degli inventori (piazza a. Meucci). 7) realizzazione di un nuovo ponte carrabile (ponte fermi) a congiunzione delle vie quirino majorana, via grimaldi, via enrico fermi a via ostiense e alla circonvallazione ostiense. 8) riqualificazione ambientale di piazza della radio, eliminazione del distributore di carburanti e officina posti al centro della piazza e realizzazione di una grande area rettangolare verde, con alberature di alto fusto, comprendente l’attuale parcheggio di superficie (la sua ricollocazione può essere anche realizzata ai margini di detta area rettangolare verde con parcheggi posti a spina perimetralmente su via antonio pacinotti e viale guglielmo marconi). 9) realizzazione di un sottopassaggio pedonale e ciclabile su viale g. Marconi a collegamento di piazza della radio e via dei papareschi (la pista ciclabile può collegarsi con quella esistente). 10) realizzazione di un nuovo ponte carrabile (ponte antonio meucci) a congiunzione di via oderisi da gubbio e via della magliana al lungotevere dante - lungotevere s. Paolo. 11) realizzazione di una fermata della linea ferroviaria roma-fiumicino su piazza antonio meucci in prossimità di via della magliana antica. 12) collegamento tra via della magliana antica e via portuense tramite la realizzazione di una galleria passante sotto via quirino majorana. 13) realizzazione di uno snodo viario in piazza thomas edison, per la deviazione del traffico veicolare proveniente dal lungotevere s. Paolo su viale guglielmo marconi in direzione eur, per favorire il flusso di traffico delle vie s. Paolo, t. Levi civita e di largo enea bortolotti, diventato insostenibile dopo la parziale chiusura della via ostiense avvenuta a seguito della realizzazione dei giardini giubilari progettati in fregio alla basilica di s. Paolo. 14) completamento delle sistemazioni interne ed estene del teatro india, in particolar modo del suo ingresso principale, e realizzazione di alloggi per studenti universitari nel comprensorio ex mira lanza, accessibili dal lungotevere e da via dei papareschi. Seguono i temi caratterizzanti la proposta per l’area ostiense (gazometro, mercati generali, mattatoio, via ostiense, via del porto fluviale, lungotevere san paolo (riva sinistra del tevere). 1) apertura di riva ostiense e sua ricongiunzione, mediante un passaggio sotto la linea ferroviaria roma - civitavecchia, al ponte di testaccio attraverso il lungotevere di testaccio. 2) riorganizzazione ambientale e funzionale di riva ostiense mediante l’apertura anche parziale delle recinzioni del comprensorio della città della scienza e penetrazioni viarie a congiungimento con la vicina via ostiense e con il lungotevere san paolo. 3) apertura degli ingressi delle aree infrastrutturali industriali dismesse e recupero della loro viabilità interna come elemento di riconnessione e di ricucitura urbana attraverso l’abbattimento anche parziale delle recinzioni o l’apertura regolata degli ingressi (vedi gli ingressi corrispondenti del mattatoio in asse con il ponte di testaccio e via galvani). 4) riqualificazione dei fronti edilizi e restauro architettonico delle facciate degli edifici che compongono la quinta di riva ostiense. Recupero ambientale e ripulitura dei margini della sponda del tevere, oggi in parte usata come discarica di materiali edili. 5) realizzazione di un polo informativo multimediale circoscrizionale dell’area ostiense - marconi destinato ad uso universitario e cittadino nell’ex capitaneria di porto fluviale. 6) realizzazione di una stazione della linea ferroviaria roma - fiumicino, di minimo impatto ambientale, in vicinanza dell’ex mattatoio di testaccio. 7) realizzazione e completamento della città della scienza (museo della scienza e biblioteca della iii università) nell’area dell’ex gazometro. Seguono i temi caratterizzanti la proposta per l’area tevere. 1) realizzazione del parco fluviale tevere sud e sua estensione sull’opposta riva ostiense mediante la penetrazione di aree verdi e ricreative nei settori industriali dismessi (area in prossimità del nuovo ponte della scienza e del museo-biblioteca nell’area italgas), integrazione nel parco delle aree archeologiche esistenti nonché degli elementi architettonici di memoria industriale ritenuti più significativi (ricollocazione degli insediamenti autorizzati sorti sugli argini del fiume), integrazione dell’area valco s. Paolo e delle realtà sportive private esistenti (nonché della vasca navale e delle strutture dell’università roma-tre) nel progetto del parco. 2) ripristino della navigabilità del fiume mediante opere di dragaggio in direzione di ostia antica e dell’isola tiberina. 3) recupero dell’immagine visiva e urbana del fiume, come ulteriore elemento di ricucitura fisica tra le microcittà sud e nord dei comprensori industriali dismessi e dei quartieri marconi - ostiense, mediante operazioni di restauro architettonico e ambientale degli argini del tevere, delle aree e degli edifici archeologici industriali ritenuti più significativi. Riqualificazione delle quinte eilizie che si affacciano sul tevere, ovvero su quel vuoto urbano pubblico e di immenso pregio ambientale che costituisce una rara pausa volumetrica tra le invasive edificazioni dei due quartieri. 4) riorganizzazione e riqualificazione dei tracciati pedonali e ciclabili lungo gli argini del fiume, (viabilità alternativa) con interventi ambientali, architettonici e archeologici lungo i suoi margini, da realizzarsi sul lungotevere dei papareschi e di pietra papa. 5) realizzazione di un nuovo ponte pedonale a congiunzione del lungotevere dei papareschi con riva ostiense, in prossimità del teatro india da un lato, e in vicinanza dell’accesso sul lato tevere della città della scienza dall’altro. 6) realizzazione sugli argini sottostanti la ex capitaneria di una stazione fluviale adibita a ormeggio di battelli turistici a collegamento con ostia antica e con l’isola tiberina (una stazione simile è stata per anni presente nel periodo estivo sotto ponte marconi, in zona valco s. Paolo). Seguono i temi caratterizzanti la proposta per l’area stazione trastevere (piazza f. Biondo). 1) restauro dell’edificio storico della stazione trastevere e della piazza antistante (piazza f. Biondo) e realizzazione di una struttura contenente un parcheggio di scambio interrato su più livelli, con accesso dalla quota bassa di via e. Rolli e con percorsi pedonali di penetrazione in direzione e in quota con via portuense. Tale struttura potrebbe contenere anche attività commerciali e di servizio prospicienti via orti di cesare e una zona porticata frontistante, oltre a un verde pubblico che si potrebbe articolare con terrazzamenti sulla quota inferiore. Così facendo si verrebbe a sostituire la volumetria del rilevato di terra della ex linea ferroviaria oggi non più utilizzata, con una volumetria quantitativamente analoga, ma contenente funzioni utili alle dinamiche del quartiere e della stazione. 2) realizzazione (mediante aperture passanti sotto la linea ferroviaria della roma-civitavecchia) di percorsi pedonali interrati meccanizzati a congiunzione della stazione trastevere e della linea del tram n. 8, con via portuense e piazza della radio. Seguono i temi caratterizzanti la proposta per l’area valco s. Paolo (riva sinistra del tevere). 1) realizzazione di due corsie carrabili su lungotevere dante per il collegamento del lungotevere s. Paolo alla via ostiense - via del mare, e a distribuzione del traffico veicolare nelle due direzioni proveniente dal ponte antonio meucci. 2) riqualificazione ambientale mediante opere di ripulitura degli argini e delle aree abbandonate. 3) prolungamento del percorso ciclabile, in direzione di ostia antica. 4) ricollocazione degli insediamenti spontanei dei nomadi. 5) riorganizzazione e integrazione dell’area del valco s. Paolo con il parco tevere-sud mediante l’integrazione e la riorganizzazione viaria e funzionale con il tessuto urbano limitrofo e con le attività sportive, il verde esistente, i servizi scolastici e universitari di quartiere e residenze e, inoltre, con i resti di archeologia industriale più significativi (vasca navale, ex fabbrica di paracaduti siba, ex omi).
 
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