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Nicola Gisonda

Officine del volo - Milano (MI)

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Archisio - Nicola Gisonda - Progetto Officine del volo
Le officine del volo nascono nel 2003 grazie ad un intervento di restauro di un segmento delle ex officine aeronautiche caproni. Ad occuparsi del restauro e della riconversione alle nuove funzionalità, è l’arch. Nicola gisonda che nel progetto sviluppa il tema del “non abbattere e ricostruire, ma far rinascere”. La ristrutturazione, durata due anni, non è un semplice progetto di recupero architettonico, ma la rappresentazione del passaggio di testimone da una realtà produttiva storica ad una attuale con diversa funzione d’uso. Sposando il concetto di restauro filologico di camillo boito (1836 – 1914), architetto e importante esponente del restauro a livello nazionale ed internazionale della seconda metà dell’ottocento, l’arch. Gisonda recupera e mantiene con le officine del volo, il fascino di una storica architettura industriale milanese dei primi del 900. La teoria del restauro filologico si basa su quattro elementi cardine: Rifiuto del restauro stilistico Nella versione proposta da viollet-le-duc (1814 – 1879, architetto francese) considerato come un inganno per i contemporanei, ma ancor più per i posteri ed una falsificazione del monumento, rendendo impossibile distinguere le parti originarie dalle successive modifiche. Boito è contrario al falso storico. Conservazione dei segni del tempo La necessità di rispettare e tutelare i valori artistici e storici del monumento. Per boito è importante la conservazione dei segni lasciati dal trascorrere del tempo sulle superfici architettoniche, ovvero della patina, definita «splendido sudiciume del tempo». Esistenza di una gerarchia tra interventi L'esistenza di una gerarchia fra i possibili interventi sui monumenti: "devono venire piuttosto consolidati che riparati, piuttosto riparati che restaurati". Restauro leggibile Quando le opere di restauro si rendono indispensabili per il mantenimento dell'edificio, allora queste devono essere fatte in modo che le aggiunte non possano essere confuse con le parti originarie. Le aggiunte dovranno essere quindi rese distinguibili mediante la riduzione ai soli volumi essenziali eliminando o stilizzando gli elementi decorativi, senza però stonare con il complesso dell'edificio Con questa logica tutto ciò che è stato possibile conservare e recuperare è stato conservato e recuperato. Tutto quello che non era recuperabile e tutti gli interventi di nuova realizzazione presso le officine del volo sono stati realizzati con un’architettura dal carattere contemporaneo e fortemente leggibile nei confronti della preesistente. Il progetto ha trasformato una struttura originale creandone una funzionale all’attività che viene attualmente svolta, sempre in linea con l’esistenza di una gerarchia di interventi. Oggi le officine del volo sono uno spazio polifunzionale in cui privati ed aziende organizzano cene di gala, meeting, riprese televisive e cinematografiche, sfilate, fiere, matrimoni, shooting fotografici, ecc. E’ una tra le migliori location per eventi in italia così come testimonia il premio vinto lo scorso anno: best location award. Si tratta di uno spazio iconico riconosciuto a livello nazionale ed internazionale, che ospita circa 10.000 /12.000 persone l’anno. Tra le tante attività svolte: riprese dei film chiedimi se sono felice di aldo giovanni e giacomo e happy family di gabriele salvatores, le riprese di programmi come masterchef e fashion style, spot pubblicitari tra cui fiat, acqua vitasnella e intimissimi, eventi moda di jacob cohen, dsquared, calvin klein, versace e armani. Il complesso è di 1500 mq e si distribuisce su due livelli. Sono presenti tre sale attrezzate; i nomi che le caratterizzano si rifanno al mondo dell’aeronautica: sale eliche, sala biplano e sala monoplano. Ognuna si differenzia per materiali, design e arredi Le sale Sala eliche Situata al piano terra, è scandita da pilastri disposti in modo ordinato che arricchiscono la bellezza e l’originalità dell’ambiente. Il soffitto dell’epoca, a travetti ed assito in legno, rende l’ambiente caldo in contrapposizione al pavimento in cemento, oltre a garantire un’ottima acustica. Nella sala sono stati mantenuti reperti autentici di archeologia industriale che riportano alla memoria l’attività della fabbrica. Sala biplano Situata al primo piano è caratterizzata da capriate in legno, da imponenti vetrate e da un pavimento di listoni in parquet, tutti elementi originali dei primi del secolo. La copertura del tetto è costituita da una pannellatura fonoassorbente, che garantisce l’assenza di eco ed un’ottima acustica. Arricchiscono l’ambiente due lucernari che, oltre ad aumentare la luminosità dell’ambiente, ne sottolineano la ricchezza dei particolari architettonici. Sala monoplano Situata al primo piano, la sala ha un sapore minimalista ed è caratterizzata da linee pulite e da capriate, che in prospettiva, si sovrappongono formando un singolare intreccio di linee diagonali. Due grossi lucernari e le ampie vetrate, conferiscono una notevole luminosità, creando un ambiente ideale per servizi fotografici.

Area esterna - Milano (MI)

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Archisio - Nicola Gisonda - Progetto Area esterna
L’area esterna fa da ingresso alla sala eliche situata al piano terra. La facciata tripartita dell’edificio è caratterizzata da mattoni rossi a vista e inserti in pietra grigia, materiali tipici delle industrie dei primi del novecento. Il suo disegno è caratterizzato da due lesene che preannunciano il colonnato presente all’interno della sala eliche e racchiudono il portone centrale oltre alla finestra ad ogiva. Questa conferisce eleganza e slancio verso l’alto alla facciata, evidenziando il tetto a falda. A completare il tutto ampie vetrate in ferro. Nel cortile è presente una scala esterna in ferro appoggiata alla facciata, quasi fosse una passerella sospesa. Le fa da sfondo una parete in acciaio corten. Il cortile è pavimentato con blocchetti in porfido dell’epoca e delimitato da una recinzione di elementi verticali anch’essi in acciaio corten.

Sala eliche - Milano (MI)

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Archisio - Nicola Gisonda - Progetto Sala eliche
Situata al piano terra, la sala eliche è scandita da pilastri disposti in modo ordinato che arricchiscono la bellezza e l’originalità dell’ambiente. Il soffitto dell’ epoca, a travetti ed assito in legno, rende l’ambiente caldo in contrapposizione al pavimento in cemento, oltre a garantire un’ottima acustica. Nella sala sono stati mantenuti reperti autentici di archeologia industriale che riportano alla memoria l’attività della fabbrica.

Sala biplano - Milano (MI)

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Archisio - Nicola Gisonda - Progetto Sala biplano
Situata al primo piano, la sala biplano è caratterizzata da capriate in legno, da imponenti vetrate e da un pavimento di listoni di parquet, tutti elementi originali dei primi del secolo. La copertura del tetto è costituita da una pannellatura fonoassorbente, che garantisce l’assenza di eco ed un’ottima acustica. Ad arricchire ulteriormente la sala, vi sono due lucernari che, oltre ad aumentare la luminosità dell’ambiente, ne sottolineano la ricchezza dei particolari architettonici.

Sala monoplano - Milano (MI)

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Archisio - Nicola Gisonda - Progetto Sala monoplano
Situata al primo piano, la sala monoplano ha un sapore minimalista ed è caratterizzata da linee pulite e da capriate, che in prospettiva, si sovrappongono formando un singolare intreccio di linee diagonali. Il bianco assoluto delle pareti e del soffitto, in contrapposizione al pavimento di cemento grigio, crea un ambiente di grande effetto. Dei grossi lucernari e le ampie vetrate, conferiscono notevole luminosità alla sala, un insieme ideale anche per servizi fotografici daylight.

Conti guest house - Milano (MI)

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Archisio - Nicola Gisonda - Progetto Conti guest house
cura dei dettagli e magia cromatica : progetto arch. Nicola gisonda Le strutture ricettive di dimensioni contenute, diverse dagli hotel tradizionali, sono in continua crescita nel mondo ma anche in italia e milano ne è la conferma. All’interno di questa tendenza prende vita la richiesta posta all’arch. Nicola gisonda, scelto per un progetto di restauro, progettazione ed interior design di una palazzina milanese dei primi del novecento. La palazzina, inserita all’interno di un quartiere residenziale, in via g.b. Tiepolo 38, è indipendente e si sviluppa su tre piani. L’intervento architettonico si è sviluppato attraverso una radicale ristrutturazione trasformando una struttura residenziale in una guest house composta da sei camere, un’area living comune attrezzata con cucina ed un giardino con dehor. L’intero progetto, attraverso il linguaggio architettonico e l’interior design vuole esprimere un’idea di struttura ricettiva di lusso ma più vicina al concetto di “residenza” dove gli spazi incontrano le esigenze degli ospiti. Il tema del progetto si basa sulla scelta dei colori e dei materiali, volutamente inseriti in un continuo gioco di contrasti ma allo stesso tempo di continuità. Un esempio è dato dal velluto che, protagonista nelle camere, viene declinato più volte nella tavolozza dei colori. Ogni camera, infatti, è caratterizzata da un colore e le tonalità selezionate variano da nuance pastello come il rosa e il cipria a quelle più definite come azzurro e viola sino ad approdare a colori più caldi ed avvolgenti come il ruggine ed il rubino. File rouge che collega tutte le scelte cromatiche è la presenza del grigio in diverse tonalità e del nero declinati su materiali diversi come il legno degli armadi e delle porte, i tessuti, ecc. La maggior parte degli arredi presenti sono stati disegnati su misura per la struttura dall’arch. Nicola gisonda. Presenti anche alcune sue creazioni declinate ad hoc per il progetto ed appartenenti alle collezioni di mentemano e lando. Ogni elemento è stato studiato seguendo un percorso ben definito all’interno della struttura come ad esempio i diversi disegni geometrici ideati e realizzati ad hoc per il progetto e presenti nei tessuti delle boisserie, nei piani d’appoggio dei tavolini e della console desk. Nel dettaglio le boisserie presentano un disegno geometrico che, con una proposta inedita dalla trama stilizzata, movimenta le superfici, giocando con il fondo color titanio e creando così un contrasto dinamico di chiaro / scuro. Disegno geometrico ad hoc anche per i tavolini; in questo caso è però colorato, in contrasto con il colore del piano di appoggio e stampato su una superficie di legno laccato. A giocare con i colori è anche l’effetto ottone rintracciabile in piccoli elementi discreti che si rincorrono esprimendosi nelle luci, nelle gambe di alcuni arredi e nei dettagli del bagno. Di rilievo è l’installazione adottata per separare, all’interno delle camere, la zona notte dal bagno. Al fine di ottenere maggiore profondità di campo, donare una continuità agli ambienti ed ampliarli visivamente, è stata inserita una parete filtro in cristallo fumè grigio. Grazie alla sua parziale satinatura conferisce la giusta privacy e permette di leggere dall’ambiente notte parte del marmo carrara del bagno, ulteriore elemento materico che si riallaccia al file rouge del grigio e del nero. Bianco, nero e grigio si ritrovano anche nell’area living, legati tra loro dal legno rovere del pavimento e dal grigio della scala in pietra. Unica tonalità che si aggiunge al file rouge cromatico è il blu, volutamente inserito quasi a creare una sfumatura del nero. Quest’area comune, un tempo ambiente in disuso e poco luminoso, si trasforma in spazio vivo grazie alla realizzazione di un fronte di vetrate che affaccia sul giardino. Con questa soluzione si è voluto mettere in diretto contatto l’area living con il giardino, permettendo a quest’ultimo di entrare idealmente nella struttura, generando una forte continuità tra gli spazi. Il dehor diventa un ampliamento della zona living e si trasforma, aprendosi al giardino, a seconda delle stagioni. Ulteriore protagonista dell’area living è il tavolo centrale che, grazie alla sua funzione, vuole essere punto di incontro aggregante per gli ospiti, sottolineando così l’atmosfera conviviale della guest house. L’attenzione ai dettagli accompagna l’intero progetto e si trova negli arredi come ad esempio le cuciture degli imbottiti mai casuali, ma anche nei rivestimenti lapidei del bagno e nelle pose dei pianerottoli della scala dove si propongono disegni dedicati. Particolare cura anche all’illuminazione affidata a corpi illuminanti a led inseriti in specifiche gole all’interno dei controsoffitti. Completano il progetto illuminotecnico alcune lampade di antonangeli, declinate appositamente per la struttura con finiture effetto ottone e nero opaco. Colori, forme e linee sono contemporanee e donando alla struttura una propria identità; agli ambienti si affida un’allure prestigiosa ed elegante, evidenziata dalla selezione dei materiali e delle finiture, ma allo stesso tempo leggera e vivace grazie alle scelte cromatiche. Le soluzioni adottate in tutto il progetto sono volte ad ottenere ambienti funzionali e completi di ogni comfort; spazi che evocano al pubblico la sensazione di sentirsi “come a casa” ed avvertire quella gradevole atmosfera accogliente tipica dei luoghi in cui sentirsi bene. Con questo progetto si ridona linfa ad una palazzina milanese dei primi del novecento inserita in un quartiere costruito seguendo la concezione degli english village anni venti; non solo semplice struttura ricettiva ma guest house di classe. Il progettista ricrea così un vero e proprio mondo familiare, luogo vivo da abitare dove comfort e design sono di casa. Hanno partecipato al progetto in qualità di fornitori le seguenti imprese: · antonangeli illuminazione - lampade · cea design - rubinetteria · cielo - ceramiche · da a - arredi outdoor · lando - arredi · mentemano - arredi · pdp box doccia - parete in cristallo del box doccia Attention to details and the magic of colours: project by arch. Nicola gisonda The accommodations of small size, different from traditional hotels, are growing in the world but also in italy and in milan. In this trend the arch nicola gisonda was chosen for a restoration project of a milanese apartment block of the early twentieth century. The build, inserted in a residential area in via g.b. Tiepolo 38, is independent and has three floors. The architectural project was developed through a radical renovation that transformed a residential palace in a guest house with six bedrooms, a living area equipped with a kitchen and a dehor with a private garden. The entire project, through the language of architecture and interior design, wants to express an idea of ​​luxury accommodation but closer to the concept of "residence" where the spaces meet the needs of guests. The issue of the project is based on the choice of colours and materials, deliberately inserted in a game of contrasts but at the same time in a continuity mood. An example is the velvet, the protagonist in the rooms that is declined in a colour palette. Every room, in fact, is characterized by a colour and the nuance selected change from pastel colours like pink and powder pink to the more defined as blue and purple until arriving to colours warmer and enveloping like rust and ruby. Gray and black are present in different nuance with different materials like the wood of wardrobe and doors or duffles and link each colour. Most of the furniture are custom designed for the structure by the arch. Nicola gisonda. Some of them are declined specifically for the project and present in mentemano’ s collection or lando’ s collection. Each element has been designed following a well-defined course such as the different geometric designs, designed and manufactured specifically for the project and present in the boisserie tissue, tops of tables and desk console. The boisserie has a geometric design that, with a new stylized proposal, moves surfaces playing with titanium-coloured background and creating a dynamic contrast of light / dark. The little tables have a geometric design, too; in this case, however, it is coloured, in contrast with the colour of the support surface and printed on a lacquered wooden surface. The brass effect plays with colours; we can find it in small discrete elements like lights, the legs of some furnishings and the details of the bathroom. In the room there is an important installation adopted for separating the bedroom area from the bathroom. In order to provide additional depth, giving continuity to the space and expand them visually, a crystal gray smoke filter wall has been inserted. With its partial glazing it gives the right privacy and allows you to read from the bedroom area the carrara marble presents in the bathroom, additional material element that is linked to the colors gray and black. White, black and gray are in the living area, linked together to the oak wood floor and the gray of the stone staircase. Another color is blue, deliberately inserted for creating a black shading. This living area, a disused site in the past, becomes alive and overlooking the garden with a front of windows. With this solution it’s possible to get in touch the living area with the garden, ideally allowing the garden to enter in the structure and creating a strong continuity between the spaces. The outdoor area becomes an extension of the living area and turns, opening to the garden, depending on the seasons. Further protagonist of the living area is the central table that, with its function, wants to be a meeting place for guests; this emphasizes the convivial atmosphere of the guest house. The attention to detail accompanies the whole project and it is located in the furnishings such as the seams of pouf never casual, but also in the stone cladding of the bathroom and in the poses of the staircase where there are dedicated designs. Particular care also to the lighting; there are led lighting inserted in the countertop. To complete the lighting project some antonangeli lamps, declined specifically for the structure with brass and opaque black effect. Colours, shapes and lines are contemporary and giving the structure its own identity; spaces have a prestigious and elegant allure, highlighted by the selection of materials and trim, but at the same time a friendly character thanks to the colour choices. The solutions adopted in the project are designed to obtain functional spaces complete with all comfort; spaces that do guest feel at home and do experience a pleasant atmosphere. This project gives life to a milanese palace of the early twentieth century, situated in a neighborhood built following the design of english village; not only a simple accommodation but a luxury guest house. The designer recreates a real familiar world, a lively place where live comfort and design. Company suppliers that have participated at the project: • antonangeli lighting - lamps • cea design - taps • pdp box shower - glass wall of the shower stall • lando - furniture • mentemano - furniture

Corsia del giardino - Milano (MI)

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Archisio - Nicola Gisonda - Progetto Corsia del giardino
Corsia del giardino Il tema del progetto architettonico Il locale è sito nella corte della galleria di via manzoni 16. Compreso tra quest’ultima e il giardino del museo poldi pezzoli; le numerose vetrate che si affacciano su questa splendida isola verde e le ampie vetrine che si aprono sulla corte lo integrano fortemente in entrambi gli ambienti. Lo spazio diventa il bistrot “corsia del giardino”. Una superficie di 200mq complessivi, che si sviluppa con una pianta a “l”: di fronte all’ingresso, a cui si accede dalla corte interna, si trova l’area bar; sulla destra, a un livello lievemente rialzato, a cui si accede attraverso una piccola scala di tre gradini, vi è la sala per i clienti, dalla quale si gode della vista sul giardino. Sul fondo di questa vi è il bancone-food a vista, al di là del quale si trova la cucina, separata da una vetrata, che unisce e allo stesso tempo divide gli ambienti. Il bistrot è inoltre collegato allo showroom dell’azienda gessi, leader nella produzione di rubinetteria di design, che si trova al piano inferiore. Il progettista, l’architetto nicola gisonda, descrive così le sensazioni che sono alla base del progetto: “il luogo mi ha affascinato nel momento in cui ho attraversato il confine tra la galleria di accesso alla corte e via manzoni. Gli occhi si sono posati sul giardino di fronte, attratti inevitabilmente dal verde accesso delle imponenti piante che si fondono con l’azzurro del cielo e con l’intensa luce del luogo aperto contrapposto alla penombra della galleria alle nostre spalle. Solo girandosi ci si rende conto di quanto poco spazio ci divide dalla frenesia. Un ambiente magico che corrisponde alla mia idea di luogo di ristoro e di pausa. Non avevo altra scelta che far vivere per sempre quelle sensazioni, riportandole nello spazio che mi trovavo a progettare, annullandone i confini spaziali, pensando a un unico ambiente tra interno ed esterno.” Il progetto architettonico e gli arredi sono tutti inedite disegnati ad hoc per il locale. L’interior design si ispira alle geometrie della natura, interpretate non in modo esplicito, ma concettuale e simbolico. Due sono i segni grafici principali che caratterizzano tutto il lavoro: linee verticali irregolari che si rifanno alla vegetazione, e forme circolari, che richiamano l’idea del bouquet di fiori. Queste linee sono state riadattate e rielaborate nella progettazione dei vari arredi, utilizzando materiali e colori di volta in volta diversi. Il verde e il marrone, toni dominanti in natura, rappresentano le nuance prevalenti in corsia del giardino. Tutti i materiali impiegati sono naturali: il marmo verde ming, che riveste tutte le principali console food-bar, si unisce armonicamente con il rovere tinto testa di moro dei mobili, fino a sfumare nei pavimenti di seminato di marmo color tortora. I banconi food-bar sono costituiti da due parallelepipedi, uno in acciaio e uno, frontale, in marmo verde ming. Quest’ultimo, ancorato a quello in acciaio, sembra come sospeso, dando così un’idea di leggerezza che volutamente si contrappone all’aspetto monolitico del marmo. Il fronte dei banconi presenta una complessa e inedita lavorazione, costituita da numerose forature disposte circolarmente ( per un totale di quasi 7000 a bancone) e di diversa profondità, che formano cerchi su più livelli e parzialmente sovrapposti. Un’immagine che, per la sua struttura, diventa dinamica a seconda del punto di vista dello spettatore: l’effetto visivo finale è quello di un bouquet di fiori mosso dal vento. Alle spalle del bar si trova un pannello di colore bianco, il cui disegno sembra essere il calco della lavorazione del bancone-bar. Sulle console sono state posizionate delle luci a sospensione modello minimini di luceplan, veri e propri rami in alluminio bianco. Per delimitare le varie aree del locale sono state appositamente progettate alcune quinte, anch’esse riconducibili alle forme circolari, com un’applicazione però differente: esse sono composte da numerosi dischi di forma rotonda, intarsiati e uniti tra di loro. Diversi sono i materiali utilizzati: il rovere tinto si alterna al marmo verde ming e al cristallo riflettente color bronzo. Lo stesso concetto, ma con una realizzazione del tutto diversa, si applica al controsoffitto presente nella sala, che ha anche la funzione di vano tecnico e di “trappola del rumore”, per dare un maggior comfort all’ambiente. I tre gradini di accesso alla parte rialzata sono costituiti da un”l” rovesciata in blocco di marmo ming e fuoriescono dal pavimento senza nessuna struttura di ancoraggio visibile, come fossero asperità presenti in natura. Accanto ai gradini si trova una pedana per disabili integrata nel pavimento. I mobili (sedie e tavoli), tutti realizzati in legno di rovere tinto testa di moro, riprendendo, in modo mai scontato o banale, talvolta più nascosto, talvolta più esplicito, il gioco delle linee verticali irregolari. Entrando nei bagni si ha la sensazione di essere avvolti dalla vegetazione. Le pareti sono rivestite di numerose lastre in quarzite di un unico tono uniforme, opportunamente tagliate con l’obiettivo di creare un fondo neutro impenetrabile color nocciola, interrotto da liste di cristalli riflettenti di color bronzo, che si intrecciano verticalmente tra di loro. Le sguardo è attratto dai cristalli e ne scruta la profondità, come cercando di scorgere l’orizzonte dietro gli alberi. Muovendosi all’interno degli ambienti, l’immagine riflessa viene spezzata continuamente, come se si camminasse in un bosco, in cui la nostra visuale è continuamente interrotta dalla presenza delle piante. Per la rubinetteria è stato utilizzato un modello a forma di goccia dell’azienda gessi. Il bistrot corsia del giardino è un locale in pieno centro a milano, in via manzoni 16, tra via montenapoleone e la scala di milano, una scenografica location che trae ispirazione da un giardino immaginato e che prende il nome della stessa via manzoni, antichissima via cittadina chiamata nella milano neoclassica proprio “corsia del giardino” a causa della numerosa presenza di giardini all’interno degli storici palazzi qui presenti. Ed è proprio il giardino del museo di poldi pezzoli la cornice che decora il bistrot. Corsia del giardino Architectural project theme The bistro corsia del giardino is a place in the center between via montenapoleone and la scala in milan, a scenic location that is inspired by a garden and imagined that takes its name from the same street manzoni, an ancoetn city street in milan called neoclassical own “lane of the garden” because of presence of many gardens within the historic buildings are present. And it is the garden of the museum of poldi pezzoli the frame that decorates the bistro. The architect nicola gisonda, creator and curator of the corsia del giardino project, also responsible for the impressive restoration of officine del volo di milano, remarked: “the location fascinated me as soon as i crossed the tunnel that led to the courtyard and via manzoni. My eyes focused on the garden before me, inevitably attracted by the bright green of the towering plants that blended with the blue sky and the brought light of the open space as opposed to the darkness of the tunnel behind me. A sense of wonder and curiosity pervades anyone who enters the courtyard, accompanied by the silence that, with every step, takes the places of the noise and the movement of via manzoni. It is like closing a door behind you. Turning back makes you realize what little space separated you from the frenzy. It is a magical environment that fits with my idea of a place for rest and relief. I had no choice but to try to make these feelings last forever in the space i was to design, eliminating spatial boundaries and creating a unique environment between the inside and the outside”. The local spread to 200 square meters with large windows surrounded by a large part in the garden overlooking the poldi pezzoli fountain of horses architect lomacci while the remaining face in their courtyard which extends up to main street. The green space and gardens surround this place becoming a part of it. From the large windows to the courtyard, until references cromativi proposed in this interior design inspired by shapes and colors to natural geometries, but never obvious conceptual and symbolic, it creates a unique garden from inside to outside and vice versa. Ming green marble, which covers all major consoles food-baken-bar, is processed and interpreted with contemporary curs and shapes that blend with the oak stained dark brown furniture, up to taupe shade in the floors, all unpublished components created specifically for this space. Just green and brown, dominant colors in nature, representing the nuances prevalent in the corsia del giardino.
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