Innovazione e ricerca

Quando si presenta un problema rispondere con creatività è la soluzione, ma ci vuole equilibrio e competenza. In particolare ho sviluppato un sistema per coltivare le piante in elevazione, nulla di complesso, si tratta di elevare le fioriere più in alto del normale mascherandole poi con le più disparate finiture, assomigliano a muri dalla cui sommità nasce il “verde”. Quando usare un tale sistema? Quando gli ambienti sono piccoli e si vogliono trasformare in luoghi verdeggianti, piccoli terrazzi o balconcini, oppure per delimitare un confine dove si cerca un alternativa alla siepe. Durante il fuorisalone 2017 presso casa formentini in via formentini,1 a milano ho presentato e sperimentato un altro ambito di utilizzo, in un palazzetto del ‘700 c’era bisogno di un locale per la raccolta differenziata ed è nato “lost in time and place”. In un primo tempo si è trattato di un allestimento temporaneo, ma poi la proprietà ha voluto rendere stabile il lavoro che ora è visitabile, rispetto all’oggetto espositivo ne ho adeguato la botanica e sottratto delle complessità. Come titolava “signore si diventa”: mettete dei fiori sulla vostra immodizia! Il successo di queste fioriere nasce dal substrato (dove radicano le piante) utilizzato, dalle scelte botaniche e dal progetto d’irrigazione. Il giardino e la terrazza quando scende la sera si trasformano, le magie dell’ illuminotecnica lo trasfigurano. Non trovando sul mercato una lampada adeguata ad illuminare piante graminaceae ed altre perenni, ho progettato e realizzato “polvere di fata” utilizzata la prima volta in “concluso con tatto” giardino vincitore della “foglia d’oro del lago di como” nell’ambito del concorso internazionale “giardini creativi” ad orticolario 2015.