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Ruggero Lenci

Concorso per la fontana dei popoli nel comune di fonte nuova - Roma (RM)

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Il presente progetto per una “fontana dei popoli” risponde alle richieste del bando di concorso del comune di fonte nuova lì dove all’art. 2 emerge con chiarezza l’obiettivo prefissato consistente in “…un elemento artistico monumentale qualificante uno spazio urbano centrale rappresentato da una fontana che rimandi al tema della pace tra i popoli e dell’importanza dell’elemento acqua, quale elemento fondante della città di fonte nuova.” Sempre allo stesso articolo 2 del bando di concorso si legge la frase qui di seguito riportata, dalla quale si evince che parte integrante dell’idea è la scelta dell’area sulla quale la fontana dovrà essere ubicata: “l’idea di progetto della fontana dovrà prefigurare anche una soluzione urbanistica e architettonica in grado di esprimere una localizzazione tesa a conferire all’area scelta una forte identità e riconoscibilità urbana.” Pertanto solo a seguito di un approfondito studio e analisi della realtà urbana e territoriale del comune di fonte nuova e dei progetti di sviluppo viabilistico programmati è possibile proporre un’ipotesi di ubicazione urbanistica realmente significativa sulla quale ideare il progetto della fontana dei popoli. Da tale attività analitica sono emerse tre aree significative che, per ordine d’importanza, sono: 1. La nuova rotatoria di progetto sull’attuale via nomentana che la collega alla programmata nomentana bis; 2. La nuova rotatoria programmata sull’attuale via nomentana in posizione di via tor sant’antonio all’ingresso al centro abitato con provenienza da roma; 3. Il nuovo svincolo stradale programmato sulla nomentana bis. L’area prescelta è la rotatoria di progetto tra la via nomentana e la nomentana bis Analisi dell’area di progetto L’area di progetto, individuata in modo prioritario, consiste nella rotatoria stradale avente raggio interno di 15 metri, diametro 30 metri e superficie di 706 mq. Tale rotatoria ha luogo in un invaso di grandi dimensioni, con diametro di circa 60 metri inclusi i marciapiedi. Le differenze altimetriche presenti al perimetro della rotatoria (anche in quella di via di tor san lorenzo) non sono tali da inficiare la realizzazione del progetto o di snaturarne i caratteri. Per quanto riguarda la terza area (lo svincolo sulla via nomentana bis) anch’essa, a fronte di semplici adattamenti, non presenterebbe alcuna problematica realizzativa o ambientale. La notevole estensione dell’area circolare, di oltre 700 mq, è tale da suggerire che la stessa possa essere resa praticabile, ovvero attraversabile da un percorso pedonale. Ciò diventa in particolar modo significativo nella prima ubicazione proposta, così da trasformare l’intero settore urbano interessato in uno spazio pubblico, una piazza permeabile e accogliente per i cittadini di fonte nuova. Ne consegue la necessità di includere nel progetto un attraversamento, consistente in un doppio attraversamento stradale con strisce pedonali e un passaggio transitabile pavimentato, al fine poter realizzare quanto sopra. Va da se che tale attraversamento, e pertanto la posizione e la direzione della parte pavimentata praticabile, deve rispondere a criteri quali: - la sicurezza stradale; - l’esigenza di collegamento tra i marciapiedi del lato il cui allungamento e discontinuità (che sull’asse stradale si verifica per opera della rotatoria) risulta essere maggiormente penalizzato; - la corretta ubicazione ed esposizione della fontana in funzione della sua desiderata visibilità e dell’interazione tra gli spazi pubblici e il nuovo complesso artistico-scultoreo-monumentale. Esaminando l’area n. 1 si può constatare come questo obiettivo sia stato raggiunto andando a creare, con il progetto proposto, una continuità pedonale con il marciapiede ubicato sul versante nord della via nomentana. Ubicazione della parte in elevazione della fontana dei popoli nell’area prescelta A seguito della scelta dell’area, è necessario quindi effettuare alcune considerazioni circa la giusta collocazione degli elementi caratterizzanti la fontana all’interno della stessa. In primo luogo si ritiene che il ruolo monumentale di un’opera artistica a carattere scultoreo sia quello di sottolineare una meta. Questo concetto ben si combina con l’idea di lasciare sul fronte di tale “meta” una generosa superficie. Ma quale deve essere il fronte della fontana? Si ritiene che questo possa essere stabilito dall’asse della nuova via nomentana bis. Ne consegue che la parte scultorea della fontana non dovrà essere ubicata in posizione centrale nella rotatoria, cosa che oltretutto la renderebbe indifferente alla nuova complessità urbana, ma decentrata rispetto ad essa. Criteri di sicurezza della circolazione stradale in relazione alla visibilità Sia nella prima che nella seconda ubicazione proposta, il posizionamento decentrato della struttura monumentale risulta essere particolarmente idonea in quanto non di ostacolo alla visibilità della circolazione stradale delle tre arterie principali. Tale posizione non va infatti a interrompere la continuità visiva dell’attuale via nomentana che altrimenti risulterebbe visivamente bloccata nel suo fluire. Inoltre, nella prima ubicazione proposta, essa risulta idonea a fungere da figura rappresentativa urbana di fondale rispetto alla provenienza dalla nomentana bis. Arrivando da qui a fonte nuova sarebbe visibile frontalmente la fontana e ai due lati i tratti est ed ovest della via nomentana. Sintesi delle scelte funzionali La domanda è la seguente: quanto sopra esposto può essere sintetizzato in un progetto in grado di risolvere tutti gli aspetti menzionati? Se il collegamento pedonale tra i marciapiedi della via nomentana e il monumento devono essere ubicati sulla stessa parte dell’area, come risolvere tale dualità. Da qui nasce l’idea di un gruppo scultoreo che genera una serie di archi sotto i quali poter transitare pedonalmente. Saranno gli archi stessi a costituire le fonti dalle quali sgorgherà l’acqua. Tali archi possono essere un incontro tra due mezzi archi, che non necessariamente vanno a conformare un arco concluso, ma due elementi arcuati che si incontrano. I popoli Per quanto riguarda il messaggio simbolico-culturale che la “fontana dei popoli” deve veicolare, in particolare in un comune con un nome così evocativo come quello di fonte nuova nel quale è presente l’idea dell’acqua di sorgente, si è pensato che questo possa essere espresso dall’idea di due mani che si incontrano, di dieci dita che si intrecciano. Il progetto pertanto affida l’espressione di questa idea al simbolismo insito nelle delle mani degli esseri umani, non importa da quale popolazione essi provengano. Le mani sono connesse, le dita intrecciate diventano delle ali che generano una serie di archi, un’archi-tettura concepita da un gesto umano, una mano aperta che genera una casa aperta, una serie di cinque archi che vanno dai pollici ai mignoli, passando per gli indici, i medi e gli anulari. Darsi la mano, dare una mano, è un momento carico di umanità che ben veicola l’abbraccio tra i popoli. L’acqua Senza acqua una fontana non potrebbe essere tale. Nella storia dell’arte non vi sono esempi noti di opere nelle quali l’acqua esce dalle dita di una mano. Vi è però un celebre esempio di dita che diventano rami e foglie, l’apollo e dafne di gianlorenzo bernini. In quel caso dalle dita germoglia la vita vegetale, nel nostro caso nasce l’acqua che, con la sua musicalità, è la culla della vita. La vasca d’acqua a forma di mezza luna potrebbe contenere dei pesci rossi. Aspetti compositivi La fontana dei popoli è composta da un gruppo monumentale nel quale sono rappresentate le cinque dita di due mani. Queste, dal lato maggiore della rotonda fuoriescono dal terreno, mentre da quello minore emergono da uno specchio d’acqua. Le dita si uniscono tra loro formando cinque coppie corrispondenti, intrecciate a formare cinque archi: più bassi e stretti per il pollice e il mignolo, più alti e ampi per l’indice, il medio e l’anulare. Dalla punta cava delle falangette di ciascun dito sgorga l’acqua della fontana. L’acqua cade quindi sui dorsi delle dita corrispondenti. Un percorso pedonale taglia la rotonda e rende accessibile la fontana stessa facendola vivere del transito dei pedoni che passeggiano sul marciapiede nord dell’attuale via nomentana. I pedoni, per non percorrere per intero metà circonferenza del marciapiede esterno alla rotonda, sono invitati ad accorciare il percorso passando prima sulle strisce pedonali, poi sotto gli archi della fontana, poi ancora sulle strisce pedonali. Inoltre la fontana potrebbe diventare un luogo dello stare, d’incontro, ove celebrare un evento “in buone mani”, tra le sue dita avvolgenti e protettive, circondati dal rumore dell’acqua. La scelta di dotare la rotonda di una parte cospicua di superficie a verde, la metà dell’area, deriva dalla volontà di celebrare anche l’elemento naturalistico che simboleggia il territorio non urbanizzato del comune di fonte nuova. Disattendere tale aspetto significherebbe dar luogo a una circonferenza di quasi 60 metri di diametro (inclusa la strada e il marciapiede dell’anello esterno) interamente impermeabile, pavimentata o asfaltata, e ciò non sarebbe né corretto né sostenibile da un punto di vista ambientale. L’effetto sarà quello di percepire due situazioni diverse: le dita di una mano che escono dal verde; le dita dell’altra mano che escono dall’acqua. Inoltre, dato che la rotonda è circondata dall’acqua, sarà come stare su un’isola. Opere edili La fontana si realizza per mezzo di lastre fuse in bronzo. Ogni elemento corrispondente a un “dito” verrà saldato nell’officina artistica che realizzerà l’opera, presso la quale verrà assemblata l’intera scultura, quindi smontata nelle sue dieci componenti e trasportata sul sito per il suo assemblaggio. Le dieci dita verranno fissate ai ferri di chiamata di una piastra continua di fondazione in calcestruzzo armato dello spessore di 40 cm. Quindi le stesse verranno saldate a due a due nei punti di giunzione così da formare i cinque archi. Al loro interno saranno collocati i tubi dell’impianto idraulico e alla base di ogni “dito” vi sarà uno sportelletto a scomparsa per la manutenzione straordinaria. L’acqua riempirà una vaschetta ubicata sulla sommità interna di ogni “dito” e da essa fuoriuscirà in modo distribuito su tutta la sua larghezza per andare a cadere sul dorso del dito con il quale è intrecciato, e da qui l’acqua scivolerà verso le vasche della fontana. Tali superfici di scivolo saranno munite di un minuscolo battente laterale che conterrà l’acqua sui lati. Inoltre queste saranno rese più ruvide rispetto al resto delle superfici in bronzo, così da dar luogo a una completa distribuzione dell’acqua su di esse e a un suo saltellio. Le superfici pianeggianti della rotonda sono di tre tipologie: - quella ubicata sulla mezza luna minore, contenente unicamente acqua; - quella ubicata sulla mezza luna maggiore, contenente alternativamente acqua e superfici a verde; - quella ubicata tra le due, contenente una pavimentazione in lastre di travertino. - In sintesi, le opere edili possono sintetizzarsi in sei tipologie: - movimenti di terra e opere e fondazione; - opere in bronzo; - opere idrauliche; - opere elettriche e illuminotecniche; - opere murarie: vasche, pavimentazione, cordolo; - opere a verde. - Movimenti di terra e opere di fondazione Il terreno della rotonda verrà modellato con sottrazioni di terra per dar luogo allo spazio necessario per gettare - la fondazione del cordolo perimetrale; - la fondazione della vasca perimetrale adiacente al cordolo; - la fondazione della vasca a forma di mezza luna; - la fondazione delle cinque vasche rettangolari; - la fondazione a piastra continua dello spessore per accogliere le dieci “dita”. - una soletta armata per la pavimentazione esterna alla piastra. L’area a verde sarà totalmente permeabile e priva di fondazione. Opere in bronzo Esse consistono in lastre fuse in fonderia e assemblate in situ. Opere murarie: vasche, pavimentazione, cordolo Tali opere consistono in: Rivestimento delle vasche, previa loro impermeabilizzazione, con tessere-mosaico di colore celeste pre-montate su retina in pvc; Pavimentazione in lastre di travertino; Realizzazione del volume inclinato a sezione triangolare conformante il cordolo perimetrale; Realizzazione della buca interrata contenente la pompa. Opere idrauliche Esse consistono nella schematura di carico e scarico delle acque della fontana e nella pompa idraulica necessaria al suo funzionamento. Il carico delle acque avviene tramite dieci tubazioni indipendenti che da terra, sotto la pavimentazione, salgono in ciascuna delle dieci dita. Alla base di ciascun dito vi sarà uno sportello a scomparsa, ovvero poco visibile, che dà la possibilità di verificare le giunture ed eventualmente effettuare nel tempo le eventuali sostituzioni dei tubi interni alle dita che si dovessero rendere necessarie. In sommità delle dita si trova una vaschetta che si carica d’acqua e da questa trabocca da un margine orizzontale. Lo scarico delle acque avviene nelle vasche. Ve ne sarà uno per ogni vaschetta rettangolare, due per la vasca grande a mezza luna, due per la vasca perimetrale. Tale acqua è rimessa in circolo. Inoltre vi saranno due scarichi lineari collegati in fogna ai confini tra la pavimentazione e l’asfalto. E’ infine previsto un impianto di innaffiamento per l’area a verde. Opere elettriche e illuminotecniche Tali opere consistono nell’impianto di illuminazione artistica delle “dita” della fontana. Inoltre consistono nell’impianto di alimentazione della pompa idrica e dell’impianto d’innaffiamento del verde. Opere a verde Oltre al manto erboso il progetto prevede la messa a dimora di un cespuglio di un’essenza a basso fusto (settore est) e di un’essenza molto snella e ad alto fusto (settore est). Tale scelta di sole due essenze di cui una esile e una bassa deriva dall’esigenza di non ridurre sia la visibilità della viabilità che quella dell’opera monumentale.
 
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