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Max Farina

Rivus altus - Venezia (VE)

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Archisio - Max Farina - Progetto Rivus altus
Rivus altus – 10.000 visual fragments from the rialto bridge, venice He recorded with his camera every variation of light and everything that happened, staying still for 264 hours at the same place: the centre of the rialto bridge, the most crowded and photographed place in venice, facing the grand canal. In two years, massimiliano farina has caught any change, focusing his attention on the single fragments that make up the landscape, as if looking through the eyes of flies and dragonflies. The result is not a single image, but a multiplicity of images. The visual perception depends on the variable and almost infinitely changeable editing, of every single piece that make up a perfect and unstable, fascinating and ever-changing landscape: both night and day, sunrise and sunset, yesterday and the day before yesterday … similar to puzzles, his images do not capture one single moment, but they become a perspective drawn by the time going by. They don’t interpret anything in a subjective or expressive way, but enhance the camera and its “mechanical” look, like a magical recording tool. Farina uses photography to create images that you can only get thanks to the camera and to its technological unconscious. He shatters the stereotype of venice and offers a kind of machine à voir which invites us to see the grand canal as through a magnifying glass, to scrutinize the slightest details made by light and darkness, waters and skies, buildings and boats, crowds and silence… Rivus altus - 10.000 frammenti visivi dal ponte di rialto, venezia Registrò con la sua macchina fotografica ogni variazione di luce e tutto ciò che accadeva, rimanendo fermo per 264 ore nello stesso luogo: il centro del ponte di rialto, il luogo più affollato e fotografato di venezia, di fronte al canal grande. In due anni, massimiliano farina ha preso qualche cambiamento, concentrando la sua attenzione sui singoli frammenti che compongono il paesaggio, come se guardassero gli occhi di mosche e libellule. Il risultato non è una singola immagine, ma una molteplicità di immagini. La percezione visiva dipende dalla modifica variabile e quasi infinitamente mutevole, di ogni singolo pezzo che compone un paesaggio perfetto e instabile, affascinante e in continua evoluzione: sia notte che giorno, alba e tramonto, ieri e l'altro ieri ... Simile a i puzzle, le sue immagini non catturano un singolo momento, ma diventano una prospettiva disegnata dal tempo che passa. Non interpretano nulla in modo soggettivo o espressivo, ma migliorano la fotocamera e il suo aspetto "meccanico", come un magico strumento di registrazione. Farina usa la fotografia per creare immagini che puoi ottenere solo grazie alla fotocamera e al suo inconscio tecnologico. Distrugge lo stereotipo di venezia e offre una sorta di machine à voir che ci invita a vedere il canal grande come attraverso una lente di ingrandimento, a scrutare i minimi dettagli fatti di luce e oscurità, acque e cieli, edifici e barche, folle e silenzio ...
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