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Peruzzo Architettura

Residenziale - Zero Branco (TV)

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Archisio - Peruzzo Architettura - Progetto Residenziale
Progetti: -silea – residence zeta Il progetto nasce dalla volontà di realizzare una nuova tipologia di residenze adatte alle esigenze abitative contemporan-residence zeta La necessità delle famiglie di oggi è quella di poter vivere uno spazio aperto privato in continuità con gli spazi abitativi; il tutto senza i compromessi che un giardino privato comporta in termini di manutenzione e gestione.la soluzione individuata in questo progetto è quella di dotare gli appartamenti di una stanza all’aperto, ovvero di uno spazio esterno privato con una dignità e fruibilità superiore a quello di un “poggiolo” proposto nella tipologia di appartamento tradizionale.per realizzare ciò, la scheletro del fabbricato si estende all’esterno per costruire il vuoto. La struttura avvolge e riveste lo spazio definendo una vera e propria stanza, ottenendo una connessione con l’esterno che solitamente si può trovare in abitazioni singole.tale soluzione permette alle abitazioni in un contesto condominiale cittadino di dotarsi di un’estensione dello spazio abitato all’esterno che si configura come ambiente di mitigazione tra l’ambito strettamente residenziale e quello urbano.nell’ottica del risparmio del consumo di suolo tale tipologia permette di ottenere unità abitative dotate di spazio esterno privato, all’interno di un intervento ad alta densità edilizia in un’ottica di rinnovamento e riqualificazione delle periferie e miglioramento delle condizioni di vita. La soluzione ricercata non vuole essere una moda, relegata unicamente alla ricerca estetica, ma il risultato logico di una soluzione funzionale che si intreccia con il contesto grazie al dialogo che nasce dall’espressione volumetrica descritta tramite luce e ombre che fanno vibrare il volto della costruzione. -treviso – residence postumia L’edificio, realizzato su un lotto poco distante dal centro storico di treviso, è costituito da dodici unità immobiliari indipendenti, tutte dotate di spazio auto privato e ampie terrazze aperte verso il panorama.le grandi aperture vetrate e i generosi aggetti definiscono spazi esterni in grado di creare una connessione con gli elementi naturale, caratterizzando i volumi del complesso. I colori scelti inseriscono armoniosamente la costruzione nel contesto, scomponendo i prospetti dell’edificio e ricomponendoli ordinatamente per enfatizzare la forza delle scelte formali. -treviso – villa t Situata in un piccolo lotto alla prima periferia di treviso, l’abitazione risponde alle esigenze dei committenti con una struttura su un piano unico che si inserisce nel contesto periagricolo con un volume modesto, mosso lungo il prospetto principale dallo “spacco” generato dall’intersezione tra la zona giorno e la zona notte che stabilisce la gerarchia degli ambienti interni riflettendoli sulla facciatala villa è dunque coronata da una copertura piana con un profilo sovradimensionato che trascende il puro dimensionamento derivato da necessità tecniche per bilanciare l’estetica esterna. -treviso – via menghi bifamiliari Nate nel contesto del residence via menghi, le biville nascono dalla demolizione della villa esistente, in condizioni di abbandono e di dimensioni considerevoli, per rigenerare l’area con un’operazione di sostituzione del costruito con due abitazioni più vicine al mercato attuale, rispettando e conservando la vegetazione esistente come un diaframma naturale. -treviso -residence vela Piccolo intervento alle porte di treviso composto di quattro unità residenziali in un contesto periagricolo. Le diverse distribuzioni degli interni non trovano un riscontro nel prospetto, in cui vengono avvolte da una “seconda facciata” che compensa le differenze tra gli appartamenti ricomponendosi ed evidenziando i piani tramite dei “tagli” che spezzano lo spessore dei solai e alleggeriscono la il volto dell’edificio La composizione diventa iconica grazie alla “vela” che copre la terrazza dell’attico, e perde il carattere unicamente estetico dell’elemento architettonico in favore della funzionalità che ne deriva. -treviso – casa z L progetto prevede la ristrutturazione e l’ampliamento di un’abitazione esistente, risalente al Primo dopoguerra e consistente nella “schiera di testa” di un fabbricato di tre unità abitative e nasce dall’esigenza di adeguare l’edificio esistente agli attuali standard abitativi, attraverso la sua ristrutturazione totale.l’intervento di ristrutturazione deriva dalla necessità di adeguare l’abitazione alle esigenze dei Futuri ospiti in materia di accessibilità per rispondere alle necessità abitative dei committenti, ricavando un ampliamento verso nord e dotando il prospetto sud di un nuovo volto, caratterizzato da un’imbotte metallica che permette la protezione dell’ingresso e della facciata da sole e pioggia. Dal punto di vista compositivo, il progetto mantiene dunque leggibile il volume originale, Conservando la continuità visiva con l’edificio a schiera adiacente, ma evidenziando gli innesti che si discostano dal volume originale, attraverso variazioni cromatiche e materiche. -treviso – casa d Il progetto nasce dalla volontà dei committenti di unire due appartamenti contigui al terzo piano di un condominio alle porte di treviso.il corpo degli appartamenti esistenti, simmetrici lungo l’asse tra le zone pranzo, è stato ricomposto accentrando la nuova zona giorno in un unico ambiente “open” di ampio respiro, coronato lungo le pareti perimetrali da ambienti di servizio e la zona notte. -treviso – 4app cb L’area di progetto sorge a circa 300 m ad ovest delle mura storiche della città di treviso in un quartiere che negli anni ha visto uno sviluppo quasi esclusivamente residenziale, caratterizzato da un alto livello qualitativo delle costruzioni e qualche singolarità di pregio, dalla natura intima e riparata dalle strade che circondano l’intera zona.nato dalla demolizione della villa esistente, ormai troppo grande per poter rispondere alle esigenze di mercato, per realizzare un edificio plurifamiliare composto da quattro appartamenti, il progetto si presenta con un corpo compatto sotto una unica grande copertura che vuole conservare l’aspetto volumetrico della villa per potersi inserire silenziosamente nel contesto. I prospetti cambiano con il variare delle necessità interne del singolo appartamento, armonizzandosi in facciate ricomposte di volta in volta per garantire l’immagine unitaria complessiva del progetto. -spresiano – casa cp Il progetto è inserito in una porzione centrale di una schiera di abitazioni. Senza modificare la i prospetti è stata effettuata un’operazione di riorganizzazione e ottimizzazione degli spazi interni per venire incontro alle esigenze dei committenti.l’ampliamento della zona giorna tramite la demolizione di una parete perimetrale e l’aggiunta di una veranda vetrata affacciata sul giardino privato, diventa l’opportunità per ridefinire il piano terra dell’abitazione, creando un unico ambiente aperto che sfrutta appieno la luce naturale e che, all’occorrenza, può essere suddiviso da pannelli scorrevoli a scomparsa -roncade – ville roncade 5 -roncade – casetta roncade 3 L’annesso “rustico”inserito nel contesto della serie di biville lungo il perimetro urbano di roncade, l’intervento si presenta come un “unicum” architettonico e riflette la necessità di conservare il fronte rimasto dalla demolizione del fabbricato abbattuto per la costruzione delle biville che lo fronteggiano. La piccola residenza recepisce le geometrie della costruzione alla quale dà le spalle e reinterpreta la tematica dell’appartamento facendola evolvere in un ibrido che si intreccia con i caratteri dell’abitazione singola.le caratteristiche stereometriche del volume diventano così misurabili per confronto con la porzione di rustico rimanente mantenendo la memoria dell’esistente, ridefinendo la facciata verso la nuova costruzione (bivilla roncade 3). -roncade 3 La bivilla si insil progetto nasce dalla demolizione di un complesso esistente in condizioni di degrado ed ormai vetusto, per sostituirlo con due abitazioni che si pongono come prototipo per lo studio di soluzioni compositive future, conservando la cifra estetica caratteristica delle realizzazioni precedenti.erisce in una serie di interventi operati nella cintura urbana attorno al centro di roncade. -silea – residence zeta Il progetto nasce dalla volontà di realizzare una nuova tipologia di residenze adatte alle esigenze abitative contemporanee. La necessità delle famiglie di oggi è quella di poter vivere uno spazio aperto privato in continuità con gli spazi abitativi; il tutto senza i compromessi che un giardino privato comporta in termini di manutenzione e gestione.il progetto nasce dalla volontà di realizzare una nuova tipologia di residenze adatte alle esigenze abitative contemporanee. La necessità delle famiglie di oggi è quella di poter vivere uno spazio aperto privato in continuità con gli spazi abitativi; il tutto senza i compromessi che un giardino privato comporta in termini di manutenzione e gestione.per realizzare ciò, la scheletro del fabbricato si estende all’esterno per costruire il vuoto. La struttura avvolge e riveste lo spazio definendo una vera e propria stanza, ottenendo una connessione con l’esterno che solitamente si può trovare in abitazioni singole.tale soluzione permette alle abitazioni in un contesto condominiale cittadino di dotarsi di un’estensione dello spazio abitato all’esterno che si configura come ambiente di mitigazione tra l’ambito strettamente residenziale e quello urbano.nell’ottica del risparmio del consumo di suolo tale tipologia permette di ottenere unità abitative dotate di spazio esterno privato, all’interno di un intervento ad alta densità edilizia in un’ottica di rinnovamento e riqualificazione delle periferie e miglioramento delle condizioni di vita. La soluzione ricercata non vuole essere una moda, relegata unicamente alla ricerca estetica, ma il risultato logico di una soluzione funzionale che si intreccia con il contesto grazie al dialogo che nasce dall’espressione volumetrica descritta tramite luce e ombre che fanno vibrare il volto della costruzione.

Industriale - Zero Branco (TV)

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Archisio - Peruzzo Architettura - Progetto Industriale
Progetto : -barcellona – nuovo stabilimento ripollet Il progetto nasce dalla volonta di consolidare l’ormai riconosciuta leadership nel settore produttivo della committenza, stabilendo una sede permanente dell’azienda nel piccolo comune di ripollet a nord di barcellona, separato dalla capitale catalana dal parco naturale de la serra de collserola. Attualmente in stato di abbandono, la struttura esistente conserva tuttavia un discreto carattere architettonico, legato ad un’estetica industriale di inizio ‘900. Ci siamo rivolti quindi alla conservazione il corpo esistente, recependo la necessità di ampliare lo stabilimento ed integrarlo con un nuovo accesso e uffici amministrativi. La scelta progettuale, per recuperare l’eredità novecentesca, si è rivolta al restauro conservativo dello stabilimento attuale e la sua soprelevazione, da realizzare in evidente contrasto materico e compositivo per sottolineare cronologicamente l’evoluzione del complesso nel contesto urbano di ripollet.

Commerciale - direzionale - Zero Branco (TV)

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Archisio - Peruzzo Architettura - Progetto Commerciale - direzionale
Proggetti: -nuovi uffici aziendali Anticamente nato come bretella ad elevato scorrimento per deviare il traffico proveniente dalla strada statale 13 che si convogliava in viale felissent, viale della repubblica è oggi una strada urbana caratterizzata da numerosissime attività commerciali e direzionali sorte ai suoi margini negli anni. Inserito un un’area urbana di completamento lungo il viale, con al suo interno una palazzina destinata ad uffici, ormai vetusta, l’intervento prevede l’ampliamento ed il rimodernamento della stessa attraverso la sua demolizione e ricostruzione.il progetto prevede un volume scomposto tra i 3 piani che lo compongono per simulare una rotazione degli stessi e frammentare i prospetti per minimizzare l’impatto e la percezione del fabbricato, mascherato ulteriormente dal verde esistente che lo racchiude in un contesto unico nel suo genere lungo viale della repubblica. Per ridurre ulteriormente l’impatto sul contesto e armonizzare la costruzione con l’elemento naturale la scelta è ricaduta sull’uso di una seconda “pelle” realizzata con listelli in legno e l’uso di colori scuri per favorire la mimesi con la quinta vegetale facendone vibrare le porzioni che si scoprono di volta in volta. -hotel urbain Una residenza collettiva nella città di touba Il progetto nasce in un lotto di terreno lungo la strada che collega la grande moschea di touba al centro abitato di mbacké in un contesto mediamente urbanizzato lungo la cintura viaria che separa le due realtà urbane. La richiesta del committente ha origine dalla necessità di dover alloggiare docenti e ospiti di rilievo che vengono invitati a tenere lezioni e incontri presso i centri di istruzione della città. L’edificio deve rispondere a caratteristiche di rappresentanza e accoglienza; qualità che trovano traduzione nella costruzione di un hotel urbano composto da 7 “guest room” al piano terra, 7 “semi-suite” e una suite ai piani superiori, oltre ad un’ampia sala per conferenze.l’estetica del progetto è generata dallo studio delle costruzioni locali, reinterpretate per celebrare la tradizione e la cultura del senegal e si concretizza in un corpo a base ellittica caratterizzato da ampie aperture con forma organica che aprono i vari ambienti interni al contesto urbano, sul quale si innesta il settore parallelepipedo dedicato alle guest room e alle semi-suite.la composizione rimane sempre guidata dalla ricerca di utilizzo di tecniche di climatizzazione e controllo passivo per garantire il massimo comfort, mantenendo riconoscibile e rappresentativa l’architettura. -nuovo headquarter aziendale Il progetto prevede l’ampliamento di un corpo uffici inadatto alle esigenze di un’azienda in continua crescita. Nato dall’idea di soprelevare la struttura attuale, la costruzione si vuole imporre come “landmark” nel panorama di aziende che attualmente circondano l’area di progetto. -ampliamento degli uffici amministrativi di tognana porcellane Risalente al 1775 nel settore dei laterizi, l’attività della famiglia tognana si è sviluppata nei secoli passando nel 1946, con l’inaugurazione dell’azienda ceramica, alla produzione di maioliche e porcellane. Divenuta punto di riferimento a livello nazionale per le lavorazioni ceramiche, implementa ulteriormente il suo valore con l’incorporazione , nel 1989, del marchio “andrea fontebasso 1760”.rilanciata anche a livello internazionale in seguito al riassetto avvenuto nei primi anni 2000, si è reso necessario ridefinire il volto dello stabilimento dotandolo di un nuovo accesso, a coronamento dell’ampliamento degli uffici amministrativi.realizzata nel tempo per continue addizioni, legate all’espansione dell’azienda, la fabbrica ed anche gli uffici sono stati realizzati in più stralci durante gli anni ‘50-‘60. La necessità della committenza era dunque di realizzare un ampliamento dei propri uffici, che testimoniassero l’evoluzione dell’ azienda degli ultimi anni e conferisse anche nuova immagine, senza abbandonare le radici e la storia del marchio.con tempi e budget estremamente ridotti l’obiettivo progettuale era di inserirsi delicatamente in un esistente contesto di uffici degli anni ’60, dotati comunque di qualità architettonica. Gli uffici preesistenti ci avevano infatti sempre affascinato per la soluzione adottata all’ingresso: una bussola completamente in vetro, senza profili o montanti, sotto un porticato a sbalzo in calcestruzzo, con il bancone di ingresso in legno che collegava interno ed esterno senza soluzione di continuità. Sulla base di queste suggestioni è stato elaborato il progetto, creando un porticato addossato alle strutture preesistenti, la cui forma evoca le geometrie delle ceramiche esposte all’interno, in cui una sottile parete completamente in vetro, senza profili o montanti, separa l’interno dall’esterno. L’ampliamento risulta costruttivamente interessante: la realizzazione della vela di copertura, basata su una geometria non convenzionale, è stata incredibilmente impegnativa a causa dei tempi di progetto.

Pubblico - Zero Branco (TV)

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Archisio - Peruzzo Architettura - Progetto Pubblico
Progetti -la riqualificazione di piazza santa maria dei battuti Un luogo alle persone Il progetto di riqualificazione della piazza santa maria del battuti situata nel cuore della città di treviso, dialoga con la storia del luogo e con i desideri odierni della cittadinanza attivata, derivati dal progetto di partecipazione urbanistica attuato nel corso del 2015:“i luoghi alle persone”. Il comune di treviso ha permesso al cittadino di partecipare alle scelte riguardanti il paesaggio in cui abita e lavora, offrendo lo strumento migliore per realizzare i propositi degli abitanti per uno sviluppo sostenibile, perché condiviso e accessibile a tutti.si è voluto risolvere il problema della visibilità culturale della piazza degradata a strada. Il paesaggio evidenzia lo stretto legame tra energia e civiltà, consumo e uso, sviluppo e territorio. Ogni brano di paesaggio deve essere salvaguardato e inteso come una risorsa da preservare e porre in relazione; il vuoto diviene tema portante su cui sospendere ogni tentativo di segno ulteriore. Il progetto considera la complessità attuale degli spazi urbani del centro storico; la piazza di s. Maria dei battuti svolge il ruolo di area strategica per la città soprattutto in prospettiva di una futura pedonalizzazione programmata dell’area dei musei e delle vie d’acqua più suggestive di treviso, oltre ad un’area baricentrica rispetto a molti attrattori del centro storico localizzati proprio nelle prossimità: il museo san caterina, il museo cà de carraresi nell’area della pescheria e il nodo delle facoltà di giurisprudenza e commercio estero (porta storica alla riviera del sile e anticipazione del “parco lineare” della restera).l ridisegno della piazza risponde alla volontà di restituire alla cittadinanza la possibilità di vivere un luogo centrale della città che, a partire dal secondo dopoguerra, è divenuto un’area asfaltata passante destinato alla viabilità stradale e al parcheggio, perdendo qualsiasi connotazione dell’antica piazza prospiciente l’ingresso dell’ospedal grando. Gli elementi maggiormente rilevanti dal punto di vista storico-architettonico-artistico sono la colonna/obelisco, fine sec. Xvi, termine di confine della proprietà dell’ex ospedale, la facciata principale di quest’ultimo con il “torresin” portale d’accesso al “quartiere latino” e le “quinte sceniche” dei palazzi storici presenti sui lati nord e sud di notevole pregio architettonico. Il primo obiettivo progettuale è stato di annullare la presenza della strada per far sentire i veicoli ospiti di un nuovo luogo a dimensione dei pedoni. Il progetto prevede quindi di “ricucire” trasversalmente i bordi dello spazio unendo gli spigoli delle cortine murarie dei palazzi che si affacciano sulla piazza, ovvero le “quinte sceniche”: le fasce lapidee di “cucitura” determinano l’alternanza di campiture e scandiscono il vuoto della piazza. Le fasce delimitano l’ombra degli edifici limitrofi che si specchiano nella pavimentazione antistante, definendo un’area diversa sia funzionalmente che spazialmente. Il progetto vuole attribuire alla piazza un compito inclusivo, prolungando/proiettando i percorsi convergenti in essa (vicolo san leonardo, piazza dell’umanesimo latino, i vicoli che si insinuano verso i canali buranelli e cagnan), le cui pavimentazioni si allungano, sfrangiandosi nella piazza: un disegno di limiti e compenetrazioni. -touba (sn) – copertura teatro universitario -via roma e le piazze Nuovi sistemi di connessione Il progetto prevede la riqualificazione della sede stradale di via roma. La necessità è quella di rallentare il flusso veicolare per favorire la mobilità lenta fatta di pedoni e ciclisti incoraggiando quindi i percorsi e le relazioni. A tal fine la strada si fà “piazza” sopraelevandola al livello dei marciapiedi, e rivestendola con materiali nobili, inserendo inoltre degli elementi a raso trasversali che contribuiscono a rallentare il traffico rendendo le automobili ospiti ed i pedoni i veri attori dello spazio urbano. La riqualificazione della sede stradale è il primo “step” per porre le basi alla riorganizzazione di ciò che sarà a tutti gli effetti il nuovo centro di monastier.il sistema verde ed il nuovo parco urbano La riqualificazione di piazza europa passa necessariamente attraverso la riqualificazione del verde. Attualmente gli spazi sono poco più che aiuole scollegate tra loro e poco inclusive rendendone difficoltosa la fruizione per la collettività. Obbiettivo del progetto è trasformare gli spazi verdi da spazi marginali a luoghi di centralità urbana.la strategia progettuale prevede la riconnessione degli stessi attraverso dei percorsi “verdi” unita alla realizzazione al loro interno di nuovi spazi-funzione, dei veri e propri salotti ed eventi, spazi di gioco, di svago, di relazione, cultura, ecc… come ad esempio il teatrino all’aperto, che funziona sia come spazio di sosta e attesa per i mezzi pubblici che come luogo a disposizione della città. Il boulevard pedonale ed il sistema del commercio Il viale pedonale che si verrà a definire in piazza europa sarà al centro delle nuove connessioni con piazza lancieri di milano e piazza marconi. Tale boulevard sarà dedicato principalmente alla mobilità lenta (pedonale e ciclabile) senza però compromettere la possibilità di accesso veicolare alle proprietà che vi si affacceranno. Connessa al parcheggio di piazza europa, la passeggiata urbana, diventerà inoltre il tracciato lungo il quale si svilupperà il mercato settimanale ed inoltre permetterà la connessione e valorizzazione delle attività commerciali presenti lungo questa area pedonale. -ampliamento della scuola primaria g. Marconià inoltre punto di accesso e connessione con il nuovo sistema dei parchi urbani. L’attuale scuola media è attualmente ospitata in un edificio risalente ai primi del ‘900 con ampliamento dei primi anni 80. Detto edificio ormai datato e simicamente non adeguato necessita di un intervento di radicale ristrutturazione finalizzato al recepimento degli attuali livelli di efficienza energetica e capacità antisimica. L’intervento progettuale consisterà nell’efficientamento del plesso scolastico del comune di monastier, proponendone anche il suo ampliamento in aderenza per la realizzazione della nuova sede dalla scuola secondaria. La nuova sede delle scuole medie verrà realizzata ampliando quindi il vicino plesso scolastico, (risalente alla metà degli anni 80 e ampliato successivamente in più stralci), adibito a scuola dell’infanzia, scuola primaria e dove sono presenti alcuni laboratori didattici della scuola media nonché la mensa comune. Il progetto propone dunque di realizzare l’ampliamento attraverso un corpo compatto a chiusura della corte esistente dimensionato considerando le necessità didattiche di una scuola media composta da 6 aule didattiche per due sezioni del primo ciclo di studi con le relative aule integrative e speciali. L’attenzione posta nell’intervento viene volta principalmente alla ricerca di un ambiente comune in cui gli studenti possano usufruire di spazi interni dinamici definiti dagli ambienti scolastici illuminati naturalmente e che permettano l’inserimento di elementi come librerie e luoghi di sosta e socializzazione.la porzione attualmente in comune con l’edificio della scuola elementare, che trova nella mensa lo snodo di divisione/condivisione tra i due cicli, viene mantenuta per l’inserimento delle aule speciali per l’insegnamento delle materie tecniche e musicali, mentre la didattica normale viene svolta in aule accoppiate e rivolte verso gli spazi verdi attorno alla scuola pur mantenendo condizioni di privacy per lo svolgimento delle lezioni. Il fronte dell’edificio viene dedicato all’accesso principale a fianco al quale si svolgono gli ambienti dedicati agli uffici, portineria ed aula insegnanti che chiudono il fronte verso la palestra permettendo al contempo la realizzazione di un percorso protetto per raggiungere gli spazi per l’educazione fisica. Al lato opposto si sviluppa il volume condiviso dalla biblioteca e l’auditorium; il corpo dei servizi comuni si imposta tra quest’ultimo e la coppia di aule didattiche a nord. L’estetica della proposta progettuale è caratterizzata da volumi autonomi dedicati alle diverse attività interne alla scuola raccolti sotto una copertura comune che mantiene evidente lo spazio comune della scuola in cui si innestano lucernari tondi che si connettono formalmente all’esterno tramite vasche circolari che lungo la rampa di accesso permettono l’alloggiamento del verde ed eventuali alberature a piccolo fusto. Tutti i volumi dell’intervento sono studiati per la gestione solare passiva tramite sporti a sbalzo che permettono l’ombreggiamento ottimale delle pareti finestrate ed integrati con lame frangisole verticali o opportuni sistemi di ombreggiamento integrativi.
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