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Canavesio & Bruno

Casa dutto - Bruino (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Casa dutto
Casa dutto è un'abitazione unifamiliare realizzata a bruino in provincia di torino. L'edificio si sviluppa su due piani fuori terra e uno interrato. L'abitazione pur nella sua semplicità presenta un equilibrato studio volumetrico. Particolare attenzione è stata dedicata allo studio dei prospetti che nella loro semplicità sono arricchiti da una corretta scansione delle bucature. Il verde del giardino non fa solo da cornice all'abitazione, ma partecipa attivamente a creare l'ambiente. A piano terreno è collocata la zona giorno, a piano primo la zona notte, nel seminterrato l'autorimessa e la cantina. Il terreno di pertinenza abbastanza ampio ha consentito di prevedere il soggiorno a diretto contatto con il giardino, uno spazio abitativo pensato per godere della vista degli spazi esterni dell'abitazione. La struttura portante dell'edificio e il tetto sono in cemento armato, il paramento esterno è in mattoni faccia a vista, il manto di copertura in tegole e i serramenti in legno.

Casa bastonero - Brossasco (CN)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Casa bastonero
L’intervento in progetto consiste nella costruzione di una residenza situata al margine del nucleo storico del paese di brossasco (cn), nella val varaita, e si colloca in una zona residenziale di futura espansione del concentrico. Gli obiettivi che hanno guidato la progettazione sono stati molteplici tra cui l’inserimento ambientale, lo studio dei volumi esterni e dei particolari costruttivi nel rispetto della tradizione, le tipologie costruttive e l’adozione di materiali tipici del luogo. Lo studio della pianta dell’abitazione, partita da una semplice forma quadrata si è via via articolata inserendo rientranze, aggetti, nicchie e riseghe, particolarmente ricercato invece è stato lo studio dell’alzato, e dei volumi, che rieccheggiano in chiave moderna il tema del “palazzotto piemontese” di provincia. L’edificio si sviluppa su due piani fuori terra, oltre ad un seminterrato destinato alle autorimesse, la torre scala disimpegna tutti i piani, dal seminterrato al sottotetto e domina la casa per la sua altezza. La struttura portante è in c.a., i solai in latero-cemento; l’orditura del tetto è in legno e la copertura in laterizio con pluviali e gronde in rame.la finitura esterna è in mattone faccia a vista, lavorato a correre con malta cementizia scura a giunto largo, i serramenti sono in legno naturale con oscuramenti in avvolgibili anch’essi di legno che insieme alle zoccolature di pietra impreziosiscono il volume.

Casa serra - Volvera (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Casa serra
La casa della famiglia serra è il risultato del completamento di una struttura iniziata molti anni prima. I proprietari avevano iniziato i lavori di costruzione realizzando le strutture in c.a. Del seminterrato, piano terreno, sottotetto e copertura, oltre ad alcuni tamponamenti esterni e poi, non essendo più interessati al completamento della stessa avevano sospeso i lavori. Il progetto è quindi consistito nel realizzare un riordino generale delle facciate e degli interni, dandogli un pizzico di sapore e di personalità. Sul fronte verso la strada provinciale nel grande soggiorno, sono state realizzate delle ampie aperture che danno la possibilità di godere del giardino che circonda l’abitazione. La cucina è stata ricavata in una zona del soggiorno, ed è individuata oltre che a livello di arredo e funzionale, da due curiose finestre tonde che si appoggiano sulla zona dei lavelli e consentono di osservare il verde del giardino durante le operazioni domestiche di riordino. Un analogo oblò si trova sulla facciata principale ed illumina i locali del sottotetto. Per quanto riguarda la zona notte, è stata pensata all’insegna della funzionalità e suddivisa tra genitori e figli. Il seminterrato ed il sottotetto ospitano dei locali di servizio di pertinenza dell’abitazione. Il grande giardino in leggero declivio, e stato pensato con un semplice prato verde, interrotto solo da alcune conifere di diversa altezza e da alcuni camminamenti in pietra. La bassa recinzione consente una più ampia vista di tutto l’insieme. 1995

Complesso residenziale acli area cem3 - Volvera (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Complesso residenziale acli area cem3
Questo complesso residenziale è stato realizzato all’interno di un piano di lottizzazione articolato, destinato alla costruzione di alloggi privati e di un complesso artigianale in cui sono previsti locali commerciali. Il lotto su cui sorge è posto alle frange del paese caratterizzato dalle preesistenze, essendo una zona prevalentemente residenziale sviluppatasi in un tessuto frammentato e disomogeneo, e ospita numerose famiglie di immigrati. Il lotto è irregolare quasi trapezioidale, dettando così le linee guida della progettazione, sviluppando lungo il perimetro gli edifici a due o tre piani, formsando un cortile interno in cui vengono ospitati i parcheggi per le automobili e crea un ambiente conviviale per il vivere. La tipologia adottata è quella tradizionale (al fine di poter creare un ambiente confortevole e ben abitabile), con la pianta quadrata accostata ad altri moduli interrotta dai vani scala. I tetti a due falde in calcestruzzo, con le facciate intonacate di color giallo ocra, fanno si che l’ambiente creato si amalgami con quello esistente, stabilendo un’armonia con il paesaggio che lo circonda. 2000

Casa bellin - Volvera (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Casa bellin
La casa bifamiliare, si sviluppa su due piani fuori terra, un seminterrato e un sottotetto. Le particolarità di questa abitazione, sono le due torrette poste sul fianco che ospitano i vani scala di salita dal soggiorno del piano rialzato al piano primo e sottotetto e di discesa al piano seminterrato, oltre ai bowindow posti sulla facciata. La ricerca progettuale svolta nell’ambito del progetto è stata condotta nel rispetto del contesto, ma soprattutto nello studio volumetrico dell’edificio da collocare su un lotto di terreno molto contenuto, sviluppando una composizione armonia in sintonia con le preesistenze. Le singole unità immobiliari pur essendo simili tra di loro non sono speculari, questo per evitare una monotona ripetizione di spazi e ambienti. Il progetto, prevede due unità immobiliari, che si sviluppano in parte a p.t. Ed in parte a piano primo, servite da una scala di distribuzione, che parte dal soggiorno. Le abitazioni sono composte a p.t., da cucina, soggiorno e servizi, con il vano scala ed al primo piano due camere da letto con bagno, il bowindow ed i balconi movimentano le facciate e danno maggiore ampiezza agli ambienti. Al piano seminterrato, sono state ubicate le autorimesse e le cantine delle due abitazioni.

Casa farassino - Agliano Terme (AT)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Casa farassino
la casa farassino è un’ampia residenza per una famiglia di artisti. L’impostazione planimetrica è quella di una cascina a corte aperta, con quattro corpi di fabbrica che trovano negli spigoli la cerniera delle scale. Gli ambienti interni hanno la pretesa di godere del doppio affaccio sul verde. Gli ambienti del piano primo sono costellati di torrette e di soppalchi che permettono di godere della vista sottostante sulla vallata con i lunghi filari delle viti, che a seconda delle stagioni cambiano colore. L’ampia residenza ha consentito di collocare al suo interno oltre ai classici ambienti abitati anche una sala biliardo e la sala giochi per i ragazzi. Il paramento esterno è stato realizzato in mattone paramano, studiando delle lavorazioni che evidenziassero i volumi e i contrafforti; i serramenti in alluminio verde incorniciano i tagli orizzontali e verticali delle finestre. Le coperture sono in coppi vecchi e le gronde in rame sono state scelte nel rispetto della tradizione e anche ricercando un contrasto con i tagli più moderni dei prospetti. Le murature in cemento armato dell’ingresso sono state rivestite in pietra di langa, nel rispetto del vernacolo locale. 1995

Chiesa regina mundi - Nichelino (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Chiesa regina mundi
L’ambiente in cui è andato a collocarsi questo nuovo edificio religioso, risulta architettonicamente disaggregato, come buona parte delle aree periferiche delle grandi città, dove le espansioni sono la somma di interventi puntiformi frammisti a delle preesistenze, situazione questa che ha impedito una pianificazione organica dell’area. L’ambiente non presenta richiami culturali o spirituali precisi, ma solo una manciata di condomini e casette, volumi accostati l’uno all’altro senza pretese ambientali. Non esistono poi nell’immediata vicinanza edifici di pregio, l’unico richiamo alla tradizione è dato dall’uso ricorrente nelle facciate del mattone a vista o dell’intonaco e la copertura del tetto a capanna o a padiglione con tegole a coppi.l’edificio religioso originario era il classico capannone prefabbricato degli anni ’60 che nella sua scheletrica semplicità costruttiva tradiva una estrema necessità di contenimento dei costi, e per forma non era il più adatto a fungere da richiamo per una comunità di fedeli. Le difficoltà progettuali che abbiamo incontrato nell’affrontare il tema di un edificio religioso sono state molteplici, condizionate da fenomeni emozionali. L’edificio chiesa nel suo insieme deve rispondere ad esigenze funzionali, ma soprattutto a quelle di tipo liturgico per stimolare una partecipazione attiva dei fedeli. Per questo motivo abbiamo pensato a forme planimetriche compatte, sia per il limitato spazio a disposizione, che per ottenere una distribuzione semicircolare dei fedeli intorno alla mensa. Il progetto che abbiamo realizzato è quindi la sintesi di una serie di obiettivi che ci siamo posti sin dai primi schizzi, il primo è stato di tipo simbolico, vale a dire il segno della fede in cristo, il secondo punto richiamo per la comunità dei fedeli, ed infine la riqualificazione dello spazio disaggregato e disorganico circostante. Dopo diversi tentativi planivolumetrici, abbiamo individuato l’ottagono che per la sua forma conclusa non presenta angoli o viste sgradevoli dall’esterno e quindi non pone il problema di prospettive non riuscite, e allo stesso tempo si differenzia dagli edifici di tipo condominiale con angoli sempre a 90° che sorgono tutt’intorno. Il complesso religioso di nichelino, infatti è costituito da un insieme di quattro volumi ottagonali, di dimensioni diverse, tutti identificabili per le loro diverse funzioni anche dall’esterno, l’edificio più grande ospita la chiesa madre utilizzata per le celebrazioni domenicali, un organismo simile, ma di dimensioni più ridotte, ospita la cappella feriale, in un edificio più modesto a livello planimetrico ma che si sviluppa su più piani, trova posto la casa parrocchiale servito da una scala con ascensore che si trova nella torre campanaria. Anche a livello planimetrico si è voluto accentuare il significato religioso smussando l’ottagono in corrispondenza dei lati più corti ed ottenendo in questo modo una forma a croce e un ingresso coperto e leggermente più riparato. Pur usando tagli e forme nuove, il materiale che funge da tamponamento esterno è stato volutamente pensato in cotto, per creare un legame con la tradizione piemontese o più generalmente del nord italia con l’ambiente circostante. L’ingresso principale alle due chiese, avviene attraverso il filtro del sagrato, posto a una quota superiore rispetto al livello della strada che lambisce l’edificio religioso. Questo dislivello è stato voluto per creare un distacco funzionale tra il percorso in salita di preparazione dei fedeli che si avvicinano alle funzioni religiose ed il semplice transito delle autovetture. 1988

Monumento agli alpini - Volvera (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Monumento agli alpini
Il monumento agli alpini e caduti di volvera è il risultato di uno studio più scultoreo che non architettonico, parte però dall’idea non di realizzare il classico monumento aulico e commemorativo, ma di lanciare un messaggio a chi, percorrendo la strada o svoltando attorno alla rotatoria, lo osserva. Il progetto si è sviluppato secondo un’idea guida che è stata quella di creare un grande manifesto facilmente individuabile da parte dell’automobilista. Il manifesto è stato realizzato con un telaio di putrelle in ferro su cui è stata appoggiata una rete irregolare che ricorda le trincee, la guerra e le croci, su questa maglia sono stati appesi due gruppi di figure, una che ricorda il passato con un soldato caduto in guerra, soccorso da un compagno, e l’altra il futuro in cui gli alpini si presteranno per azioni di protezione civile, di solidarietà e di volontariato. Il monumento ha come sfondo un muro in cemento armato su cui una scritta ricorda i caduti del comune di volvera. 1984

Ecomuseo del rame - Alpette (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Ecomuseo del rame
L’ecomuseo di alpette sorge nelle valli orco e soana. I vincoli imposti da questo tipo di progetto sono stati molti a partire dal lotto a disposizione per la sua realizzazione e dalla cifra disponibile per realizzare l’intervento. L’area di intervento coincide con quella su cui è stato collocato l’edificio. Non essendoci vincoli particolari di distanze dai confini, l’edificio è stato da un lato addossato ai fabbricati artigianali esistenti e, dal lato opposto, a confine con l’area verde. Il fronte e il retro si trovano il primo adiacente alla strada di accesso al paese, e l’altro a confine con la via di servizio alle borgate. Le necessità erano di avere un grande spazio disponibile per mostre e rappresentazioni, oltre ad un ufficio e un servizio igienico. L’intervento architettonico molto modesto si è limitato ad impreziosire la facciata principale per differenziarla dagli altri edifici artigianali esistenti. L’idea è stata quindi quella di creare un grande bow-window per attrarre l’attenzione e contemporaneamente far entrare più luce all’interno del museo. Poche sono state le libertà espressive concesse per la necessità di un estremo contenimento dei costi. All’interno è stato usato il mattone paramano e le strutture portanti in ferro sono state verniciate di verde. L’altezza interna ha consentito di ricavare un locale soppalcato, raggiungibile mediante una scala interna, da utilizzare come ampliamento dello spazio disponibile. L’aspetto che si è voluto dare complessivamente è stato quello di un vecchio locale artigianale essenziale e spartano nelle rifiniture. 1998

Casa marchetti - Venasca (CN)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Casa marchetti
La casa marchetti a venasca (cn) è un’abitazione unifamiliare posta in un’area residenziale ai piedi della val varaita. L’edificio è in mattone a vista, con copertura a coppi vecchi, riprende la tradizione locale nei particolari e nell’essenza, senza però cadere nel vernacolare. Il fabbricato ha una planimetria di tipo modulare, con cinque blocchi quadrati di otto metri di lato, si snoda su un terreno di dimensioni sufficientemente vaste per ospitarlo e si appoggia al suolo in modo naturale senza aggredirlo quasi fosse sempre esistito. La particolarità di questa villa è rappresentata dall’estremo disimpegno che esiste tra i vari ambienti e dalla funzionalità interna. Ogni blocco è destinato ad attività diverse: uno ospita l’autorimessa collegata con la casa mediante un percorso vetrato; quello centrale, che funge anche da disimpegno tra la zona abitativa e quella per il ricovero delle autovetture, il soggiorno, attorno al quale ruotano in senso orario, la cucina con lo studio e il bagno; il patio per il pranzo all’aperto e la zona notte con due camere da letto e il bagno. Dal soggiorno una scala a giorno porta ad un soppalco nel sottotetto dove è stato ricavato un locale polivalente, con il tetto in legno a vista, mentre nel blocco della cucina-studio una scala porta al seminterrato dove si trova la cantina. I materiali utilizzati sono quelli della tradizione, paramano per la finitura esterna, struttura del tetto in legno, copertura in coppi vecchi, serramenti di legno con oscuramenti a persiana. La struttura portante verticale ed orizzontale è di tipo tradizionale in c.a.

Casa borgogno-finello - Volvera (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Casa borgogno-finello
La casa bifamiliare in progetto, si sviluppa in parte su due piani fuori terra ed in parte su tre piani, con volumi aggettanti ed articolati, che ricordano l’architettura organica. La ricerca progettuale svolta nello stadio del progetto condivisa dalla proprietà, è stata condotta con particolare attenzione allo studio volumetrico dei corpi di fabbrica e delle facciate, e nel rispetto della tradizione locale. Il progetto prevede complessivamente due unità immobiliari, che si sviluppano in parte al piano terreno ed in parte al piano primo, e secondo, servite ognuna da una scala interna ad ogni unità immobiliare. Le due abitazioni ricavate sono ampie ed ospitano a piano terreno un soggiorno, cucina, bagno e studio e al primo piano tre camere da letto con i servizi, nella torretta è stata poi ricavata una camera hobby. La scala collega l'autorimessa-lavanderia ubicati nel seminterrato con i piani soprastanti. 1996

Casa ciulla - Partanna (TP)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Casa ciulla
La tradizione minore si identifica nei volumi della casa di partanna, si sono voluti prendere ad esempio proprio quei fabbricati dell’edilizia più modesta che si vedono nelle campagne o nei vecchi centri. I volumi sono essenziali e scarni, i tetti a falda unica senza sporti di gronda, unitamente alle aperture, creano un piacevole gioco prospettico favorito anche dalla pendenza del terreno su cui sorge l’edificio e dalla strada che lambisce la costruzione. Anche il giardino folto a terrazze avvolge ed impreziosisce l’abitazione, creando delle notevoli suggestioni. I singoli volumi ospitano in pianta funzioni abitative diverse, mentre l’ingresso e il soggiorno coincidono e ospitano anche la scala e la balconata che distribuisce gli ambienti del primo piano dove sono collocate le camere da letto. Al piano terreno il soggiorno si affaccia anche su un piccolo giardino ricavato dallo sfalsamento dei volumi. I materiali utilizzati per pavimenti e rivestimenti sono stati scelti da fornaci e manifatture locali con lo scopo di contestualizzare gli ambienti cercando un legame di appartenenza. 2001

Complessi residenziali gruppo di residenze - Rivalta di Torino (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Complessi residenziali gruppo di residenze
L’intervento ha interessato un’area di frangia, ai limiti fra un tessuto urbano frammentario ed episodico e il territorio a destinazione agricola. La necessità di operare una sintesi con l’esistente e, contemporaneamente, di dare ordine e confine ai due ambiti sopra delineati, ha suggerito una tipologia a schiera in cui il movimento in pianta delle singole unità abitative tende a ricucire questo legame. Oggetto di un particolare studio risulta poi il gioco dei volumi che è abbinato al movimento ritmico dei tetti e al loro giustapporsi prospettico. Il ritmo ottenuto con l’alternativa di edifici ad un piano fuori terra con altri a un piano e mezzo fuori terra, crea un interessante gioco prospettico, quasi un rincorrersi di una casa alta con una bassa, che nella semplicità delle bucature e dei materiali utilizzati rende più gustoso tutto l’intervento. Sempre presente il piano seminterrato destinato all’autorimessa e agli spazi di servizio, come cantina e deposito. 1987

Cascina eledili - Volvera (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Cascina eledili
il complesso residenziale della società el.edi.li è il frutto del recupero a fini abitativi di una vecchia cascina nel centro storico di volvera. Il vecchio immobile aveva uno sviluppo lineare con abitazioni e vecchie stalle e una serie di tettoie. Le abitazioni e le stalle sono state recuperate a fini abitativi frazionandole in verticale e creando otto unità immobiliari a schiera e le tettoie sono diventate in parte delle autorimesse ed in parte spazi collettivi. L’ampio spazio interno ha permesso di conservare il cortile che risulta un polmone per tutti i residenti. La progettazione che ha seguito l’iter del piano di recupero, si è posta come obiettivo quello di salvaguardare l’impianto agricolo e le caratteristiche tipologiche iniziali, nello spirito di reinterpretare in chiave contemporanea le caratteristiche del vernacolo piemontese. In questa ottica sono stati mantenuti i balconi e le ringhiere in legno di colore verde con i relativi moggioni di sostegno. Le aperture di porte e finestre in legno di colore verde conservano il tipico taglio piemontese, con gli oscuramenti a persiana. Ogni unità immobiliare conserva sul fronte una piccola area verde privata recintata cin una siepe bassa che non interferisce con lo spazio più ampio del cortile ma crea contemporaneamente un piccolo luogo riservato. 1993

Case in area ce2 - Volvera (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Case in area ce2
In questo intervento di lottizzazione privata si è affrontato il tema della residenza singola e privata. La scelta della forma allungata, dettata dalla conformazione del lotto, sottolinea la sempre viva necessità di creare ambienti raccolti e “intimi”. Le case uni e bifamiliari si snodano sulla nuova via andreis, caratterizzata da preesistenze insignificanti e di cattivo gusto sviluppatesi in un tessuto frammentato e disorganizzato, cercando in ogni caso un’integrazione e un legame con i materiali creando una continuità visiva differenziando comunque i nuovi volumi. Nella risolutezza dei prospetti si pone un’attenzione particolare nella scelta dei materiali, quali il mattone a vista, i cornicioni in calcestruzzo a vista e i serramenti in legno. 1992

Complesso residenziale “i tetti” - Volvera (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Complesso residenziale i tetti
Il progetto elaborato ha previsto la realizzazione di 22 unità immobiliari accorpate in 11 blocchi e nelle relative pertinenze autorimesse previste in gran parte fuori terra con soluzione a tetto. L’intervento residenziale è stato strutturato per creare dei cortili su cui si affacciano le villette a schiera. 1994

Complesso residenziale in via buniva - None (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Complesso residenziale in via buniva
L’intervento residenziale di via buniva a none si colloca in sostituzione di un vecchio edificio rurale del centro urbano. La preesistenza non aveva caratteristiche di pregio e presentava problemi strutturali e statici oltre che di umidità di risalita, di conseguenza il nuovo intervento ha previsto la realizzazione di immobiliari singole, che si distaccano completamente dalla preesistenza e non ricercano né il vernacolare né la tradizione. L’impostazione planimetrica e il taglio delle residenze è tipicamente nordica, infatti si sviluppano su tre piani con al piano seminterrato le autorimesse, al piano rialzato soggiorno, cucina e servizi e al piano primo le camere da letto con il bagno. La scala interna distribuisce i vari piani. L’accesso al piano rialzato avviene dal cortile comune mediante una scala esterna in cemento armato. L’unico richiamo alla tradizione è la scala di accesso al primo piano ad arco. Per rompere la monotonia della sequenza delle abitazioni e dare maggiore luce ai soggiorni, sono state studiate delle facciate con bow-window che creano un bel gioco prospettico, e al piano primo diventano dei balconi con parapetti pieni. I tetti sono a doppia falda e le coperture in tegole. Le singole abitazioni sono dotate a piano terra di una piccola porzione di giardino sul retro. 1996

Case in via della bassa - Orbassano (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Case in via della bassa
Il complesso residenziale di via della bassa ad orbassano è un insieme di residenze di tipo diverso, vale a dire case indipendenti con giardino, appartamenti con giardino e terrazzi ed attici. L’impianto planimetrico e volumetrico è molto articolato con blocchi che ricercano dei ritmi sia in pianta che in alzato. Aggetti e rientranze si alternano ai blocchi scala a torre che fungono da cerniera tra le varie unità immobiliari che partono da un solo livello fuori terra e raggiungono i tre piani, al fine di creare un piacevole gioco volumetrico. Al piano seminterrato sono state ricavate cantine e box per tutte le residenze. Le strutture sono in c.a. E i materiali utilizzati sono mattone paramano chiaro per i tamponamenti esterni e legno verde per i serramenti, con oscuramenti a persiana. Oltre al giardino privato delle singole unità immobiliari, esiste un ampio parcheggio pubblico esterno con alberi che consente, oltre ad una comoda sosta per le autovetture, anche un transito pedonale per l’area verde adiacente. 1999

Complesso residenziale acli area cem2 - Volvera (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Complesso residenziale acli area cem2
L’intervento in oggetto è forte di una lottizzazione posta ai margini del paese di volvera, in un’area ancora da urbanizzare e che completa un lotto il cui tessuto urbano è parzialmente già edificato. La tipologia degli edifici è stata pensata e realizzata con unità singole quali villette a schiera a doppia falda e due condomini a tre piani. La forma è molto semplice, dettata dalla volontà e dall’esigenza della proprietà e del mercato, si è comunque mantenuta una continuità dei materiali utilizzati così da creare un ambiente sobrio ed elegante con un ordine iconografico. 1999

Complesso residenziale allasina - Venasca (CN)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Complesso residenziale allasina
L'irregolarità del lotto è a livello progettuale la maggiore difficoltà che ha condizionato lo sviluppo planimetrico del progetto. L'impianto è costituito da 12 unità immobiliari che si articolano lungo un percorso interno con forma ad l seguendo secondo un ritmo di volumi. Le forme sono dei semplici rettangoli "disassati" tra di loro che servono a rendere la struttura articolata e allo stesso tempo sobria ed elegante. Il complesso residenziale sorge alle parte del comune di venasca (cn) nella località s.bartolomeo che è stata nel passato l'area di ampliamento residenziale e commerciale del paese. L'area è un insieme di villette singole a schiera, condomini, con qualche preesistenza, e non esiste un'omogeneità tipologica e costruttiva comune per cui l'area è abbastanza disomogenea e disordinata. L'intervento di per sé non ha molte pretese se non quella di sfruttare la cubatura ammissibile dal prgc e creare un' ambiente confortevole ed equilibrato per le persone che ci abitano. 2002

Cascina magaraggia - None (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Cascina magaraggia
la cascina magaraggia è una porzione di edificio agricolo nel centro del comune di none (to) trasformata in abitazione civile dai nuovi proprietari che si sono innamorati di questo vecchio edificio e lo hanno acquistato. Il rustico a manica semplice si sviluppa su due piani. A piano terra la vecchia stalla con affiancati due vani destinati a cucina e pranzo e al piano primo una sequenza di ambienti passanti. La ristrutturazione ha comportato il recupero dell'intero fabbricato con la realizzazione di due unità immobiliari, una a piano terreno e una a piano primo. La vecchia stalla con importanti problemi di umidità di risalita è stata destinata a soggiorno mettendo vista le belle volte in mattoni e inserendo all'interno un camino che partecipa insieme all'impianto centralizzato al riscaldamento invernale. Gli altri locali sono stati utilizzati per le camere, cucina e servizi. Il problema dell'umidità di risalita è stato risolto utilizzando delle centraline elettrofisiche che tendono ad invertire la polarità e mantengono l'umidità di risalita nelle vecchie murature sotto il piano di calpestio. A questa tecnologia si è aggiunto l'utilizzo della bio-calce che ha consentito una maggiore traspirazione dei muri. A distanza di alcuni anni dalla ristrutturazione non si sono più presentati i problemi di umidità e i proprietari hanno potuto godere di tutti gli ambienti ristrutturati. 2010

Sede della società s.i.sv.el. Spa - None (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Sede della societ sisvel Spa
La sede s.i.sv.el. S.p.a. Di via sestriere n° 100 a none (to) è il risultato degli interventi trasformazione di una esposizione di mobili degli anni ’70. Nello studio progettuale abbiamo voluto una sede nuova, dinamica, internazionale ma soprattutto viva, dove alla tecnologia avanzata, di cui si occupa l’azienda, si affiancassero natura e poesia. La ristrutturazione ha previsto di sfondare alcune solette esistenti, per portare aria, luce e sole dalla copertura fino al piano seminterrato. Il pozzo di luce interno al fabbricato che culmina con la piramide a livello delle coperture è diventato un giardino interno all’edificio, su cui si affacciano tutti gli uffici del piano rialzato, del piano primo e i locali accessori del piano seminterrato. Questo intervento ha cambiato completamente l’aspetto dell’immobile, sole, aria e luce hanno cominciato a penetrare negli angoli più remoti del fabbricato, creando riverberi, riflessi e suggestioni inaspettate, il fine ultimo era quello di ricreare una situazione di benessere nel luogo di lavoro e stimolare idee e creatività. La piramide di copertura del giardino interno, in contrasto con le forme e i materiali originari evidenzia e definisce i termini temporali dell’intervento di ristrutturazione. Il piano seminterrato ospita il laboratorio, la biblioteca, gli archivi oltre ad una palestra per i dipendenti. La copertura piana dell’edificio raggiungibile con un ascensore panoramico è stata ridisegnata come spazio di rappresentanza, ricavandone un grande terrazzo, con giardino pensile a sedum, uno specchio d’acqua e una serie di locali di servizio tra cui un pensatoio, un gazebo, un bar e i servizi igienici. Il giardino pensile è stato realizzato con una tipologia di verde estensivo leggero, studiato per i tetti piani con portante statiche limitate. Il verde estensivo utilizzato sulla copertura dell’edificio ha consentito, con uno spessore di terriccio vulcanico di circa 10 cm, di ottenere una vegetazione a sedum autosufficiente, con scarsa manutenzione, e notevoli vantaggi per il fabbricato sottostante, quali la riduzione delle escursioni termiche, la protezione della copertura, il risparmio energetico, l’isolamento acustico, l’elevata ritenzione idrica e il trattenimento delle polveri. La parte pavimentata del terrazzo è stata pensata, come un ponte di una nave, e realizzata con lunghe doghe di teak. Sono poi state collocate all’interno del fabbricato, nel giardino e sul terrazzo diverse sculture e pitture di artisti piemontesi conosciuti a livello internazionale, con il preciso scopo di creare un museo per l’azienda e per i suoi visitatori completando l’ambiente con un tocco di poesia. Secondo noi la cultura unita alla tecnologia, saranno gli elementi vincenti nel prossimo futuro. 2005

Uffici metroconsult - Milano (MI)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Uffici metroconsult
gli uffici della società metroconsult di milano si trovano al centro della città in un palazzo d'epoca, nell'area di foro buonaparte. L'immobile già ristrutturato recentemente aveva la necessità di rappresentare attraverso all'arredo interno l'attività della società. La metroconsult è una società specializzata in servizi di consulenza in materia di proprietà intellettuale (brevetti, marchi, nomi a dominio, modelli di design, copyright e software) che da anni con impegno e professionalità in tutto il mondo assiste i propri clienti nella difesa e nella valorizzazione economica delle opere dell'ingegno e della creatività. Per questo motivo oltre all'arredo da ufficio si è pensato a una serie di stampe, quadri, sculture, che ricordassero il tema della proprietà intellettuale con marchi e brevetti famosi. Abbiamo interpellato gli artisti neri ceccarelli, angela policastro, bruno de masi, michelangelo tallaud, martavals che hanno proposto e inserito nelle loro opere marchi famosi, come la coca cola, il bitter campari, il marchio chanel nella moda, la radio e il televisore brionvega, gli orologi come l'omega e il rolex, le macchine da scrivere olivetti, la macchina da cucire singer, lo champagne veuve clicquot, le automobili fiat, ferrari, bmw, volkswagen, questo al fine di ricordare agli utenti l'importanza della registrazione di un marchio o di un brevetto.

Centro sportivo laurera - Volvera (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Centro sportivo laurera
L’impianto sportivo fa parte di un più ampio piano di sistemazione generale e potenziamento dei servizi, oltre che di riqualificazione ambientale del comune di volvera, nasce come intervento convenzionato tra privato e comune. La sistemazione dell’area sportiva ha previsto la realizzazione di una piscina all’aperto per il periodo estivo, di quattro campi da tennis in terra rossa, di un campo da tennis in cemento, un blocco servizi dotato di spogliatoi e locale bar, oltre alla sistemazione di un’area a parcheggio esterna al complesso. La piscina aperta prevista con funzionamento esclusivamente estivo è di dimensioni 20 x 10 profondità metri 1,40, altezza idonea per ricavare una “zona guado” per i meno esperti e principianti, che si estende per circa metà dell’invaso, è stata realizzata con una vasca in c.a. Intonacata e ricoperta di un telo idoneo. L’impianto, prevede il riciclo d’acqua all’interno con un apposito sistema, all’interno della centrale di depurazione. I quattro campi da tennis regolamentari sono in terra rossa, due costantemente coperti e gli altri due predisposti per essere coperti, oltre ad un campo da tennis in cemento per i principianti. Il fabbricato a servizi posto in adiacenza all’ingresso è costituito da una serie di blocchi divisi per funzioni, quello destinato agli spogliatoi dei campi da tennis, da un secondo blocco per gli spogliatoi della piscina, da un terzo blocco con portico, destinato a punto ristoro e da un quarto blocco polivalente per attività diverse. 1989

Complesso sportivo - Avigliana (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Complesso sportivo
Il nuovo impianto è collocato negli impianti sportivi del comune di avigliana (to), che si trovano in via suppo 10, nello spazio di risulta posto tra lo spogliatoio del campo da tennis, calcetto, locali volley, softball e il campo da calcio. La zona è particolarmente piacevole, immersa nel verde e posta sulle rive del lago; nell'area delle due vasche sono state collocate anche le cabine spogliatoio all'aperto per favorire l'utilizzo dell'impianto. Le due piscine sono scoperte ed aperte per cui è previsto un utilizzo prevalentemente estivo o tardo primaverile; per quanto riguarda la piscina idromassaggio, il periodo di utilizzo potrà essere più esteso per la presenza dell’acqua calda. Le dimensioni della piscina sono di mt. 7,00 x 14,00 mt, con una profondità di 140 cm con tracimazione a skimmer e scala sommersa angolare, è affiancata da una vasca idromassaggio rotonda del diametro di 2,00 mt. La vasca idromassaggio fuori terra è di due metri di diametro e può ospitare fino a cinque sedute. Contiene un volume d'acqua di 1200 litri; la sua profondità è di 95 cm con bocchette laterali, 34 getti di cui 25 fissi, 9 ruotanti e 22 getti d'aria, i meccanismi sono progettati per stimolare alcuni punti precisi del fisico e quindi creare una sensazione di benessere agli utilizzatori. 2017

Piscina per edificio privato - Volvera (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Piscina per edificio privato
Piscina per edificio privato 2017

Passerelle a mirafiori - Torino (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Passerelle a mirafiori
Il progetto riguarda lo stabilimento automobilistico di torino che aveva la necessità di separare il traffico pedonale da quello veicolare nei due ingressi, che si affacciano su corso tazzoli e sono adiacenti alla pista di collaudo delle autovetture dello stabilimento. In particolari momenti della giornata (cambio turni, orario mensa) nel breve intervallo di tempo di pochi minuti, in quest’area, si venivano a trovare molte persone a piedi, le quali interferivano pesantemente con il traffico veicolare dello stabilimento creando una situazione di pericolo. Si aggiungeva inoltre la necessità di individuare una soluzione che convogliasse rapidamente il traffico pedonale lungo un percorso veloce e sicuro verso le porte di uscita, oltre alla necessità di ridurre al minimo l’ingombro di un’eventuale struttura di smistamento che non intralciasse le attività dello stabilimento e fosse velocemente cantierizzabile con costi contenuti. Tra le varie ipotesi sviluppate a livello progettuale i tunnel sospesi sembravano soddisfare le esigenze della committenza, perché separavano i flussi pedonali da quelli veicolari, ed offrivano sotto il profilo architettonico una soluzione interessante e nuova nel suo genere e contemporaneamente un percorso protetto, in rapporto diretto con l’ambiente esterno, che garantiva una realizzazione agevole e veloce. I tunnel sono stati pensati con una struttura portante in acciaio, sorretta da pilastri binati che sostengono una rampa gradonata con una copertura in plexiglas aperta sui lati che convoglia il flusso pedonale che accede dagli ingressi di corso tazzoli al primo piano dello stabilimento, dove avviene lo smistamento in corrispondenza delle scale e degli spogliatoi dei dipendenti. La rampa gradonata posta all’interno dei tunnel è avvolta da una copertura tubolare in metacrilato trasparente ed è sospesa a dei portali, composti da coppie di colonne montanti binate a citazione delle ciminiere e dei camini industriali così ricorrentemente presenti in questo contesto industriale. Due doppi ipe sovrapposti, uno primario ed uno secondario costituiscono la struttura di sostegno della rampa. Su di questi appoggiano le crociere orizzontali con funzione di irrigidimenti e controventatura, la gradinata è stata realizzata utilizzando della lamiera grecata ed i parapetti laterali sono anch’essi in acciaio come delle ringhiere filanti, in cui sono presenti i marchi utilizzati nelle varie epoche dallo stabilimento automobilistico. Il grande dislivello da superare per raggiungere il primo piano dello stabilimento ha costretto i progettisti a prevedere dei gradini leggermente in pendenza che facilitano la salita e la discesa , l’inclinazione non è visibile dall’esterno perché nascosta dai cordoli laterali che conferiscono l’idea di una struttura leggera ma industriale. La finitura grezza zincata del telaio e dei portali strutturali, la copertura trasparente sottolinea il carattere essenziale dell’ intervento, le uniche note di colore sono l’arancione degli ipe primari, il giallo per gli ipe secondari ed il blu del parapetto e delle travi in calcestruzzo in corrispondenza dei collegamenti ai vani scala. Nelle ore diurne si ha una piacevole vista d’insieme dall’alto di tutto il complesso industriale, mentre con l’oscurità i tunnel si trasformano in un tubo luminoso che ben si inseriscono nel contesto. La filodiffusione posta all’interno accompagna il pedone nell’attraversamento del tunnel sospeso. 1990

Area industriale ma6 - Volvera (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Area industriale ma6
Insediamento artigianale che ospita numerose attività di vario genere, da quelle più tradizionali a quelle più particolari. Il complesso industriale è sorto su di un area originariamente agricola, dove c’erano solamente campi coltivati; sono state realizzate tutte le urbanizzazioni necessarie ai vari insediamenti, vale a dire strade, aree verdi, illuminazione pubblica, rete fognaria, elettrica, telefonica e acquedotto. Le strutture portanti sono in prefabbricato con pannelli di tamponamento in lastre di ghiaietto lavato, i serramenti sono in alluminio color testa di moro con coperture in lamiera grecata. All’interno degli edifici artigianali sono stati ricavati gli uffici e i locali espositivi per le singole attività. Le finiture sono di tipo tradizionale, solo una delle attività ha tentato una ricerca architettonica nelle facciate e si è voluta differenziare dagli altri. 1996

Cascina rossetti - Volvera (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Cascina rossetti
l’azienda agricola di rossetti era ubicata in una piccola porzione della cascina panealba, le nuove esigenze aziendali e la possibilità che i figli si dedicassero all’attività agricola, hanno ampliato le esigenze e hanno imposto una rilocalizzazione della stessa. La famiglia si occupa della coltivazione dei campi con la produzione di fieno, mais e grano, oltre che dell’allevamento dei bovini. Il nuovo impianto aziendale è composto di una abitazione rurale e di due depositi derrate e attrezzi agricoli in cui ospitare sia i macchinari che le derrate dell’annata agraria. Il vecchio centro aziendale è ubicato poco distante nella cascina panealba. La nuova azienda partendo dal tradizionale impianto a corte delle cascine della pianura padana, sviluppa a livello planimetrico il tradizionale concetto dell’abitazione rurale, a cui si affiancano i fabbricati necessari per svolgere l’attività agricola che creano uno spazio interno al cortile per la movimentazione dei prodotti. L’edificio ad abitazione si sviluppa con un andamento planimetrico in linea e si colloca su un grande locale deposito seminterrato. Il fabbricato civile ospita quattro unità immobiliari per i figli e i genitori e si sviluppa a piano rialzato con una porzione sul primo piano sull’abitazione domina il vano scala a torre che disimpegna i vari piani. Il grande arco spezza la linearità dell’abitazione e consente il passaggio dal giardino posto sul fronte dell’edificio, al cortile retrostante dove trovano posto i depositi e i locali produttivi. 1990

Agriturismo - Mompantero (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Agriturismo
L'agriturismo di mompantero sorge in alta quota in una radura ai piedi del rocciamelone. La strada di accesso all'insediamento è tortuosa, costeggiata da conifere su entrambi i lati, vegetazione che si interrompe per lasciare spazio a un ambiente naturale e a una flora composta da erba e arbusti più bassi che consentono una vista sulla vallata di sicuro fascino. Il preesistente insediamento era composto di una stalla per bovini, utilizzata nel periodo estivo durante l'alpeggio con affiancate due piccole camere ed un bagno per gli allevatori che si occupavano del bestiame. La proprietà ha voluto trasformare ed ampliare l'insediamento, creando un piccolo agriturismo in alta quota, con a piano terreno un locale per la somministrazione di cibi e bevande con affiancata la cucina, la cantina e i servizi, al primo piano una serie di camere da letto con relativo bagno. L'edificio per la sua posizione è utilizzato solamente tre mesi all'anno, da metà giugno a metà settembre, in quanto negli altri periodi la strada risulta impraticabile, ed è frequentato da coloro che si spingono a fare trekking per raggiungere il rocciamelone. I materiali utilizzati per l'intervento sono stati di tipo molto semplice, ed economico, al fine di contenere i costi, scelta motivata dal breve periodo di utilizzo annuale. Per la finitura esterna è stato utilizzato l'intonaco, i serramenti e le ante di chiusura delle finestre e delle porte sono in acciaio zincato, per sopportare le abbondanti nevicate, l'orditura del tetto è in legno con il manto di copertura in lamiera zincata coibentata. 1991

Cascina rondellino - None (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Cascina rondellino
L’intervento in progetto ha previsto la ristrutturazione e l’ampliamento di un edificio rurale annesso ad un azienda agricola dal nome “cascina rondellino” a none (to) con la realizzazione di due unità immobiliari, uno a piano terra ed una a piano primo. L’edificio unifamiliare aveva una struttura portante originaria in cemento armato, con muri di tamponamento in mattoni paramano, serramenti in legno ed oscuramenti a tapparelle anche esse in legno. Il progetto ha previsto degli ampliamenti rispetto all’originaria sagoma dell'abitazione, funzionali alla creazione di due unità immobiliari autonome, da destinare ai due fratelli che conducono l'azienda agricola insieme ai genitori. Gli interventi in progetto, hanno previsto la realizzazione di un vano scala di collegamento dei due piani, un grande porticato, oltre alla creazione al piano terreno di due bowindow, con soprastanti terrazzini funzionali alla residenza del primo piano. Gli spazi interni alla residenza sono stati rivisti in base alle nuove esigenze funzionali e distributive dei componenti del nucleo familiare, ma soprattutto tenendo conto dell'esigenza di poter con facilità controllare il cortile e le stalle dell'azienda agricola, dalla zona giorno. 1992

Centro commerciale famila - Volvera (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Centro commerciale famila
nel quadro degli interventi di riqualificazione e recupero, urbanistico, ambientale e sociale, previsti dal programma di recupero urbano del comune di volvera è stata inserita l’area ma8-dr, localizzata in prossimità dell’insediamento residenziale di via garibaldi, è stata finalizzata alla localizzazione di nuove attività produttive, commerciali e terziarie, anche legate a esigenze di rilocalizzazione di attività già presenti in ambito urbano, in grado di promuovere processi di recupero sotto lo specifico profilo economico-sociale. A questo strumento urbanistico generale presente sull’area è stato affiancato un piano particolareggiato per la presenza sull’area di una consistente proprietà comunale. Inoltre l’amministrazione comunale si è riservata l’esigenza di controllare e gestire direttamente un intervento di trasformazione urbana di rilevante interesse pubblico, dividendo la zona in due comparti. Il comparto n. 1 di proprietà privata e il comparto n. 2 di proprietà comunale. Come precisato nel p.p., le finalità comunali sono state quelle di condurre un progetto a guida pubblica in quanto si trattava di un’intervento di carattere produttivo e terziario collocato in fregio a zone residenziali ed in una area di particolare criticità ambientale, (compresa tra il fronte urbano edificato e lo svincolo autostradale). La finalità secondaria dell’amministrazione comunale è stata quella di utilizzare le potenzialità edificatorie pubbliche per creare le condizioni ottimali di localizzazione di un complesso artigianale terziario-commerciale di elevata qualità architettonica, integrato con la politica complessiva di riqualificazone del settore nord dell’abitato di volvera. Gli edifici previsti nel comparto n. 1 sono stati tre corpi edilizi di circa 40 metri di profondità: di cui i due laterali con fronti di circa 60 metri e 2.400 mq di superficie e quello centrale di circa 90 metri con 3.600 mq di superficie. I blocchi edilizi sono serviti da viabilità sui due fronti principali. Il doppio affaccio consente una ampia modularità che può portare ad ospitare fino a 28 aziende di tipo artigianale. Il piano del commercio ha consentito poi la localizzazione di un’attività commerciale di tipo l1, di conseguenza l’orientamento è stato quello di collocare in adiacenza attività artigianali, commerciali e terziarie. 2000

Supermercato in's - None (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Supermercato ins
L’intervento in oggetto ha previsto la realizzazione di un edificio commerciale con relativi parcheggi, sulla via roma, asse principale del comune di none (to). Nel lotto di terreno era presente un fabbricato uso magazzino, realizzato al confine con una strada privata di servizio ed una residenziale con una lunga fila di case a schiera e un'area deposito con un vasto scavo all'interno. L'ex magazzino si presentava come un edificio industriale di forma rettangolare con pilastri e travi in c.a. E tamponamenti in mattoni, la sagoma del tetto a capanna e la copertura in lastre di eternit. Due grandi portoni sulle testate consentivano l’accesso all’interno del fabbricato, sui due lati lunghi il prospetto presenta una serie di finestre in ferro apribili verso l’interno del lotto, e in vetrocemento verso la strada. L'area complessivamente è stata molto degradata e necessitava di un riordino complessivo nell’ambito di un nuovo intervento. Il progetto ha previsto di utilizzare la normativa della legge n°106/2011 relativa alle prime disposizioni urgenti per l'economia, con questa normativa è stato possibile attraverso a una semplificazione dei procedimenti, riqualificare quest'area degradata e realizzare un edificio commerciale ampliando la struttura esistente e realizzando i parcheggi sull’area libera rimanente, oltre ad una zona gioco bimbi, da dismettere al comune. Il progetto ha previsto il raddoppio dell’ex magazzino esistente e la realizzazione sull’area risultante dei parcheggi a servizio dell’attività commerciale e un’area verde posta sul fronte del lotto da destinare a gioco bimbi. L’edificio commerciale è ad un piano unico, con una zona di vendita posta sul fronte di via roma, ed una a magazzino posta sul retro dove sono presenti anche i servizi. Sul fianco dell’edificio commerciale con accesso dalla via roma, sono stati ricavati 56 parcheggi, richiesti dalla normativa e sul fronte del lotto un’area protetta da una recinzione per gioco bimbi. L’area verde è stata pensata con un’attrezzatura idonea per lo svago dei piccoli, con idonei giochi. Il fabbricato in ampliamento in sintonia con quello esistente è stato previsto in struttura prefabbricata affiancata alla costruzione esistente, con plinti pilastri e capriate in c.a., il manto di copertura è stato pensato in lamiera grecata sia per l’edificio esistente in cui è stato sostituito l’eternit, che per quello in ampliamento. I tamponamenti sono in pannelli prefabbricati isolati, come pure i serramenti in alluminio di colore chiaro. La tinteggiatura del fabbricato è stata scelta di colore rosso mattone con cornici chiare attorno ai serramenti. Sul colmo del tetto è stata realizzata una veletta dov'è indicato il marchio dell’attività commerciale in's. Sono presenti tre pensiline; una sull’accesso pedonale dei clienti, una sul portone di carico e scarico delle merci posta sul retro del fabbricato e l'ultima per il deposito dei carrelli. La distribuzione interna del discount segue un layout consolidato dove sono previste due zone, una per il pubblico con le corsie, con l’esposizione dei prodotti e le casse e l’altra destinata al magazzino, con spogliatoio e servizi per gli operatori interni e la zona c.e.d. 2015

Ristrutturazioni cascina san rocco - Volvera (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Ristrutturazioni cascina san rocco
La cascina san rocco sorge ai margini del paese di volvera, vicino al torrente chisola. E' un edificio in linea che si sviluppa su due piani, circondato da terreni agricoli e da una chiesetta votiva dedicata appunto a san rocco. L'intervento ha previsto una ristrutturazione pesante, in sostanza si è dovuto rifare completamente le strutture portanti e di conseguenza tutte le aperture, per cui si è voluto reinterpretare la sua architettura cercando di riprendere i caratteri tipologici della tradizione agricola, per cui la balconata semicurva a ringhiere vuole essere un piccolo motivo di rottura con la tipologia in linea esistente. I serramenti e il tetto in legno e la copertura in coppi vecchi impreziosiscono la costruzione. 1988

Studio di architettura canavesio e bruno - Volvera (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Studio di architettura canavesio e bruno
Lo studio professionale degli architetti liliana canavesio e valter bruno sorge nella via ponsati ed è un vecchio edificio rurale ristrutturato. Si erge a due piani fuori terra, al piano terra sono stati ricavati tre locali destinati all’attività professionale. Il primo ambiente che prospetta sulla strada è stato conservato integralmente come era in origine con soffitti a voltini in mattoni, inizialmente era destinata a stalla per bovini, dopo la ristrutturazione è stato ridestinato a studio ed è uno degli ambienti di lavoro. Purtroppo gli altri locali avevano dei solai molto deteriorati e non è stato possibile recuperarli, pertanto sono stati realizzati dei nuovi solai a putrelle con un motivo a cassettoni. Gli ambienti del primo piano, utilizzati come abitazione, sono stati ricavati nel fienile dove sono state mantenute in vista le capriate del tetto in legno. Sono stati realizzati un locale soggiorno con due soppalchi polifunzionali collegati da una scala e una passerella oltre che da una cucina e un servizio igienico. Il tema che si è voluto affrontare è stato quello della rivisitazione dell'edificio coniugando un linguaggio architettonico moderno con quello tadizionale usando dei simboli quale la finestra rotonda su una facciata storica. 1991

Casa osiliero-spinello - Volvera (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Casa osiliero-spinello
Il fabbricato oggetto di recupero edilizio era una tettoia deposito chiusa da tre lati in muratura di mattoni pieni con manto di copertura in coppi, ed orditura del tetto in legno. Il tipo di intervento previsto è stato quello di ristrutturazione edilizia, ampliamento e di sopraelevazione. L’intervento è consistito quindi nella chiusura del quarto lato della tettoia ancora aperto a cui è stato aggiunto il vano scala esterno e il porticato con il barbeque per il pranzo all’aperto, collocato lateralmente all’abitazione, al di sotto del quale è stata ricavata una scala che da accesso ad un locale seminterrato destinato a deposito. Il vano scala che collega il piano terreno con il piano primo e sottotetto è stato realizzato con mattoni piani vecchi fatti a mano e recuperati dalla demolizione di un fabbricato esistente sull’area, la scelta del recupero è stata quella di armonizzare il corpo del vano scala con i particolari e con i pilastri esistenti posti sugli spigoli del fabbricato. L’estrema semplicità dell’edificio è impreziosita dai bowindow e dal balconcino trinagolare, oltre che dal vano scala che spezzano la semplicità planimetrica dell’abitazione. La forma scelta per la realizzazione del vano scala è quella di una vecchia canna fumaria di una fornace sita non distante dal fabbricato oggetto d’intervento ed ora demolito. Il progetto con un’insieme sistematico di opere di ristrutturazione ha trasformato la tettoia in un’abitazione, con la zona giorno a piano terreno, composta da soggiorno-cucina e bagno e la zona notte al primo piano, con tre camere da letto e due servizi. 1997

Casa porporato - Nichelino (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Casa porporato
La casa oggetto d’intervento presenta un’edificio esistente, con due piani fuori terra, con un’unità immobiliare a piano terreno ed una a piano primo, oltre al sottotetto non abitabile, nel cortile, inoltre esiste un basso fabbricato uso autorimessa, ed uno ad uso deposito. L’intervento di ristrutturazione ha previsto una riorganizzazione interna con lo spostamento del vano scala che è stato ricollocato nell’angolo del fabbricato in corrispondenza della torre con lo scopo di creare due unità immobiliari indipendenti l’una dall’altra. La scelta della nuova posizione del vano scala, ha l’obiettivo come appena citato, di disimpegnare l’unità immobiliare del piano terreno da quella del piano primo, creando all’interno di ognuna una zona giorno e una zona notte, collegate funzionalmente, oltre a collegare il sottotetto ad uso sgombero con tutti i piani, compreso il piano seminterrato. L’edificio oggetto di intervento è un grazioso edificio degli anni ’30 su due piani in cui la ristrutturazione proposta tenta una sua valorizzazione sia a livello funzionale che estetico, dandogli una maggiore personalizzazione e valorizzando lo stile dell’epoca con lo studio della torre, delle aperture ed in alcuni motivi decorativi di facciata che rendono più gustoso tutto l’edificio. 1998

Casa viola - None (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Casa viola
La ristrutturazione interna dell’abitazione prevede la realizzazione di una unità di abitazione al piano terra e una al 1° piano del fabbricato. Nella modifica delle divisioni interne, si è inserito nel vano scala un elevatore, che diventa un facile collegamento tra i due piani dell’abitazione. La proprietà, oltre alla ristrutturazione complessiva dell’immobile, ha richiesto il miglioramento della fruizione degli spazi interni e un ampliamento esterno al fabbricato originario per ospitare una piscina chiusa e coperta. Sotto il profilo puramente formale, l’ampliamento è stato studiato come punto di cerniera tra i due fabbricati ad abitazione esistenti. Per quanto riguarda la piscina, l’intento progettuale è stato quello di salvaguardare l’estetica complessiva delle residenze esistenti, riprendendone le forme e la filosofia progettuale. L’ampliamento è posto tra i due fabbricati ad abitazione, ed è accessibile dal piano terreno dell’abitazione e dall’esterno del cortile giardino. Il suo funzionamento è regolato da un idoneo meccanismo interrato con ricircolo interno di acqua e depurazione mediante filtri. La struttura portante verticale della piscina è in c.a. E i tamponamenti in vetro per consentire una visione del verde del giardino dall’interno. La copertura della vasca d’acqua è in legno con finiture perlinate e in pietra, a cui è stato applicato un idoneo trattamento antimuffa e il manto di copertura, riprende quello dei due edifici esistenti. 2002

Casa a rivoli - Rivoli (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Casa a rivoli
La casa di rivoli è un’abitazione degli anni ’40 che ha subito molti rimaneggiamenti nel corso degli anni tra cui una sopraelevazione e la costruzione di un blocco autorimesse in fondo al cortile ed altre modeste modifiche interne. L’intervento di ristrutturazione dell’abitazione ha trasformato la casa bifamiliare in unifamiliare e ha previsto interventi esterni sui prospetti ed interni nei singoli ambienti. Iprospetti si sono arricchiti di nuove finestre e porte che hanno fatto penetrare luce ed aria all’interno dell’abitazione, inoltre è stato previsto un nuovo balconcino per l’affaccio sul cortile. A livello di spazi ed ambienti interni, il progetto il progetto ha tenuto conto delle necessità di ospitare una famiglia. Gli interventi progettati e realizzati hanno tenuto conto dell’epoca di costruzione dell’abitazione riallacciando con i tagli delle aperture delle finestre e delle porte un dialogo con l’iniziale epoca di edificazione della casa. I materiali utilizzati come finitura delle facciate esterne sono l’intonaco con lavorazione a bugnato fino al primo piano e zoccolatura in pietra di luserna, serramenti in legno, pavimentazione cortile in acciotolato e lastre di pietra di luserna, per l’interno porte interne laccate in legno e vetro, pavimenti in legno, la scala restaurata è stata realizzata in marmo con mancorrente in legno e acciaio. 2003

Casa lo presti - Pino Torinese (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Casa lo presti
L’edificio oggetto d’intervento, è una casa di abitazione unifamiliare dell’inizio del ‘900, compsta di un piano seminterrato, di un piano rialzato e di un piano sottotetto mansardato. Al piano seminterrato, definito in questo modo perché una piccola porzione della cantina risulta interrata, sono ubicati una serie di locali abitabili camere, servizi igienici, oltre a una cucina recentemente ampliata a seguito di lavori di ristrutturazione per l’adeguamento alle nuove necessità. Al piano rialzato si accede da due scale esterne, l’una posta sul lato nord che sbarca sul pianerottolo della cucina, e l’altra ad est che sfocia su una grande balconata posta davanti all’ingresso principale dell’abitazione da cui si gode una vista panoramica sulla pianura. Esiste anche un collegamento interno all’abitazione che mette in comunicazione il soggiorno del piano rialzato con il seminterrato. Il piano rialzato è composto da una serie di locali abitabili e da un ingresso dove è posizionata la scala di accesso al sottotetto. Impegnativo ma gratificante l’inserimento di un nuovo vano scala di collegamento del piano rialzato con il sottotetto. L’ingresso dell’abitazione si è arricchito di un vano scala in acciaio e legno aereo ed armonioso facilmente godibile dall’esterno, ma anche dall’interno del soggiorno, verso il quale è stata ricavata una grande vetrata trasparente. Il sottotetto a seguito dei lavori di ristrutturazione è stato trasformato in abitazione. I materiali utilizzati nei vari interventi di ristrutturazione sono stati i medesimi già presenti nella casa, questo al fine di armonizzare ed uniformarsi alla preesistenza. La struttura dell’abitazione già in c.a., è stata rinforzata con l’aggiunta delle strutture necessarie per i vari interventi di ampliamento e ristrutturazione. 2006

Villa favorita a sanremo - Sanremo (IM)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Villa favorita a sanremo
La casa degli anni '30 a san remo si sviluppa su tre livelli. A livello strada si trovano le autorimesse, mentre al primo piano si trova un'abitazione con giardino e al secondo piano un'altra abitazione con il terrazzo di pertinenza. L'edificio di semplice fattura possiede le caratteristiche tipologiche della casa ligure con qualche preziosismo rappresentato dalle cornici di finestra in aggetto rispetto al filo della casa, dalle finestre angolari e da una nicchia che ospita una vecchia anfora in cotto verde oltre che un medaglione con un'immagine votiva anch'esso in cotto. L'abitazione, posta a ridosso della collina fiorita dalla quale si distacca attraverso un'intercapedine, prospetta verso il mare, ma è arretrata dal filo stradale mediante il terrazzo che crea una certa privacy e la protegge dai rumori. La residenza presenta un prospetto con finestre e porte regolari a doppia anta e oscuranti a persiana. La ristrutturazione del primo piano ha riguardato essenzialmente la ridistribuzione interna dei locali, senza cercare nuovi ampliamenti, ma si è occupata di curare i particolari interni e l'arredo. L'ingresso è protetto dall'esterno mediante una bussola che sfocia nel soggiorno collegato con la sala pranzo mediante una grande apertura vetrata che dilata gli spazi e li rende più vivibili. La zona notte è separata dalla zona giorno mediante un disimpegno e una porta vetrata con motivi geometrici satinati che rendono luminoso il disimpegno ma mantengono una certa riservatezza tra i due spazi. Il grande terrazzo e il piccolo giardino con palme piante di limoni e di aranci che completano l'ambiente esterno. Lo spazio interno arredato con mobili contemporanei dai colori solari accostati a qualche vecchio mobile già presente nella casa. L'insieme risulta luminoso, soleggiato e particolarmente gradevole come habitat per passare le vacanze. L'esterno è stato ritinteggiato scegliendo i colori preesistenti, la facciata si presenta con un acceso colore rosso, con cornici di finestra color salvia e serramenti bianchi ed oscuramenti a persiane verdi. L'edificio risulta sobrio ed elegante e ben si inserisce nell'ambiente circostante, costituito da alcune modeste preesistenze e da alcuni grandi condomini degli anni '60 e '70. 2009

Casa - Spotorno (SV)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Casa
Il progetto prevede la ristrutturazione con l'unione di due alloggi posti al secondo piano di un immobile destinato ad abitazione ubicato a spotorno a una distanza inferiore di trecento metri dal mare che ha quindi comportato la richiesta di autorizzazione paesaggistica per le nuove aperture realizzate verso il mare. La casa fa parte della cartina regolare di edifici a tetto piano che prospettano sulla spiaggia, non presenta caratteristiche decorative ne caratteri tipologici particolari, la tinteggiatura delle facciate è di colore bianco e i serramenti, le persiane delle finestre in alluminio sono di colore verde, come i parapetti in ferro a bacchette dei balconi. I lavori interni agli appartamenti hanno coinvolto la demolizione di alcuni tramezzi interni agli alloggi, il rifacimento dei pavimenti e dei rivestimenti oltre alla modifica dell'impianto elettrico, idrico sanitario e condizionamento. La situazione interna ha previsto degli ampi spazi abitativi che beneficiano della luce del sole e della vista del mare. I materiali utilizzati per la ristrutturazione e gli arredi sono ispirati alla località marina. 2011

Casa clot - Pinasca (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Casa clot
Progetto vincitore del premio architetture rivelate 2013 organizzato dall’ordine degli architetti della provincia di torino. L’obbiettivo dell’iniziativa, oltre a riconoscere capacità ed impegno professionale, è far conoscere e dare visibilità a opere che, attraverso un’attenta interpretazione progettuale e una coerente realizzazione, contribuiscono a determinare una migliore qualità dell’ambiente costruito, stimolando, attraverso l’osservazione e il confronto, la capacità critica di chi, pur non essendo un addetto ai lavori, fruisce quotidianamente dell’architettura. Motivazione del premio: Semplice ed esemplare soluzione di ristrutturazione di un rustico abbandonato, inserito nel tessuto tipico di una piccola borgata alpina. Gli interventi architettonici, mirati sull’esterno ed essenziali all’interno e realizzati in sinergia con una committenza attenta e partecipe, hanno valorizzato il luogo preservandone la tradizione attraverso l’utilizzo sapiente dei materiali, lo studio dei dettagli e la ripresa dei colori originari. 2012

Casa mosso - Piscina (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Casa mosso
Casa mosso a piscina si inserisce nella tematica del recupero parziale di una parte di una cascina in frazione benne nel comune di piscina (to). L'intervento in oggetto prevede la riorganizzazione interna del fabbricato esistente con la creazione di n° 3 unità residenziali e l'inserimento di un vano scala che disimpegna le varie unità. Il volume della scala assume una duplice funzione, l' una quella distributiva e l'altra quella estetica. Nel caso specifico la torre impreziosisce la facciata semplice della casa rendendola fiera del suo passato e orgogliosa del suo presente senza cadere nell'eccentricità e nel protagonismo. Ad impreziosire l'intervento si è sostituita la recinzione e le pilastrature d'ingresso che fanno da coronamento all'edificio. 2014

Casa porporato - Volvera (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Casa porporato
La casa porporato di volvera (to) fa parte degli interventi di ristrutturazione. Il fabbricato oggetto di intervento, è di un vecchio edificio a cortina nel centro del paese, che si affaccia sulla via principale. L'immobile era originariamente una cascina a doppia manica, con abitazione e depositi nella manica principale e antistante tettoia. La porzione oggetto di ristrutturazione fa parte di una manica più ampia di un edificio rurale che si prolunga all'interno del cortile di proprietà, dove trova posto una tettoia e un grande orto in cui vengono ancora coltivati gli ortaggi per tutta la famiglia. Nel tempo il fabbricato è stato modificato e adeguato alle nuove esigenze lavorative e abitative. Infatti, dopo l'attività rurale, ha ospitato una falegnameria e l'abitazione dei proprietari. Attualmente la falegnameria è stata chiusa e la sua destinazione è solamente più residenziale. Nella ristrutturazione molta attenzione è stata posta alla distribuzione interna degli ambienti, nel rispetto delle esigenze della proprietà. Il piano terreno ospita la zona giorno, con i servizi e il piano primo la zona notte con il bagno. Il rifacimento della scala interna ha consentito di studiare una nuova distribuzione interna degli spazi, dando la possibilità alla zona notte di beneficiare di una nuova distribuzione e anche di un bagno al piano primo. Particolarmente impegnativo è stato lo studio della facciata sulla via ponsati dove si è cercato di dare una personalità all'intervento, con uno studio di bucature sul prospetto che ha valorizzato la preesistenza, l'obbiettivo perseguito è stato quello di interpretare la tradizione in chiave contemporanea e personalizzare l'intervento. Il risultato estetico cercato è stato ottenuto asportando dalla facciata il vecchio rivestimento in pietra e creando una bugnatura che ha interessato tutto il piano terra, la strombatura delle finestre di diverse dimensioni e il camino aggettante hanno completato lo studio di facciata. Il prospetto sul cortile è stato semplicemente riordinato, regolarizzando le aperture e gli affacci sul balcone, mantenendo una sobria tipologia e valorizzando alcuni elementi costruttivi presenti. I materiali utilizzati nella ristrutturazione sono stati scelti con attenzione e cura, al fine di evitare le problematiche legate all'umidità di risalita e condensa, sono stati infatti previsti vespai areati ed intonaci deumidificanti a base calce al piano terra, oltre ad isolamenti termici nel sottotetto. 2016

La cascina ritrovata - Volvera (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto La cascina ritrovata
La cascina ritrovata fa parte di un intervento progettuale che ha riguardato il recupero di una porzione della cascina pascolo nuovo di volvera (to). Si tratta del recupero di una parte dell'edificio rurale dove vivevano i mezzadri e i coltivatori. I locali hanno conservato negli anni il sapore della vita contadina semplice e schietta, essenziale e priva di ornamenti. Il recupero ha previsto il mantenimento della struttura originaria, sostituendo solo le parti ammalorate, adeguandola però alle esigenze di vita odierne, con la realizzazione degli impianti idrico-sanitari, elettrico e di riscaldamento, prima inesistenti, la sostituzione dei serramenti esterni, il rifacimento degli intonaci e dei pavimenti. Particolare cura è stata dedicata ai soffitti a voltini e in legno, che sono stati trattati con prodotti utilizzati per il restauro. Il pavimento in cotto fatto a mano è stato smontato e successivamente recuperato dopo aver realizzato gli idonei vespai per prevenire problemi di umidità. Il cotto dei pavimenti è stato poi pulito, stuccato e protetto per impedire che l'usura possa deteriorarlo e rovinarne le caratteristiche e il suo antico fascino. L'arredamento interno è stato pensato in sintonia con l'ambiente in modo da restituire ai singoli locali il sapore originario. Le vecchie porte in legno borchiate sono state recuperate e inserite negli ambienti interni. I pilastri in mattoni crudi fatti a mano, le murature a sacco, la scala interna in mattoni, sono stati faticosamente e con cura conservati, il divisorio interno della camera da letto è stato ricreato in legno, ricavando anche all'interno la porta di accesso. L'arredo contemporaneo inserito nella cucina, nel soggiorno, nel bagno e nella camera da letto ha completato quello già esistente, semplice, mavecchio, creando un piacevole contrasto che ha contemporaneamente datato l'intervento, valorizzando l'esistente. 2017

Alloggio in via po - Torino (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Alloggio in via po
L'alloggio ristrutturato si trova nel cuore storico di torino, si affaccia sulla via po che collega piazza castello con piazza vittorio, e dai suoi balconi si intravede la guglia della mole antonelliana. La manica dell'edificio è molto profonda, pertanto l'intervento di ristrutturazione ha previsto la riorganizzazione completa degli spazi interni ricercandone la loro valorizzazione e sfruttando tutte le aperture esistenti per portare all'interno luce ed aria. L'abitazione ubicata al primo piano ha conservato i suoi soffitti alti che in alcune zone hanno consentito di creare dei piacevoli soppalchi dove sono stati ricavati una zona notte e una zona di servizio con stireria e locale spogliatoio guardaroba. Questa ristrutturazione ha comportato uno studio particolare dei dettagli e degli arredi, dove sono stati accostati mobili di famiglia con arredi di design, tutte le scelte sono state fatte per ricavare ambienti piacevoli e facilmente usufruibili. 1988

Casa gabriella canavesio - Volvera (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Casa gabriella canavesio
Il capanno della trebbiatura diventa una casa di abitazione. Il fabbricato agricolo ospitava il grande macchinario per la trebbiatura del grano nella cascina del pascolo nuovissimo di volvera (to). Questa rimessa è stato lo spunto per creare durante le operazioni di ristrutturazione una nuova residenza contemporanea. Sono state mantenute le aperture delle finestre di tipo prettamente agricolo quelle tipiche utilizzate per magazzini, stalle, depositi a servizio dell'attività, il progetto invece ha previsto il portale d'ingresso che occupava l'intera facciata. Lo spazio interno è stato parzialmente diviso in altezza da un solaio che ha individuato a piano terra la zona giorno con cucina, soggiorno, studio, bagno e lavanderia e il piano primo con due camere da letto in bagno e un sottotetto praticabile. La scala di collegamento dei due piani con la struttura in ferro e i gradini in legno è collocata nel soggiorno a doppia altezza, che si sviluppa con un andamento ellittico per raggiungere il primo piano. Il tetto in legno è stato mantenuto a vista sia nel soggiorno che in tutte le camere del piano primo. A fare da filtro tra l'interno e l'esterno è stata studiata una veranda interamente vetrata che serve come protezione dell'accesso e che consente di godere della vista del verde esterno. I serramenti sono stati mantenuti in ferro per ricordare la funzione originaria del fabbricato che conserva la sobrietà di un tempo, quando era un semplice capanno di ricovero della trebbiatrice. 1993

casa a rivoli - Rivoli (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto casa a rivoli
La casa di rivoli è un’abitazione degli anni ’40 che ha subito molti rimaneggiamenti nel corso degli anni tra cui una sopraelevazione e la costruzione di un blocco autorimesse in fondo al cortile ed altre modeste modifiche interne. L’intervento di ristrutturazione dell’abitazione ha trasformato la casa bifamiliare in unifamiliare e ha previsto interventi esterni sui prospetti ed interni nei singoli ambienti. Iprospetti si sono arricchiti di nuove finestre e porte che hanno fatto penetrare luce ed aria all’interno dell’abitazione, inoltre è stato previsto un nuovo balconcino per l’affaccio sul cortile. A livello di spazi ed ambienti interni, il progetto il progetto ha tenuto conto delle necessità di ospitare una famiglia. Gli interventi progettati e realizzati hanno tenuto conto dell’epoca di costruzione dell’abitazione riallacciando con i tagli delle aperture delle finestre e delle porte un dialogo con l’iniziale epoca di edificazione della casa. I materiali utilizzati come finitura delle facciate esterne sono l’intonaco con lavorazione a bugnato fino al primo piano e zoccolatura in pietra di luserna, serramenti in legno, pavimentazione cortile in acciotolato e lastre di pietra di luserna, per l’interno porte interne laccate in legno e vetro, pavimenti in legno, la scala restaurata è stata realizzata in marmo con mancorrente in legno e acciaio. 2003

Alloggio - Pinerolo (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Alloggio
l'alloggio di pinerolo realizzato in una porzione del convento dei cappuccini a san maurizio è un alloggio che si sviluppa al piano terra del fabbricato ed è circondato da giardini, terrazzi e gode di una vista panoramica affascinante sulla città. I locali interni conservano ancora le volte e i soffitti a canniciato ma soprattutto si respira ancora il sapore antico del vecchio convento. L'intervento di ristrutturazione è stato molto delicato e si è limitato a rendere funzionale l'unità abitativa in base alle esigenze della proprietà, inserendo alcune tramezzature divisorie per ricavare bagni e servizi, i soppalchi dove le altezze lo consentivano e le chiusure di alcune aperture interne. La facciata vincolata è stata rispettata e non ha subito nessuna modifica. La ristrutturazione ha seguito un procedimento simile a quello di un restauro. Sono state ricercate le vecchie tinteggiature e la decorazione mediante un sondaggio sui vecchi intonaci e sono stati riportati alla luce. L'importante lavoro di archivio ha consentito di operare delle scelte progettuali in linea con la costruzione dell'edificio, le modifiche e i vari ampliamenti. Sono stati inseriti i pavimenti in legno con i motivi dell'epoca di costruzione, recuperati da un antiquario come pure le porte interne. L'arredo contemporaneo di ottima qualità, sobrio ed elegante, denota una scelta precisa operata dalla proprietà di rispettare il passato ma contemporaneamente di vivere il presente ricercando anche attraverso alla tecnologia il confort che una casa antica ristrutturata può fornire. 2008

Casa sul verbano - Verbania (VB)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Casa sul verbano
la villa si affaccia sul lago maggiore e fa parte di un complesso edilizio concepito per le vacanze. Dotato di una piscina e di tutti i servizi per il relax è circondata da uno splendido giardino che fa da cornice a tutto il complesso edilizio. L'intervento in oggetto riguardava una riorganizzazione dell'interno sia degli spazi, affinchè fossero maggiormente usufruibili, che per le finiture di grande pregio. Il risultato raggiunto è stato splendido, a nostro avviso, in quanto ha saputo coniugare l'interno con l'esterno impreziosendo l'intero edificio. 2011

Ciabòt delle guardie nel parco della mandria - Venaria Reale (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Ciabt delle guardie nel parco della mandria
il restauro del "ciabòt delle guardie" era finalizzato alla realizzazione di un centro di divulgazione e incontro per la valorizzazione turistica degli aspetti naturalistici più caratteristici e delicati del parco della mandria (vicino laghetto delle anatre e altre aree naturalistiche di pregio). Il ciabòt delle guardie prima del restauro era destinato a sede per i guardiacaccia e per i guardiaparco e originariamente a locale per la custodia dei cani utilizzati per le battute di caccia del re e della corte. Il fabbricato oggetto di restauro era ed è in parte ad un piano fuori terra ed in parte a due piani fuori terra, con scala interna di accesso al primo piano, tamponamenti in mattoni faccia a vista, tetto in legno, copertura in coppi, serramenti in legno e oscuramenti a persiana. Lo stato di abbandono in cui è stato lasciato l’edificio per molti anni e la totale mancanza di manutenzione; a cui si aggiungevano problemi di umidità dovuti ad una falda idrica molto superficiale in quel punto del parco avevano reso lo stabile fatiscente ed inutilizzabile. L'edificio inoltre era privo di impianto di riscaldamento e gli impianti idrico ed elettrico non erano più funzionanti, oltre che inadeguati alle normative vigenti. La nuova destinazione dell'edificio del ciabòt delle guardie in quella di centro di divulgazione ed incontro per le visite guidate, ma per coloro che utilizzano il parco per una visita di una sola giornata che per le comitive che stazionano nel parco per un periodo più lungo, imponeva un lavoro di restauro funzionale dell’edificio e di riferimento di tutti gli impianti. Gli interventi per rendere il “ciabòt delle guardie” idoneo alla nuova destinazione sono state quello di un restauro complessivo del fabbricato, con il rifacimento della struttura principale e secondaria del tetto e del manto di copertura, oltre che della faldaleria. Non sono state previste modifiche esterne del fabbricato se non l’eliminazione di piccole aggiunte avvenute negli anni, oltre alla riapertura di finestre e delle porte tamponate nel corso del tempo, e la sostituzione degli infissi e degli oscuramenti deteriorati. Le facciate in paramano hanno avuto un intervento di stuccatura dei giunti, una pulitura leggera che ha consentito con un semplice lavaggio di asportare la patina opaca che il tempo vi aveva depositato e di rendere la successiva protezione del cotto con un materiale idoneo, ha dato nuova vita alle facciate. Il problema della difficile fruibilità dei locali interni, di altezze limitate e di piccole dimensioni è stato risolto creando un percorso esterno al prospetto principale ad un livello più basso della quota originaria con accesso ai locali dall’esterno del fabbricato del piano terreno che ha consentito l’accesso dall’esterno del fabbricato ai vari locali. Il percorso esterno, di accesso alle varie salette del piano terreno, prevede anche dei servizi e delle rampe dimensionate per persone portatrici di handicap. Per ottenere un locale più spazioso nella parte ad un solo piano fuori terra, sono stati eliminati i tramezzi interni ed uniformati i soffitti, scegliendo un’unica tipologia di soffitti, con travi principali capriate e assito in legno a vista. Sono stati realizzati tutti gli impianti elettrici, idraulici, e di riscaldamento per renderli idonei alla normativa vigente. 1995

Villa glicini - Volvera (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Villa glicini
Villa glicini è una casa degli anni ’30 in stile tardo liberty, con l’abitazione del custode e un ampio giardino. L’intervento sulla villa è consistito in un lavoro di restauro, sono stai risanati i tetti, rifatti tutti gli impianti e ricavati i servizi igienici indispensabili per le nuove necessità della famiglia che andava a viverci. Sono stati eseguiti interventi di risanamento per prevenire problemi di umidità di risalita, ma i lavori più interessanti sono stati quelli di recupero e restauro di decorazioni, infissi, serramenti e pavimentazioni all’insegna della tutela delle preesistenze. Anche le facciate sono state mantenute e sono state riprese le decorazioni preesistenti. Il risultato è stato estremamente gradevole e i proprietari ne sono risultati soddisfatti. 2003

Palazzotto juva - Volvera (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Palazzotto juva
Il palazzotto juva, edificio vincolato ai sensi della legge 1089/39, sorge all'interno della cascina pascolo nuovo di volvera (to). Le sue origini non sono note, le prime notizie risalgono al 1628 quando compare il nome di questo edificio in un atto notarile di compravendita tra la comunità di volvera e il conte urbano piossasco folgaris di scalenghe del fu conte ottavio una "cassina della margheria ossia del pasco di 215 giornate sulle fin di airasca e volvera". Si susseguono una serie di passaggi di proprietà prima al conte gettuglio piossasco di rivalta e poi all'opera pia dell'albergo di santa croce di villastellone. Alla fine del 1700 diventa di proprietà di giacomo pio juva di torino e all'inizio del 1800 una porzione della cascina adiacente al portone di ingresso viene restaurata e ampliata a cura della proprietà che la trasforma in palazzotto signorile, aggiungendo la torre e il portico e facendo decorare gli interni in stile neoclassico da un pittore di nome mariani. L'edificio utilizzato come residenza fino agli anni '70 subisce successivamente alterne vicende e usi diversi, la stalla viene destinata a locale industriale per la produzione di filtri per automobili, mentre la parte residenziale rimane inutilizzata e subisce un progressivo degrado. Fortunatamente le pitture dei saloni del piano terreno non subiscono deterioramenti mentre i pavimenti e le pareti come i camini devono essere sottoposti ad un importante opera di restauro per riportarli allo stato originario. I lavori di restauro dei pavimenti consentono in questo modo di installare gli impianti di riscaldamento e i servizi igienici, mantenendo inalterata la struttura originaria dell'edificio. 2005

Chiesa di san pancrazio - Volvera (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Chiesa di san pancrazio
il progetto di restauro della chiesa dedicata a ss. Maria ausiliatrice e ai santi sebastiano e pancrazio martiri ha riguardato un edificio religioso realizzato agli inizi del '900 posto ai bordi del concentrico, che pur non essendo particolarmente antico, presenta una gradevole ed interessante facciata. Si tratta di una struttura con pianta rettangolare a navata unica, è posto sull'asse est-ovest. La facciata principale ha una struttura semplice tripartita su tre livelli. Gli altri tre prospetti sono intonacati e senza modanature. A piano terra la facciata principale presenta delle paraste binate agli spigoli, sormontate da un capitello, due colonne con base e capitello di coronamento, affiancano l'ingresso, con portoncino in legno lavorato affiancato da due finestre da accesso all'aula divide il piano del secondo livello la trabeazione composta da un architrave modanato, da un fregio e da una cornice. Le paraste del livello inferiore sono grandi come le due binate del piano terra. Al centro della facciata si trova una grande finestra circolare e due angeli posti di profilo che sembrano i custodi della chiesa. La facciata culmina con un timpano modanato coperto di lastre di pietra, al centro del quale è posizionato un cartiglio di gesso in altorilievo. Il tetto, a capanna e ha un manto di copertura in coppi. Sul tetto in corrispondenza delle lesene angolari svettano due grandi vasi in gesso e un piccolo campanile in mattoni con la campana e la croce. All'interno dell'aula liturgica sopra all’ingresso si trova il coro ligneo raggiungibile da una scala a chiocciola. L'unica navata della chiesa è coperta con una volta a botte ed illuminata dalle finestre ovali poste nelle “unghie” della volta e dal grande “occhio” posto sulla facciata. Il presbiterio sopraelevato conserva ancora la balaustra. L’altare in muratura rivestito di lastre di marmo è impreziosito da modanature decorate a finto marmo appoggiato a un fondale con due aperture ai lati che consentono l’accesso alla sacrestia. Sopra l’altare è stato conservato il baldacchino in stoffa. Alle spalle dell’altare le tre statue di dimensione naturale, rappresentano la vergine e i santi pancrazio e sebastiano alle spalle ad un graticcio che nasconde il soppalco del primo piano il cui accesso avviene dalla sacrestia. I muri laterali dell’aula liturgica, erano originariamente ricoperti di quadri di ex voto. Importanti segni della devozione popolare in parte scomparsi a causa di una serie di furti avvenuti negli anni passati. La cappella sorge sul sito di un antico pilone votivo, distrutto dai francesi nel 1693 durante la battaglia della marsaglia e poi ricostruito. La chiesa fu progettata dall'ing. Ferrero su commissione del mons. Antonio bossatis al'ingresso del paese e utilizzata dagli abitanti delle frazioni gerbole-zucche per la “posa” (luogo in cui le salme venivano deposte nell’attesa del commiato). La costruzione dell’edificio religioso avvenne in due fasi la prima delle quali risale al 12 maggio 1908, giorno in cui venne benedetta la cappella, e l'ampliamento con la costruzione del piano superiore e della loggia per il coro, nel 1913. Nel 1913 terminati i lavori, fu nominato il primo rettore cui fecero seguito gli altri fino al 1946 quando l’utilizzo dell’edificio religioso fu ridotto alle due celebrazioni annuali nei giorni di s. Pancrazio e ss. Maria ausiliatrice. Per evitare il crollo nel 1970 si rese necessaria una prima la riparazione del tetto, a cui è seguita una seconda nel 2003. Attualmente tutta la chiesa presenta un elevato livello di degrado e necessita di alcuni interventi urgenti di manutenzione, come il tetto in cui i coppi sono scivolati verso il bordo della copertura, lasciando intravedere la lastre di sottocoppo. Le murature verticali esterne ed interne hanno avuto delle importanti lesioni momentaneamente tamponate con delle malte di cemento. La facciata, i prospetti laterali e le pareti interne dell'aula presentano problemi di umidità di risalita fino ad un’altezza di due metri circa, con il deterioramento delle finiture superficiali e l’erosione delle decorazioni, degli stucchi e delle malte, con il conseguente dilavamento delle decorazioni. Sulla cornice che corre lungo tutto il perimetro dell’aula e sulla volta sono presenti tracce delle infiltrazioni dal tetto. I pavimenti dell’aula liturgica e del presbiterio in cementine esagonali di colore rosso e grigio, sono in molti punti sollevate e distaccate dal piano di calpestio e mostrano il sottostante supporto in calce. La quinta muraria che divide l'altare dalla sacrestia risente dell’umidità di risalita e presenta dei distacchi di intonaco, mentre il coro ligneo, necessita solamente di un’opera di pulitura. L’intervento di restauro della chiesa di ss. Maria ausiliatrice santi pancrazio e sebastiano martiri di volvera (to), è un intervento che ha lo scopo, di riabilitare un edificio religioso trascurato e privo di manutenzioni da parecchi anni. Il pensiero che guida il progetto di restauro è quello di farlo diventare un luogo significativo all’interno di un percorso spirituale più ampio che coinvolge anche le altre chiese e cappelle campestri site nei comuni vicini, con una sua più frequente apertura. Il restauro dei prospetti esterni della chiesa di ss. Maria ausiliatrice santi pancrazio e sebastiano martiri sono iniziati grazie alla donazione di una benefattrice e hanno comportato i lavori di ripassatura del tetto; i sondaggi relativi dal restauratore per individuare i colori originali da riutilizzare; l'utilizzo di tecnologie per arrestare l’umidità di risalita sui muri del piano terreno; nel rifacimento dei pavimenti recuperando e integrando il materiale originariamente mancante, nella spicconatura degli intonaci deteriorati; nella decorazione delle facciate, dell’aula liturgica, della sacrestia e del locale soppalco rispettando i colori originari emersi durante i sondaggi; nel restauro e decorazione dei serramenti in legno; nella tinteggiatura delle inferriate e di tutti i manufatti metallici, nella pulitura del coro ligneo, degli arredi, dei quadri votivi, con l'individuazione di una loro corretta ubicazione; nel rifacimento dell'impianto, con corpi illuminanti posizionati sopra la modanatura posta tra le pareti verticali e la volta. La seconda fase interna all'aula liturgica deve ancora essere realizzata e si attende il contributo concesso dalla fondazione crt nell'ambito degli interventi "cantieri diffusi" promossi dall'ente. 2016

Tomba ballari - Volvera (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Tomba ballari
La tomba ballari nel cimitero comunale di volvera riprende un discorso organico con l'utilizzo di piani e incastri come volumi di un edificio. Le lastre in pietra di luserna sono di grandi dimensioni ma con tagli, fessure, scanalature che la rendono leggera quasi aerea. L'incrocio delle lastre orizzontali e verticali che creano gli incastri e i sostegni diventano degli abbracci ideali che ricordano i legami famigliari forti, solidi, inscindibili. Il rapporto religioso con l'aldilà è stato espresso attraverso le tre lastre di pietra che idealmente rappresentano la trinità nella religione cattolica. 1989

Tomba tallone-bruno - Venasca (CN)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Tomba tallone-bruno
L'edicola funeraria della famiglia bruno è stato il primo progetto in cui lo studio ha affrontato la tematica religiosa. Pensata come luogo di preghiera in quanto riprende la tipologia della "cappella campestre" rivista in chiave contemporanea, si sviluppa completamente fuori terra. L'architettura è molto semplice, rigida, senza alcun compromesso se non impreziosita dai vari materiali di finitura che la "guarniscono". Una sperimentazione in cui i materiali dialogano tra di loro, rispettandosi ma senza prevalere l'uno sull'altro. Il volume della cappella è chiuso sui quattro lati ad esclusione dell' apertura centrale, con il serramento in vetro so sormontato da una fessura che ci fa riflettere sul senso del trapasso dalla vita terrena a quella spirituale. All'interno si crea uno spazio a patìo verde sovrastato dal tetto vetro e acciaio che lascia filtrare la luce e allo stesso tempo induce l'osservatore a volgere lo sguardo verso l'alto, forse per ottenere una conferma o semplicemente per rivolgere una preghiera. 1995

Casa sala - pensilina d’ingresso e recinzione - Volvera (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Casa sala - pensilina dingresso e recinzione
l'intervento progettuale si è limitato alla realizzazione di una recinzione in metallo nero intrecciato e una pensilina d'ingresso, ma seppur modesto risulta dal nostro punto di vista interessante. La pensilina è stata realizzata con una struttura metallica a sezione tonda e la copertura in rame e composta di due triangoli sovrapposti. Anche qui la forma è accattivante, aggressiva, si contrappone alla monotonia dell'ambiente circostante ed è stata concepita come un'opera scultura. 2000

Tomba canavesio - Volvera (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Tomba canavesio
La tomba della famiglia canavesio è situata nella zona del nuovo ampliamento del cimitero comunale di volvera. E' un piccolo lotto di mt 3,00 x3,00 mt già identificato dal comune, cos' come il materiale da usare come la pietra. La sua forma è una base di un parellelepipedo su cui sormonta una quinta compositiva di forme che rappresentano le difficoltà terrene così anche le sofferrenze possono essere sopportate. Questo è possibile quando si comprende che tutto quel che è passato altro non era che una scintilla dell'ordine eterno che permane. L'edicola funebre descrive l'umana esistenza sulla terra , sotto il cielo, tra la vita e la morte.

stand la casa che vorrei - Pinerolo (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto stand la casa che vorrei
Lo stand progettato ha l'obbiettivo di valorizzare le capacità delle maestranze che l'hanno costruito in brevissimo tempo. Il tema caro a noi architetti della composizione architettonica anche quì viene esasperato in un piccolo spazio, cercando di far dialogare tutti gli elementi che lo compongono. Il risultato è un fraseggio armonico tra la tradizione e modernità .

Tomba amoruso - Volvera (TO)

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Archisio - Canavesio Bruno - Progetto Tomba amoruso
Il tema dell'edicola funeraria e' sempre molto complesso, perchè vuole essere un segno tangibile della famiglia che ospiterà i componenti. Per cui il tema che si deve sviluppare è sia quello compositivo che filosofico. In questo progetto l'arch. Andrea bruno ha affrontato con estrema bravura, a nostro avviso, e segna una svolta decisa nella ricerca sia compositiva che architettonica, cercando di inserire il volume in modo armonico con la preesistenza e allo stesso tempo facendo emergere il nuovo linguaggio a cui lo studio si sta avviando. L'architettura è ricerca continua guardando sempre avanti! In questo caso il progetto diventa magico e allo stesso tempo affascinante, ricco di poesia artistica. Vista la giovane età dell'architetto (24 anni) andrea bruno si è inserito pienamente nello studio canavesio- bruno ed è in grado di guardare in avanti con fiducia per una continua ricerca della bellezza in tutte le sue espressioni. 2016
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