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Ruggero Lenci

Concorso per il nuovo stadio di siena - Siena (SI)

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Nell’affrontare il progetto del nuovo stadio che introduce nel territorio senese una presenza di impatto e dimensioni più che rilevanti, non si può trascurare di tracciare, sia pur brevemente, un quadro della storia della città di siena e del suo paesaggio. Ciò perché ogni scelta che oggi in questo contesto viene operata deve essere profondamente misurata con la straordinaria cultura e tradizione del luogo e con l’eccezionale paesaggio collinare del territorio. Le origini di siena, che secondo una leggenda sono dovute a senio figlio di romolo e secondo un’altra leggenda ai galli senoni, storicamente risalgono alla civiltà etrusca. Dopo essere stata parte di quell’antica cultura siena diventò la città romana “sena julia”, quindi fiorì sotto i re lombardi. In epoca medievale la città, pur essendo sede vescovile, mantenne una certa compattezza territoriale. Successivamente venne retta dai conti franchi, sotto cui iniziò a svilupparsi una florida rete commerciale. Numerosi borghi e castelli si consolidarono nel territorio circostante e la città assunse notevole importanza grazie alla via francigena, la direttrice dei pellegrinaggi a roma con provenienze dal nord e in particolare dalla francia. Agli inizi del xii secolo siena vantava già una struttura urbana ben definita e un ordinamento amministrativo che suscitarono l'aperta ostilità di firenze, mentre alla fine del xii secolo il comune ottenne il privilegio di poter battere una propria moneta. Questa è l'epoca in cui si costruirono acquedotti e le antiche famiglie feudali edificarono i propri palazzi in città trasferendosi dai loro possedimenti dando vita al singolare fenomeno dei “castellieri”, vere e proprie isole immobiliari riservate ai rispettivi clan. Dal nucleo originario, situato sul colle di castelvecchio, dove venne eretta la cattedrale, la città si era nel frattempo espansa lungo il percorso della via francigena che veniva a unire in forma di y i crinali degli altri due colli di camollia, a nord, e di castel montone a sud-est. Presso l’incrocio di queste tre braccia fu delineato lo straordinario spazio inclinato a forma di conchiglia di piazza del campo dove, alla fine del 1200, venne costruito il palazzo pubblico. Sia questa grande intuizione urbanistica, sia il duomo e le tante chiese che, ancora, i palazzi (salimbeni, sansedoni, chigi-saracini, buonsignori, tra gli altri) stanno a testimoniare la grande sensibilità che la città ha sempre avuto sui temi dell’architettura, dell’arte e del paesaggio. Lo schierarsi di siena nello scacchiere ghibellino, ora che anche i "popolani" potevano ricoprire cariche pubbliche, portò allo scontro con firenze avvenuto con la battaglia di montaperti che si tradusse per i senesi in un’inaspettata e clamorosa vittoria. Questa stabilità fu interrotta nel 1348 dalla peste che decimò la popolazione. Dopo questo flagello siena entrò in un’era di alta religiosità che produsse figure mistiche quali santa caterina e una serie di grandi artisti religiosi. Seguì un periodo di forte conflittualità sociale che ebbe il suo apice nella rivolta dei lanaioli della contrada del bruco che nel 1371 arrivarono a estromettere i governanti decidendo di dar vita a un governo di coalizione in cui fossero rappresentati gli interessi dei vari ceti sociali, che nel frattempo si erano organizzati nei monti (raggruppamenti politici a cui i senesi erano pressoché obbligati ad aderire). La decisa volontà d'affermazione di numerose grandi famiglie e un loro acuto stato di litigiosità causò una forte instabilità politica. Fu agevole per pandolfo petrucci inserirsi in questa situazione disgregata e gestire un potere pressoché esclusivo fino al 1512. Alla sua morte siena era divenuta una pedina da collocare immediatamente a posto, indipendentemente dalla sua volontà. Un primo agguerrito colpo di mano fu tentato nel 1526 dai fiorentini appoggiati dall'esercito di papa clemente vii. I senesi si appoggiarono in questi anni alla spagna di carlo v, ma la protezione degli spagnoli si fece via via più asfissiante e minacciosa, sino a trascendere in una volontà di totale controllo della vita politica senese. La rozza crudeltà degli occupanti fu la causa scatenante della rivolta con la quale i senesi cacciarono gli spagnoli. L’indipendenza della città cessò allorquando firenze le mosse guerra, dato che re filippo ii di spagna gliela cedette. Siena diventò dunque l'unico centro d'accoglienza dei fuoriusciti politici fiorentini. Pur mantenendo una sua dignitosa fisionomia, a siena non rimase che coltivare i ricordi di un glorioso passato. Ciò avvenne principalmente con l'evolversi verso le forme attuali del palio delle contrade, la più significativa e partecipata celebrazione della complessa vicenda storica della città. Delle antiche tradizioni mercantili non sopravvisse nulla e la pur fondamentale istituzione bancaria del monte dei paschi, importante erede dei banchieri medievali, operava in ambito solamente territoriale. Ai sempre più numerosi visitatori si apriva una città deserta e ormai lontana dai vecchi fasti, anche se la vita rimaneva vivace intorno all’università e alle accademie cinquecentesche. Durante l'unità d'italia ebbe luogo una sostanziale rinascita di siena che, aderendo per prima in toscana al regno dei savoia, s'inserì nella nuova forte realtà nazionale. Siena ha sempre suscitato profondo interesse verso i turisti per la bellezza dei suoi monumenti e per la ricchezza delle sue opere d'arte. Grandi artisti sono nati a siena e tra questi si possono ricordare duccio di boninsegna e nicola pisano, che hanno lavorato al grande capolavoro artistico della città: il duomo. Anche nella provincia di siena é possibile ammirare luoghi di interesse artistico, storico e naturalistico. Di recente sono stati aperti i musei senesi. Poche aree geografiche del mondo possono vantare la varietà di ambienti e di economie che caratterizza il territorio senese. Si comincia a nord con l'incomparabile ricchezza paesaggistica del chianti, trapunto di viti e di ulivi che si stagliano sui poggi domati dalla sapiente regola del lavoro contadino. Ma è sulle colline che mani antiche eressero le mura di monteriggioni e di san gimignano, oggi suggestivi e movimentati luoghi d'attrazione turistica. La dolce vallata dell'arbia invece, incorniciata da agili filari di pioppi, introduce a un risalire di colli che culminano nell'apice turrito di montalcino, patria del pregiato brunello. Di fianco, il terreno si rassecca nel caratteristico paesaggio delle "crete", a strapiombo nei suoi calanchi afferrati al verde di cipressi isolati e fieri sulla cima delle balze. Di questo eccezionale repertorio geografico e ambientale, che contiene in ogni suo borgo tesori d'arte e memorie storiche d'inestimabile valore, siena è appunto il cuore, la qualità della vita fatta città, il primo comune d'europa a chiudere il suo centro al traffico delle auto già dal 1966. Siena, città dove ogni pietra giace immutata nei secoli, è oggi un luogo internazionale di cultura che vanta un'università di 750 anni e ospita istituzioni prestigiose, sede di convegni e congressi. In essa si respira un'atmosfera unica al mondo, perché il suo popolo ha conservato vive le tradizioni dei padri come quelle legate alla festa del palio, rinnovandole ogni anno con immutata forza ed entusiasmo. In questo delicatissimo contesto culturale frutto di una lunga sedimentazione storica, ogni nuovo intervento deve obbligatoriamente confrontarsi con le specificità della città di siena e con il suo territorio, per dimostrare di possedere quei caratteri in grado di non interrompere una temperata ricerca di tradizione all’innovazione, mantenendo viva la continuità dei suoi mutamenti storici. Inserimento ambientale del nuovo stadio Lo spazio dell’architettura nel paesaggio potrà essere realmente compreso solo con il movimento, con l’azione cinetica dell’uomo che interagisce con la nuova realtà e la misura. Le visioni spaziali del paesaggio andranno a sovrapporsi con quelle dello stadio diventando un tutt’uno con esso. Con uno spirito in sintonia con il contesto storico-ambientale di elevatissimo pregio della città in generale e del sito in particolare, la giunta del comune di siena in data 17/09/2003 ha deliberato, (con il siena in serie a non si poteva fare altrimenti), il bando per la progettazione architettonica e ambientale del nuovo stadio che sorgerà a circa 5 chilometri sud sud-est della città. Premesso che la bellezza del sito non potrà mai essere uguagliata da nessun manufatto architettonico anche se di illuminatissima ideazione, considerando che il vecchio stadio è una presenza sempre più scomoda all’interno del centro storico specie ora che il siena è in serie a (tale da rappresentare una realtà che innesta una crescente serie di problemi derivanti dal garantire la salvaguardia del patrimonio artistico della città: dotazione di parcheggi, controllo di atti di vandalismo, riduzione del tasso d’inquinamento dell’aria, acustico, ecc.), nonché prendendo atto del fatto che la struttura esistente è al limite della sicurezza nell’ospitare partite tra squadre di prima divisione, si può comprendere come la realizzazione di questa nuova opera rappresenti un’urgente necessità per la città. Inoltre l’area prescelta, situata in fregio a un’area industriale denominata borgo vecchio – direttamente servita dalla stazione ferroviaria d’isola d’arbia, ha il pregio di risultare ottimamente distribuita oltreché dalla ferrovia anche da un sistema stradale di recente progettazione, nonché di poter essere attrezzata con le necessarie aree a parcheggio. Pertanto è solo a fronte di queste considerazioni che si può inscrivere la presente partecipazione al concorso. Il pregio del paesaggio senese in generale e del sito individuato in particolare, è tale che la centralità del tema non è rappresentata dallo stadio in sé, ma piuttosto dalla progettazione di un sistema ambientale nel quale lo stadio risulti inserito come una presenza pressoché invisibile in lontananza, che si rende passo passo percepibile e che diventa visibile unicamente avvicinandosi ad esso e fruendone. Onde perseguire questi obiettivi ambientali di carattere prioritario, la risposta progettuale in senso paesaggistico assume il valore di un “canyon” che viene ricavato nelle curve di livello esistenti come effetto di calibrati interventi di modellazione del territorio, ovvero del canyon all’interno del quale con somma accortezza viene incastonato, come se fosse una gemma, lo stadio. Nel suo intorno ha luogo un anello pedonale che l’abbraccia su tutti i lati, diventando il luogo dal quale avvengono gli ingressi. Questi hanno luogo a quota 184,10, intermedia rispetto alle gradinate, così da minimizzare la lunghezza dei tragitti che gli spettatori dovranno percorrere per raggiungere i posti a sedere. Pertanto la quota 178,00 del campo da gioco risulta essere ribassata rispetto all’anello distributivo di 6,10 ml., producendo il gradevole effetto di dominare dall’alto lo spazio entrando nello stadio e al contempo riducendone l’impatto sull’ambiente. Inoltre dalle tribune sud più alte si potrà godere della bellezza del panorama rappresentato dalla vista della città di siena. Concetto compositivo: una nuova idea di paesaggio Il dissolvere i confini tra edificio e paesaggio, ovvero il “blurring architecture”, è un tema qui fortemente perseguito. Il progetto pone come questione dominante l’interrelazione dialogica tra paesaggio e architettura lì dove le caratteristiche del luogo vengono preservate e le qualità naturali potenziate con il considerare la matrice spaziale interno-esterno come un continuum. In quest’ottica il nuovo stadio non viene visto come oggetto isolato ma come parte integrante del territorio sul quale sorge. Il paesaggo naturale diventa una fonte potenziale di piacere che aggiunge bellezza e vitalità all’ideazione architettonica, e il lavoro progettuale viene guidato dall’ideazione e dalla modellazione del “landscape” piuttosto che in opposizione ad esso. Al fine di accrescerne il senso di spazialità le linee di demarcazione esistenti tra la nuova struttura e il paesaggio sono state rese ambigue rendendo al contempo il suo inizio e la sua fine non più esattamente misurabili. Ciò è stato ottenuto modellando la topografia e incorporandola sin dall’inizio all’interno del concetto compositivo della nuova architettura. Inoltre lo stadio è stato disposto in modo da catturare vedute lontane. La dissolvenza dei confini tra il dentro e il fuori e la possibilità di misurare e traguardare visivamente lo spazio è stata notevolmente amplificata attraverso questo basilare processo. L’uso di materiali terrosi e verdi per coprire strutture, così da creare topografie artificiali, di giardini pensili che fungono anche da brise-soleil per i margini dell’intervento, costituisce una modalità utilizzata al fine di sfilacciare i confini tra l’elemento naturalistico e l’architettura. Gran parte del lavoro progettuale ha avuto inizio con la sezione trasversale, ispirata dalla forma esistente del terreno lì dove le curve di livello sono state modellate così da creare un sistema di “camere” in fregio al nuovo invaso. Un più apparentemente impercettibile dialogo tra architettura e paesaggio è stato ottenuto riportando l’eco di alcuni aspetti della natura, quali i ritmi delle colline senesi, all’interno dell’invaso spaziale, con il riflettersi di questi elementi sia nell’andamento della sua copertura sia nella variabile altimetria dei suoi margini, derivando inoltre spunti compositivi dalle configurazioni casuali dei raggi del sole e delle zone d’ombra e proiettando nello stadio il profilo antropizzato del capolouogo che si staglia sull’orizzonte, cogliendone deliberatamente i riflessi nel caleidoscopico paesaggio circostante. Tali modalità di dialogo con la natura consentono di evidenziare qualità particolari nel porre l’attenzione su episodi spaziali spesso inaspettati, suggerendo tensioni e ambiguità e aprendo questioni ispirate a produrre la partecipe e sensibile attivazione ai fenomeni dell’architettura di quanti saranno immersi in questa nuova idea di paesaggio. Obiettivi del progetto Prima di entrare nella specifica descrizione delle singole componenti del progetto si ritiene utile elencare una serie di considerazioni guida, perseguite come obiettivi prioritari a cui dare risposta: - ricercare le qualità del luogo e il modo di rispondere ad esso; - dialogare con la natura, “blurring”, riduzione di impatto non come mera mimesi ma come integrazione con l’ambiente; - rendere percepibile lo spazio non solo con la vista, ma anche con il senso d’orientamento, con il tatto, con l’olfatto, con l’eco dei propri passi nei passaggi stretti, con la sua assenza in quelli ampi; - dar luogo a una spazialità aperta ma protetta, a spazi che emergono da tracce lasciate sul terreno; - intersecare le linee di progetto dello stadio con quelle delle colline; - trovare risposte aperte alle regole del progetto seguendo i movimenti suggeriti dalle linee del paesaggio; - concepire un insieme nel quale convivono le casualità naturalistiche e le scelte architettonico/paesaggistiche; - comporre per contrasti, sovrapposizioni, opposizioni, complementarità, rapporti, raggruppamenti, sedimentati, tensioni; - concepire uno spazio pubblico con il quale identificarsi, al quale appartenere; - orientare lo stadio e articolarlo compositivamente in modo da valorizzarne le visuali rispetto all’esposizione solare e alla vista panoramica di siena; - non concepire uno spazio in senso urbano ma in senso paesaggistico, dando luogo a cinetismi curvilinei che orientano verso la “nuova piazza sportiva”; - ancorarsi al luogo così come la vegetazione si ancora al terreno; - intessere le nuove linee del terreno con la sua topografia; - rendere difficile il determinare con esattezza dove lo stadio inizia o finisce; - dar vita a un percorso attrezzato caratterizzato da una serie di attività che circondano le tribune; - determinare la dimensione delle tribune dalle caratteristiche geomorfologiche del sito; - abbassare la quota del campo di gioco rispetto a quella d’ingresso; - rendere il profilo dello stadio sempre mutevole in quota, come le colline intorno; - giocare con i contrasti, sempre in dialogo con il territorio, mai dimenticando le vedute distanti; - evitare la simmetria: se da un lato la struttura viene resa visibile, dall’altro questa sparisce e le tribune nascono direttamente dal terreno; - riflettere nella forma asimmetrica dello stadio il diverso peso numerico degli spettatori appartenenti alle due tifoserie; - dar luogo a un’idea di flusso e di continuità; - ridurre l’impatto del parcheggio nel sito con la scelta di idonei materiali di pavimentazione, con terrapieni, con alberature e percorsi pedonali che vanno a creare anche un parco pubblico; - inserire alberature che scandiscono i percorsi; - rendere lo stadio e il campo da gioco facilmente accessibile ai mezzi di trasporto; - permettere di raggiungere facilmente a piedi lo stadio seguendo un percorso chiaro; - puntare tutto sul comfort ambientale, sull’immagine del progetto, sulla sua sicurezza, sul carattere sociale dello spazio. Lo stadio La parola “stadio”, dal latino “stadiu(m)” e dal greco stàdion, indica una lunghezza corrispondente a seicento piedi di valore variabile a seconda della dimensione del piede nelle diverse località ed epoche (attico = 177,6, alessandrino = 184,85). Essa sta quindi a significare, per derivazione da questa definizione, un campo per lo svolgimento di gare sportive, della lunghezza di uno “stadiu(m)” appunto, circondato da gradinate talora coperte che permettono agli spettatori di assistere seduti comodamente alle gare e/o alle partite e munito di spogliatoi, palestre bagni ecc. Nel caso della città di siena il nuovo stadio per il gioco del calcio con campo regolamentare per la massima categoria e capienza non inferiore a 20.000 spettatori sarà dotato di parcheggi sia per il pubblico che, separati dai precedenti, riservati agli arbitri e ai bus degli atleti, oltre a spazi per attività economiche, uffici, foresteria e alloggi di servizio per il personale di custodia. Altimetrie Altimetricamente il progetto dello stadio presenta la quota del campo da gioco (178,00) ribassata di 6,10 ml. Rispetto a quella dell’anello perimetrale (184,10) dal quale avvengono gli accessi. Lo stadio consta di uno, due o tre ordini di gradinate che, partendo dalla quota 178,00, sono: - il primo ordine, che va da quota 178,00 a quota 184,10. Quest’ordine viene ricavato scavando nel terreno, e su di esso è impostata una gradinata di 14 file di posti; - il secondo ordine, che va da quota 184,10 a quota 189,85, fuoriesce da terra e si appoggia per metà su un terrapieno (lati nord-est e nord-ovest), e per l’altra metà su cavalletti strutturali in calcestruzzo armato consistenti in pilastri e travi (lati sud-ovest e sud-est); - il terzo ordine, che va da quota 189,85 a quota 196,15 e che viene anch’esso sostenuto dagli stessi cavalletti strutturali del secondo ordine. Gradinate Le gradinate dei simpatizzanti della squadra ospite sono situate a nord-est e a nord-ovest, ovvero sono quelle che si appoggiano su un terrapieno strutturato. Esse contengono un numero di posti minore rispetto alle altre e sono esposte in posizione meno favorevole considerando il sole alle ore pomeridiane. Le gradinate dei simpatizzanti della squadra del siena sono esposte a sud-ovest e a sud-est, quindi in posizione ottimale sia rispetto al sole sia rispetto alla vista della città, cosa della quale essi possono godere pienamente, contenendo inoltre un numero maggiore di posti. Accessi Gli accessi allo stadio avvengono tramite delle aperture nelle gradinate collocate alla stessa quota dell’anello perimetrale (184,10), ovvero per mezzo di una serie di vomitori in piano che non necessitano di rampe di scale per dare accesso allo stadio, larghi 1,80 ml. (ovvero tre moduli). Se sui lati nord-est e nord-ovest questi passaggi avvengono forando il terrapieno che gli fa da appoggio, su quelli sud-est e sud-ovest essi hanno luogo passando sotto le tribune, ovvero sono accessibili dal sottostante spazio coperto nel quale sono contenuti i servizi igienici e le piccole attività commerciali in concessione. Nei passaggi di accesso allo stadio che tagliano e forano il terrapieno sono anche contenuti gli ingressi ai servizi igienici relativi al settore della squadra ospite. Sistema strutturale Le travi inclinate dei cavalletti strutturali sono seghettate in sommità, così da poter perfettamente accogliere gli elementi prefabbricati con sezione a “l” che danno luogo alle pedate e alle alzate delle gradinate delle tribune. Queste travi proseguono oltre la fine delle tribune, così da fornire un solido punto distanziatore e di appoggio ai cavi del sistema strutturante la copertura, i quali vengono poi ancorati alla base. I pilastri dei cavalletti sono inclinati e, proseguendo verso l’alto, danno luogo al fusto principale che supera in quota la copertura così da poterla sostenere con degli stralli. Tali pilastri bucano le tribune nella loro sommità, in corrispondenza dei percorsi di accesso ai posti a sedere. Pertanto si viene a creare una forte coerenza interna tra gli elementi distributivi e quelli strutturali. Copertura La copertura dello stadio protegge 7.000 posti a sedere. Il sistema strutturale che la sostiene si basa sul prolungamento del pilastro in calcestruzzo armato che sorregge le tribune. Ad essa è ancorato un telaio più leggero composto da una doppia trave in acciaio sagomata per ogni pilastro. La presenza di un puntone in acciaio tra la copertura e il pilastro è funzionale alla riduzione dello sbalzo andando a scaricare parte delle forze sul pilastro stesso e, al tempo stesso, è necessaria ad evitare il ribaltamento della struttura di copertura in caso di una possibile inversione delle forze causata da venti forti. Inoltre i tiranti superiori servono a stabilizzare ulteriormente la copertura mettendola in tensione e controventandola opportunamente. Settori Rimanendo all’interno dei limiti imposti dalla normativa si potrebbe ipotizzare che lo stadio venga suddiviso in due settori di 10.000 posti cadauno. Ciononostante, dato che la tifoseria della squadra ospite sarà costituita da un numero inferiore di spettatori, sarebbe preferibile settorializzare lo stadio in maniera disuguale, cosa che per una sua capienza di 20.000 posti comporterebbe l’inserimento di un terzo settore al fine di non superare la soglia massima dei 10.000 posti per settore. Settori per i v.i.p., tribune stampa (press box) e loro accessibilità separata Il settore v.i.p. è stato previsto nel secondo anello della tribuna centrale, collocato sul lato sud-ovest dello stadio sotto la tribuna stampa (press box) che ha invece luogo sul terzo anello. L’accesso a questo settore avviene entrando in un locale per v.i.p. E giornalisti inserito nella collinetta e accessibile dall’anello pedonale, quindi salendo tramite corpi scala-ascensori fino al livello 189,85 dove si incontrano tre passerelle, che attraversano in quota il sottostante anello pedonale dal quale accedono tutti gli spettatori, passerelle che danno luogo a un collegamento privilegiato con questo settore dello stadio (vedere sezione trasversale). Sempre alla stessa quota delle passerelle (189,85), dall’altro lato dell’anello ovvero all’interno della collinetta, è stato inserito il ristorante per i v.i.p. E per i giornalisti che si viene a trovare in posizione rialzata di circa sei metri rispetto al flusso degli spettatori, quindi opportunamente protetta. Nei box per le tribune per i giornalisti (press box) possono trovare posto almeno 24 giornalisti. Sempre nel terzo anello vi sono poi circa 100 ulteriori posti ad essi riservati. Distribuzione interna allo stadio I percorsi di distribuzione interni allo stadio sono muniti di gradini intermedi che permettono di sviluppare un’alzata contenuta in un massimo di 20 cm. Essi servono una media di 24 posti, ovvero 12 posti per lato, quantità che risulta essere abbondantemente al di sotto del massimo consentito, che è di 20 posti per lato (40 posti in totale). Tale scelta, di adottare una generosa accessibilità ai singoli posti, è dovuta alla considerazione che superando queste quantità l’agevole fruibilità dello stadio verrebbe compromessa. Per tale ragione, nonché per rendere l’impianto più facilmente agibile anche per eventi non sportivi, ci si è mantenuti al di sotto del massimo consentito. Capienza dello stadio Lo stadio è stato progettato per 20.000 posti a sedere, oltre agli spazi riservati alle carrozzelle per i portatori di handicap previsti in entrambe le tifoserie. Il settore dei simpatizzanti della squadra ospite potrebbe contenere circa 6.000 posti, i v.i.p. Circa 1.000 posti, le tribune del siena circa 13.000 posti. Spazi per attività economiche in concessione (bar, snack, gadgets, ecc) Tali spazi, così come anche i servizi igienici, sono stati prevalentemente collocati sotto le tribune della zona sud-est, sud-ovest, ma sono anche parzialmente distribuiti sotto il terrapieno della zona nord-est, nord-ovest. Uno spazio collocato nella piazza d’ingresso è stato pensato per essere adibito a snack bar – paninoteca. Palestre, spogliatoi, ambulatorio e spazi per arbitri Tali attività sono inserite alla quota d’ingresso al campo da gioco (178,00) sotto le tribune collocate a sud-ovest. Gli spogliatoi e le palestre sono divise per squadra e tutti gli spazi sono facilmente accessibili dall’autoambulanza. Parcheggi per arbitri e atleti Tali parcheggi sono collocati alla quota del campo da gioco (178,00) sotto le tribune collocate a sud-est. Essi includono, oltre agli spazi di manovra, i posti per i pullman delle due squadre, oltre a posti auto per almeno 10 pullmini e 15 automobili. Parcheggi per gli spettatori Hanno luogo nell’area a sud-est prossima alla nuova rotatoria senza invadere la valletta nella quale sorgerà lo stadio, così da non inquinare né l’aria né l’immagine della zona nella quale avvengono le attività sportive. Alloggi di servizio per il personale di custodia Sono ricavati all’interno della collinetta collocata a nord-est dell’area. Uno scavo operato nelle curve di livello dà luogo a una corte interna nella quale si viene a creare una sorta di piazzetta dove aprono sia gli accessi che le finestre. Uffici e foresteria Sono ricavati all’interno della collinetta collocata a ovest dell’area in prossimità del ristorante e alla stessa sua quota. Sono raggiungibili tramite lo stesso accesso dei v.i.p. E dei giornalisti allo stadio.
 
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